~103~
Canzoni per il capitolo:
~Avril Lavigne - I'm with you
~Elen Levoon - over my head
~Damien Rice - 9 crimes
Stanotte non ho fatto altro che sognare i bellissimi mo menti trascorsi con Cameron. Dovrei essere al settimo cielo, eppure, mentre scendo le scale per andare a fare colazione, avverto uno strano presentimento, come il sentore che sia successo qualcosa... Incapace di definirlo meglio, faccio un respiro profondo e mi concentro sulle voci provenienti dalla cucina.
«Cosa avete intenzione di fare oggi?» sta chiedendo mia madre rivolta agli altri.
«Criiisss!» grida Sam correndo verso di me e abbraccian domi forte. «Buon Nataleee!»
«Anche a te!» dico raggiungendo il resto della brigata per gli auguri.
«Abbiamo pensato di lasciarvi la libertà di fare tutto ciò che volete. Noi adulti opteremmo per un giretto nei dintor ni. Se volete potete unirvi» suggerisce mia madre.
Sam e Nash non mi sembrano entusiasti della proposta.
«Credo che troveremo qualcosa di carino da fare anche ad Aspen» rispondo.
Cameron entra in cucina con un gigantesco sorriso in faccia.
«Buon Natale!» dice ad alta voce, e Sam corre ad abbracciarlo.
«Il nostro primo Natale insieme, fratellone.»
Potrà anche dirmi un miliardo di volte che non tiene a sua sorella, ma non gli crederò mai. Dal modo in cui la guarda si capisce benissimo che è felice di aver finalmente appianato le cose con lei.
Dal canto mio, ammetto di essere parecchio a disagio per quello che è successo ieri sera.
So benissimo che per lui non ha avuto alcun significato... allora perché sto sperando con tutta me stessa che sia vero il contrario?
Appena incontra il mio sguardo, si scioglie dall'abbraccio di Sam e viene da me. «Buon Natale di nuovo» sussur ra stringendomi forte a sé e stampandomi un bacio sulle labbra.
Sam, Nash, Kate e mia madre ci fissano con tanto d'occhi, e giuro che se sul mio volto non ci fosse questo stupido sor riso, avrei la loro stessa espressione imbambolata.
Fingendo che non sia successo niente, Cam si appoggia al bancone dietro di noi e mi stringe le mani attorno alla vita.
Con un pizzico verifico che non si tratti di uno dei miei soliti sogni: è tutto vero, e io sono ancora sotto shock.
Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui. «Cos'è tutto questo silenzio?» fa a un tratto.
Al che, come per magia, tutti distolgono gli occhi da noi e cominciano a guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa. «Ehm... A pensarci bene, la cosa migliore è andare tutti insieme a fare un bel giro in centro. Forse è meglio rimanere in zona, no? Potremmo fare un po' di shopping, oppure una passeggiata...» balbetta mia madre in preda all'agitazione. In silenzio, si limitano tutti ad annuire.
«Va bene, allora correte a prepararvi, si va subito dopo colazione.»
Nella speranza di avere un attimo di pace per elaborare quello che è appena successo, mi allontano anch'io.
Per mia grandissima sfortuna, Cam mi segue, entra in camera, e chiude la porta dietro di sé.
«Cos'hai?» chiede sedendosi sul bordo del letto.
«Ehm... non lo so. Mi... mi spieghi cos'è stato quello...?» Sono talmente confusa che non riesco neanche a formulare una frase di senso compiuto.
«Quello cosa? Il bacio?»
Eccolo! Ancora quell'irresistibile sorriso! Scuoto la testa per allontanare qualsiasi distrazione.
«Ah no? E allora cosa?»
«No, non ho scosso la testa per quel motivo. Sì, intendevo dire il bacio.» Dannazione, sono così nervosa...
«Pensavo che dopo ieri sera... Ma se a te non va, okay, va bene lo stesso.» A quanto pare non sono l'unica a corto di parole.
Dunque, ragioniamo... Cameron sta veramente tentando di dire che dopo il bacio di ieri pensava che saremmo diven tati qualcosa di più che semplici amici? Dopo tutto il casino che c'è stato tra di noi?
«Pensavi che io e te stessimo insieme?» chiedo con voce tre mante.
Lui resta in silenzio, lo sguardo puntato verso il basso mentre riflette sulla mia domanda.
«Che stupido, vero?» dice alzandosi di scatto dal letto.
«No, non sei stupido.» Lo fermo immediatamente, per evitare di rovinare tutto.
«Sì, invece. Ho combinato un bel casino giù in cucina. Gli spiegherò tutto, non preoccuparti.»
«Non serve che spieghi niente a nessuno» sussurro avvi cinandomi per dargli un bacio.
«Lo prenderò come un 'Non ti sei sbagliato, mi piaci anche tu'» ridacchia allontanandosi dalle mie labbra.
«Ragazzi, sbrigatevi se volete venire con noi!» grida mia madre in corridoio.
«Posso dirti una cosa?» mi chiede poi.
Giuro che se mi sussurra qualcosa di dolce potrei svenire in questo preciso istante.
«La voce di tua madre è leggermente fastidiosa.»
Imprevedibile e per niente scontato. Ecco cosa amo di lui.
«Non è vero» rispondo a difesa di mia madre, e gli do un piccolo pugno sul braccio.
Quindi esce dalla mia stanza, e io chiudo la porta per po termi cambiare.
Sto per salire in macchina quando mi si inceppa la cernie ra della giacca a vento. Odio quando succede.
«In ritardo come al solito, eh?» mi punzecchia Cam alle mie spalle.
«Aspetta, ti aiuto io» sussurra poi. «Ecco fatto. Sei proprio un'imbranata» aggiunge baciandomi la fronte.
«Tu e io dopo parliamo» mi fa Sam.
«Certo che potevamo starcene a casa! Ci saremmo diver titi molto di più» dice Cameron mettendo in moto.
«Dài, non è una cattiva idea fare un giro per negozi.» Cerco di pensare positivo.
«Finché sono con te, mi va bene tutto» sussurra, stringendomi la mano e baciandola.
Nel tragitto lasciamo che la musica riempia il silenzio, e io e Sam canticchiamo le canzoni che passano alla radio.
Una volta arrivati a destinazione parcheggiamo e scendiamo dalle macchine.
«Adesso vedrete l'albero di Natale più bello degli Stati Uniti!» dice mia madre mentre ci addentriamo nelle stradine del centro.
Per indossare sciarpa e guanti resto un po' più indietro rispetto agli altri, e vengo subito raggiunta da Sam.
«Racconta, racconta. Come vi siete messi insieme? Te l'ha chiesto lui? Ti prego, dimmi che non vi lascerete mai, non so se ce la farei a sopportare un'altra ragazza come Susan!»
«Sinceramente non so nemmeno io cosa sia successo... Ieri sera ci siamo baciati, ma credevo che non contasse nulla per lui... esattamente come le altre volte.»
«Aspetta! Altre volte? Vi siete baciati altre volte e hai avuto il coraggio di non dirmi niente?» fa lei scioccata.
«Non pensavo fosse importante! Né io né lui gli abbiamo mai dato peso. Ieri sera è successo di nuovo e, come ti ho già detto, pensavo sarebbe finita lì. Quando stamattina mi ha baciata davanti a tutti è stata una sorpresa anche per me.»
Sam resta in silenzio e si porta la mano al mento, come se stesse analizzando ogni mia singola parola.
«Mmm... ora si spiega quel suo buonumore...» dice confondendomi.
«Di cosa stai parlando?»
«È capitato che di tanto in tanto Cameron si comportasse in modo strano. Tornato a casa, si metteva a cucinare, o si stemava la sua stanza, o addirittura mi rivolgeva la parola senza insultarmi. Ora capisco il perché.»
Non credo in alcun modo che il suo 'strano' comportamento fosse dovuto a me. A chi non capita di avere delle belle giornate in cui tutto va bene e si ha voglia di essere più gentili o di fare cose che di solito si odia fare?
«In ogni caso, sono arrabbiata con te!» dice scherzando. «Dài, Sam, non te la prendere.»
Tenendo il punto, solleva il mento, gira sui tacchi e va
dritta da Nash. Che tipa!
Camminando, le bancarelle diventano sempre più fre
quenti. Rallentiamo per vedere cosa vendono. Adoro i mer catini di Natale!
«Sam ti ha già fatto il terzo grado?» chiede Cameron accostandosi a me.
«Sì» rispondo allungando la mano per intrecciarla alla sua. Lui sorride e arrossisce.
Mi fermo davanti a un banchetto per osservare da vicino dei piccoli orecchini di cocco realizzati a mano, mentre Cameron tira fuori dalla tasca della giacca il cellulare e rifiuta l'ennesima chiamata di Susan.
Non credo che al mondo esista una persona più insistente di lei.
Lui però continua a guardare quello schermo... come se volesse che Susan fosse qui... Non credo di poter sopportare anche solo l'idea, quindi mi volto e raggiungo gli altri.
Proseguo per la mia strada finché non ci fermiamo ad am mirare l'enorme albero che si erge al centro di una piazza. Mentre tutti sono intenti a scattare foto, io preferisco se dermi su una panchina e starmene un po' per conto mio. Almeno finché non mi raggiunge Cameron.
«Che succede?» chiede senza guardarmi negli occhi.
Non ho intenzione di mentirgli, perciò spiego subito la situazione senza troppi giri di parole. «Prima, mentre era vamo insieme, ho notato che guardavi con aria malinconica l'immagine di Susan sul display del tuo cellulare. Cameron, ti chiedo di essere sincero. Provi davvero qualcosa per me? O è solo una specie di tattica per dimenticare Susan o farla ingelosire? Ti prego, non potrei sopportare di essere presa in giro di nuovo.»
Se tra noi deve nascere qualcosa, voglio che si basi su so lide fondamenta... la lealtà, prima di tutto.
Lui resta in silenzio per un po', guarda le nostre famiglie che continuano a ridere e a scattare foto come se quell'albero avesse davvero qualcosa di speciale.
«Ti ricordi cosa ho detto ieri sera? Che entrambi abbiamo bisogno di mettere fine al passato e ricominciare. Ed è questo che ho intenzione di fare» mi rammenta tutto d'un fiato. «So che ti sembrerà strano, perché in questi mesi non ho fatto altro che trattarti male o provocarti, ma la verità è che cercavo solo una scusa per starti accanto e capire cosa mi stesse succedendo. Per la prima volta, dopo tanto tempo, sei riuscita a suscitare in me delle emozioni fortissime e a farmi dimenticare un periodo triste della mia vita che mi ha cam biato per sempre.»
Detto ciò, infila la mano nella tasca della giacca e tira fuori un sacchettino con all'interno due orecchini di cocco, proprio quelli che stavo guardando prima di vederlo con il cellulare in mano.
«Ho pensato ti piacessero» dice avvicinandosi al mio orecchio per mettermene uno. «Immaginavo te ne fossi andata via per la faccenda di Susan, e so anche che non sarà facile convincerti della mia sincerità.»
Non avevo mai notato il buco al suo lobo destro, perciò rimango piuttosto sorpresa quando indossa l'altro orecchi no senza alcuna difficoltà. Mi torna in mente uno strano sogno...Ero in viaggio verso la mia nuova vita in Florida, ormai più di due mesi fa.
Ricordo solo delle immagini sfocate, e tra queste, un ragazzo con un orecchino al lobo destro, una specie di mezzaluna... Ripenso a quell'immagine e avverto un tuffo al cuore.
«Perciò, ho pensato che in qualche modo sarebbe stato necessario convincerti che non sto fingendo, e che sono sincero. Voglio dimenticare il passato e con esso tutti i problemi. Andare avanti avendo te al mio fianco. Dalla prima volta che ti ho vista non hai fatto che occupare i miei pensieri, e da quel momento in poi la mia vita non è stata più la stessa. Cris, voglio ricominciare da capo. E voglio farlo con te. «
Ogni sua singola parola è un colpo dritto al cuore, che batte sempre più forte.
«Questi» riprende sfiorando il mio lobo «ci ricorderanno per sempre questo giorno. Ci ricorderanno il nostro inizio. Perché è questo che sei per me: l'inizio della mia nuova vita.»
Non so che dire, l'unica cosa che riesco a fare è avvicinarmi e baciarlo.
Cameron ha magicamente trasformato questa festa nel giorno più bello della mia vita.
Dopo il ricco pranzo in un lussuoso ristorante del centro, torniamo al nostro cottage. La giornata sta per terminare, mancano solo i regali da aprire davanti al camino, e anche questo Natale sarà archiviato.
Arrivati a casa, io e Cam andiamo in camera mia per riposare un momento.
«Mi sento un po' solo qui» dice lui, disteso sul mio letto, mentre io, seduta a terra con il computer sulle gambe, navigo su internet.
«Cosa fai? Leggi i giornali? Dici sul serio?» Ridacchia avvicinandosi alla mia guancia.
«È solo questione di abitudine. Ogni sera controllo cos'è successo a Los Angeles e a Miami» spiego mentre lui continua a seminare piccoli baci sulla mia guancia e sul mio lobo.
«Non sapevo avessi il buco all'orecchio» gli dico.
«Ho avuto anch'io il mio periodo da 'bad boy', solo che allora portavo il dilatatore» risponde avvolgendo un brac cio attorno alla mia vita. «Oh, guarda! Un'altra deficiente che c'è rimasta sotto per un'overdose.»
Incuriosita, clicco sulla notizia che mi sta indicando.
Il mio cuore smette di battere appena leggo il nome della ragazza morta: Cassandra Patcher.
Cass.
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