L'accordo

◊ ◊

Apro gli occhi stordita e vedo solo metà cuscino e un muro. Mi volto, cercando di capirci qualcosa.

Resto sorpresa quando riconosco il mio appartamento. Che ci faccio qui?

Mi sforzo, in cerca degli ultimi ricordi. Ricordo Aizawa, quella casa strana, il computer, la pasticca e.. nulla.

Mi ha drogata? E per cosa, per portarmi qui? A casa? Non ha senso..

A meno che.. Sono sicura che sia accaduto davvero?

Mi alzo: sono scalza, senza pantaloni, senza intimo. Piego ancora di più la testa e noto che indosso ancora la sua maglietta. Senza contare che i segni sui miei polsi non lasciano spazio a dubbio alcuno.

Quindi mi ha portata qui ed è andato via, lasciandomi anche i suoi vestiti. La stessa domanda che mi pongo da quando mi sono svegliata si ripresenta: perché?

La luce arancione che entra dalla finestra mi fa capire che è sera, quindi ho dormito qualche ora. Non ho davvero idea di cosa fare, così mi dirigo verso i fornelli e mi preparo un thé.

So che devo contattare Tsukauchi e dirgli ogni cosa, ma non c'è fretta, così decido di godermi un attimo di quiete.
Qualche minuto di pausa tra un rapimento e le future ore di interrogatori e visite mediche penso di potermelo permettere.

Ho un mini-infarto e rischio di rovesciarmi la tazza addosso, quando sento una voce direttamente alle mie spalle.

«Ma come sei gentile, ora mi prepari anche il thé, Meleys?..».

Mi volto mentre il cuore batte a raffica e mi trovo davanti agli occhi la figura imponente di Eraser Grin. Come ho fatto a non sentirlo entrare? È letteralmente a mezzo metro da me.

Aizawa sta di nuovo sorridendo, probabilmente per la mia espressione confusa e sorpresa. Inoltre, nonostante vorrei negarlo, il modo suadente in cui ha pronunciato il mio nome mi ha fatto arrossire e sento le guance più calde.

«Mi spieghi che succede? E te lo puoi scordare che ti offra qualcosa». Ci manca solo che gli prepari del thé.

«Non importa..» dice divertito «ho già preso tutto ciò che voglio» mi rivolge un sorriso malizioso, costringendomi a distogliere lo sguardo.

«Va bene allora, ti dico come stanno le cose» afferma.
«Tu non dirai a nessuno quello che è successo, altrimenti uccido te e il tuo amichetto» dice minaccioso.

Poi prosegue con un tono meno duro, sensuale «visto che sei stata molto brava, sei libera». Lo guardo un istante, sorpresa, ma non ho tempo di gioire.

«Tuttavia, se ti chiedono di indagare sulla Triade tu, non mi importa come, rifiuti.
Inoltre, quando mi servirà il tuo quirk verrò a trovarti, oppure quando avrò voglia di altro..» conclude, gettando lo sguardo sulla mia coscia seminuda.

Resto immobile, incapace di dire altro. In pratica sono la sua schiava, ma sono "libera" di vivere qui e uscire quando voglio.

Si dirige verso la finestra aperta, da cui presumo sia entrato, poi si volta un'ultima volta.

«L'ultima cosa, anche se mi sembra scontata. Tu sei mia, e se qualcun altro oserà toccarti come ti tocco io, ti assicuro che i miei occhi sarà l'ultima cosa che vedrà. Buonanotte, Meleys..».

Mi lascia un ultimo bacio, come per suggellare il nostro accordo unilaterale, e salta giù, lasciandomi più confusa che mai.

Afferro la sua maglietta, osservandola, come se mi aiutasse a metabolizzare tutto ciò.

Ripenso alle sue parole. Sono sua..

∂ ∂

Il finale l'ho volutamente lasciato leggermente aperto ad interpretazioni, diciamo che se il "sono sua" è una cosa che rende felice o meno, è una scelta della lettrice :3

A presto!! 😁

P.S.: so che questo capitolo ha una lunghezza totalmente squilibrata rispetto gli altri, ma ho voluto dividerli per argomento e non per lunghezza C:

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