Capitolo 14.

Quando tutti scesero dalla macchina si presero un attimo per ammirare il paesaggio.
Lo chalet di Shiro si trovava proprio al centro della scena, era quasi interamente di legno, come si poteva prevedere, ed era inaspettatamente grande, con due piani.
Dietro di questo si trovava uno splendido lago calmo, che brillava sotto la luce del sole di tarda mattina.
E più o meno tutto intorno la casa si estendeva un bosco, che nonostante ormai fosse quasi autunno era quasi interamente di un verde rigoglioso.
Shiro nel silenzio generale fece tintinnare le chiavi per trovare quella giusta per aprire la porta.
Una volta trovata e girata nella serratura si girò verso gli altri.
<<allora le camere sono al piano di sopra, ognuna ha due letti quind->>
Non fece in tempo a finire la frase che Pidge, Hunk, Lance e Keith lo travolsero per dirigersi per primi nelle stanze.
Rimasero solo Matt, Allura e Shiro, che si guardarono stupiti.
<<beh!>> esclamò Matt caricandosi in spalla anche la valigia della sorella, lasciata appositamente da questa in modo da non doverla portare lei.
<<io li seguo>> continuò il ragazzo indicando l'entrata e dirigendosi verso questa con una camminata teatrale.
Allura soffoco una risata.
<<dai andiamo altrimenti ci rubano le stanze migliori>>
Dette dei colpetti alla spalla di Shiro per confortarlo, lui le sorrise e la seguì dentro.

Anche dal salotto si poteva sentire Lance sbraitare.
<<andiamo Hunk! Dovevamo correre di più! Questi ci hanno rubato la stanza migliore!>> probabilmente, anzi, sicuramente, stava parlando di Keith e Pidge, pensó Shiro.
<<tu dove dormirai?>>
La domanda di Allura lo riportò alla realtà.
<<uh? Ah io ho una camera mia>> la ragazza non sembrava molto felice della risposta.
<<allora vado a a vedere che camera ha trovato Matt dato che dormirò con lui>> le ultime parole erano come rimaste sospese per aria e giravano intorno ai due come per prendersi gioco della loro stupidità.
Shiro fece per obbiettare qualcosa, ma quando apri la bocca si rese conto che non c'era niente di sbagliato in quello che aveva detto la ragazza.
Alla fine si limitò a un <<si. okay>> per poi stendersi sul divano rosso di fronte al grande camino.

<<ora facciamo cambio!>>
<<non se ne parla! Chi prima arriva meglio alloggia>> Lance e Keith, per la novità di tutti, litigavano ancora.
Questa volta per il fatto che Keith e Pidge avessero preso la stanza più "grande".
<<no ora ce la giochiamo a 'sasso, carta, forbici'!>>
<<non se ne parla nemmeno!>>
<<tanto è solo perché sei pessimo a quel gioco. Zazzera>>
<<È un gioco di fortuna!>>
<<Si tratta solo di strategia e pensare veloce>>
<<o mio dio>>
Nel frattempo mentre i due litigavano come cane e gatto Hunk e Pidge, stanchi di assistere a quella pietosa scenetta, avevano cominciato a disfare i bagagli.
<<Ah basta ne ho abbastanza!>> sbottò Keith, rientrò in camera.
<<ehi! Non abbiamo ancora finito!>> gli gridò dietro Lance.
La porta dopo quella dei ragazzi si aprì mostrando un Matt piuttosto frustrato.
<<avete. Finito. Voi due?>> il cubano pote chiaramente vedere un piccolo tic sotto l'occhio destro del ragazzo.
In quel momento il coreano riuscì dalla sua stanza con dei panni sulla spalla.
<<io vado a fare la doccia>> annunciò, poi si girò dalla parte del cubano, guardando con uno sguardo cruce.
<<dato che qualcuno stamattina non mi ha dato il tempo di farla>>
Lance gli fece la linguaccia alle spalle.
<<estúpido>> borbottò.
Dopodiché scese le scale per dirigersi in salotto, lasciando i bagagli ancora rifatti.
Hunk però lo riprese per le orecchie prima che sparisse dalla sua vista.
<<no no non se ne parla proprio... tu ora vieni qui disfi la tua valigia. Altrimenti mi toccherà sorbirmi il tuo casino tutti i giorni, e indovina a chi toccherà sempre rimettere a posto? A me! Quindi tu ti metti e togli tutti i vestiti>>
<<ahiahi Hunk! Non sono un bambino lasciamii!>>
<<a me pare proprio di si>> si intromise dal nulla Pidge, spuntando dalla sua camera.
Lance la guardò malissimo.
<<fatti gli affari tuoi nanetta>>
<<beh non posso evitare di risponderti se fai casino di fronte la mia camera>> gli rispose pronta questa, prima di vederlo scomparire nella porta accanto, tirato ancora per le orecchie da Hunk.

Qualche ora dopo quasi tutto il gruppo si era riunito nel salotto ad aspettare di pranzare, ad eccezione di Hunk, che si era offerto di cucinare, dopo aver assaggiato un po' di pasta e cacciato "gentilmente" Shiro dalla cucina.
Tutti si erano cambiati e indossavano maglioni e felpe pesanti, dato che l'unica fonte di calore era il camino, che scoppiettava allegramente, per il resto le stanze erano di un gelo polare.
Però a 'tutti' c'era un eccezione, infatti Matt stava comodamente stravaccato su una poltrona, a maniche corte. Guadagnandosi così delle occhiate stranite da tutti.
Ognuno aveva trovato qualcosa per occupare il tempo: Shiro chiacchierava con Allura, Matt cercava di discutere con Pidge su quanto la qualità dei processori stesse peggiorando, mentre questa rispondeva a monosillabi digitando codici suo suo fidato computer. Lance aveva trovato una chitarra in un angolo della casa e dopo aver letteralmente pregato Shiro di lasciargliela usare si era sistemato per terra dietro il divano strimpellando degli accordi e canticchiando una canzone in spagnolo sconosciuta a tutti.
Keith era sprofondato nel divano mentre dava un occhiata ai social, nei quali non entrava da giorni, non facendo in realtà molto attenzione a ciò che vedeva, troppo occupato ad ascoltare di nascosto Lance.

<<Il pranzo è pronto!>> annunciò Hunk mentre portava i piatti nella sala da pranzo.
<<ecco a voi una deliziosa carbonara! E ringraziate Shiro per essersi fermato a fare un po' di spesa in paese, altrimenti oggi avremo digiunato>>
Lance, Matt e Keith, si fiondarono letteralmente su i loro piatti.
<<wow Hunk è buonissimo>> si complimentò Shiro.
<<tutto è buono a confronto di quello che cucini raramente tu>> si intromise Matt.
<<non è vero! Io cucino spesso>>
<< offrire delle gomme a qualcuno non è cucinare. E tutte le volte che vengo a mangiare da te finisce sempre che ordiniamo la pizza perché qualcosa si è bruciato o fa semplicemente schifo>> poi si girò verso Allura, fece per baciargli la mano <<io saprei cucinare molto meglio di lui>> questa arrossì <<ehi! Giu le mani>> lo richiamò Lance dall'altra parte del tavolo.
<<touché>> rispose l'altro prendendo un altro boccone di pasta.
<<comunque hai visto Keith? Shiro ha le stesse tue doti in cucina>> disse il cubano dopo essersi ripreso.
<<ancora con questa storia?!>> sbottò il diretto interessato.
<<le uova si erano bruciate perche tu mi sei letteralmente saltato addosso!>> le parole gli morirono in bocca, lasciando uno strano vuoto aleggiare tra i compagni.
<<in che senso...>> cominciò Pidge <<'saltato addosso'?>> fini Allura.
Le espressioni sul volto delle due ragazze facevano abbastanza paura e tutti erano anche alquanto stupiti di vedere questo lato di Allura.
A quel punto Keith arrossì.
<<no! No! H-hai-i frainteso tutto! Io-io intendevo che a-avevamo cominciato a litigare e-e...>>
<<insomma si!>> cercò di aiutarlo Lance anche lui rosso in viso.
<<si. Certo.>> li guardò Pidge ghignando.
Dopo la breve imbarazzante discussione, l'attenzione di tutti tornò alle loro conversazioni, mentre Lance voleva soltanto che una catastrofe naturale investisse la terra e lo togliesse dall'imbarazzo oppure essere inghiottito dal pavimento, tutte e due le opzioni sembravano piuttosto allettanti.

Verso il tardo pomeriggio Shiro, Hunk e Pidge andarono in paese a fare commissioni, Keith era andato a esplorare le rive del lago da solo, mentre Matt, Allura e Lance se ne stavano a casa.
<<che palle non c'è neanche un negozio di videogiochi>> sbuffò Pidge camminando svogliata sullo stretto marciapiede tortuoso.
<<pazienta... sei qui per goderti la natura, lascia stare la tecnologia>> la rimproverò Shiro, che insieme ad Hunk portava gli ingredienti appena comprati per fare la pizza.
<<uh Shiro un negozio di fiori! Possiamo comprare un po' di piante per le tue aiuole davanti l'entrata?>> chiese eccitato quest'ultimo.
La ragazza sembrò nervosa <<fiori? Seriamente?!>>
<<dai Pidge non sarà così male>> la riprese ancora Shiro.
<<ugh!>>

<<hey Pidge che ne dici di questi>> chiese Hunk mostrando un Cavolo Ornamentale.
L'italiana lo guardò annoiata
<<quelli sono Cavoli Ornamentali, sono belli, ma fuori alle aiuole non resisterebbero molto, prendile comunque però ci si potrebbe fare un centrotavola con quelle. Per i fiori da mettere fuori sono meglio Ciclamini o le Ortensie >>
<<wow come mai ne sai così tanto? Pensavo fossi una nerd che passa tutto il tempo in casa... ah senza offesa>>
<<no no! Anzi lo prendo cone un complimento>> la ragazza si inginocchiò vicino Hunk.
<<non ho mai raccontato questa storia a nessuno, ma la cosa è che... quando ero più piccola mio padre morì per un incidente stradale... e mio fratello per tirarmi su e distrarmi mi insegnò il giardinaggio, mi piaceva molto! Anzi forse mi piace ancora oggi molto, ma alle superiori frequentai una scuola maggiormente maschile, mi prendevano in giro per la faccenda dei fiori... perciò al terzo anno quando cambiai classe decisi che se non potevo batterli mi sarei unita a loro, così tagliai i capelli e la finii con i vestiti, chiudendo così la faccenda della figlia dei fiori, poi all'università semplicemente mi ero così abituata a questo atteggiamento che ho lasciato tutto così>> spiegò in breve Pidge stringendosi nelle spalle e tirandosi su con il dito gli occhiali.
<<ah... cavolo io->>
<<no ti prego non compatirmi! Odio quando le persone lo fanno>>
<<ehm, okay>>
<<dai!>> saltò in piedi la ragazza di nuovo sorridente <<vediamo di trovare qualcosa>>

<<siamo tornati!>> annunciò Shiro anche sapendo che fuori non c'era nessuno.
<<io vado a mettere la spesa dentro, voi cominciate a preparare il terreno. Ah, gli attrezzi sono in quella cassetta sulla veranda>> disse indicando il punto descritto.
Dopo poco le aiuole erano preparate e pronte per piantare i fiori.
<<tu vai da quel lato dello chalet io comincio da questo>> disse Pidge ad Hunk mettendosi all'angolo della facciata principale della casa.
<<sissignora!>> annunciò il ragazzo dirigendosi a passo di marcia verso il posto indicato.
La ragazza era pronta a iniziare, quando una voce la fece sobbalzare facendole perdere l'equilibrio.
<<che fai?>>
Keith la stava guardando con le mani in tasca, appoggiato al muro.
<<cazzo mi sono sporcata>> l'italiana cercò di togliersi via la terra da la sua salopette verde pastello e dai suoi scarponi della Timberland <<mi hai fatto prendere un colpo...>> il coreano le porse una mano per aiutarla ad alzarsi.
<<lo so faccio questo effetto a tante persone>>
<<wow Nico Di Angelo dov'è il tuo Percy?>> Pidge fece finta di scrutare l'orizzonte.
<<ah-ah. Divertente>>
<<lo so>> ammiccò.
<<comunque per rispondere alla tua domanda di prima, sto piantando queste Ortensie, vuoi provare?>>
<<ehm... io e le piante non andiamo molto d'accordo>>
<<dai! Mica ti mozzica!>>
<<uhm, okay>> il ragazzo si accovacciò.
<<quindi... cosa devo fare?>>
<<ahah non è così difficile Keith, basta solo che metti questa pianta nel buco>>
<<ah>>
Un volta piantata si girò di nuovo verso Pidge <<ora?>>
Ma non fece in tempo a realizzare quello che stava succedendo finche non si ritrovò una striscia di terriccio sulla guancia.
<<perché?>> chiese con voce rotta Keith.
<<perché no?>> rise l'italiana
<<ora ti faccio vedere io>> attaccò il coreano dando così inizio ad una guerra senza fine.
<<cosa. Sta. Succedendo. Qui>> chiese una voce dopo un po'.
<<uh ciao Lance cosa ci fai qui?>> salutò Pidge mentre cercava di togliere le mani piene di terra di Keith dalla sua faccia.
<<sono venuto a vedere se serviva aiuto, Hunk sta insegnando a fare la pizza a Shiro, e Matt e Allura si sono offerti di piantare le piante al posto suo>> spiegò Lance sistemandosi il cappello bianco consumato dell'Adidas in testa.
<<non dovresti essere li a importunare Allura?>> chiese Keith con un po' troppo astio nella sua voce, facendo rimanere il ragazzo sorpreso.
<<Allura è una ragazza splendida, ma, non credo di avere chance con lei>> disse abbassando la voce Lance.
Keith era dispiaciuto per il tono sconsolato dell'amico, ma non riusciva a ricacciare indietro quella sensazione di soddisfazione.
<<quindi?>> chiese di nuovo il ragazzo.
<<posso unirmi?>> allargò le braccia.

La cena era deliziosa e tutti si complimentarono con Shiro per aver finalmente imparato a cucinare qualcosa.
Dopo aver mangiato stettero un po' di tempo nel salotto a chiacchierare o guardare la tv e infine verso le undici si ritirarono tutti nelle loro stanze.

<<Hunk?>> chiese Lance nel buio della stanza.
<<si?>> rispose scocciato questo che voleva solo dormire.
<<ma dopo aver spento l'autobus, il pulsante per aprire le porte non funziona più, giusto?>>
<<e allora?>>
<<quindi come fa l'autista a scendere?!>>
<<o mio dio Lance vuoi dormire?!>>
<<Ma queste sono domande vital-!>> un cuscino volo sulla faccia di Lance stendendolo.

Nella stanza affianco invece le luci erano ancora accese, Pidge stava trafficando con il suo computer, mentre Keith nella parte sopra del letto a castello stava disegnando sul suo blocco.
Ad un certo punto la ragazza si fermò.
<<Keith>>
<<uhm?>>
<<perché oggi pomeriggio hai fatto quell'espressione soddisfatta quando Lance diceva che si era arreso con Allura?>>
Il ragazzo quasi si strozzo con la sua stessa saliva.
<<cosa?! Io-io non ho fatto nessuna faccia>>
<<ti ho visto, sembri un duro, ma per me sei un libro aperto, si leggono chiaramente le tue emozioni. Quindi hai intenzione di dirmelo?>>
<<io-io>>
<<eri geloso?>> chiese a quel punto la ragazza affacciandosi al letto di sopra del altro.
Keith non rispose, ma si notò comunque la risposta positiva alla sua domanda.
<<Quindi...ti piace Allura?>>
<<io- no...>>
<<certo e io ti credo>>
<<te le giuro! A-a me non piace Allura>>
<<scusami allora perch->>
La ragazza si stoppò guardando l'amico per qualche secondo, in silenzio, poi realizzò.
<<ti piace Lance...>>
Disse sorpresa.
Ci fu una pausa in qui il ragazzo trattenne il respiro, si sentiva svuotato, scoperto, come se qualcuno avesse urlato a milioni di persone i suoi scheletri nell'armadio più brutti.
Alla fine questo annuì ormai con gli occhi lucidi.
<<l-lo so, sono uno stupido>> parlò finalmente Keith strusciandosi una manica della felpa sugli occhi.
Pidge lo raggiunse e lo abbracciò.
<<no no Keith, non sei stupido e non sei diverso okay? non cambia niente va bene? Sarai sempre uno dei miei migliori amici, il migliore artista mai conosciuto e il compagno perfetto per nerdare fino a notte fonda>> cercò di consolarlo la ragazza accarezzandogli i capelli.
<<puoi anche ricambiare l'abbraccio eh>> disse Pidge dopo un po' scherzando.
Keith sbuffò un piccolo sorriso fra le lacrime e ricambiò.
<<e poi diciamocelo Lance è un figo>> continuò ancora.
Questa volta il ragazzo rideva del tutto.
<<che ne dici se ora ci facciamo una bella partita online e mandiamo a fanculo i ragazzi?>> chiese l'italiana staccandosi dal abbraccio.
<<si>> sorrise Keith prendendo il controller che gli offriva la ragazza, togliendosi finalmente del tutto le lacrime dal viso.

Ehii...
Ho scoperto che mi piace disegnare outfit 😂
Quindi ecco quello ( ormai sporco ) di Pidge...

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top