Capitolo 13.
MI ERO COMPLETAMENTE DIMENTICATA DI AVERE WATTPAD IN QUESTI MESI GLI ESAMI MI STANNO UCCIDENDO OGGI PER FARMI PERDONARE NE PUBBLICO DUE DI CAPITOLI
Lance correva senza sosta mettendo cose a caso nella sua valigia. Era il giorno della partenza per la gita in montagna ed essendosi scordato di farsi i bagagli ora lanciava da tutte le parti vestiti, sciarpe e cappelli.
<<questo è quello che succede se passi la notte su YouTube Lance>> ah si era dimenticato di aggiungere che insieme a tutto il panico del ragazzo si era aggiunta la ramanzina di Keith, che lo guardava scocciato appoggiato allo stipite della porta con solo un borsone in mano.
Ora. Il ragazzo non si spiegava una cosa. Come era possibile che lui faticasse a far entrare tutto in una valigia e il coreano aveva tutto il necessario in una borsa striminzita?
<<ah! Keith non ti ci mettere anche tu! Che poi anche tu- fai... ehm, non lo so! Cose!>>
<<cose?>>
<<senti non ho tempo di pensare ad insulti migliori in questo momento>> disse Lance guardandolo negli occhi, mentre si fermava al centro della stanza.
Keith fece per aprire bocca ancora, ma il cubano lo stoppò subito.
<<prova a dire un altra cosa e ti fai tutto il viaggio chiuso in questa valigia>>
Ci fu un attimo di silenzio poi il coreano sorrise.
<<beh tu neanche lo farai il viaggio>> disse sbuffando ed uscendo dalla porta.
<<aspetta->> il ragazzo smise di riempire la valigia e corse verso la porta.
<<Keith! Non mi abbandonare!>> Disse in modo ridicolmente supplichevole.
A sua volta il ragazzo ormai abbastanza lontano alzò una mano in segno di saluto.
<<addio Lance! Ti manderemo una cartolina!>> scherzò per poi rigirarsi su se stesso e continuare a camminare.
Cinque minuti dopo Lance si stava già scapicollando giu per le scale del dormitorio, fortunatamente il suo bagaglio aveva il trolley, facendo in modo che fosse più facile da controllare, ma ciò non tolse che il ragazzo rischiò di inciampare un paio di volte.
Una volta uscito corse affannato verso il parcheggio, pregando di ricordarsi il posto e il numero di parcheggio che Shiro aveva dato loro come punto di incontro.
Aveva dieci minuti di ritardo, e anche se le sue paure non avevano ne capo ne coda, era terrorizzato da non trovare i suoi compagni ad aspettarlo, aveva paura che se ne fossero andati a divertirsi senza di lui.
Per sua fortuna, quando il parcheggio entrò nel suo campo visivo, fermo davanti il SUV nero di Shiro c'era tutto il gruppo di amici, che chiacchieravano con tranquillità.
Lance si mise a correre più di quanto stesse facendo prima per raggiungere gli altri più in fretta.
Una volta arrivato davanti a loro si fermò affannoso poggiando a testa bassa le mani sulle ginocchia, dovendo anche aspettare qualche secondo prima di parlare, per via della mancanza d'aria.
<<scusate! Sono in ritardo> disse rialzando il capo, per poi notare che mancava una persona all'appello.
<<dov'è Matt?>>
<<oh è in ritardo anche lui>> gli rispose Pidge, stando appoggiata alla sua valigia verde pisello, alta la metà di lei, la prima cosa che al ragazzo venne in mente era che la ragazza a modo suo aveva stile, e che la grande montatura dorata dei suoi occhiali stava benissimo con il suo piccolo cappotto verde smeraldo.
Ora che ci pensava... aveva proprio un ossessione per il verde.
La seconda cosa che gli venne in mente era... perché erano tutti così calmi?! Non solo lui stesso aveva ritardato, ma Matt non era ancora arrivato.
<<ah>> si limitò a dire all'inizio il cubano, poi si rivolse ad Hunk.
<<a che punto sta? Ah e poi... perché non sei con lui?>>
L'amico sbuffò.
<<quello là ha cominciato a fare la valigia cinque minuti prima del orario d'incontro, l'ho semplicemente lasciato al suo destino>> alzò le spalle.
<<così si fa Hunk>> disse Keith dando il cinque al ragazzo, mentre trangugiava un succo alla fragola come colazione.
<<vi odio>> bofonchiò Lance facendogli la linguaccia.
<<Matt siamo qui!>> esclamò Allura richiamando Matt da lontano.
Il ragazzo passeggiava tranquillamente per le vie del campus, bevendosi con calma una gatorade, nonostante avesse qualcosa come più di quindi minuti di ritardo.
Il suo volto si illuminò quando vide Allura e la salutò raggiante con un segno della mano.
Finalmente arrivò vicino al gruppo.
<<sei in ritardo>> constatò Shiro.
<<non saresti mai partito, non sai fare a meno di me>> ammiccò Matt allargando le braccia.
<<hai ragione...>> acconsentì.
<<te l'avevo dett->>
<<ma solo perché devi guidare>>
<<cosa?!>>
<<cosa ti credi caro mio? Siamo in tanti e di certo tutti nella mia macchina non c'entrano, e poi tu hai una Jeep e sei il più grande del gruppo dopo me, direi che ti tocca>>
<<ma ora non ho le chiavi!>>
<<non c'è problema ho chiesto ad Hunk di prenderle per te>> disse Shiro facendo dondolare tra le dita l'oggettino di metallo.
Matt prese con una mossa bruta le chiavi <<perché sono venuto?>> borbottò tra se e se.
<<perché non sai fare a meno di me>> lo prese in giro l'amico, che non aveva ancora finito di torturalo.
Shiro infatti aveva intenzione di prendere con se Hunk e Allura, i più calmi del gruppo.
Non odiava di certo Lance, Keith e Pidge.
Ma aveva bisogno di tranquillità, almeno per il viaggio d'andata. Era stato gran parte della notte a correggere dei compiti e aveva un gran mal di testa per la stanchezza.
Sospirò e guardò i suoi amici.
Keith e Lance litigavano sul "perché il latte degli ippopotami è rosa ma non è alla fragola". Shiro non ne voleva sapere niente.
Pidge stava insegnando ad Allura come craccare un app, e questa annuiva soltanto, cercando di non far capire che non ci stava capendo niente, dato che Pidge sembrava piuttosto esaltata.
Poi c'era Hunk che cercava di consolare Matt, che si lamentava ancora, fissando le chiavi della macchina come se fosse tutta colpa loro.
<<forza andiamo! Tutti in macchina>> annunciò Shiro facendo stoppare le conversazioni di tutti.
Tranne che per naturalmente Lance e Keith che continuarono a pungolarsi con il gomito anche vari secondi dopo.
<<Hunk Allura, voi sarete in macchina con me>>
<<ma Shiro->> cercò di protestare Matt.
<<niente ma! Questo è la tua punizione per il ritardo>>
<<che punizione?>> chiese dubbiosa Pidge.
<<niente di importante... ora voi tre rimasti andrete con Matt>> chiarì il più grande.
<<ci sarà da divertirsi>> sussurrò l'italiana, posizionandosi sulle orecchie le sue cuffie bluetooth da gamer.
Una volta che il gruppo di Matt fu entrato in macchina Keith chiese <<quindi quanto è lungo il viaggio?>>
<<non lo so, ora Shiro mi manda il percorso>> seguirono alcuni secondi di silenzio <<quello stronzo>> poi si senti Matt imprecare piano.
<<quindi?>> chiese Lance questa volta.
<<ci tocca fare tre ore di viaggio... sarà una gita moolto lunga>> rispose il guidatore stringendo forte il volante.
La prima ora passò con Lance e Keith, bloccati nel sedile dietro,che battibeccavano su qualsiasi cosa possibile, mentre Pidge e Matt cercavano di ignorarli.
Dopo un ora e mezza circa , Lance, che si stava annoiando a morte imbottigliato nel traffico propose di giocare al gioco della macchina gialla.
<<hai così tanta voglia di farti colpire Lance?>> chiese la ragazza seduta sul sedile davanti.
<<oh non ci riuscirai, nessuno ci riuscirà!>> esclamò fiero questo.
<<macchina gialla>> disse pacata Pidge, tirando un bel gancio destro sul braccio di Lance.
<<macchina gialla>> la seguì subito Keith, dando un pugno potente come l'altro.
<<potremmo anche fare qualcos'altro>> sospirò doloroso il cubano.
<<oh no, mi sto divertendo molto a dire il vero, anche tu Pidge?>>
<<ci puoi scommettere>>
I due riempirono di pugni Lance, finche il gioco non diventò noioso.
Il resto dell'ora lo passarono ascoltando le battute squallide di Lance e Matt, talmente brutte che Pidge cercò veramente di buttarsi fuori dalla macchina.
A questo seguirono lunghi monologhi senza senso di Lance, del quale tutti si erano stancati.
Ora Matt era stufo.
<<Lance. Se ora non chiudi quella bocca. Ti giuro che metto il CD di musica classica. Lo faccio>>
<<ma->>
<<primo e ultimo avvertimento Lance>>
<<non lo faresti mai>> assottigliò gli occhi Lance.
<<eri stato avvertito>> concluse il fratello di Pidge mettendo il CD classico.
<<ti odio>> lo guardò storto il cubano.
<<basta che chiudi quella bocca>> questa volta a parlare fu l'unica ragazza del gruppo.
Lance guardò indignato nella direzione di Keith.
<<a te va bene?!>>
<<beh si. È rilassante>> rispose semplice il ragazzo.
La musica classica però fece fuori tutti.
La prima ad addormentarmi fu Pidge, che nonostante ad ogni dosso sbattesse contro il finestrino non mostrava accenni di lucidità.
Keith stava cominciando a sentire gli occhi pesanti e l'ondulazione della macchina non aiutava di certo.
Quando si accorse che stava per addormentarti era ormai troppo tardi, la testa aveva cominciato a pendergli una o due volte, e pochi secondi dopo dormiva anche lui.
Lance cercò di resistere, ma alla fine troppo assonnato cedette, chiudendo gli occhi.
Dopo quello che al ragazzo sembrò un secondo Matt lo richiamò.
Il cubano aprì per un momento gli occhi, senza spostarsi dalla sua posizione.
Anzi, dopo aver cercato di mettere a fuoco il ragazzo, fallendo, si riaccucciò di più, strusciando le guance su qualcosa di pizzicante ma dal l'odore di vaniglia, facendo cosi muovere anche il suo improbabile cuscino.
Keith spalancò gli occhi poco prima di Lance, realizzando la loro situazione.
In qualche modo il cubano era finito appoggiato a Keith, che aveva a sua volta la sua testa poggiata nell'incavo del collo del ragazzo.
I due si staccarono immediatamente impanicati.
<<questo-questo non è mai successo!>> disse Keith come richiesta muta, agitando le braccia.
<<si. Si. Assolutamente!>> rise nervoso Lance.
<<potete nascondere tutto quanto volete... ma io ho le foto>> si intromise a quel punto Pidge ghignando e mostrando il suo telefono.
<<eravate cosi carini, sembravate una coppia>> disse Matt.
<<fanculo>> rispose il coreano ancora rosso in viso.
<<ahahh dai su scendete siamo arrivati, siamo in montagna>>
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