Capitolo 10.

<<... e quindi si tiene per più o meno venti minuti prima di risciacquare>>
Erano passati alcuni giorni da quando Lance aveva fatto conoscere il suo gruppo a Keith.
Quella tranquilla mattinata di Sabato il ragazzo si trovava come suo solito a fare colazione al Voltron café tenuto compagnia da Allura.
<<cosi poco per quella maschera?>> chiede la ragazza seria, riguardo la maschera di bellezza consigliata da Lance.
Al cubano comunque sembrava strano che gli chiedesse qualcosa del genere così, su due piedi. In effetti era arrivata come un treno al suo tavolo chiedendogli consiglio. E lui aveva deciso di partire all'attacco.
<<Quindi su chi devi fare colpo?>>
<<cosa?>> risponde in fretta Allura con una voce spezzata.
<<credevo che mi ci sarei dovuto impegnare di più ma... okay. Facciamo stasera alle otto?>> scherza Lance.
<<seriamente, una ragazza non può chiedere qualche consiglio di bellezza?>> chiese esasperata.
<<non se è già perfetta>> flirtò ancora facendo l'occhiolino alla ragazza.

<<lasciamo stare>> sospirò arresa lei.
<<piuttosto, dov'è Keith?>>
<<uh? Ah è ancora a dormire>>
<<ma sono quasi le undici!>>
<<io almeno ci ho provato a svegliarlo! Ma appena mi sono avvicinato al letto e ho aperto bocca mi ha tirato uno schiaffo! E mi ha centrato in piena faccia! Completamente alla ceca!>>
Allura soffoco una risatina con la mano.
<<non è divertente!>> aggiunse Lance massaggiandosi la guancia che solo poche ore prima era stata colpita.
<<si... credo>> disse il ragazzo alzandosi dal tavolo sorridendo.
<<auguri con il ragazzo>> disse Lance per salutare la sua amica, scompigliandogli anche i capelli, guadagnandosi un occhiataccia da parte di lei.
<<non è per un ragazzo!>> gli urlò dietro la ragazza rossa in viso.
<<si si! Certo!>> la salutò con un cenno della mano il ragazzo.

<<è successo qualcosa?>> chiese dubbiosa la cameriera Shay ad Allura.
<<cosa? Ah, no, non ti preoccupare>> sorrise la ragazza con ancora la faccia tra le mani.
<<era il tuo ragazzo?>> rise Shay posando il vassoio che teneva in mano e sedendosi di fianco all'amica.
Allura sobbalzò.
<<Cosa?! No!>> se era possibile il suo viso era ancora più rosso.
<<beh se anche fosse non è male>> disse Shay arrotolandosi una ciocca dei mossa dei suoi corti capelli castani.
<<non è quello...>> rise imbartazzata Allura.
<<... è solo che, Lance mi sembra il fratellino che non ho mai avuto, sai, quelli a cui puoi dire tutto e ridere nel cuore della notte, e comunque da come hai potuto intuire è più piccolo di me, sinceramente non so nemmeno di quanto, credo di poco, due o tre anni>>
<<ah menomale che non vuoi un fratello maggiore!>> esclamò subito dopo la castana.
<<sia chiaro, io voglio un bene dell'anima a Rax ma... a volte non mi lascia vivere! Sono sicura che quando un giorno porterò a casa un ragazzo sarebbe capace di minacciarlo con il fucile!
Non è che ti va di prendertelo te?>> chiese Shay a meta tra il disperato e il divertito, prendendo le mani di dell'amica.
<<già, mi tengo Lance come fratello immaginario, grazie>> disse Allura togliendo delicatamente le mani.
<<comunque riguardo la storia di Lance...>> tutto ad un tratto il volto della castana si illuminò di una luce malefica.
<<ho una mezza idea di chi starebbe bene con lui>> continuò sempre più inquietante.
Allura parve captare il messaggio.
<<allora non sono l'unica a pensarlo>>
<<credo proprio di no>>
<<allora abbiamo una missione da oggi Shay...>>
<<dobbiamo metterli insieme!>> esclamarono entrambe.

<<tornate a lavoro!>> le riprese la capo cameriera prendendole per le orecchie.

Lance nel frattempo era appostato dietro i cespugli, come ci era arrivato la dietro? Una lunga storia, anzi no, a dire la verità era abbastanza semplice.
Hunk si era completamente preso un cotta per una delle cameriere del Voltron café, Shay, lui sinceramente non l'aveva notata molto, era troppo occupato a far colpo su Allura, ma a quanto pare da come l'aveva descritta l'amico era proprio carina.
Quindi ecco perché ora si ritrovava in un cespuglio con a fianco Hunk, che spiava con un binocolo la ragazza da una finestra del bar.
Insomma una vera sessione di stalking.
Vista da fuori la scena di Lance che veniva trascinato nel cespuglio poteva anche essere definita comica.
Ma l'ultima cosa che voleva fare in quel momento il ragazzo era ridere, aveva il fondoschiena ammaccato e tutte piccole foglioline nei capelli, fantastico! Ci sarebbe voluta una vita per toglierle tutte.

<<Hunk amico, non pensi di essere un tantino inquietante? Cioè se qualcuno ci vede potrebbe pensare che siamo pericolosi, anzi, non io, io non centro niente, penserebbero che sei pericoloso!>>
<<ah, tu non capisci Lance! L'amore ti fa fare cose strane, del tipo appunto spiare quella persona ed essere gelosi se qualcuno le si avvicina oppure vedere se dall'espressione del suo volto c'è qualcosa che non va>>
<<ma cosa c'entra Hunk, a me piace Allura, ma non mi metto a stalkerarla!>>
Hunk si girò verso di lui per un attimo, poi con una scrollata di spalle si girò ritornando al suo binocolo.
<<magari non è amore>> borbottò soprappensiero.
Quelle parole, anche se non lo diede a vedere, scossero molto Lance. Era sempre stato sicuro di ciò che voleva, per tutte le ragazze che aveva corteggiato, nonostante molte di queste l'avessero malamente rifiutato, aveva sempre notato una caratteristica che lo attraeva, sapeva sempre cosa faceva, eccetto quella volta, tanto tempo fa... no, Lance si era ripromesso che non ne avrebbe mai parlato, era il passato, e là doveva restare.

Ma il ragazzo fu riscosso dai suoi pensieri da Hunk, che gli stritolava un braccio.
<<amico! Hey! Riprenditi! Abbiamo un allarme rosso! Shay ci ha beccato!>>
<<ti HA beccato vorrai dire!>> ribatte agitato il cubano.
<<vuoi veramente metterti a discutere qui Lance? Eh?>>
L'amico non gli diede neanche il tempo di controbattere, lo caricò in spalla e cominciò a correre.
Ecco un altra scena comica che Lance non trovò affatto divertente, essere trasportato come un sacco di patate non era di certo uno dei suoi mezzi di trasporto preferiti.
Per fortuna poco dopo Hunk lo mise giù con il fiatone.
<<ce la siamo scampata>> esultò ancora ansante.
<<di preciso, non saremo sembrati ancora più sospetti scappando via in quel modo?>> chiese Lance sarcastico incrociando le braccia.
Il ragazzo lo guardò un attimo, poi si mise le mani in faccia, facendosi cadere lentamente al suolo restando appoggiato al muro.

<<ahahahaha, dai secondo me gli interessi anche tu Hunk, perché, non so... vai solo li e le chiedi di uscire?>>
<<facile a dirlo per te!>>
Il cubano gli diede delle pacche sulle spalle.
<<dai scommetto che andrà bene. Ma ora, meglio andare, sono già le quattro, e sinceramente sono curioso di vedere se alla fine Keith si è alzato>> rise Lance cominciando ad incamminarsi.
<<ehm, Lance?>>
<<si?>>
<<i dormitori sono dal altro lato>>
Il ragazzo schioccò le dita <<giusto!>>

Ormai era quasi arrivato in stanza, stava per girare l'angolo per arrivare al corridoio dove era situata, da questo, stranamente silenzioso, si sentirono però delle voci.
Normalmente Lance avrebbe continuato a camminare fino alla sua camera, ma subito dopo riconobbe la voce di Keith, che parlava in modo sospetto.
Non gli piaceva quel tono di voce, lo spaventava, aveva sempre il presentimento che il ragazzo prima o poi sparisse, come aveva già fatto una volta, questa volta senza ritornare. E lui sapeva, sapeva perfettamente che non erano affari suoi quello che vuole fare della sua vita o ciò che sta dicendo in quel momento, ma la curiosità ha la meglio.
Perciò il ragazzo si sporse dal angolo per vedere meglio cosa stava accadendo.

<<non avete il diritto di chiedermi una cosa del genere cazzo, ho una vita ora, non ho intenzione di rovinarmela ancora>> ringhiò furioso Keith a bassa voce.
Lance riconobbe subito una delle due persone a cui stava parlando... Nyma, la compagna di stanza di Pidge, seguita da un ragazzo alto e muscoloso che il cubano non aveva mai visto in giro.
Lance ormai aveva intuito il perché dei strani comportamenti di Keith, come per esempio quando si era fossilizzato davanti la compagna della loro amica.
Erano parte del suo problema.
Intanto i tre continuavano a parlare.
<<sai che non ti puoi tirare indietro Keith, sei troppo in debito con noi>>
<<ma vaffanculo Rolo!>> gli sputò acido Keith.
<<sai benissimo che è cosi>> sorrise questo.
<<posso benissimo chiamare la polizia>> continuò acido il ragazzo.
Rolo si tolse la sigaretta che aveva tra le labbra, avvicinandosi pericolosamente a Keith.
<<fallo pure, paladino della giustizia, sarà bello vederti dentro insieme a noi>> sorrise imperturbabile.
Per un attimo il ragazzo rimase senza parole.
<<pezzo di merda>> concluse il discorso sbattendosi dietro la porta della sua camera e quella di Lance.

<<tanto lo sai che cederai>> gli rise dietro Rolo in modo quasi pazzo.
Poi Nyma e lui si incamminarono dal lato opposto del corridoio.
Lance era preoccupato, non tanto per quelle persone, ma maggiormente per Keith.
Aveva paura di come avrebbe reagito, non voleva che sparisse di nuovo, anche se questo voleva dire essere egoisti.
Quindi una volta che i due ragazzi se ne furono andati entrò con cautela nella camera.
Dentro, il ragazzo trovo un ciclone, c'erano cocci di qualcosa di vetro lanciata a terra, fogli e libri sparsi... e nell'occhio del ciclone, c'era Keith, che in preda alla rabbia stava prendendo a calci la scrivania.

<<hey! Hey! Calmo! Calmati!>> esclamò Lance afferrandolo per le spalle, preoccupato e spaventato dalla sua reazione.
Quando il ragazzo realizzò chi stava tentando di calmarlo un velo di terrore e sorpresa ricoprì i suoi occhi.
Ci vollero vari secondi prima che il cubano riuscì a far calmare Keith, quando si accorse che non tremava più di rabbia lo strinse al petto accarezzandogli i capelli.
E stranamente il ragazzo non si oppose, anzi, dopo qualche momento di esitazione ricambiò anche lui l'abbraccio, mettendo timidamente le braccia intorno la sua vita.
<<shh va tutto bene>> sussurrò Lance, che dopo un po' era riuscito a portare il compagno seduto sul letto.
Quando si accorse che il battito era tornato normale, decise di rompere quel silenzio che li avvolgeva.
<<Keith?>>
Il ragazzo non rispose.
<<mi vuoi dire che è successo? Chi era quel tipo? E che voleva da te?>>
Ancora silenzio.
Lance girò il volto di Keith verso di lui.
<<per favore. Keith. Rispondimi>>
Questo sospirò.
<<devo molti favori a quei due, e questi stanno cercando di incastrami facendomi fare un "lavoro" pericoloso. È tutto quello che ti dirò>>

Il cubano era bravo ad osservare le persone, lo era sempre stato, e si era subito accorto che dietro la maschera da duro del amico si nascondeva un fragile ragazzo.
Così gli sorrise, poggiandogli le mani calde sulle guance.
Keith preso alla sprovvista si fece sfuggire una lacrima ribelle, che subito lo allarmò, facendogli portare come riflesso condizionato le mani fredde su quelle di Lance.

Questo si avvicinò al suo viso asciugandogli la lacrima solitaria.
I due però continuarono ad avvicinarsi l'uno all'altro e fu proprio Lance a fare il primo passo, posando le sue labbra su quelle di Keith.
In quel momento si diede mille maledizioni per averlo fatto, ma allo stesso tempo non poteva resistere a quelle labbra soffici che lo stavano ricambiando.
Era ufficiale, erano entrambi impazziti, ed il bacio che dapprima era iniziato dolce e incerto, quasi con il timore di rompere l'altro, si stava trasformando in qualcosa di più selvaggio.
Lance continuava a tenere una mano nei capelli di Keith, tirandoli leggermente, mentre con l'altra si insinuava nella maglia del ragazzo.
Questo si lasciò sfuggire un piccolo e quasi impercettibile gemito, soffocato tra le labbra del cubano.
In qualche modo riuscirono a stendersi, Keith finì sdraiato sotto mentre Lance si stagliava sopra di lui, reggendosi con i gomiti per non schiacciarlo.
Si baciavano ininterrottamente, troppo occupati a toccarsi per rendersi conto di ciò che stavano facendo.
Quando l'aria cominciò a mancare a entrambi si guardarono negli occhi, sconvolti.
Avevano fatto la cavolata più grande della loro vita.

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