Capitolo 11 - Mika

Avevo sempre avuto problemi a dormire da quando avevo deciso di prendere il mare. Gli incubi tornavano sempre attivi nella mia mente, puntuali come un orologio.

Avevo scoperto che stringere oggetti mentre dormivo rendeva gli incubi meno frequenti, ma comunque vivi.

Quella notte però, con quel ragazzino come pupazzo da stringere, di incubi non ne ebbi nemmeno uno.

Riuscii finalmente a dormire tranquillamente dopo tanto tempo.

Dormii anche troppo, al punto che mi svegliai solo quando sentii un peso sul mio corpo.

《Svegliati! Dannazione, SVEGLIATI!》 urlò una voce.

Aprii gli occhi lentamente, ritrovandomi inchiodato sotto il peso di Yuu. Un peso decisamente piacevole da sentire.

《Oh, finalmente sei sve...》

Lo vidi bloccarsi di colpo e togliersi subito da sopra di me.

《Sei un pervertito!》 esclamò imbarazzato.

Mi coprii il volto con le mani, borbottando imprecazioni e affrettandomi a coprire con le coperte l'evidente problema.

《Non ti preoccupare, non è niente di grave》 dissi per calmarlo, ma parlando più a me stesso che a lui.

《Non usare la scusa del "mi sono appena svegliato dopo sogni strani"! Ho sentito chiaramente tutto!》 esclamò scendendo dal letto e arretrando.

《Che c'è, non posso nemmeno più apprezzare un bel culo? E stai tranquillo che nonostante ciò che sembra non ti salterò addosso o cose simili》 dissi sbuffando mentre sentivo la presenza farsi meno attiva

Quanto la sentii pacifica mi alzai dal letto e, ignorando l'espressione ancora sconvolta di Yuu, andai all'armadio alla ricerca di qualcosa da mettermi.

《Il mio medico di bordo ti deve controllare, quindi resterai qui. Io ho delle faccende da sbrigare di fuori. Almeno non dovrai stare in compagnia di quello che probabilmente stai considerando un pervertito》 dissi noncurante, vestendomi e uscendo dalla cabina.

《Yoichi, dì al medico che può andare a controllare Yuu. Se c'è bisogno, prendi tu le decisioni. Per ora è meglio se non ci vediamo》 dissi al mozzo, seduto a terra accanto alla porta.

《Cos'ha fatto per farti eccitare?》 chiese curioso. Evidentemente aveva sentito tutto e intuito cos'era successo.

《Ha un culo perfetto e si è seduto nel punto sbagliato》 dissi, facendolo scoppiare a ridere.

《Ora vado a parlare con i prigionieri. Voi due occupatevi di lui》 dissi andandomene e salendo sull'altra nave.

Ad attendermi all'entrata dei piani inferiori c'era l'unico uomo che avessi mai notato in grado di stabilire senza ombra di dubbio se uno mentiva o meno.

《Li hai già interrogati?》 chiesi osservandolo.

《No. Aspettavo che fossi tu a farlo》

Annuii ed entrai con lui all'interno della nave, seguendolo fin nella stanza dove erano stati riuniti i sopravvissuti.

《Chiedo scusa per il ritardo, ma il vostro capitano ha quasi ucciso un mio compagno, così ho preferito restargli accanto fino al suo risveglio》 dissi vedendoli inquieti e anche abbastanza seccati.

《Dunque, credo sia superfluo dover dire che voi siete nelle mie mani e che quindi sarò io a scegliere il vostro destino. Ora sto per farvi delle domande e a seconda delle risposte deciderò se lasciarvi vivere o buttarvi in pasto ai pescecani. Vi conviene rispondere onestamente, perché il mio assistente saprà perfettamente quando mentirete e mi avvertirà di questo fatto. Dunque, da quanto tempo eravate su questa nave?》

Tutti risposero in coro: 《Da circa un anno》

《Vi conoscevate fin da prima di finire qui?》

《Siamo stati catturati tutti insieme》 rispose il ragazzino che il giorno prima aveva parlato per primo e che per primo si era dimostrato impaurito della cattura.

《D'accordo. Parlerai solo tu a nome di tutti, allora. Che cosa facevate sulla nave?》 chiesi.

《Mozzi》 rispose immediatamente.

Il mio collega mi mise una mano sulla spalla e si avvicinò al mio orecchio per poi sussurrarmi: 《Sta mentendo. Ha risposto troppo in fretta》

《La verità, ragazzo》

Lui fece un'espressione sorpresa, poi disse balbettando: 《Ma... Marinai》

《È vero, ma ci nasconde ancora qualcosa》 mi sussurrò ancora all'orecchio.

《Lasciamo correre》 mormorai, per poi dire ad alta voce: 《Per chi avete lavorato finora?》

《Il capitano che avete ucciso... e un altro. Molto più buono》 disse evasivo.

《Non sta mentendo, ma è evasivo》 mi sussurrò ancora.

《Dici che devo chiedere di più? Se non me lo ha detto ora dubito che me lo rivelerà con una domanda apposita》

《Spetta a te questa decisione, capitano》

Annuii e li osservai attentamente, indeciso sul da farsi. Alla fine dissi: 《Liberali. E voi, sappiate una cosa. Potrete considerarvi nostri compagni e farò in modo che Yoichi abbia il tempo di spiegarvi come funzionano le cose sulla mia nave. Sappiate solo che dovrete darmi prova di non aver sbagliato a fidarvi di voi. Se mai doveste causarmi problemi, non esiterò a tagliarvi in due》

Uscii dalla stanza appena in tempo per sentire un brutto rumore di legno che si spezzava.

Corsi sul ponte della nave e chiesi al vicecapitano: 《Che succede?》

《Quella grossa falla sul fondo della nave si è riaperta》

《A questo punto è inutile rimandare. Fai in modo che qualcuno arresti o almeno rallenti il flusso dell'acqua. Tutti gli altri devono portare immediatamente ogni singola cosa presente nella nave su questa. Va bene anche parcheggiarla sul ponte. Io vado a recuperare ogni cosa dalla mia cabina》

Ascoltai il vicecapitano urlare ordini, poi mi diressi verso la cabina, preparandomi a spostare tutto ciò che si trovava al suo interno.

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