Capitolo Quattro

Dopo tanta attesa finalmente il giorno della festa era arrivato, avevo dovuto supplicare mia madre e mio padre in tutte le lingue, affinché mi ci mandassero, inoltre sapevano che sarebbe venuto anche Noah quindi alla fine cedettero. Ero riuscita a scroccargli un passaggio, in realtà a Finn, ma questi erano semplici dettagli. Adesso ero davanti all'armadio, in videochiamata con Paige, Serena e Bethany, non sapendo cosa indossare, avevo appena fatto la doccia, avvolta nell'asciugamano, mi toccavo il mento riflettendo sul da farsi.

-Perché non metti quello blu scuro? Ti sta benissimo.- mi suggerì Bethany, mentre si acconciava i capelli. Pressai tra loro le labbra per poi afferrare l'abito chiamato in questione, non era affatto male, arrivava a metà coscia, aveva dei brillantini e un piccolo spacco sulla coscia sinistra. Scossi il capo, sapendo che non l'avrei sopportato a lungo, dal momento che era a fascia ed avrei passato tutta la sera a tirarlo su.

-Quello verde petrolio?- disse Paige limandosi le unghie e masticando un chewing-gum, sicuramente alla fragola. Afferrai anche quello squadrandolo, anche quello niente male, ma poi mi ricordavo che mi stava troppo largo sulla vita, sarei sembrata una tavoletta senza forme, quindi lo riposi dentro. Sbuffai sentendo che sarei impazzita.

-Ce la farai entro Maggio dell'anno prossimo?- mi derise Serena osservando due capi che aveva in mano, due vestiti bellissimi. Le feci il dito medio, sapendo che non l'avrebbe neanche notato, troppo presa a scegliere. Poi mi alzai e mi rimisi nella posizione di cinque secondi prima, come pensatrice.

-Crediamo in te, Ev.- ridacchiò Bethany, guardandomi attraverso il telefono. Sospirai per poi posare lo sguardo sulle tre e vedere cosa stessero facendo: Serena ancora stava scegliendo i vestiti, era indecisa tra uno verde scuro e uno rosso acceso, entrambi perfetti per lei. Il primo era più a tubino, mentre il secondo aveva una graziosa gonna a palloncino.

-Meglio quello rosso, ti risalta le gambe.- le consigliai ricevendo un occhiolino in cambio. Paige invece stava litigando con sua sorella minore, che come sempre le aveva rubato qualche vestito. Erano esilaranti e la piccola Cassie era veramente dolce ed adorabile, ovviamente non con Paige. Ridacchiai godendomi lo spettacolo.

-Allora Evie, non vuoi indossare qualche vestito un po' provocante? Per Andrew, non puoi farti sfuggire quest'occasione!- esclamò eccitata Serena, mentre Beth le dava ragione. Arrossii balbettando qualcosa di insensato, entrambe risero davanti al mio imbarazzo, le odiavo quando facevano così, ma senza di loro non avrei saputo come fare. Mi alzai per l'ennesima volta dal letto, anche se dubitavo che avrei trovato qualcosa di decente.

-Preciso che lo sto facendo per me, non per Andrew.- dissi scorrendo i capi tra loro, riuscii a sentire dei 'Certo' e degli 'Ovviamente, mai dubitato.' In effetti, anche se non l'avrei mai ammesso ad alta voce, quando Serena aveva tirato fuori l'argomento 'Andrew' mi era tornata la voglia di cercare qualcosa di carino, poteva essere un'ottima occasione per farmi notare. Menomale che mi sarebbe dovuta passare...

-Colore?- chiesi avendo adocchiato un paio di vestitini carini. A volte mi dimenticavo anche di averli nell'armadio, dal momento che di rado li indossavo. Ovviamente spararono le peggio cavolate, che mi fecero scoppiare a ridere. Le solite stupide.
Afferrai uno nero con un grosso spacco dietro la schiena, gonna a tubino, un po' di pizzo sul petto e il resto stoffa, mentre il secondo era rosso non troppo acceso, con la gonna a palloncino, mentre il busto era tutto a strisce, alcune rosse, altre trasparenti, che lasciavano intravedere la pelle scoperta, sul seno però era coperto da una striscia rossa, ma aveva una leggera scollatura, niente di esagerato.

-Stai veramente chiedendo? Quello rosso!- esclamò Paige entusiasta battendo le mani come una bambina di cinque anni, anche le altre due concordarono. Le chiesi anche di aiutarmi con le scarpe, dal momento che non avevo molte scarpe da abbinarci. Infatti alcune erano di mia madre, ringraziando il cielo avevamo lo stesso numero.

-Evie, Noah mi ha detto di...- spalancò la porta Finn, entrando, ma si bloccò non appena vide come ero conciata. Divenne più rosso del mio vestito, io lo guardai trattenendo una risata, mordendomi il labbro. Era veramente adorabile quel ragazzo quando era in imbarazzo. Iniziò a balbettare cose insensate.

-Scusami, avrei dovuto bussare.- disse per poi uscire di fretta. Feci spallucce per poi tornare alle mie amiche ed alle scarpe. Tutte e tre erano a bocca aperta, sapevo che sarebbero scoppiate in degli stupidi urletti, da ragazze in piena fase ormonale, quindi mi posai le mani sulle orecchie, attendendo con ansia. Ed infatti non tardarono ad arrivare le loro voci acute.

-Finn Wolfhard?! Da quando è così figo?! Cioè tu hai quel figone per casa e non ne approfitti?- sbottò Serena guardandomi con gli occhi quasi fuori dalle orbite, seguita da Paige, mentre Beth mi guardava con una faccia indignata, ma la pensava come le altre due. Le guardai storte, cioè Finn era il migliore amico di mio fratello, non avevo mai pensato a lui in quel senso.

-È sprecato quel ragazzo dentro casa tua, se non ne approfitti...- scosse il capo Bethany, tutte la guardammo sorprese: la prima volta che faceva apprezzamenti di quel genere su un ragazzo. Poi battemmo le mani, fiere della ragazza che era appena uscita dal guscio, inutile dire che la diretta interessata arrossì, guardandoci male.

-Ragazze, è Finn, cioè dai... È come se fosse mio cugino!- esclamai prendendo l'intimo ed il vestito. Nel frattempo le tre borbottavano tra loro, mentre io, da sotto l'asciugamano, mi infilavo il tutto. Non ci vergognavamo a farci vedere semi-nude o nude tra noi, alla fine eravamo amiche da anni, non c'era niente di male. Iniziai a pettinarmi i capelli, pensando a come acconciarli.

-Fatti riccia, mi raccomando. Io vado a finire di prepararmi, a dopo!- disse Paige, seguita da tutte noi. Chiusi la videochiamata, afferrai una tuta, una maglia e le indossai e poi uscii dalla camera. Volevo sapere cosa doveva dirmi Finn, prima di fuggire dalla camera. Non che io fossi stata completamente a mio agio quasi nuda davanti a lui, ma non avevo reagito in modo esagerato. Bussai sulla porta di Noah, per poi entrare. Finn era seduto sul letto e Noah probabilmente era in bagno, visto che in stanza c'era solo il riccio.

-Evie! Che piacere!- esclamò qualcuno da dentro la stanza, ed ecco Caleb, un altro amico di Noah. Era molto simpatico lui, un ragazzo dalla carnagione scura e con un ottimo senso dell'umorismo. Gli sorrisi per poi guardarmi intorno e vedere quanto la camera fosse incasinata, mamma lo avrebbe ucciso se avesse visto tutto quel caos.

-Finn, cosa volevi dirmi?- dissi io sedendomi affianco al moro, che si grattò il retro del collo. Caleb ci guardò confuso, probabilmente l'amico non gli aveva raccontato la sua avventura, o meglio, disavventura avvenuta pochi minuti prima con la sottoscritta.

-Noah ha detto che andiamo verso le nove, quindi di sbrigarti.- disse ridacchiando, alzai le sopracciglia, sapevamo entrambi che saremmo partiti alle nove e trenta con me, dal momento che ogni volta ci impiegavo tre anni per i preparativi e tutto, ma lasciamo che mio fratello si illude ancora.

-Allora vado a prepararmi. A dopo Finn, tu verrai Caleb?- domandai sullo stipite della porta, per non essere scortese, il ragazzo alzò i pollici in su accompagnato da un 'Puoi star sicura'. Risi dirigendomi verso la mia camera di nuovo, pronta a prepararmi per bene.

...

Erano le nove ed un quarto e finilmante ero pronta, mi osservai un'ultima volta llo specchio, giusto per assicurare che tutto fosse perfetto: il vestito rosso mi arrivavaoco più su della metà coscia, le righe mi fasciavano perfettamente le parti da corpire, cioè il seno altrimenti chi lo avrebbe sentito Noah? Io no di certo. Inoltre avevo deciso di fare dei boccoli ai capelli, alcuni più vicini al riccio, altri un po' meno, mi ricadevano delicatamente qualche centrimetro più sotto lo spalle, per il trucco avevo optato una linea di eye-liner, mascara, rossetto rosso e alcune passate di blush, giusto per dare un po' di tonalità alle mie guance. senza esagerare. Alla fine le scarpe erano un modello semplicissimo rosso lucido di mia madre, non troppo alte.

-Evie, sbrigati, diamine!- urlò mio fratello dal piano inferiore, sbuffando afferrai il rossetto e lo gettai nella mia borsetta, per poi prendere il giacchetto e scendere attentamente le scale, giusto per non cadere come una pera cotta. Sentivo molti sguardi su di me come quello di mia madre e di mio fratello. Giunta al piano inferiore mi guardai intorno, avendo attirato l'attenzione di tutti i presenti, mio fratello scuoteva il capo in completo disaccordo con il mio abbigliamenteìo, ormai mi ero messa l'anima in pace, sarebbe stato contento solamente se avessi indossato un saio, mia madre sorrideva, con gli occhi leggermente lucidi e Finn non sapevo cosa stesse facendo esattamente, mi guardava pooi guardava qualcos'altro, poi mi guardava di nuovo.

-Non cominciare mamma, okay?- la fermai prima che potesse dire o fare qualsiasi cosa, lei alzò le mani in segno d'arresa. Per mia fortuna mio padre doveva ancora tornare da lavoro, altrimentitra lui e mio fratello mi avrebbero costretto a mettere una tunica da suora. Noah iniziò a borbottare qualcosa, che per fortuna non sentii, perché sinceramente noj avevo voglia di stare a sentire le sue cagate su come mi fossi vestita, volevo solamente arrivare alla festa e divertirmi con le mie amiche.

-Entro le due vi voglio a casa sani e salvi.- disse mia madre mentre ci dirigevamo verso la porta per uscire, annuimmo tutti e due, per poi andare verso la macchina di Finn, il quale era stato fermato da mia madre per dirgli due parole, temevo cosa avesse potuto dirgli, già mi preparavo a sprofondare nel mio stesso imbarazzo. Il riccio ci raggiunse dopo pochi secondi, salì in auto e mise in moto, per poi sfrecciare verso casa di Katie. I due ragazzi parlarono per tutto il tragitto, mentre io preferii prepararmi mentalmente a quello che sarebbe successo. DOpo neanche venti minuti arrivammo a destinazione, inutile dire che la musica era a palla. Scendemmo dal veicolo ed entrammo nel giardino: una massa di ragazzi e ragazze ubriache si scatenevano  sul prato, già ubriachi fracichi, vi risparmi i dettagli, ma vi assicuro che c'era anche chi si prosciugava a vicenda, senza pudore. Quando fummo nella villa Noah mi prese il polso, prima che potessi scappare dalle mie migliore amiche.

-Mi raccomando, voglio fidarmi di te, ma non ti ubriacare troppo e non rimanere incinta, okay?- urlò per sovrastare la musica molto alta, annuii, per poi dividerci. Raggiunsi Paige, Serena e Bethany poco distanti da me, ci guardammo e devo dire che stavano benissimo, Paige indossava un pantaloncino di jeans non troppo corto, una maglietta blu notte brillantinata e degli stivali lungi fino a mtà coscia abbinati ai pantaloncini, mentre Beth aveva optato per qualcosa di più sobrio: una gonna nera, fino a poco sopra il ginocchio ed una canotta rosa con scritto 'Coachella'.

-I ragazzi stanno di qua, vieni.- mi prese per mano, trascinandomi insieme alle altre, Serena. Dopo cinque minuti riuscimmo ad arrivare a destinazione, la sala era colma di gente, sconosciita e non. In un angoletto, a pochi metri da noi, c'erano seduti su dei divanetti Michael e Cole, intenti a ridere e scherzare con altri ragazzi e ragazze della nostra scuola, tra i quali riconobbi Jaeden Lieberher, un altro amico di Noah.

-Ciao fanciulle!- urlò Cole già brillo, lo salutammo tutte e poi ci avvicinammo ancor di più prendendo posto. Michael batté le mani sulle sue gambe, facendomi intuire di sedermi sulle sue gambe, così feci come aveva detto lui, mi strinse a lui, il che mi fece ridacchiare, anche lui era leggermente brillo.

-Michael, non sapevo che ci fosse del tenero tra te e la piccola Schnapp!- esclamò fingendosi sorpreso Jaeden, io scossi il capo negando il tutto, stesso fece il biondo sotto di me. Jaeden non sembrò molto convinto, ma non fece altre domande, io e Michael? HAHAHAH ma quando mai!
La serata procedeva piuttosto bene, tra risate ed alcool, avevo deciso di non esagerare, al contrario di Cole e Serena, che stavano bevendo come spugne. Ad un tratto misero una canzone che ero solita a ballare con il mio migliore amico, infatti mi girai e lo vidi sorridermi, essendoci capiti, ci alzammo correndo in pista, per fortuna non era ancora totalmente iniziata.

-Noi andiamo a ballare!- avevo urlato gettandomi insieme a lui nella folla. Iniziammo a ballare la nostra canzone, nonché 'Havana' di Camila Cabello, ci eravamo inventati anche un balletto, molto carino, in realtà alcune mosse le avevamo prese dai video youtube. Ci guardammo negli occhi per dieci secondi, poi cominciammo.

'Havana, ooh na-na (ay)
Half of my heart is in Havana, ooh-na-na (ay, ay)
He took me back to East Atlanta, na-na-na
All of my heart is in Havana (ay)
There's somethin' 'bout his manners (uh huh)
Havana, ooh na-na (uh)'

Io e Michael ci muovevamo sincronizzati, varie giravolte, movimenti sensuali accostati a mosse dove ci allontanavamo, poi ci avvicinavamo di nuovo, il tutto senza staccare il contatto visivo.

'He didn't walk up with that "how you doin'?" (uh)
(When he came in the room)
He said there's a lot of girls I can do with (uh)
(But I can't without you)
I'm doin' forever in a minute (hey)
(That summer night in June)
And papa says he got malo in him (uh)
He got me feelin' like'

Saltai sul biondo, mi ritrovai con le gambe attorno al suo collo, mise le mani davanti, facendomi intuire che potevo 'lanciarmi' in avanti e con uno slancio misi le mie mani incastrate alle sue, compiendo una rovesciata in avanti. Mi lasciò dopo poco senza farmi male ovviamente, mi prese la mano per poi stingermi a se e io girai come una 'trottola', allontanandomi.

'Ooh-ooh-ooh, I knew it when I met him
I loved him when I left him
Got me feelin' like
Ooh-ooh-ooh, and then I had to tell him
I had to go, oh na-na-na-na-na'

Prendendomi per i fianchi da dietro ballammo insieme, facendomi strusciare il sedere su di lui (non pensate male lol). Mi accucciai fino a toccare per terra e poi mi rialzai, lui mi fece fare una giravolta.

'Havana, ooh na-na (ay, ay)
Half of my heart is in Havana, ooh-na-na (ay, ay)
He took me back to East Atlanta, na-na-na (uh huh)
All of my heart is in Havana (ay)
My heart is in Havana (ay)
Havana, ooh na-na'

Mi voltai, trovandomelo davanti, mi circondò il bacino con il braccio sinistro, mentre io posavo il mio sulla sua spalla e incrociavamo le nostri mani, cominciando a ballare incastrano le nostre gambe. Ogni tanto ci fuoriusciva una risata dalle labbra, ma poi tornavamo concentrati, come se quella fosse la cosa più importante della nostra vita.

'Just graduated, fresh on campus, mm
Fresh out East Atlanta with no manners, damn
Fresh out East Atlanta
Bump on her bumper like a traffic jam
Hey, I was quick to pay that girl like Uncle Sam (here you go, ay)
Back it on me, shawty cravin' on me
Get to diggin' on me (on me)
She waited on me (then what?)
Shawty cakin' on me, got the bacon on me (wait up)
This is history in the makin' on me (on me)
Point blank, close range, that be
If it cost a million, that's me (that's me)
I was gettin' mula, man they feel me'

Michael mi prese per i fianchi, divaricò le sua gambe quanto fosse necessario e poi io scivolai sotto, sempre sostenuta dalle sue braccia e dopo poco tornai in piedi. Continuammo a muoverci come se la pista fosse solo nostra, in effetti era da alcuni secondi che tutti si erano allargati per farci ballare. Leggermente esibizionisti, eh.

'Havana, ooh na-na (ay, ay)
Half of my heart is in Havana, ooh-na-na (oh, ay, ay)
He took me back to East Atlanta, na-na-na (oh no)
All of my heart is in Havana (ay)
My heart is in Havana (ay)
Havana, ooh na-na
Ooh na-na, oh na-na-na (oo-ooh)
Take me back, back, back like
Ooh na-na, oh na-na-na (yeah, babe)
Take me back, back, back like
Ooh na-na, oh na-na-na (yea, yeah)
Take me back, back, back like
Ooh na-na, oh na-na-na (yea, babe)
Take me back, back, back
(Hey, hey)
Ooh-ooh-ooh
Ooh-ooh-ooh
Take me back to my Havana
Havana, ooh na-na
Half of my heart is in Havana, ooh-na-na (oh, yeah)
He took me back to East Atlanta, na-na-na (ay, ay)
All of my heart is in Havana
My heart is in Havana (ay)
Havana, ooh na-na
Uh huh
Oh na-na-na (oh na, yeah)
Oh na-na-na
Oh na-na-na
No, no, no, take me back
Oh na-na-na
Havana, ooh na-na'

La fine della canzone stava arrivando, per questo ci scambiammo uno sguardo di intesa, entrambi sapevamo quale fosse il finale, più volte avevamo rischiato di romperci una gamba o un braccio, ma questa volta non sarebbe successo, eravamo sicuri di ciò che facevamo. Indietreggiai di qualche passo, giusto per prendere le misure, tutto andava a rallentatore intorno a me, presi un grande respiro, chiusi gli occhi, mi diedi cinque secondi e poi presi lo slancio: compiendo un salto teso avanti di due giri, ma non appena finii l'ultimo poggiai le mie mani sulle spalle di Michael, che mi afferrò prontamente per la vita ed allacciai le mie gambe intorno al suo bacino. La canzone finì ed entrambi avevamo il cuore a mille, guardandoci negli occhi poi scoppiammo a ridere. Alcuni applaudirono, ma poi si tornò a ballare.
Quando scesi da Michael voltandomi mi scontrai con...

Spazio Me!
È da troppo che non aggiorno,
ma almeno è bello lungo, spero vi piaccia e tengo a precisare che Non conosco i balli di danza, quindi ho spiegato meglio che potessi, don't judge me please!
Detto questo commentate e lasciate una stellina please!
Byee

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