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È  un giorno di primavera qualunque, sembra tutto così monotono.
Ogni giorno mi ritrovo a fare le stesse cose, sento che non sto vivendo a pieno, sento che sto sprecando queste giornate.
Mi manca la vecchia Abby, quella che riusciva a vivere le sue giornate a pieno, combinando guai, senza dare retta a nessuno.
Ma devo resistere, manca poco alla fine della scuola e alla fine di questa stupida scommessa.
Odio il mio carattere, odio me stessa, in questi mesi non ho fatto altro che commettere errori.
Ho notato che nessuno si accorge dell'uragano che ho dentro, mi sento vuota, incompleta.
Sono diventata patetica, permalosa, testarda e da quando non bevo più e ricordo tutto della mia fottutissima vita mi rendo conto che mi aggrappo sempre ai minimi dettagli.
Penso che la vita non sia granchè, viva o morta il mondo va avanti lo stesso.
Ne ho incontrate davvero molte di persone e tutte si sono rivelate ipocrite e false.
Vorrei trovare la forza ed il coraggio di fidarmi di qualcuno ma è impossibile, se in questo mondo vuoi sopravvivere devi tenerti tutto dentro.
È proprio in momenti come questi che vorrei sparire. Perchè in fondo a chi importerebbe?
Sono una comune mortale esistono altre 6 persone uguali a me nel mondo quindi non vedo il motivo di dover restare qui
Oggi sono uscita prima da scuola, ho finto di stare male.
Non me la sentivo di stare in classe, avevo bisogno di una boccata d'aria, avevo un mal di testa atroce.
Inciampo in un sasso, mi alzo come se nulla fosse,mi sistemo le cuffie che erano finite per terra e continuo a camminare verso casa, senza distogliere lo sguardo da terra.
Una volta arrivata alla porta di casa noto che è aperta. Strano, non la lascio più aperta da un pezzo ormai...
Appena varco la soglia di casa poso lo zaino per terra e mi dirigo verso il piano di sopra per recuperare il mio pc nella camera degli ospiti.
Mentre salgo le scale parte la mia canzone preferita ed io inizio a canticchiarla a bassa voce.
Finita la rampa di scale mi ritrovo sulla soglia della camera degli ospiti, la porta leggeremente socchiusa, quando la apro del tutto rimango pietrificata.
All'improvviso la mia canzone preferita svanisce lasciando posto ad un'altra canzone ma non ci do molta importanza.
Le mie unghie sono conficcate nel palmo della mia mano e ho la mascella contratta dalla rabbia.
Non posso crederci: mio padre stava scopando con una donna, ma quella donna non è mia madre...
Incrocio il suo sguardo e vedo un miscuglio di piacere e sorpresa,  tenta di dirmi qualcosa ma io vedo solo muoversi le sue labbra, le cuffie non mi fanno sentire quello che sta cercando di dirmi. Meglio così.
Non voglio più vederlo in vita mia.
Ho sempre avuto un brutto rapporto con i miei finti genitori, soprattutto con lui, era sempre assente nei miei confronti e fortunatamente non ci ho avuto molto a che fare.
Ma ultimamente lui e mamma erano più presenti, proprio ora che stavo legando con lui.
Vedo che prende i suoi pantaloni e se li mette per venire verso di me, la sua mano che cerca di toccare la mia spalla ma io mi ritraggo.
"Ti odio!! Non voglio più vederti!!" urlo con tutto il fiato che ho in corpo, mentre gli dico queste parole mi scende una lacrima, che schiaccio per evitare che mi percorra il viso.
Corro via, corro lontano, veloce, non importa dove, l'importante è correre e non fermarsi ma soprattutto non tornare indietro, mai.
Dopo un paio di isolati mi fermo, non riesco a correre e piangere dalla rabbia contemporaneamente, quindi entro in un parco in cui ci andavo sempre da piccola per starmene da sola e guardarmi attorno.
All'epoca ero attratta dal mondo che mi circondava, ero curiosa di diventare grande, di sentirmi libera.
Ma ora come ora preferirei non esistere proprio.
Mi siedo su una panchina, mi metto le mani davanti agli occhi e piango, butto fuori tutto ció che mi sono tenuta dentro in questi anni.
Rabbia, rancore, delusione, tristezza, solitudine, tradimento, odio....
tutte queste emozioni non hanno fatto altro che portarmi guai.
Solo dopo qualche ora riesco a frenare le lacrime e a fermarmi a pensare a cosa fare con lui.
So solo che non voglio vedere soffrire mia madre, nonostante tutto le voglio bene.
Nonostante non glielo dimostri mai.
Faccio un respiro profondo e inizio a guardarmi attorno.
Vedo bambini che scendono dallo scivolo, anziani che parlano in continuazione, genitori che sgridano i propri figli e poi noto lei... un'anziana dall'aria molto famigliare.
Ha un vestito lungo e nero, dei sandali anch'essi neri, i suoi capelli sono bianchi, arruffati e lunghi fino alle spalle.
Noto che è seduta sulla panchina, da sola ed ogni tanto si mette a parlare con il suo cane, sembra davvero molto vecchio...
Mi alzo dalla panchina decisa di andare da lei, ha un volto famigliare e sono curiosa di sapere chi sia.
"Salve" la saluto, alza lo sguardo da terra e mi fissa dritto negli occhi.
"Ciao" mi saluta squadrandomi da capo a piedi, la osservo anche io ma non riesco proprio a ricordare dove io possa averla già vista.
"La disturbo? L'ho vista qui tutta sola e mi è dispiaciuto..." cerco di sembrare il più amichevole possibile nonostante non ne abbia affatto voglia.
"No no! Non mi disturbi affatto anzi... ormai è da un po' che mi sento sola, mio marito e mio figlio sono morti in un incidente stradale e l'unica cosa che mi è rimasta è lui" termina il discorso indicando il cane sdraiato ai suoi piedi, mentre parlava mi sono seduta vicino a lei e mi ha avvolta subito un odore di alcool.
"Mi dispiace tanto..." le dico a cuore aperto.
"Mio marito mi ha fatto le corna un sacco di volte! La prima volta li ho visti con i miei occhi, quando sono entrata nella stanza ho afferrato per i capelli  quella puttana che stava scopando con mio marito e l'ho buttata giù dalle scale" io la lascio parlare, senza interrompere i suoi ricordi, ascolto semplicemente.
"Pensa che mi ha tradito perfino con una suora!!" a quella affermazione rimango leggermente perplessa.
"Con una suora?" Le domando corrugando la fronte.
"Sii, li ho visti io!! Poi per ripicca l'ho tradito anche io..."
"Ma così è passata nel torto anche lei" le faccio notare.
"Ma cosa dovevo fare? Ormai ero diventata cornuta!" la sua affermazione mi fa quasi ridere e mi fa pensare che non aveva proprio tutti i torti... in fondo cosa poteva farci ormai...?
Subito dopo cala un silenzio profondo.
"Peró mi manca...." sussurra con le lacrime agli occhi.
"Io lo amo ancora. Al suo funerale gli ho pure dedicato una frase..." si blocca e prende un foglietto che teneva con sè.
"ora la morte l'ha rapito
della vita lo ha privato
ma nei cuori è scolpito
il nome di chi lo ha amato"
Quando finisce di leggere scoppia in un pianto liberatorio, io le prendo la mano ed inizio ad accarezzargliela delicatamente.
"Lei viene spesso qui in questo parco?" le domando per cercare di farla calmare.
Lei annuisce.
"Bene, allora faró in modo di passare di qua al più presto, le prometto che ci rivedremo presto, okay?"
"Okay" sussurra.

*spazio autrici*
ciaoo ragazze!!
siamo tornate con un nuovo capitolo, meglio tardi che mai no? ahahaha
ci scusiamo per la nostra lunga assenza ma quest'anno è stato molto difficile.
La prima liceo è un passaggio davvero importante che ti fa crescere molto, o per lo meno per noi è stato così.
Speriamo di tornare al più presto con un nuovo capitolo, intanto fateci sapere che cosa ne pensate di questo!!
Al più presto!💘
- Alessia e Sofia

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