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Mi sveglio.
Mi bruciano gli occhi, non mi sento più la testa, preferirei svenire di nuovo anziché sentire questo dolore lancinante.
Solo ora mi accorgo che Cam é chino su di me e mi sta fissando preoccupato.
"Ehi... temevo che non ti saresti svegliata. Mi hai fatto prendere un colpo alla festa"
"M-mi d-dispiace. Dove mi trovo?"cerco di parlare ma ho male alla gola.
"A casa mia"
Mi rilasso all'istante, i miei genitori non devono sapere che sono in queste condizioni, non si sarebbero preoccupati di me, anzi, se la sarebbero presa solo per il fatto che sono andata alla festa senza il loro consenso.
"Come ti senti?"
"Mi fa male la testa e la gola" mi schiarisco la voce che sembra quella di un cavernicolo.
"Ti vado a prendere l'oki"
"Mi fai da infermiere?"
"Si... mi divertiró a prendermi cura della mia paziente" mentre pronuncia questa frase esce dalla sua stanza e va in cucina a prendermi il medicinale.
Quando torna, mi porge il bicchiere ed io bevo tutto il liquido.
"Okay. Ora credo proprio che ti devi riposare" dice con tono dolce.
"Non fare lo sdolcinato con me, sai benissimo che odio queste cose" alzo gli occhi al cielo.
"Okay. Buonanotte" si mette sotto le coperte e spegne la luce.
"Notte"dico rannicchiandomi vicino a lui, non appena mi muovo sento tutti i muscoli contrarsi dal dolore.
Mi da un bacio sulla fronte e mi addormento.
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"Buongiorno, come ti senti oggi?" Dice Cam salutandomi con un bacio in bocca.
"Giorno. Bene, ho solo un lieve mal di testa. Ho un aspetto pietoso?" chiedo assonnata.
"Mh... vediamo... no. Sei bellissima come sempre" mi rivolge un sorriso, io non ricambio.
"Sono crepes quelle?!" chiedo indicando il paradiso. Io adoro le crepes, sarà l'unica cosa che non odio.
"Sì! La colazione é servita!"
Mi spazzolo tutto ció che c'era nel piatto e corro ad indossare i vestiti di ieri sera, che fortunatamente sono puliti.
Per la notte, Cam, mi ha messo un paio di boxer e una maglietta.
Una volta usciti fuori di casa, salto sull'auto di Cam e ci dirigiamo verso scuola.
Una volta arrivati a scuola mi siedo sul solito muretto in attesa che aprano i cancelli di scuola.
Squilla il cellulare e sul display appare il numero di mia madre.
"Pronto?"
"Abby. Dove sei stata questa notte?! Ti ho detto mille volte che devi chiederci prima il permesso per andare alle feste. Poi devi tornare di notte, ci fai preoccupare se fai così!" urla talmente tanto forte che sono costretta a staccare il telefono dall'orecchio.
"Bella questa battuta! Come se te ne fregasse qualcosa di me. Tu e papà siete sempre in giro per lavoro e non ci credo neanche se mi paghi che mi volete bene" dico con tono gelido.
Intanto che litigo con mia madre attraverso il cellulare, entro dentro la scuola.
"Abby, come puoi dire una cosa del genere?! Siamo i tuoi genitori. Se non ti volevamo tra i piedi, non ti avremmo messa al mondo"
"Tutte balle. Secondo me non avevate a disposizione i preservativi e quindi eravate talmente tanto 'affamati' di sesso che avete continuato l'opera"
Mia mamma non proferisce parola per qualche minuto, intanto io sto camminando nel corridoio scolastico.
Vedo Alyson che viene nella mia direzione, mi passa accanto e mi tira una spallata.
Chiudo la telefonata con mia mamma, ormai non ho più nulla da dirgli.
"Hey oca. Come ti permetti di tirarmi una spallata?"chiedo innervosita, serro i pugni, ogni volta che vedo quella sua faccia da culo mi viene una voglia matta di pigliarla a schiaffi.
"Hey puttanella. Io faccio quel cavolo che mi pare" gracchia con la sua fastidiosa vocina.
"Se mi proferisci ancora una sola parola o se mi tocchi soltato giuro che non ci penso due volte a farti del male"la minaccio.
"Oh che paura. Quindi non ti devo più toccare...?"
"Esatto, vedo che hai capito! Che miracolo!"
"Oh... quindi non ti devo toccare... ma come? In questo modo?" mi tira un pizzicotto al braccio, provocandomi.
"Te le cerchi" dico prendendole il collo e sbattendola contro gli armadietti.
"Stammi bene a sentire. Non riuscirai a rovinarmi la vita. Io sono forte, non ce la farai mai, non mi vedrai mai cadere"le dico sibilando le parole.
"Ah, ah. Vuoi scommetterci? Alyson Cooper é capace di fare di tutto" mi prende una ciocca di capelli e me la tira fortissimo, i miei occhi diventano lucidi dal dolore.
Le tiro uno schiaffo in faccia lasciandole il segno delle cinque dita.
"Uh... guarda ti ho coperto il bruffolo! Ora hai tutta la guancia rossa e si confonde"dico istigandola.
Si fionda contro di me ed inizia a tirarmi pugni e schiaffi.
Io faccio lo stesso tirandole anche qualche calcio.
Le tiro il più forte possibile i capelli, facendola urlare dal dolore.
Quanto ci godo.
Continuiamo a picchiarci, quando Chloe e Crystal, che stavano passando di lì, intervengono per separarci prima che rischiamo di farci del male sul serio.
Chloe mi prende per i fianchi e cerca di staccarmi da quella vipera, mentre Crystal fa lo stesso con Alyson.
"Sai qual è il problema?! È che sei sempre stata invidiosa di me!" sbraito contro alla stronza.
"Io invidiosa? sei solo una battona da quattro soldi"
"Fatemi calmare o ci perde la vita" dico serrando la mascella. Devo stare calma,calma,calma.
Fortunatamente suona la campanella della prima ora e non ne potrei essere più sollevata,altrimenti quella sarebbe già in tomba.
Mi siedo al banco accanto a Crystal che ha assistito a tutta la scena.
"Evita di pensare che sia io il mostro di turno perchè non sai un cazzo di tutto ció che ho dovuto passare con lei" la avviso prima che mi parli. "Tranquilla" mi dice sorridendo lievemente.
Ma perchè tutti sorridono con così poco?
Io non ho mai sorriso veramente. Non c'è nessuno e mai ci sarà a farmi sorridere.
Ma non quella risata che si fa da sbronzi,un sorriso vero.
Quello che fa comparire le fossette,che mostra i denti.
Perchè mi sto soffermando a queste cazzate? I sorrisi non servono perchè io odio sorridere.
"Allora ragazzi vi lascio del tempo per lavorare al compito a coppie" ci informa la prof.
Vedo James sedersi accanto a me.
"È tutto okay?"mi chiede.
"Senti se vuoi darmi una delle tue solite prediche da ragazzo saggio oggi non è giornata" vado al sodo.
Fa un risolino.
"Voi ragazze siete tutte così. Alla ricerca di qualcuno di buono,ma poi perdete la testa per persone che usano" non capisco cosa c'entri con l'argomento delle prediche.
"Non ho chiaro cosa tu voglia intendere"
"Intendo che voi ragazze vi incavolate avendo pregiudizi anche se una persona si preoccupa per sapere il vostro stato d'animo"
"Tanto tu lo chiedi solo per gentilezza e non ti interessa sapere davvero come sto. Accetteresti un sorrisetto forzato e un 'bene' falso,ma una sincera freddezza e un 'male' serio no,è così che vanno le cose" gli dico.
"So già che non stai brillantemente bene,ma vorrei offrirti il mio aiuto"
"se ti piaccio,non me me frega un cazzo io e te amici non saremo mai fidanzati e altro nemmeno" gli dico con freddezza arrivando al punto. "Cosa hai pensato? Che tu mi piaccia? Ma anche no. Mi porteresti solo casini"
"E allora perchè non mi stai lontano?"
"Ti ricordo che abbiamo il lavoro di geografia"
"allora svolgiamolo senza parlarci della vita quotidiana" gli ordino irritata.
"E va bene... Ho trovato questo materiale.." Il resto delle parole di James mi si cancellano istantaneamente dalla testa.
È troppo noioso. Mi ha parlato dell'Inghilterra e blah blah blah.
È mezz'ora che annuisco senza sapere di che mi parla.
"Ah e quindi ti piace il mio genere di musica" annuisco. Oh cazzo, se n'è accorto. Scuoto subito la testa. Lui si mette a ridere.
"Cazzo ridi?"
"È che è da cinque minuti che ti faccio domande a cui non annuiresti mai" ammette sorridendo. Lo guardo seriamente.
"Ascolta, sono stanca,continui tu?" Gli chiedo sbadigliando.
"D'altronde cosa hai fatto oltre che annuire?" non ho voglia di obiettare,per cui appoggio la testa al banco e chiudo gli occhi.
Perlomeno abbiamo lavorato bene 'insieme'.
*Spazio autrici*
Heyy!!
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Continuate a scriverci i vostri pareri e darci consigli!💖
Al prossimo aggiornamento💘
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