16; Harper
Era da più di 3 ore che mi trovavo nell'ufficio del capo.
Logan era al piano di sotto con i medici, ma non avevano voluto dirmi in che situazione si trovasse.
Non avevo fatto altro che piangere.
Sentii la porta dietro le mie spalle aprirsi; mi voltai: era il capo.
Si sedette difronte a me.
"Come sta?" chiesi preoccupata.
"Non mi hanno detto niente" tagliò corto lui.
Annuii abbassando il viso.
"È meglio che tu vada a casa" mi consigliò.
Scossi il capo "Ho già avvertito i miei genitori che sarei rimasta fuori"
"Harper è molto stanca. Sarà mezzanotte. Vada a riposare"
"No capo. Io non lo lascio"
Annuì comprensivo.
"Vuole che le prenda qualcosa da mettere sotto i denti?" chiese premuroso.
"No grazie. Ho lo stomaco chiuso"
"Harper" fece una piccola pausa lui "Lei ricorda cosa le è successo?"
"Io ricordo solo che ero rinchiusa in una stanza buia con Logan e che ad un certo tratto siamo svenuti per via di qualche sonnifero. Mi sono svegliata circondata dalle fiamme, ma non so come ci sia finita"
"È ora di raccontarle quello che è successo" mi guardò aspettando il mio consenso "Joker deve averle iniettato qualcosa e lei è diventata una super cattiva. È riuscita ad imprigionare Logan"
"Cosa gli ho fatto?" domandai preoccupata.
"Lo ha ferito moralmente"
"Cosa? Cosa gli ho detto?" balbettai.
"Lui ne ha sofferto molto. Lei le ha detto che non lo aveva mai amato e cose del genere. Non so cosa sia successo mentre eravate chiusi in quella stanza, ma l'unica cosa che ho intuito è che il vostro legame si è rafforzato e che abbiate confessato l'uno all'altra i vostri sentimenti"
"Sono un mostro" sussurrai, coprendo il mio viso con le mani.
"Non è stata colpa sua. Ma colpa di quella sostanza. Logan non ha creduto ad una singola parola di quello che lei ha detto durante quel periodo. Oppure non l'avrebbe salvata dalle fiamme"
Rimanemmo in silenzio; si sentiva solo il rumore dell'orologio.
"C'è una cosa che devo dirle"
"Mi dica" risposi.
"Se Logan si sveglierà, lei verrà trasferita in un'altra città"
"Perché?!" chiesi alzando la voce.
"Avete un legame troppo forte. Siete andati oltre la professionalità. E la vostra vita privata potrebbe influire sul vostro operato da supereroi" mi spiegò.
"IO NON ME NE ANDRÒ DI QUI" gridai.
"Harper si calmi"
"NON LO LASCERÒ COSÌ FACILMENTE"
Detto questo, uscii da quella stanza, sbattendo con forza la porta.
Un pianto di sfogo prese possesso di me.
Camminai lungo il corridoio, soffermandomi difronte ad una finestra.
Vidi il mio riflesso: i capelli erano scompigliati e il trucco colato era mischiato alle occhiaie. Non ero più me. Questa vita mi stava portando finita. Non dormivo più, non ragionavo più e la persona che amavo si trovava in bilico fra la vita e la morte.
Volevo farla finita.
#SpazioAutrice#
Avevo promesso che stasera avrei pubblicato un altro capitolo e così è stato.
P.S. Tirate giù i forconi 😂
~SleepwalkerH
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