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Incredibile quante cose possano cambiare in pochi giorni. Forse nemmeno tanto incredibile, in realtà, dato che ci sono già passata più di una volta, eppure la sorpresa è sempre la stessa. Ti svegli una mattina e ti chiedi cosa sia successo, quando si sia rigirato il mondo, come tu abbia fatto ad adattarti a qualcosa di completamente nuovo con semplicità inaudita.
Mercoledì mattina ho cominciato a lavorare con Rosalba e Sol Invictus, che il giorno stesso è riuscito a indossare la capezza senza dare di matto e a fare qualche metro alla corda, cedendo alla tentazione delle carote che Rosalba aveva in tasca. Giovedì il "qualche metro" si è trasformato in un intero giro del ranch e venerdì, cioè ieri, si è fidato abbastanza da noi da rimanere fermo, legato, mentre gli facevamo una doccia e davamo uno sguardo ai denti. Abbiamo dato il via alle scommesse: secondo me ha nove anni, secondo Thomas sui dodici, Rosalba e Raelynn credono sia più giovane ma comunque oltre i cinque anni. Il veterinario confermerà o meno le nostre congetture quando verrà a trovarci la prossima settimana.
Raelynn e io abbiamo smesso di vederci per motivi che non siano strettamente lavorativi. Raelynn ha cominciato a parlare con una ragazza di Big Sky su Tinder e ci siamo trovate d'accordo sul fatto che, soprattutto se a Raelynn questa ragazza interessa davvero, non sarebbe stato corretto continuare a fare sesso. Forse un giorno Raelynn e io potremo essere amiche e lei si sentirà a suo agio abbastanza da presentarmi questa giovane manager del Big Sky Resort, ma oggi siamo solo la proprietaria di un ranch e una sua dipendente. Va bene così, anche se ho dovuto ordinare un vibratore per provvedere a delle ovvie necessità e spero che non sia Jackson ad aprire il pacco una volta arrivato.
A proposito di Jackson...
I nostri genitori hanno avuto un incidente. Niente di grave, si è fatta più male la macchina di loro, ma Jackson ha deciso di andarli a trovare e vedere se avessero bisogno di qualcosa o, peggio, se avessero minimizzato a telefono ma fossero nei guai. Non è la prima volta che Jackson deve andare da loro e mi lascia sola al ranch, ma non è mai successo nel fine settimana, quando non c'è nessuno dei miei working student ad aiutarmi. Raelynn è a Big Sky, questo fine settimana, mentre Thomas approfitta di questi due giorni liberi a settimana per trekking in solitaria più o meno lunghi. Non fosse partito giovedì sera dopo avermi chiesto il giorno libero mercoledì gli avrei chiesto di restare, ma ci ho pensato tardi e comunque non mi sarei mangiata la parola data.
Al ranch siamo rimaste solo Rosalba e io.
Il lato positivo è che è stato facile convincerla ad aiutarmi. "Se mi dai una mano con le mucche domenica ti porto a vedere un vero rodeo", le ho detto, e le è bastato. Non ho dovuto nemmeno ricattarla o, che ne so, farle del terrorismo psicologico sul fatto che lei e Sol Invictus non saranno mai pronti per il 4 novembre, inizio delle attività del Makeover.
È tutta la settimana che Rosalba monta Blue, mentre giovedì ho messo per la prima volta la sella a Bonnie Lass e ho optato per una terapia d'urto portandola direttamente nei campi a lavorare. Ieri sera e questa mattina sono stata io a lavorare, radunando le mucche e guidandole da un campo all'altro, ma questa sera sono stanca ed è ora che Rosalba si guadagni la mia fiducia.
Le chiedo di montare Bobby invece che Blue e le indico le cose da fare, lasciando poi che sia lei, in autonomia, a occuparsi di un gruppetto di cinque mucche che si sono allontanate dalle altre. Se la cava bene per essere la prima volta.
«Sei quasi una cowgirl» mi complimento quando, a mucche spostate e munte, compito che purtroppo ho dovuto portare a termine da sola per le paranoie di Jackson, vado incontro a Rosalba che ha sistemato i cavalli. «Senti, ti va di cenare a casa da me? Passare il sabato sera da soli è proprio triste.»
Ci pensa, con lo sguardo verso il punto del ranch dove sta la dépendance. «Avevo preparato il tiramisù.»
Che meraviglia di dolce. Che perfetta creazione. «E allora? Portalo.»
Ha una lieve colorazione rossa sulle guance, forse dovuta alla fatica. «È una monoporzione.»
Ah, mannaggia. «Mi limiterò ad annusarlo.»
Evidentemente l'immagine di Bailey Steele che sniffa cacao da una ciotolina di tiramisù è comica, perché Rosalba scoppia a ridere e ci mette un po' a calmarsi. «Vivessi in un posto civilizzato ti direi di ordinare un pacco di Pavesini su Uber, ma qui non ci arriva neanche Amazon.» Scuote la testa. «Li mangiate i Pavesini qui in America? I savoiardi non sapete nemmeno cosa siano, ma almeno i Pavesini...»
Non ho la più pallida idea di che cosa stia dicendo.
*
Ci vogliono tre ore per arrivare da Ennis a Billings, ma per un rodeo ben organizzato ne vale assolutamente la pena. Rosalba e io siamo d'accordo: lei guiderà all'andata, perché non si è dovuta svegliare all'alba per mungere le mucche, e io guiderò al ritorno, sperando che Jackson rientri presto abbastanza da occuparsi lui di quelle screanzate bovine.
Quando arriviamo ci armiamo entrambe di hot dog – con la cipolla fritta per me, il formaggio fuso per lei – e caffè e le mostro un po' la zona, dall'area dedicata al rodeo vero e proprio a quella riservata alle competizioni e, in qualche giornata specifica, alle aste di cavalli e bestiame.
Rosalba si guarda attorno come una bambina incantata, e in fondo è questa la magia del rodeo. Questo è il luogo dove ogni preoccupazione che non sia strettamente collegata al cavallo, al binomio, alla vittoria va via. L'unica casa che io abbia mai conosciuto oltre al ranch.
Non avevo controllato il programma, mi interessava solo che Rosalba conoscesse l'ambiente in cui sarà immersa per i prossimi due mesi, ma sono fortunata abbastanza da poter assistere a una competizione di barrel racing. Rosalba si allontana per andare in bagno e io mi avvio verso la staccionata per vedere un paio di corse. Ho smesso di competere, è vero, eppure...
Se chiudo gli occhi è tutto qui, è tutto uguale.
Blue al mio fianco che sbatte gli zoccoli a terra perché ha voglia di correre e vincere quanto me. Il mio allenatore, Teddy, che mi dice quando spingere, quando rallentare. Darcy che mi bacia per augurarmi buona fortuna e che è anche la prima a stringermi quando scendo da cavallo, quasi sempre vittoriosa.
Il problema è quando gli occhi li apro e casa non mi appartiene più davvero.
Ricordare che sono stata io a voler chiudere la porta non è sempre facile.
«Che mi venga un colpo! Bailey Steele!»
Voce irriconoscibile tanto è pesante di alcol e, quando mi giro, cappello da cowboy e pantaloni troppo larghi sempre sul punto di cadere e fare di quest'uomo uno spettacolo pornografico. Che venga un colpo anche a me, in quel caso, pur di farmi dimenticare la visione di dubbio gusto.
«Ciao, Walker.»
Ricordavo avesse i capelli rossi, ma gli anni passano per tutti, non solo per me, e ora la sua chioma è candida come quella dei Targaryen. Potrebbe candidarsi per fare da comparsa per la nuova serie televisiva di HBO, ce lo vedo bene a fare la controfigura di Viserys I.
Mi batte una mano sulla spalla come fossimo amiconi che hanno preso una birra insieme ieri e non anni fa, solo in compagnia del mio allenatore perché il rodeo è un mondo meraviglioso ma gli uomini sono sempre uomini e non è bene che una ragazza stia sola. «Che ci fai qui? Torni in pista?»
«Proprio no.» Non lo farei nemmeno se venisse Teddy in persona, appena risorto apposta per chiedermelo. «Lo sai che ora allevo e basta.»
Walker annuisce, a ogni suo movimento corrisponde una zaffata di odoraccio. Non ho mai capito perché, con tutti i soldi che fa allenando giovani campioni, non compri e beva una birra di qualità migliore. «Giusto, giusto. C'è qualche tuo puledro?»
«Forse l'anno prossimo.» Se dovessi tenere Bonnie Lass e Thomas volesse continuare a lavorare con me non sarebbe male iscriverli a qualche competizione, e anche Bandit sarebbe pronto a competere se trovassi un cavaliere adatto. La decisione di non partecipare ai Futurity con nessun puledro è eticamente convincente ma non proprio il massimo a livello strategico. Ci ho già fatto pace, ma ogni tanto mi chiedo come andrebbero le cose se mandassi la coscienza a fanculo e usassi i cavalli come oggetti, come quasi tutti gli altri nel settore.
«Bene, bene, terrò gli occhi bene aperti.» E, spero, una mano al libretto degli assegni. Vendere a Walker sarebbe una bella mossa, a suo tempo aveva offerto una cifra interessante per Blue. Teddy aveva detto di no solo perché lo avevo supplicato per giorni di lasciare che la comprassi io. «Darcy come sta?»
Silenzio. Facile dimenticare che la nostra rottura non sia stata affare nazionale, quando eravamo così note, così amate, almeno tra chi ci conosceva. Facile dimenticare che siamo sparite dai radar entrambe per così tanto tempo che nella testa di qualcuno siamo ancora insieme. D'altronde, doveva essere per sempre.
«Alla grande.» Sorrido, anche se so che l'espressione risulterà forzata. «Si è trasferita in Canada.»
«Ha smesso anche lei, eh?»
«Da un bel po', Walker.» Questo almeno dovrebbe ricordarselo. Aveva fatto scalpore. «Inizi a perdere il senno?»
«Ma che, ma che, sono ancora sveglio come un giovanotto. È che non perdo mai la speranza, Steele.» C'è un velo di tristezza nei suoi occhi scuri. O forse è solo cataratta? «Voi due dovevate essere il futuro di questi rodei polverosi.»
Scuoto la testa. Per fortuna a togliermi dall'imbarazzo di dover continuare con questa conversazione arriva Rosalba, che deve essersi persa nella folla nei cento metri che separano questo campo dai bagni chimici. La afferro per un polso e la piazzo davanti a Walker come una bambolina.
«Walker, lei è Rosalba Montoro.»
Rosalba mi lancia un'occhiata confusa.
Walker, invece, è entusiasta. «Un'italiana! Che ci fai in Montana?»
«Uhm...» Mollo una gomitata nel fianco di Rosalba. «Mi sono iscritta a un Mustang Makover.»
«Ah, un'altra giovane coraggiosa!»
«Bailey preferisce dire "folle".»
«Bailey non fa testo, lasciatelo dire da un vecchio saggio.»
«Grazie mille, Walker» ribatto. Possibile che si sia già alleato con l'italiana? Basta un accento esotico a far capitolare i migliori allenatori del Montana?
«Un vecchio saggio a cui puzza l'alito di birra...» bofonchia Rosalba, strappandomi un sorriso.
Guardo Walker. Quella nei suoi occhi è decisamente cataratta, il suo oculista ci farà una fortuna. «Volevo portare Rosalba a vedere il rodeo vero e proprio, ti unisci a noi?»
«Andate, andate, io già dovrei essere da un'altra parte.» Immagino l'ansia dei suoi allievi che non hanno idea di che fine abbia fatto quel matto del loro allenatore. «Buona fortuna, Steele, e tu cerca di non romperti l'osso del collo, Monty...»
«Montoro.»
«Montoro.»
Sorride. «Farò del mio meglio» dice in risposta, e quando si gira, pronta a seguirmi, ha una nuova determinazione nel volto.
Non riesco a non sorridere anche io. «Benvenuta nella vera America, Rosalba Montoro.»
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