Ricordi parte 3
Will raggiunse Jem che suonava il violino alla loro piccolo Jessamine. Restava ogni volta incantato dal suono del suo violino, suonava come faceva l'amore e ricordava perfettamente la loro prima volta insieme.
flashback
Erano in Cina in cerca di una cura ma sembrava che non c'era. Dopo la notizia della morte dei genitori di Jace, la scomparsa della piccola Ayla e la negazione dei Lightwood di sapere di Jace o di prendersene cura dopo, non era facile da affrontare e Jem si peggiorava sempre di più. Le cose stavano andando sempre peggio soprattutto quando una sera bussò alla porta del bagno, Jem era nella vasca ma ci stava mettendo troppo.
- Jem, esci. Stai là ormai da un quarto d'ora - disse Will. - o vuoi che vengo dentro così da farlo in vasca -
Jem lo avrebbe rimproverato alla sua proposta audace ma non diceva nulla e questo lo preoccupò cosi entrò dentro e quello che vide fu agghiacciante. Jem privo di sensi con polsi tagliati e un po di sangue nella vasca. No, non poteva accadere. Subito lo prese e fermò il sangue dai polsi e lo portò subito in un ospedale. Perché? Will non capiva perché l'aveva fatto. Will era fuori dal pronto soccorso, un'infermiera gli aveva detto che Jem stava bene per quando riguardava i polsi e un altro dottore lo avvertì che Jem aveva due settimane di vita. Non poteva perderlo. Il suo Jem. Will aprì la porta e vide Jem sul letto con i polsi fasciati e non stava molto bene. Doveva trovare quella maledetta cura.
- Jem, perché? - chiese Will avvicinandosi a lui.
- scusami, sono stato debole - disse Jem con le lacrime. -mi sentito troppo male e ho ceduto alla tentazione. Non avrei dovuto farlo, tu avevi bisogno di me e... -
- io avrei dovuto starti più vicino - disse Will prendendogli la mano. -
- non sentirti in colpa, Will. Tu stai vivendo troppo per un ragazzo della tua età - disse Jem rassicurandolo.
- sei tu che vivi una malattia da anni, dovevo prevedere un tuo crollo psicologico - disse Will testardo.
- ma non capisci che tu stai facendo già il massimo per me, mi stavi portando per il mondo per trovare una cura e stai vivendo un periodo brutta, hai perso tua nonna e i tuoi parenti, Ayla é scomparsa e i Lightwood non ti permettono di avere Jace. Non puoi fare di più di ciò, nessuno può e non puoi salvare il mondo anche se vorresti - disse Jem con voce calma.
- mi sento così imponente per questo. Non sto riuscendo a nulla - disse Will appoggiandosi a Jem per una volta.
- stai facendo del tuo meglio, Will - disse Jem accarezzandogli i capelli e conforto.
Era la prima volta che Will si appoggiò a lui, era riuscito a confortarlo e si baciarono con amore. Da quel momento, Will lo portò in Giappone e sembrava che forse avevano trovato una cura. Will e Jem festeggiarono in un ristorante giapponese la notizia. Mangiarono sushi, gamberi tempura e molto altro e brindarono e poi tornarono in camera felice, iniziarono a spogliarsi mentre si baciavano. Sentire il suo corpo sul proprio era bellissimo, lo portò in un'altra dimensione e non era stato così felice in vita sua. Will lo baciò e poi prese un suo polso e bacio i segni dei tagli con dolcezza e poi l'altro. Poi divenne molto passionale come lo era lui. Will baciò il corpo di Jem e gli donò il piacere. Stava scoprendo il piacere a 20 anni con Will, l'unica persona nel suo cuore. Gemette a sentire la sua bocca alla sua erezione.
Non aveva mai immaginato che fosse così bello ricevere piacere da Will. Con il fatto della malattia in passato non era riuscito a pensare a ciò. Odiava il suo corpo ma Will lo desiderava così tanto e lo sentiva e lo vedeva.
- il mio Jem che freme e geme per me - disse Will con voce profonda. - il tuo corpo é così eccitante -
Questo lo fece arrossire ma gli faceva anche piacere. Will lo fece urlare dal piacere, per fortuna che era insonorizzata la stanza e potevano urlare quando volevano. Will iniziò a prepararlo con sapienza, Jem si sentì un attimo girare la testa ma per fortuna Will era occupato a prepararlo. Niente avrebbe interrotto la loro prima volta. Non avrebbe permesso la malattia di rovinare un tale momento importante per lui e per Will. Pian piano Will entrò in lui dopo che aveva insistito di usare il preservativo per proteggerlo, non voleva che qualunque cosa potesse infestare Will. Tutti i pensieri della malattia si tolsero quando sentì dentro di sé, era cosa di mai provato e si sentì così connesso con Will. Non sentì neanche dolore perché aveva provato di peggio. Sentì solo piacere, unione e baciò Will con amore. Le sue spinte lo fece rinascere, non si era mai sentito così bene in vita sua e fare l'amore con Will era l'esperienza più bella che avesse mai provato. Will e il violino lo riempivano di una felicità imparagonabile. Raggiunsero l'apice del piacere insieme, Jem e Will gridarono il nome dell'altro e si baciarono felici. Si addormentarono dopo una bella doccia, felici, innamorati e soddisfatti. Il giorno dopo andarono da un vecchio, si diceva che aveva la risposta a tutto e Will si portò in un borsone un bel po di denaro per pagarlo per i servigi.
- salve, siamo qui per sapere della cura per la malattia del mio ragazzo - disse Will entrando nella stanza.
Il vecchio esaminò Jem, capi cosa gli servisse e li lascio un attimo. Jem era agitato ma Will lo tranquillizzò, sarebbe andata tutto bene e sapeva che lui aveva ragione. Il vecchio gli diede la cura ma gli disse di fare attenzione, doveva prenderla per un po di giorni ma poi basta perché poteva portare dipendenza. Per alcuni era una droga ma per lui e altri la cura per molti mali. Will lo ringraziò e lo pagò e Jem iniziò da subito a prendere la cura. In pochi giorni si sentì meglio, gli attacchi, la tosse o altro si tolsero ma crebbe lui una dipendenza da quella cura o meglio sostanza e iniziò per lui un periodo in cui Will dovete lottare per farlo smettere.
- devi smetterla di prenderla - disse Will deciso.
- no, non smettero. Mi fa sentite bene - disse Jem altrettanto deciso.
I capelli erano cambiati, da castano scuro divenne color argento.
- e io? Non ti faccio sentire bene? - chiese Will a quelle parole.
- che domande sono? Tu mi rendi felice - disse Jem perplesso da quella domanda.
- allora lasciala stare. Sei guarito e non ne hai bisogno - disse Will portando le mani ai suoi fianchi. - torniamo ad Idris City e incominciamo la nostra vita insieme -
Jem voleva iniziare la sua vita con Will così decise di buttarla.
- scelgo te - disse Jem con un sorriso.
Will ne era contento, lo abbracciò e baciò. Presero il primo volo per tornare a casa, Will ebbe un'idea mentre erano nell'aereo.
: - sai farebbe eccitante prenderti qui in aereo, in bagno - disse Will malizioso.
- Will Herondale, sei incredibile! Ci potrebbero beccare - disse Jem arrossendo alla sua audacia.
- e questo é eccitante, il rischio di essere beccati - disse Will con voce calda.
Jem faceva un po resistenza ma gli piaceva l'idea di farsi possedere da lui lì.
- allora aspettami in bagno - disse Jem sottovoce.
Will gli sorrise felice, si alzò e andò in bagno.
Jem chiese un bicchiere d'acqua, usci dalla tracolla qualcosa ma poi ci ripensò e lo rimise al suo posto. Bevve il bicchiere d'acqua per poi andare da in bagno.
Will lo spinse contro la porta e lo baciò con passione.
- mi hai fatto aspettare un bel po - disse Will con voce calda. - vuoi forse torturare? -
- non lo farei mai - disse Jem portando le mani al suo collo.
Si baciarono con molta passione per poi ritrovarsi contro il lavandino. Che fuoco aveva dentro Will!!! Jem sentì bene contro l'erezione di Will, era dura per lui e senti anche le sue mani che slacciava i jeans e abbassò anche gli slip e senti direttamente il suo membro. Jem aveva le mani sullo specchio e le mani di Will erano sulle sue natiche mentre leccava e stuzzicava l'entrata e alternava con penetrazione del dito. Jem si guardava con la bocca aperta e gemeva piano per la preparazione dell'altro. Will si alzò e lo penetrò tutto di un colpo e Jem si tappò la bocca con una mano per evitare di urlare e farsi sentire da tutto l'aereo. Andò anche Will si vedeva allo specchio mentre si spingeva in lui.
- non é eccitante guardarsi mentre facciamo sesso - gli sussurrò Will con voce profonda. - guardaci Jem, siamo perfetti -
Will si guardava quanto era bello da narcisista che era ma insieme a Jem con quei capelli d'argento, era tutto un'@altra cosa. Jem avrebbe voluto rispondergli ma non poteva, doveva tenere chiusa la bocca mentre lui aumentava le spinte tanto da trovarsi quasi contro lo specchio e lui sempre calmo, perse il controllo da piacere che lo stava travolgendo. Solo Will era in grado di ciò. Venne che stava per urlare il suo nome ma Will gli tappò la bocca e venne anche lui dentro di Jem senza volerlo. Fu eccitante il doppio con lo specchio e poi Will lo girò per tenerlo a sé che gli tremavano le gambe. Ama l'effetto che gli faceva. Solo lui era in grado. Era stata la prima volta in alta quota e non lo scordarono mai.
Erano tornati ad Idris City, Will aveva cercato di parlare con la famiglia Lightwood ma trovò solo una porta sbattuta in faccia. Vide Jace da lontano triste e cercò di avvicinarsi a lui ma Maryse lo fermò. Lo cacciò via e tornò da Jem alla tenuta Herondale. Jem stava preparando un bel pranzetto per il suo Will, aveva perso un paio di ore ma gli piaceva molto cucinare ma aveva fatto anche le faccende di casa. Quando lo accolse con un bel sorriso, Will era infuriato per come si era comportarti ignobilmente quei Lightwood.
- Maryse Lightwood mi ha cacciato via, volevo solo parlare con Jace e mi fa una rabbia -
- non é giusto quello che stanno facendo - disse Jem dalla sua parte. - ma arrabbiarsi non serve a nulla -
- com'è fa a stare sempre calmo? Mi da su nervi questa cosa - disse Will innervosito. - dovresti arrabbiarsi come lo sono io ma forse a Jace non ti importa -
- ma che dici? Certo che mi importa, idiota di un Herondale - disse Jem offeso. - e io che avevo preparato un pranzo per noi tre -
Will si sentì in imbarazzo nel vedere la tavola per tre, Jem lo lasciò per chiudersi in stanza. Era stato un idiota. D'impulso aveva detto quella cosa orribile che non pensava minimamente.
- Jem, aprimi. Sono stato un idiota e tu invece sei stato così dolce a pensare di mettere un piatto per Jace - disse Will contro la porta.
Ma Jem non aveva intenzione di aprire, era troppo comodo chiedere scusa dopo aver ferito qualcuno e così non gli rispose proprio.
- Jem, sono un idiota. Posso gridarlo anche a tutta la città e posso andate nudo per la città come punizione - disse Will cercandosi di farsi perdonare. - oppure potrei farti impazzire della piacere -
- se pensi di usare il sesso per farti perdonare, sei un grande idiota - disse Jem offeso. - e andare nudo per la città non sarebbe una punizione per te visto che ti piace farti guardare -
Will non sapeva proprio come fare a farsi perdonare per quella frase orribile. Girò per casa in cerca di un'idea e poi vide il suo violino e gli venne una bella idea. Prese il cellulare, nella sua rubrica aveva il contatto che gli serviva e chiamò la persona che l'avrebbe aiutato a farsi perdonare. Jem restò in stanza finché un biglietto non gli arrivò da sotto la porta con una semplice frase 'scendi nella sala'. Curioso Jem scese giù e senti una melodia e arrivato nella sala trovò un orchestra tutta per lui. Wow!!! Non poteva crederci. Una serenata tutto per lui. Will sapeva come farsi perdonare alla grande. Jem lo baciò con amore a quella sorpresa meravigliosa e perfetta. Ballarono anche con quella orchestra e Jem non era stato così felice come adesso. Stava bene e aveva un fantastico fidanzato anche se a volte era un idiota ma sapeva farsi perdonare alla grande. Dopo quel ballo, mangiarono il bel pranzetto e sembrava che la loro vita era felice senza più problemi. Anche se c'era la questione Jace.
Will e Jem attraversarono un periodo difficile per la dipendenza di quest'ultima sembrava che fosse finita in Giappone ma non era così. Jem toccò il fondo ma Will riuscì a trovarlo e a portalo a casa. Jem capì che solo con Will poteva essere felice e che quella sostanza lo avrebbe distrutto se avesse continuato. Se c'era una possibilità in cui Will poteva avere Jace, i nonni Lightwood si erano occupati di eliminarla. Approfittarono sul fatto che il compagno di Will aveva una dipendenza e che non era idoneo per crescere Jace. Jem si disperò molto per essere la causa di ciò ma non era così, i nonni Lightwood avevano pagato qualcuno per far in modo di tentare Jem con un sostanza simile a quella che prendeva. Will lo rassicurò, non era colpa sua ma di quei Lightwood. Avevano fatto cadere Jem nella droga e adesso lui si dava la colpa. Non ci sentiva degno di Will.
- dove vorresti andare? - chiede Will mettendosi davanti la porta di casa.
- é colpa solo mia, Will. Hai perso Jace per la mia dipendenza - disse Jem determinato. - starai meglio sempre di me -
Era tutta colpa dei Lightwood ma non erano riusciti a separarli alla fine, Will e Jem tornarono più uniti che mai e da quel momento non si lasciarono mai. Adottarono anche Jessamine che adesso guardava papà Jem suonare e corse da il padre Will. Will confidò a Jem che Alec era diverso come diceva Magnus e forse lui poteva aiutarlo a riavere Jace con lui. Quel pensiero non era mai scomparso dai suoi pensieri.
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