Ricordi parte 2
Intanto Alec andava a scuola con Isabelle, Jace, Clary e Simon in bici quando vide Magnus con il piccolo Will dentro un bar e parlava con due trentenni, uno con i capelli argentati e un'altro moro con un bambina in braccio. Con una scusa si era staccato dal gruppo che proseguì e lui posò la bici per entrare nel bar con un gran sorriso.
- ciao, magnus - disse Alec avvicinandosi. - ciao, Will -
Con una confidenza che non dovrebbe avere ma era impossibile resistere sia al padre che il figlio.
- oh Alexander che bella sorpresa - disse Magnus contento. - ti offro qualcosa? -
- ho già fatto colazione, volevo salutarti e riempire di baci questo tesoro - disse Alec molto affettuoso, prendendo Will in braccio che agitava le manine verso di lui.
- hai stregato mio figlio - disse Magnus con sorriso e poi sottovoce: - e anche me -
Alec arrossi a quella aggiunta, ripensò all'appuntamento da lui e il cuore gli batteva forte.
- . Ti interessa un lightworm - disse Will con un certo disgusto. - Mi cadi così, amico. I tuoi gusti sono stati sempre eccezionali.
É sempre il solito, pensò Magnus. Sapeva che Will non li poteva vedere i Lightwood per cose passate ma non doveva fare paragoni. Alec era fuori razza.
- non dargli retta, fiorellino. Tu sei diverso da loro - disse Magnus rassicurandolo. - ti presento i miei amici e la loro bambina. Lui é Will Herondale... -
Appena sentì quel nome, lo sguardo di Alec cambiò e divenne duro e diede il piccolo a Magnus.
- William Herondale, quello che era chissà dove quando jace ha perso i genitori e nello stesso momento é scomparsa Ayla e aveva bisogno di lui. Si ti conosco bene, hai abbandonato Jace e non ti sei degnato di tornare neanche per i funerali e neanche dopo. Non ti perdenero mai! - esclamò Alec con rabbia.
- non sai di cosa parli, ragazzino insolente! Sei arrogante come tutti i Lightwood! - disse Will furioso. - se ti azzardi a spezzare il cuore del mio amico, la pagherai cara -
Alec e Will si guardarono con odio prima che il secondo salutò Jem e la piccola per andarsene da lì.
- ascolta, spesso Will si comporta da idiota ma non é come pensi tu. La tua versione é sbagliata - disse Jem calmo con la bimba in braccio.
Alec si sedette al tavolino con Jem, la piccola Jessamine, Magnus e il piccolo Will. Era in attesa di sapere la versione da Jem.
- vedi Alec, non é una cosa che amo parlare ma devi capire. Non sono sempre stato così sano, c'è stato un tempo in cui ero malato e lo nascondevo a tutti soprattutto a Will. Sparivo per settimane a volte con la scusa dei viaggi per la mia musica. Erano Will e il violino mi facevano andare avanti. Non avevo parenti, ero solo al mondo e Will mi trovò per strada e mi portò a casa. La sua famiglia divenne la mia e noi migliori amici -
Flashback
- Jem, ti ho trovato - disse Will salendo la scala per la soffitta. - sei scappato via dalla festa senza dire nulla. Che hai? -
- ma nulla, Will. Ti preoccupi sempre inutilmente. Cerco una vecchia foto di noi due da piccoli - disse Jem mentendo alla perfezione.
Jem aveva iniziato ad avere i primi sintomi della malattia, si era nascosto per evitare che loro sapessero perché non volevano che si preoccupavano. Avevano fatto così tanto per lui e non voleva vedere i loro occhi pieni di tristezza e soprattutto di Will che sorrideva sempre.
- questa qui? - chiese Will aprendo il cofanetto.
- si proprio questa - disse Jem contento. - ma ce ne tante altre solo di noi due. Non capisco -
- le ho messe io là tutte - disse Will diretto.
- com'è mai? - chiede Jem curioso.
Will si avvicinò a lui, gli portò una mano alla guancia e si abbassò sulle sue labbra. Jem non poteva crederci che Will ricambiasse i suoi sentimenti ma con la scoperta della malattia, non se la sentì di rivelare il suo amore a Will. Legarlo a sé quando era malato, era gli sembrava ingiusto. Will meritava di meglio, meritava una storia vissuta a piena e non doversi preoccupare di ogni suo malessere.
Jem girò la testa dall'altra parte e gli disse: - Will, sei la mia famiglia e il mio migliore amico. Ci tengo a te tantissimo ma non in quel modo. Mi dispiace -
Jem si voltò e scese giù per tornare alla festa, Will restò lì con quel cofanetto. I due soffrivano silenziosamente.
- così respinsi Will, il mio unico amore per proteggerlo dal mio devastante segreto. Lui si comportava come sempre anche se soffriva molto. Passarono anni finché Will non mi segui e scopri il mio segreto -
Flashback
Era sull'autobus, scese alla prima fermata e prese una stanza in uno squallido motel in cui sarebbe stato per una settimana con la scusa del violino. Will lo trovò in un quella squallida stanza su quel letto a tossire, restò sconvolto nel vederlo in quello stato e si avvicinò a toccargli la fronte. Era bollente.
- perché, Jem? Perché non mi ha detto nulla? - chiese Will triste. - perché non mi hai permesso di starti accanto? -
- non volevo che mi vedessi così... Non volevo vedere quello sguardo negli occhi... Tu devi sorridere Will - disse Jem tossendo. - non volevo legati a me, sarei stato un peso al lungo andare -
- tu non sei un peso e non lo sarai mai! Io ti amo, Jem Carstairs - disse Will sincero.
- troveremo una cura. Dovessi andare in capo al mondo ma io la troverò -
Will glielo promisse e si prese cura di lui tutta la settimana, gli tenne la mano, lo pulì quando vomitava e
Lo assistiva negli attachi. Era veramente straziante da vederlo in quello stato ma era forte per Jem. Mostrava il sorriso più bello per lui e lo teneva stretto a sé per tutto il tempo.
Dopo la settimana tornarono al casa Herondale, Will aveva promesso a Jem di non dire nulla a nessuno quindi era un loro segreto.
Will si trasferì con lui a Londra con la scusa delle loro carriere, anche se Will si occupava di tutto le spese e li conobbero Tessa e suo fratello Nate che li ospitarono per un periodo.
Fu lì che Jem si lasciò baciare da Will, il loro primo bacio, erano ad una festa in maschera organizzato dai Blackthorn. Tessa li invitò a venire con loro e lui accettò. Aveva bisogno di non pensare alla sua malattia e poi Tessa era così dolce con loro due.
Quella sera lui e Will erano solo due ventenni che si divertivano alla festa dei Blackthorn, una famiglia molto grande e simpaticissima. C'erano anche da quelli da Los Angeles in visita, li adoro tutti Mark, Helen, Julian (9), Emma (10), i gemelli Livyy e Ty (6), Dru (4) e Tavyy (2). Erano vestiti da età vittoriana, una bellissima epoca e anche molto affascinante. Lui e Will sembrava due gentiluomini di quell'epoca. Will aveva una maschera nera con decorazioni dorate, un abito sui toni del blu e dell'oro mentre Jem aveva una argentata con un abito sui toni dell'argento e del giallo.
Erano così perfetti insieme quando scesero dalla scalinata e si misero a ballare il walzer per poi uscire fuori nel balcone. Will non vedeva così felice Jem da tantissimo tempo senza pensare alla malattia.
- venire qui a Londra é stata la d... -
Will lo baciò, Jem si apri a quel primo bacio della sua vita e con Will. Con la situazione della malattia era normale. Non importava se aveva 20 anni, non c'era tempo prestabilito per l'amore, soprattutto quello vero. Quel bacio interrotto in soffitta adesso stava accadendo, l'attesa era la valsa la pena e fu magico, speciale e bellissimo.
Il secondo fu diverso, fu passionale e molto caldo e Will trascinò Jem nel guardaroba, baci di fuoco, mani calde che accarezzavano la pelle e lui si sentì un po imbarazzato. Potevano scoprirli e poi non gli piaceva vedere il suo corpo, con la malattia era così orribile.
- no, Will. I baci sono perfetti ma non me la sento di andare oltre - disse lui fermandolo mentre stata sbottonarlo.
- tu sei perfetto, Jem. Non pensare che sei orribile perché non é così - disse Will prendendogli il viso con le mani.
- io amo tutto di te, Jem. Tutto anche il tuo bellissimo corpo -
Jem lo abbracciò così commosso e lui gli stringeva il cuore che Jem pensasse di avere un corpo orribile.
- anch'io ti... -
Non riuscì a finire la frase che si sentì male, Will si scusò con i Blackthorn ma Jem era più importante di una festa. Il giovane Carstairs era dispiaciuto.Will fermò una carrozza e aiutò a Jem a salire, lui era appoggiato alla sua spalla e tossiva fortissimo. Will gli tolse la giacca per mettergliela così da coprirlo ancora di più. Il suo Jem non meritava tutto questo.
- ho rovinato la nostra serata - disse Jem in lacrime. - era tutto così perfetto, il ballo e il bacio e... Maledetta malattia -
Non c'è la faceva più, avrebbe voluto finirla li ma pensava a Will. Non poteva lasciarlo, si sarebbe sentito in colpa a vita. Era solo per lui che continuava a vivere.
- tu non hai rovinato nulla, Jem. É stato perfetto come questa passeggiata in carrozza verso casa - disse Will molto forte per entrambi e innamorato. - non cambierei nulla -
Jem sentì che Will aveva bisogno di una persona sana e no un malato anche se diceva così. Fu così che aspetto che Will si fosse addormentato per andarsene lontano da lì. Doveva mettere distanza tra lui e Will per permettergli di rifarsi una vita felice e no un vita piena di sofferenza. Non fece molta strada a causa della sua malattia, cadde a terra e stava per essere travolto quando una ragazza Daphne Belcourt lo salvò e lo portò a casa dove condivideva con Magnus Bane, ex compagno di scuola e caro amico. Jem svenne tra le braccia dell'amico e questo preoccupò molto Magnus.
- Jem!!! -
Fu l'ultima cosa che sentì prima di svenire e quando aprì gli occhi, Daphne stava passando una pezza fresca sulla sua fronte per dargli sollievo e poi gli diede qualcosa da bere.
- ti sentirà meglio - disse lei gentile.
Senti da fuori la voce di Will agitato e lo vide raggiungerlo.
- non farlo più, James Carstairs! Ero spaventato - disse Will rimproverandolo. - avevo paura che eri finito sotto una macchina o altro -
- meriti di meglio di quello che ti posso dare - disse Jem convinto e depresso.
- tu sei il meglio per me e non importava quante volte tu cercherai di convincermi del contrario, io restero al tuo fianco per sempre - disse Will solennemente. - non ti libererai mai di me -
Presente...
- Will ha fatto di tutto per me, eravamo in Cina quando arrivò la notizia della morte dei genitori di Jace. Will era distrutto, cercava di essere forte per tutti e io ero impotente, non potevo far molto e Will chiamò i Lightwood per sapere di Jace ma i tuoi nonni lo trattarono veramente male e dissero di non chiamare più, che lui non era in grado di prendersi cura di un bambino e che i tuoi si sarebbero presi loro cura dei lui -
I suoi nonni aveva impedito a Will di crescere Jace??? Era sconvolto.
Sapeva che i suoi nonni erano amici del vecchio sindaco, la nonna di Jace che era morta nello stesso anno della morta di Stephen e Celine ma era orribile e sperava che i suoi non c'entrassero con ciò.
- ora capisco perché Will odia i Lightwood e io sono stato così arrogante a pensare di sapere tutto - disse Alec mortificato. - devo parlare subito con Will -
Alec si alzò e scappò fuori, sapeva che Will aveva un servizio tramite twitter e andò sul luogo indicato dal tag. Restò incantato da Will per come si muoveva davanti l'obbiettivo, aveva uno sguardo e un corpo. Era molto sexy con qualunque vestito e anche senza. Infatti c'era una in una fontana completamente nudo ma di schiena che metteva in risalto quel bel sedere e guardava lateralmente. Era tutto rosso per quella foto. Durante il cambio degli abiti, Alec si introdusse nel suo camerino mobile.
- il ragazzino insolente. Che debbo questa spiacevole visita? - chiese Will togliendosi da dosso accappatoio per metterlo in imbarazzo.
E ci riuscì alla grande, Alec era tutto rosso e Will se la rideva.
- cos'è non hai mai visto un uomo nudo? O un cazzo? -
Alec era immobile all'atteggiamento stuzzicante di Will.
- immagino di no. Vuoi Lightwood siete così noiosi, piene di regole e tabù -
- invece ho visto Magnus nudo - ribatté Alec d'impulso sentendosi attaccato e deriso.
- oh, allora non sei così innocente come credevo. Il piccolo fiorellino fa sesso con il suo professore. Mi piace questa cosa, allora Magnus non scherzava quando diceva che eri diverso -
Lui fare sesso con Magnus??? Al tal pensiero era diventato ancora più rosso e sentiva caldo. Era innocente come pensava Will, non si erano dati neanche il primo bacio e la nudità di Will non aiutava per nulla.
- ma no... Io... Lui... Cioè... Non é pensi... -
Will si divertiva a vederlo così balbettare, non aveva mai visto un Lightwood in quello stato e questo gli fece capire che forse Alec Lightwood non avrebbe spezzato il cuore del suo amico e che forse si poteva ragionare con lui. Lo chiamarono per le altre foto e gli venne un'idea così trascinò Alec con lui.
- ma che vuoi fare? - chiese Alec agitato.
- posi con me - disse Will con un sorrisetto.
Alec si ritrovò a posare con Will, all'inizio era così rigido ma poi Will lo sciolse un po e vennero delle foto strepitose. Will scattò una foto ad Alec e la mise sul suo twitter e instagram.
Quando Alec arrivò a scuola sulla moto con Will, tutti si girarono a guardarli e ogni studente aveva visto la foto postata da Will sul nuovo arrivato.
- allora ci vediamo - disse Will con l'occhiolino, facendo impazzire i suoi fans invidiosi di Alec.
Subito si preciparono su Alec per domandargli e lui era così a disagio, non gli piacevano quelle situazione. Non era da lui stare al centro della scena anche se era piacevole però per una volta essere quello inseguito come Jace.
- ero andato lì a parlare con Will di una cosa... É successo per caso, lui mi ha trascinato per il servizio e mi ha accompagnato qui - raccontò Alec tranquillamente.
- sei molto bello, non é un caso se lui ti ha scelto - disse una ragazza facendogli i complimenti. - devi essere anche speciale -
Alec sorrise e si accarezzò i capelli un po imbarazzato ma contento. La sua vita ad Idris City gli aveva portata tante novità. I ragazzi gli chiesero molto cose, Jace vide l'altro e lo trascinò fuori da quella folla.
- che fai?- chiese Alec alla sua intromissione.
- ti ho salvato dai quei curiosi, Alec - rispose Jace ovviamente.I ragazzi gli chiesero molto cose, Jace vide l'altro e lo trascinò fuori da quella folla.
- che fai?- chiese Alec alla sua intromissione.
- ti ho salvato dai quei curiosi, Alec - rispose Jace
- o forse non ti piaceva che per una volta ero io alla centro o ammirato - disse Alec all'impulso. - si sa quanto sei narcisista -
- la vicinanza di Will Herondale ti fa male, Alec. Quando torni in te, parleremo - disse Jace a quelle parole.
....
Michael e Robert continuarono a ricordare mentre andavano al lavoro. Ricordarono anche i momenti più dolorosi che li avevano portati li.
Flashback
Non si videro per mesi e quando Michael rivide Robert era molto cambiato. Il corpo magrolino anche lasciato il campo ai muscoli. Se prima era carino adesso era sexy e quella canottiera nera lo fasciava in un maniera oscena mentre Michael era agile e snello, con riccioli ribelli e quell'aria trasognata che lo facevano sembrare più piccolo della sua età.
- Robert?? Sei cambiato! Hai fatto palestra? - chiese Michael curioso e incantato.
- Michael, é bello rivederti - disse Robert con un sorriso. - si ho fatto po di palestra. Un anno é passato e siamo cambiati. Ho saputo che fai conquistate, ci sono molte ragazzine che ti girano intorno. Sono felice per te -
A Michael non interessavano quelle ragazzine, l'oggetto dei suoi desideri era davanti ai suoi occhi. Fu difficile non strappargli quella canottiera da dosso, era veramente così sexy e l'avrebbe accarezzato il suo corpo muscoloso.
- non mi interessano quelle ragazzine. Ma dimmi di te, cosa hai fatto in questo anno lontano da Idris City? - chiese Michel curioso.
- siamo stati ad Alicante City per lavoro dei miei come ben sai, ho frequentato un anno di scuola lì e anche di palestra - gli raccontò Robert con un sorriso. - li ho conosciuto la figlia di amici dei miei, Maryse Trueblood ma non era lo stesso senza di te. Mi mancava la tua follia e esuberanza -
Michael lo abbracciò con affetto, senti quel corpo scolpito come una statua greca e gli faceva molto effetto.
- allora andiamo a farci il bagno nudi - propose Michael a tardi sera.
- ci sto - disse Robert contento. Michael e Robert presero il cavallo, fu il secondo a guidare il cavallo e fu una bella cavalcata fino al lago. Michael si teneva a lui, le sue mani si posarono sul suo petto e lo sentì duro. Robert ebbe la sensazione che Michael gli accarezzasse il petto da sopra ma non era possibile. Si sbagliata di sicuro infatti senti le mani tornare ai fianchi e restarono. Arrivati al loro lago, si spogliarono e i due si ammirarono a vicenda come si erano trasformati. I loro corpi di bambini avevano lasciato spazio a corpi da ragazzi. Si tuffarono nel lago nudi come erano soliti fare, ora erano più ragazzi e oltre agli schizzi, si misero a lottare con le mani intrecciate e facendo forza contro l'altro e Robert era molto forte, la palestra gli aveva fatto bene. Non importava chi aveva vinto, si stavano divertendo per poi distendersi sull'erba contenti.
- ti va di... -
Robert capì subito, dall'episodio della tenda si erano masturbati molte volte insieme ma sentì che qualcosa era cambiato da un anno fa.
- non prendertela, Michael ma era una cosa da ragazzini. Determinate cose dovremo farle con delle ragazze - disse Robert più maturo.
Quando Robert parlò di ragazze, lui si intristì perché lui aveva altre preferenze e in più era innamorato di lui.
- sai Maryse l'amica dei figli dei miei, ci siamo baciato o meglio é lei che ha baciato me. É stato strano, non me lo aspettava così un bacio ma lei é veramente bella - gli confessò Robert tranquillamente.
Per Michael fu un duro colpo, una ragazza aveva baciato il suo Robert e lui la trovava bella. Non aveva chance con lui.
- ma la vedrò domani a cena a casa mia, so che ci sarete anche voi -
Non poteva essere!!! Una serata intera a casa sua insieme Robert e quella Maryse. La vita era crudele. Non sapeva se era in grado di sostenere la vista di quella là che ci provava con il suo Robert.
- ma che splendida notizia! Non vedo l'ora - disse Michael con finta allegria.
Robert non se ne accorse e sorrideva all'amico che voleva solo scomparire.
La sera dopo...
Michael non voleva andarci a quella cena, era sempre entusiasta di vedere Robert ma quella sera no.
- non puoi restare a casa. Devi lottare contro quella ragazza per il tuo amore - disse Dafne spronandolo.
- ma se per Robert sono solo un amico - disse Michael triste.
- non lo saprai mai se non ti dichiari - disse Dafne saggiamente. - dove é finito il Michael esuberante e deciso? -
- é andato in vacanza - rispose Michael rassegnato.
- allora digli di tornare e togliti quella sconsolata espressione non ti si addice. Prenditi Robert come farò io con Alice Goodwin stasera - disse Dafne determinata.
E se Dafne avesse ragione??? Forse doveva trascinare Robert in un stanza e baciarlo, rivelandogli il suo amore.
A casa Lightwood...
La famiglia Lightwood aveva invitato i Waywood, i Trueblood e i Gooodwin. Robert accolse i Wayland con affetto, Rose e Albert avevano portato un bel dolce, Dafne lo salutò e poi si mise a guardare in giro in cerca di Alice mentre Michael era rimasto indietro e immobile sulla porta.
- che fai? Non entri? - chiese Robert confuso.
- stavo solo ammirando la casa quante grande - rispose Michael convincente.
- e si, anche troppo grande - disse Robert un po triste. - ma ci sei tu, i tuoi e Dafne. Questa serata sarebbe noiosa senza di voi e soprattutto di te -
Michael cambiò a quelle frasi
forse Dafne aveva ragione... forse Robert provava qualcosa... Forse poteva osare.
La giovane Maryse si fece avanti, era davvero bella e portò via da lui Robert.
Già era arrivata e già pensava di fare quello che voleva quella ragazza.
- non dovresti permetterle ciò - disse Dafne al fratello.
- Robert non si staccato da lei, non é costretto e questo vuol dire che gli piace stare al suo fianco - disse Michael con i piedi per terra.
Dafne non riusciva a vedere suo fratello in quello stato, era sicura che Robert provasse qualcosa per lui ma non aveva il coraggio di dirlo. Era facile passeggiare al fianco di una ragazza che con un ragazzo. Si sapeva che i Lightwood erano di mentalità chiusa. Rose e Albert si accorsero come Michael guardava triste quella che sembrava la nuova coppia. Loro credevano in Michael e Robert e quello era solo un ostacolo come in ogni grande storia d'amore che si rispetti. Robert lasciò il braccio di Maryse, prendendo da bere e andò da Michael.
- tieni - disse lui con un sorriso.
- grazie ma sai ci vorrebbe qualcosa di più forte - disse Michael posando il bicchiere.
Robert lo condusse in cucina, Michael controllò il frigo e non trovò nulla di abbastanza forte. Così il giovane Lightwood lo portò nella cantina dove suo padre aveva le bottiglie di vino ma anche gli alcolici.
Il giovane Wayland guardava gli alcolici nel mobiletto: c'era brandy, whiskey, rum, gin, vodka e così via. Michael cercò di aprire il mobiletto ma era chiuso a chiave.
- maledizione - esclamò Michael.
- mio padre li tiene sotto chiave perché non vuole che io o mio fratello li prendiamo - gli spiegò Robert ma con la chiave nelle mani. - tieni -
Michael gli sorrise, prese la chiave e aprì il mobiletto.
Ancora una volta infrangeva le regole con Michael. Michael prese la bottiglia di rum, chiuse il mobiletto e mise la chiave nel palmo di Robert. Salirono in camera di Robert senza essere visti dagli altri, Michael apri la bottiglia e ne bevve un sorso, era forte ma gli piaceva.
Erano seduti a terra, appoggiati contro il letto e lui passò la bottiglia a Robert. All'iniziò lui non era convinto di ciò ma l'allegria di Michael era contagiosa come sempre e così appoggiò le labbra alla bottiglia e buttò giù un sorso. Sentì la gola a fuoco, tossi un po e non faceva per lui, la restituì a Michael che buttò giù un bel po di rum.
- la nostra prima bevuta insieme - disse Michael allegro. - un'altra esperienza insieme -
Robert gli tolse la bottiglia dalla mani, Michael gli sorrise pensando che stava bevendo con lui ma l'altro la chiuse e la mise sulla scrivania.
- ma Robert, che fai? - chiese Michael confuso.
- non dovremo continuare a bere, Michael - disse Robert più maturo dei due.
- oh andiamo, Robert. Non fare come quei bacchettoni, siamo giovani. É giusto divertirsi - disse Michael alzandosi per riprendere la bottiglia.
Ma Robert la prese per prima e la teneva dietro la schiena per evitare che l'altro la prendesse.
- no, Michael. Non é divertirsi ma distruggersi - disse Robert serio.
Michael esci dalla stanza, non aveva voglia di sentire una lezione e non voleva pensare a nulla. Robert lo segui per fermare qualsiasi cosa frullasse nella testa.
- Michael, dove vai? - chiese Robert preoccupato. - torniamo in camera -
Michael si girò verso di lui, gli sorrise ma non lo ascolto, iniziò a sbottonarsi la camicia e camminò verso le scale.
Se si spogliava e scendeva, tutti lo avrebbero visto nudo. Michael si denudo in corridoio davanti a lui, sembrava come volerlo sedurlo ma era impossibile. Era il rum a farlo comportare così. Senti dei passi e così Robert prese Michael e lo trascinò nel bagno e chiuse la porta. Era la voce di sua madre che li cercava e lui rimase in silenzio finché non se ne andò. Michael era sdraiato nella vasca vuota, Robert lo trovò che si toccava e lo invitava a fare lo stesso.
- Michael, tu non berrai più - disse Robert come un adulto. - e non mi sembra il luogo adatto per certe cose. Torna in te -
- ma io sono in me. Voglio che ti masturbi con me - disse Michael allegro. - dai, Robert, non farti pregare -
Robert si avvicinò alla vasca, allungò la mano verso la doccetta e aprì il getto d'acqua fredda per puntarlo su lui. Lo bagnò tutto per farlo tornare in sé, Michael all'improvviso vomitò e Robert si occupò di lui con cura. Robert lo mise nel suo letto, nascose la bottiglia e si mise accanto a lui. Michael era nudo tra le sue lenzuola, quello gli fece molto effetto e lo portò a toccarsi. Aveva promesso di non farlo più ma non ci riusciva. Era contro la porta e lo guardava mentre si masturbava e quando venne, si sentì in colpa e sconvolto. Si era masturbato pensando a Michael, un ragazzo e suo amico. Lui non era gay e si vergognava di quei pensieri. Usci dalla stanza e incontrò Maryse che lo cercava e lui la baciò d'impulso nel corridoio e contro il muro. Doveva togliersi quei pensieri dalla testa.
Passò anni da quel momento, Robert andò a New York con Michael dove ebbe la prima volta con lui e poi ci fu il fidanzamento ufficiale tra lui e Maryse e arrivò la notte prima della nozze. Quando Robert gli aveva chiesto di fargli da testimone, era stata una pugnalata al cuore ma aveva accettato per passare più tempo con lui e fargli capire che era lui che amava e il matrimonio con Maryse sarebbe stato un errore ma mesi di preparativi non erano serviti al suo intento. Robert stava per sposarsi domani e lui doveva fare un ultimo tentativo così andò a casa di Robert di notte.
- Michael, cosa ci fai qua? - chiese Robert confuso.
- dovevo vederti. Io devo parlarti - disse Michael con coraggio.
Robert lo invitò dentro ma Michael preferì stare lì in giardino.
- é successo qualcosa? - chiese Robert preoccupato.
Non aveva mai visto Michael in quel modo, il suo sguardo era un mix di determinazione e disperazione. Però non capiva la disperazione.
- Robert, ho resistito tutto questo tempo perché pensavo che avresti aperto gli occhi ma non posso continuare così - disse Michael sincero. - devi sapere che mi sono innamorato -
Robert gli sorrise e disse: -
Certo che sei innamorato. Ti conosco fin da piccolo e me ne sono accorto. So anche di chi -
Non c'era da stupirsi, Robert lo conosceva più di chiunque e ne fu contento.
- allora ti sai dei miei sentimenti per... -
- per Eliza si lo so - disse Robert con un sorriso. - é una ragazza dolce -
Cosa?? Eliza??? Ma allora non aveva capito nulla.
- non é di lei che sono innamorata, la considero una buona amica ma non potrebbe esserci nulla tra noi come con chiunque altra ragazza perché io sono gay - disse Michael con coraggio.
Robert era sconvolto.
Michael gay???
- ti piacciono i ragazzi?? -
- solo uno da molti anni e sei tu, Robert. Io sono innamorato di te - disse Michael con sentimento.
Robert ricordava la sera a New York, la loro prima volta e quella sua dichiarazione non faceva altro che farlo scappare. Non voleva essere emarginato dagli altri o portare il disonore nella sua famiglia così finse.
- tu mi hai mentito per tutto questo tempo, hai sempre voluto avermi e hai approfittato della mia amicizia - disse Robert arrabbiato.
- no, Robert. Non é così - replicò Michael a quelle accuse.
- io ti amo, Robert e so che mi ami anche tu -
- che diavolo dici? Io amo Maryse. Io non sono gay e non dirlo mai più - ribatté Robert. - e non dovresti neanche dirlo agli altri di te, penserebbero che sei disgustoso -
- non mi importa degli altri, Robert. Mi importa solo di te e di quello che pensi - disse Michael cercando di avvicinarsi a lui. - tu pensi che io sia... -
- no, non lo penso - disse Robert avvicinandosi a lui.
Il suo Robert stava venendo fuori. Non lo trovava disgustoso.
- il mio Robert - disse Michael con emozione.
Stava per baciarlo e sembrava che Robert stesse cedendo ma lo respinse via con violenza.
- ma che fai? Io sono comprensivo e tu mi salti addosso. Allora hanno ragione loro - disse Robert con rabbia. - se c'era una minima possibilità di rapporto, te la sei giocata. Non sarai più il mio testimone e non ti voglio più nella mia vita. Vattene via -
Michael aveva l'anima dilaniata dal dolore di quelle parole, Robert ripudiava tutto ciò che c'era tra loro e aveva rotto il loro legame.
- me ne andrò, sperò che tu un giorno ripenserai a questo momento e capirai il tuo errore - disse Michael con il cuore a pezzi, andandosene via.
Maryse aveva sentito ma anche qualcuno altro della famiglia Lightwood e non potevano certo permettere che Michael tornasse domani o un altro giorno per rovinare il matrimonio con Maryse.
Michael stava tornando a casa quando dei ragazzi lo circondarono.
- eccolo il frocetto che ronza intorno a Robert - disse uno con disgusto. - dopo che finiramo, ti passerà la voglia-
Fu un attimo si ritrovò a difendersi da quei ragazzi che volevano picchiarlo, lui era forte ma loro erano in tanti.
Finì per terra, quei ragazzi lo riempirono di calci e pugni e lo lasciarono lì in sanguinato così lo trovarono i suoi genitori che erano pronti a sporgere denuncia ma lo sceriffo dell'epoca era corrotto e contro i gay quindi non fece nessuno. In molti li guardarono con disprezzo e mentre Robert stava dicendo sì a Maryse, i Wayland se ne andarono via da là verso New York dove la vita sarebbe stata migliore per il loro Michael.
Una parte di Robert se n'era andato con lui, la felicità, fingeva con Maryse, i loro genitori e tutti gli invitati. Sfoglio un bel sorriso ma era falso. E arrivò la sera, la loro notte di nozze e Robert non era molto a suo agio in camera con Maryse. Quando lei lo spogliò, cercò di essere un marito affettuoso e passionale ma non sentiva nulla mentre la spogliava e la baciava. Aveva vedendola nuda, non si eccitò proprio e questo era un problema. Non voleva che Maryse pensasse che non la voleva e così per eccitarsi, pensò a come sapere stato se al suo posto ci fosse stato Michael come suo marito. Era incredibile come il sol pensiero di Michael eccitasse il suo corpo e scaldasse il suo cuore. Quando fece sesso con lei, lei urlò e gemette tanto da com'era bravo e duro perché pensava a Michael mentre lo stavano facendo e dopo si senti in colpa e disgustato da se stesso.
Fine flashback
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