Arrivi, band e capanna
I coniugi Blackthorn dovevano partire per una settimana per una mostra a New York così avevano fatto una chiamata skype ad Arthur, il fratello di Andrew per badare ai loro figli e suoi nipoti e sarebbe arrivato con il compagno. Arthur arrivò con due valigie e accanto un uomo molto bello ma era sulla sedia a rotelle. Non aveva detto nulla di ciò su Skype. I coniugi Blackthor avrebbero conosciuto il compagno di Arthur di cui avevano sentito parlare molto. Un un uomo speciale e particolare. Andrew non aveva mai sentito così innamorato suo fratello. Erano all'aeroporto a prenderli e quelle che videro non se lo aspettavano. Questo cambiava un po le cose. I due coniugi erano preoccupati, non sapevano più se era la decione giusta anche una persona con un handicap ti portava via tempo e doveva badare anche 8 nipoti tra cui uno autistico lieve. Non era una situazione che secondo loro Arthur poteva gestire. Avrebbero trovato un'altra persona e comunque erano un po infastiditi che Arthur non gli aveva detto della cosa. Arthur e il suo compagno si avvicinarono, la sedie a rotelle era elettrica quindi la controllava da sola. Arthur salutò con Andrew e la cognata con affetto. Dopo i saluti e abbracci, ci fu la presentazione ufficiale.
- Andrew, Eleonor vi presento il mio compagno Peter Stars - disse lui tutto orgoglioso ed emozionato.
- è un piacere conoscervi, la prima volta che Arthur mi ha parlato di voi mi sembrava come se vi conoscessi da tempo.- disse Peter con un bel sorriso, tendendo la mano. - o ferse ci siamo incontrati in un altro universo, forse parallelo a questo come sostengo sempre io. Incontrare Arthur era destino, ci siamo amati già in qualche altro tempo -
Era un tipo molto particolare quel Peter Stars.
- E' un piacere conoscerti, Peter. Abbiamo sentito tanto parlare di te - disse Andrew stringendogli la mano.
Poi i due dopo un po volevano parlare da soli con Arthur e così Peter andò a prendersi qualcosa a bar capendo la situazione.
- Arthur che ti è saltato in mente? Come hai potuto non dirci nulla? - esclamò Eleonor furiosa.
- Eleonor ha ragione, Peter mi sta simpatico ma è sulle sedie a rotelle - disse Andrew serio.- perché non ci hai detto nulla? -
- ho pensato solo a lui, non è stato facile dopo l'incidente stradale e non voleva neanche vedermi dopo che gli hanno detto che non poteva camminare più, voi neanche immaginato quanto ho dovuto lottare per rimanere insieme e poi è arrivata la vostra chiamata - gli spiegò Arthur. - ma vi assicuro che non c'è nessun problema, Peter è molto indipendente -
- indipendente? Non penso lo stesso, Arthur. Per entrare in vasca o in doccia o salire per le scale o altro no - disse Eleonor categorica. - e Ty ha bisogno di attenzioni in più. No, Arthur. Mi dispiace ma non puoi prenderti cura dei ragazzi insieme a Lucas -
Arthur se la prese a male a quelle parole.
- cerca di metterci nei nostri panni - disse Andrew al fratello ferito. - stiamo pensando ai nostri figli -
- capisco le vostre preoccupazione ma fidatemi di me, andrà tutto bene. Io e Peter ci occuperemo di tutto. Davvero non dovete preoccuparvi - disse Arthur testardo.
- Arthur, non mi... -
- dateci un'occasione - disse Arthur con quei occhi supplicanti.
- penso che può andare e poi ci sono Julian, Mark e Helen che sono i più grandi quindi loro ti aiuteranno con i più piccoli - disse Andrew con fiducia. -
Eleonor non era molto convinta ma Andrew aveva deciso e abbracciò il fratello. Raggiunsero Peter e poi andarono in macchina, Peter fece tutto da solo dalla sedia passò al sedile e Arthur gli chiuse la sedia e la mise nel cofano. Andarono a casa, Peter iniziò a prendere familiarità con la casa mentre Eleonor gli dava tutti i numeri possibili per qualche emergenza e urgenza. Andrew era più tranquillo a differenza sua, si fidava del fratello e per quel poco legò subito con Peter. Arrivò per loro in tempo di andare, salutarono i due e presero il taxi.
- è una bella casa e hai dei nipoti bellissimi - disse Peter guardando le foto. - non vedo l'ora di conoscerli -
- ti ameranno proprio come me - disse Arthur sicuro.
Peter era un po stanco e Arthur lo portò al primo piano. Era l'unica cosa che aveva bisogno per via delle scale. Poi si sedette sul letto da solo, facendo un po di sforzo sulle braccia ma ci riusciva sempre. Si tolse le scarpe e si tolse gli occhiali un po sporchi.
- Lascia, te li pulisco io - disse Arthur con amore, prendendoli e per poi dargli un bacio.
Arthur gli lasciò il suo mp3 sul comodino, Peter adorava sentire musica classica mentre riposava, lo rilassava tantissimo mentre lui disfaceva i bagagli.
...
Ty era al bar e guardava Kit mentre preparava un cappuccino per un cliente e per poi dedicarsi a lui.
- Cosa ti andrebbe oggi? - chiese lui molto professionale ma con un sorriso.
- stupiscimi - disse Ty con un sorriso.
Kit andò in laboratorio, ci mise un po ma poi tornò con una scatola con un fiocco.
- Aprilo quando hai fame - disse Kit facendo lo scontrino ma gli mise lui i soldi.
- Kit, dovrei pagare io - disse Ty a quel gesto, prendendo la scatola.
- se vuoi mi pagherai dopo - disse Kit con uno sguardo velato.
- mi piace la cosa - disse Ty con un sorrisetto prima di raggiungere Livia.
Sapeva che intendeva baci e carezza, Ty adorava quei momenti nel loro luogo segreto.
Le lezioni erano iniziate, Alec e Jace non si parlavano per il fatto di Will ma gli altri volevano andare nel posto segreto quindi senza essere visti, andarono nella parte proibita e Isabelle e Simon si misero a suonare e a cantare. Gli altri li seguirono a ruota. Era nata una band.
- come ci potremo chiamare? - chiese Clary entusiasta.
- Gli Jace e co - disse Jace molto narcisista.
- parliamo di gruppo, non di te - disse Alec ostile.
- perché non chiami Will e chiedi a lui visto che siete tanto amici - disse Jace geloso.
- Ragazzi - disse Isabelle riprendendoli. - Alec ha ragione, si parla di noi ma non è un motivo per azzannarvi ogni volta -
Alec e Jace si voltarono dall'altra parte, qualcosa si era rotto in loro e Alec era stufo dell'atteggiamento di Jace.
- qualcosa che ha che fare con l'ombra. E' una band segreta - disse Simon all'improvviso.
- ma si certo, sei geniale- disse Isabelle colpito.
- Se ci chiamiamo ' i cacciatori di Ombre' - disse Clary scarabocchiando sul quaderno e gli mostrò dei simboli. - questi posso essere i nostri simboli. Sono rune. Le ho inventate io -
Erano molto belli, tutti rimasero colpiti e Isabelle ne voleva uno addosso. Quella che Clary chiamava Runa Angelica. Anche Alec piaceva il nome e quelle rune. Doveva ammetterlo, non è male la ragazzina. Sentirono dei passi arrivare mentre stavano raggiungendo la porta e andarono in panico ma poi Isabelle trovò una seconda uscita dietro la tenda e anche la chiave per aprirla. Tutti riuscirono a scappare tranne Alec che era nascosto dietro la tenda quando la porta si aprì e si scorse un po per vedere chi c'era con molto attenzione. Era Magnus che suonava al pianoforte, era straordinario. Lo guardava incantato. Non era solo molto bello ma aveva anche molto talento.Chissà come faceva a sapere quel posto? La musica finì, Magnus notò di essere osservato e così lo beccò.
- Alexander, puoi venire fuori - disse lui rassicurandolo.
- io lo so... che non... dovrei essere qui - disse Alec balbettando.
- No, non dovresti ma neanch'io quindi io non ti ho visto e tu non hai visto me - disse Magnus con l'occhiolino.
- ho visto le foto con Will. Stai facendo conquiste. Tutti vogliono sapere chi sei - disse Magnus un po geloso ma faceva bene alla sua autostima. - eri davvero molto sexy. Guarda cosa ho messo come schermo -
Era lui. Magnus aveva una sua foto come schermo del cellulare.
- Magnus, così passerai dei guai- disse Alec arrossendo.
- tranquillo, tortino di mele. Ho il codice quindi nessuno può accedere al mio cellulare - disse lui rassicurandolo. - mi piace che ti preoccupi per me -
Alec non aveva mai avuto una persona che si interessasse così a lui, era nuovo e poi la foto l'aveva preso popolare. Aveva ricevuto tanti inviti da ragazze e anche da ragazzi tramite biglietti.
- Ora sarà meglio andare - disse il professore Bane. - vai prima tu e fai attenzione -
- Prof... cioè Magnus io volevo... dirti... -
La campanella suonò e Alec dovete andare senza finire la frase. Così si ritrovò dal retro della scuola, c'era un ragazzo sdraiato e sentiva la musica. Lo conosceva, era a New York in classe sua ma non andava molto d'accordo forse per il suo carattere troppo rigido. Poi a volte arrivava in ritardo o saltava la scuola. Aveva qualche problema familiare.
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- Alec Lightwood! Che sorpresa! - esclamò lui togliendosi le cuffietta.- tu che esci dall'area proibita, sei cambiato parecchio. Che ne dici di stare un po con me? -
- Ciao Philip -
Alec stranamente decise di restare e mettersi sull'erba con lui, gli passò la cuffietta e misero a guardare le nuvole. Parlarono di molte cose e avevano la musica in comune. Isabelle si preoccupò tutto il tempo perché non vedeva tornare Alec e un professore chiedeva di lui. Lei mentì che stava in infermeria, lui ci casco e prosegui la lezione. Philip gli fece vedere ad Alec un video che aveva fatto. Alec ne rimase impressionato, era veramente incredibile e anche il tipo che faceva motocross.
- Si anche lui me l'ha detto - disse con un tono misto felicità e tristezza.
- Posso venire qualcosa volta a vedere? - chiese Alec affascinato da quel motocross.
- Sarebbe bello, devo chiedere a Lukas non so se sarà d'accordo - disse Philip molto attento su quell'argomento. - ci vediamo in giro -
Alec sentì che succedeva qualcosa a Philip e che centrasse qualcosa quel Lukas. Il sceriffo e il vice-sceriffo erano lì per Philip, il tribunale aveva deciso che lui doveva stare con una persona più responsabile e quindi Michael si era fatto carico di ciò.
- No, non lascerò mia madre - disse Philip testardo. - ha solo me -
- Ti assicurò che la aiuterò a mettersi in sesto e così da essere in grado di badare a te ma per ora vivrai con me - disse Michael amichevole e rassicurandolo
. - giuramelo che farai tutto il possibile che io e mia madre torneremo insieme - disse Philip deciso.
- farò il possibile Philip - disse Michael promettendolo e giurandolo.
Robert guardava con grande ammirazione Michael, aveva preso in casa un ragazzo che non conosceva e sapeva che sarebbe stato un bravissimo genitori. Quando Philip tornò in classe, Robert si avvicinò a Michael e gli sussurrò che era orgoglioso di lui e che sarebbe stato bravissimo in quel ruolo. Michael avrebbe voluto baciarlo ma non si poteva. Robert n'era dispiaciuto. Prima o poi quella situazione l'avrebbero risolta. Robert doveva solo parlare con Maryse e la cosa non sarebbe stata semplice anche perché non l'avrebbe lasciato mai stare con Michael. Robert doveva parlare con Lukas, sarebbe stato da loro per un po mentre suo padre era fuori per un lavoro importante e i Lightwood e i Waldenbeck erano molto amici da sempre. Entrò nella scuola per cercarlo, lo trovò mentre baciava una ragazza e poi lei andava in classe.
- Lukas, sono Robert Lightwood. Tuo padre mi ha incaricato di dirti che per una settimana starai da noi. Lui è dovuto partire per un lavoro importante - disse lui al biondo.
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Lukas fu felice della notizia così sarebbe avuto un po di spazi tutto suo.
- perfetto, sarà un piacere signor Lightwood- disse Lukas stringendogli la mano
- allora dopo la scuola ti passo a prendere con gli altri - disse Robert con un sorriso.
Robert raggiunse Michael per altre cose di sceriffo e vicesceriffo.
Philip aveva ricevuto un sms da Lukas: 'Mio padre è via per una settimana, io starò dai Lightwood. Ci vediamo nel nostro luogo segreto oggi pomeriggio'
Sapeva cosa voleva Lukas ma non voleva essere un segreto. Lui stava con Rose ma baciava lui ogni volta che poteva e lo trattava male in pubblico.
' Lukas, ho altro da fare oggi e poi te l'ho detto non sono la tua puttana'
Lukas doveva capire che non poteva trattarlo in quel modo.
- Alec, mi aiuti oggi con un piccolo trasloco? - chiese Philip mettendo il cellulare in tasca, vicino al suo armadietto.
- si, certo. Dove ti trasferisci? - chiese Alec curioso.
- Da Michael Wayland, vivrò con lui finché mia mamma non si rimettere - disse Philip con fiducia.
Alec e Philip parlavano nel corridoio e Lukas lì vide e ne fu geloso.
...
Philip stava andando in classe, era da solo e sentì qualcuno afferragli il braccio e tirarlo nello spogliatoio. Si sorprese che era Lukas ma poi lo vide chiudere la porta. Lukas gli afferrò il viso e lo baciò, vederlo con Alec gli aveva messo una gelosia e doveva baciarlo e averlo. Philip ricambiò con passione. Non avrebbe dovuto cedere ma non poteva farne a meno. Amava quando Lukas lo baciava. Lukas gli toglieva la felpa con foga mentre gli baciava il collo e gli succhiava una porzione di pelle, lo stava marchiando e poi lanciò la felpa lontano mentre lo afferrò e lo baciò di nuovo. Philip lo vide diverso dal solito, anche quel succhiotto non l'avrebbe mai fatto prima ma gli piaceva quel marchio sulla pelle.
- nessuno ti porterà via da me - disse Lukas scendono giù mentre gli apriva i pantaloni con una foga.
- cosa?-
Philip non capiva, troppo preso da quei baci e di tutto quello che Lukas gli stava facendo. Aveva sempre sognato di farlo con lui dalla prima volta che si erano conosciuti. Avrebbe solo voluto che lui lo ammettesse ciò che provava.
- Che nessuno ti porterà via da me, nessuno deve permettersi di farlo - disse Lukas tirandogli giù le mutande.
Non erano mai arrivati a quel punto, sempre con jeans o nel caso quasi aperti o mezzi calati ma Philip non si era mia trovato con il membro davanti a Lukas. Philip gettò la testa all'indietro mentre Lukas iniziò a toccarglielo, lui non poteva crederci che Lukas lo stava facendo, gli stava dando piacere con la sua mano ma poi un rumore ruppe l'incanto e Lukas si spaventò e si allontanò da lui.
- è solo un rumore - disse Philip rassicurandolo.
- non possono trovarti così o con me, penseranno.... io non sono come te... - disse Lukas fuori di testa.
Eravamo alle solite. Appena qualcosa minacciava il suo piccolo mondo perfetto, lui diventata così.
Philip si rivestì con rabbia e tristezza, con Lukas era un'altalena di emozioni: lo portava in paradiso ma l'attimo dopo all'inferno. Lukas aprì la porta ma visto che non era l'ora di ginnastica, loro non aveva alcun ragione per stare là quando qualche ragazzo sia stava avvicinando agli spogliatoi, Lukas andò in panico e colpì Philip che stancò di ciò reagì e iniziò una rissa che lì mandò dritti dalla preside. Michael e Robert furono chiamati a scuola e la preside lì avvertì che non doveva più accadere, quella era una scuola rispettabile e simili comportamenti non erano ammessi. Li sospese per una settimana. Michael e Robert se lì caricarono nell'auto della polizia. Sarebbero stati con loro fino a quando non tornavano a casa i ragazza per tenerli d'occhi e un po di aiuto non era male. Erano in ufficio e li misero ad ordinare dei fascicoli insieme, volevano insegnargli il gioco di squadra e farli legare.
- philip! philip! - lo chiamò Lukas sottovoce.
Ma lui non ci girava, continuava a guardare i fascicoli e li ordinava.
- dai, non fare così. Sai che ho dovuto farlo -disse Lukas disperato.
- Non è vero - disse Philip deciso. - Mi colpisci sempre -
Sapeva che Philip aveva ragione ma per più forte di lui. Lui non poteva essere gay o che qualcuno lo vedesse con Philip ma non poteva neanche permettere che l'altro non fosse suo. Voleva tutte due cose: una vita normale ma in segreto voleva Philip.
Gli mise una mano alla spalla, Philip rimase fermò nella sua posizione ma Lukes posò le labbra alle suo collo.
Philip si scostò e disse: - no! No! Non puoi fare così -
Michael e Robert andarono a controllare e c'era Lukas che tirava le sua braccia mentre Philip cercava di opporsi. I due divisero i due ragazzi e decisero di separali e così Michael si prese Philip e Robert si prese Lukas.
- Mi vuoi dire perché tiravi Philip? - chiese Robert mentre gli dava una bella file di fascicoli.
Lukas non parlava.
- qualunque cosa ti accade, puoi parlarne - disse Robert con tono discreto. - so mantenere i segreti -
Lukas si mise a guardarli per ordinarla quando vide qualcosa di strano.
- mia madre è stata assassinata!? - esclamò Luke confuso aprendo il fascicolo di sua madre. - mio padre mi ha detto che era morta in un incidente stradale -
Robert stava cercando di dire qualcosa ma Lukas scappò via, buttando a terra tutti gli altri file. Philip lo vide così sconvolto e lo seguì, Michael aiutò a Robert con i fascicoli e quest'ultimo aveva messo istallato prima nel cellulare di Lukas un file per rintracciarlo tramite GPS.
Philip cercò Lukas nel loro luogo segreto, la capanna e lo trovò lì sul letto, sconvolto con un fascicolo in mano.
- Lukas, che è successo? - chiese lui preoccupato.
- si tratta di mia madre - disse Lukas sul punto di piangere.
Philip si avvicinò a letto, si sedette e poi portò Lukas a sé per consolarlo. Lukas pianse su di lui, aggrappandosi alle sue spalle e nella capanna risuonavano solo il suo pianto. Philip accarezzò la sua schiena e i suoi capelli. Lukas si mostrava così solo con lui, si sentiva libero di sfogarsi o di fare quello che voleva. Philip gli tolse le scarpe e poi si misero sdraiati per poi addormentarsi sul letto stretto all'altro.
Qualche minuto...
Lukas si svegliò al rumore di una macchina che arrivava e si alzò dal letto, erano Michael e Robert che uscivano dall'auto.
- Sai qui non viene mai nessuno - disse Robert tirando Michael verso di sé.
- ah si, non sapeva che conoscevi posti per imboscarti - disse Michael sorpreso ma felice di stare da solo con lui.
Lukas vide dalla finestra, Robert Lightwood e Michael Waywood che si baciavano e allora penso che erano come lui e Philip. Lukas svegliò Philip visto che i due erano intenzionati a venire là e nascose il file e le scarpe e poi lo spinse nell'armadio
- Ma perché mi ha spinto qui? - chiese Philip confuso.
- Stanno arrivando - rispose Lukas chiudendo le arte.
- loro c... -
Lukas gli tappò la bocca quando sentì un rumore, Michael e Robert entrarono nel capanno e baciandosi, arrivarono al letto per cadere su di esso e continuare presi dalla passione. Lukas e Philip vedevano la scena delle ante dall'armadio.
- siamo molto incoscienti, Lukas è lì fuori e... -
Robert aveva detto quelle parole ma poi aveva baciato Michael e tolto la sua giacca.
- già, dovremo andarli a cercare anche Philip -
Michael anche pensava a quello ma non riusciva a fermarsi nel baciarlo o toccarlo. I due non riuscivano a staccarsi, si baciavano e si toccavano mentre si spogliavano e i due adolescenti nell'armadio videro la scena e si eccitarono molto. Due uomini bellissimi che facevano sesso mentre li cercavano. Lukas e Philip non potevano crederci che stavano vedendo quei due, i gemiti, i baci, loro due nudi e gli urli e soprannomi. Era uno spettacolo raro. Il modo in cui ci davano dentro selvaggiamente poiché non avevano molto tempo. Era spunto per quello che potevano fare. Lukas guardava attentamente come se lo succhiavano a vicenda e stava imparando molto per dare piacere a Philip. Philip aveva visto qualcosa su internet ma così da vivo era decisamente un'altra cosa. A due veniva voglia di toccarsi e toccare l'altro. Philip sentì l'erezione di Lukas molto dura contro i suoi jeans, stava sussultando ma il biondo gli mise una mano davanti la bocca e lo portò più a sé per non farlo muovere. Non dovevano farsi scoprire. Philip impazziva a quell'erezione contro di lui.
- oh sì piccolo, oh sì piccolo - gridava Robert mentre Michael si spingeva in lui.
Entrambi aveva un'erezione, Lukas portò la mano sopra la cerniera e sentiva l'erezione di Philip. Lukas lasciò la presa sulla bocca, lo girò piano verso di sé e unì le sue labbra a quelle di Philip. Tanto quei due erano troppo impegnati tra gemiti, spinte e urla. Robert ribatté le posizioni quando un attimo Michael si sfilò per cambiare posizione e si ritrovarono per terra. Robert sopra di lui ma sembrava che Michael non voleva ancora star sotto, si misero a lottare mentre si baciavano e rotolavano per invertire le loro posizioni. Erano molto eccitante. Philip invertì le posizioni, di solito era Lukas a spogliarlo ma adesso lo stava facendo lui provocando molto eccitazione nell'altro. Philip gli baciava il petto, i capezzoli e scendevano sempre più giù e Lukas gli accarezzava i capelli e lo spingeva verso la sua cerniera. Philip gli calò un po' i jeans e le mutante, Lukas spingeva sempre di più e gli schiaffeggiò il membro in faccia dalla voglia e dall'esigenza. Dopo tutto questo che stava accadendo, non avrebbe potuto negare più. Lukas doveva ammettere che c'era una relazione tra loro e che non era etero. Philip aprì la bocca, Lukas si spinse in lui con il membro e lo stava scopando letteralmente. Mentre Lukas lo scopava in bocca, Michael si spingeva sempre più in Robert e lui gli graffiava delle spinte dure e forti. Michael e Lukas li stavano portando ad un piacere assoluto. Nel frattempo che lo sceriffo e il vicesceriffo stavano facendo i fatti loro, un ragazzo chiamava al numero di Robert ma c'era la segreteria perché l'avevano dimenticato in macchina. Il ragazzo disperato gridava: - Aiuto! Sta arrivando per... -. Non finì la frase che qualcuno lo uccise e le pareti si tinsero di rosso mentre il killer usciva dal bosco c'era un altro cadavere di un ragazzo semi nudo.
Philip e Lukas sono i protagonisti di eyewitness. mi sono ispirata a loro. troverete fb la pagina italiana
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