Abbraccio, baci e promesse
Alec era spaventato da quei tipi, non voleva che il suo primo rapporto era il frutto di una violenza e pregava che qualcuno arrivasse.
- lasciatemi andare. Io non sono gay - disse Alec ribellandosi.
- non mentire, ti ho visto che eri eccitato negli spogliatoi dopo che se ne sono andati tutti - disse Sebastian afferrandolo per il mento. - non devi essere timido, non ne hai bisogno con noi -
- quello che volete fare é un reato, posso denu... -
- non lo darai, i tipi come te li conosco bene - disse lui. - hai troppa paura di essere scoperto -
Era proprio vero, non avrebbe mai detto allo sceriffo cioè suo padre. Non voleva essere buttato fuori di casa, non voleva stare lontano dai suoi fratelli e non voleva che la sua vita andava in pezzi. Non sapeva cosa fare. Non voleva tutto questo.
Perché a lui?
Perché la sua vita doveva essere complicata?
Gli veniva da piangere a tutto ciò ma non avrebbe dato la soddisfazione ai suoi aggressori. Era nato per combattere, era un combattente e non doveva abbattersi.
Magnus era in quel corridoio alla ricerca di Alec, sentì dei rumori dagli spogliatoi e vi entrò. Trovò Alec in un angolo tremante, non c'era più nessuno e nel vederlo così si preoccupò.
- Alexander! Che ti é successo? - chiese Magnus preoccupato.
- nulla - disse Alec mentendo.
- no, non é vero. Tremi - disse Magnus togliendosi la giacca e mettegliela addosso.
- hanno cercando di violentarmi ma tu sei arrivato in tempo e... -
Magnus lo strinse a sé a quelle parole.
Chi mai poteva far del male a quella creatura?
Alec trovò sollievo in quelle braccia, chiudendo gli occhi e lacrime rigano il viso.
- oh Alexander! Mi dispiace, cose del genere non dovrebbero succedere a persone belle come te- disse Magnus accarezzandogli la schiena per conforto. - ma non ti preoccupare, la pagheranno -
Alec lo allontanò e si alzò di scatto a quelle parole.
- No! Non voglio che gli altri sappiano. Verrò etichettato e non voglio! - esclamò Alec spaventato. - ti prego, Magnus. Non dirlo a nessuno! -Alexander, capisco le tue paure ma non puoi permettere a quei ragazzi di passarla liscia - disse Magnus giustamente.
- tu non capisci, la mia vita andrà in pezzi se lo dirò. Tutti sapranno il mio segreto e non voglio - gli confidò Alec in modo naturale.- mio padre ha troncato un'amicizia importante quando Michael Wayland gli ha confidato il suo amore. Io non voglio perderlo o chiunque altro -
Non aveva mai parlato così con nessuno, era così naturale e liberatorio. Non capiva perché era successo con lui. Non riusciva a dire quelle cose neanche alla sua gemella e invece si era confidato subito con Magnus. Questo lo confondeva molto.
Magnus capì che Alec non era pronto, lui non poteva sforzato ma avrebbe vegliato su di lui.
- calmati, non dirò nulla. Quando sarai pronto lo dirai - disse Magnus compressivo, portando una mano alla sua guancia per asciugargli le guancia. - ma cerca di non restare da solo -
Alec gli sorrise, Magnus era una persona speciale e incontrarlo era stata una fortuna. Ty decise di passare alla caffetteria della scuola durante la fine dell'ora, voleva parlare con Kit e portarlo in quel luogo dopo le lezioni. Era davanti alla porta, sentì Kit parlare con Seraphina
e le sue parole lo devastarono.
- Davvero sei amico di quel difetto umano? - chiede lei odiosa.
- non sono suo amico... -
Ty se ne andò via senza sentire altro, quelle parole gli bastavano e non capiva perché essere carino con lui se non voleva essere suo amico. Sentiva tanto dolore dentro di sé. Si chiuse in una stanza, iniziò a sbattere i piedi e dare piccoli pugni a pavimento e pianse molto.
Ty, che é successo? - chiese Kit entrando e vedendolo in quello stato.
Era la prima volta che vedeva Ty sotto quella luce.
- voglio andare a casa, non voglio stare qui. Mia mamma aveva ragione, la gente se ne approfitta di me e mi fa tanto male e poi non mancherei a nessuno - disse Ty con il cuore spezzato.
Kit avrebbe voluto picchiare chi aveva osato far piangere il suo Ty.
- mancheresti a me - disse Kit sincero.
Erano bellissime parole. Ty fu colpito da ciò ma pensava alle parole di prima, non lasciavano la sua testa.
- non é vero, hai detto a quella ragazza che non sono tuo amico - disse Ty triste e arrabbiato.
Kit capì a cosa si riferiva, aveva sentito solo una frase di quella conversazione e quindi aveva frainteso.
- calpestiamo il cuore di Ty tanto é autistico quindi é stupito e... -
Kit non riusciva a vederlo in quello stato, gli si spezzò il cuore e Ty non meritava di soffrire per un malinteso.
-... pensavo che eri diverso e invece sei uguale agli altri -
Doveva porre fine a ciò e dire la verità di quella frase.
- ti sbagli, Ty, sono diverso dagli altri. Non voglio che tu soffra e mi spezza il cuore vederti così. Non é come pensi. C'è stato un equivoco - gli spiegò Kit con sincerità.- vedi é vero che ho detto 'non sono suo amico' ma seguiva questa frase 'io voglio essere molto di più, voglio esserci per lui e voglio guidarlo in ogni cosa e non chiamarlo difetto umano, lui é una persona perfetta'-
Erano delle bellissime. Ora Ty pianse di gioia, le parole erano sincere e lui si alzò per aggrapparsi forte a Kit e anche lui lo strinse.
- non te ne andare da qui, mi mancheresti troppo -
Ty non si era mai sentito così felice, quel ragazzo era tutto ciò che gli mancava alla sua vita e sentì che era stata la scelta giusta di tornare lì ad Idris City.
- mi vedrai tutti giorni come oggi, voglio rimangiare i tuoi pancake e assaggiare le tue specialità - disse Ty felice, accarezzando i capelli.
- tutto quello che vuoi - disse Kit annusando il suo odore.
Restarono abbracciati per un bel tempo, Ty lo portò dove si erano incontrati e lo condusse dentro il condotto. Kit non capiva dove lo voleva portare ma si fidava.
- non manca molto - disse Ty allegro, camminando.
- non ho mai fatto una cosa del genere - disse Kit seguendolo attraverso quei condotti.
- io lo faccio spesso - disse Ty tranquillamente.
Ecco cosa gli piace di Ty da subito: la sua unicità. Con lui sarebbe stato sempre un'esperienza unica e sempre nuova.
- siamo arrivati, dietro questa grata c'é il posto segreto - disse Ty contento.
Kit seguì Ty fuori dalla grata e restò a bocca aperta di fronte a quella stanza della musica e a quel pianoforte.
- grazie, Ty - disse Kit ancora stupito. - per aver condiviso questo posto con me -
Ty gli sorrise per poi mettersi a curiosare di nuovo, gli piace quel luogo e avrebbe trovato lo strumento che faceva per lui. Invece Kit aveva già trovato il suo strumento preferito: Il pianoforte.
I piedi di Ty lo portarono davanti ad una piccolo custodia, aprì e dentro c'era un violino. Uno strumento perfetto per la sua anima.
Prese in mano il violino, era un bellissimo strumento e Kit si avvicinò a lui.
- una bella scelta -
Kit lo guidò nella sistemazione del violino, lui era sempre dietro di lui e con le mani sulle sue per muovere l'archetto sulle corde e produrre un suono. Uno dei suoi più belli che esistevano perché fatto insieme.
L'avvicinamento di Kit rendeva tutto così unico e speciale. Si guardarono negli occhi mentre erano in quella posizione. Kit non resistete, sporse il viso e sfiorò le sue labbra in casto e dolce contatto.
Ty era sorpreso, non se lo aspettava ma chiuse gli occhi e si lasciò andare a quel suo primo bacio. Un esplosione di emozioni intense e bellissime. Kit si allontanò appena si rese conto di quello che aveva fatto.
- Scusami, Ty. Io non dovevo - disse Kit dispiaciuto di aver approfittato di lui, voltandosi indietro.
Ty sistemò il violino nella custodia, si avvicinò a Kit e lo prese per il viso.
- Non devi scusarti. A me piaciuto tanto e vorrei tanto rifarlo - disse Ty emozionato e sicuro.
- ma Ty, noi ci conosciamo da poche ore - disse Kit frenando la voglia di baciarlo.
- Tu vuoi baciarmi e io voglio baciarti. Allora che ci importa del resto? Tu sei ciò che mancava nella mia vita - disse Ty ragionando diversamente e molto sicuro.
Mai nessuno gli aveca detto una cosa del genere. Lo emozionò tantissimo. Non aveva più nessuno, non sapeva chi era e quel piccolo poteva diventare tutto per lui.
Kit prese la sua mano, lo portò alla sgabello del piano e gli prese il viso tra le mani, chiusero gli occhi e sfiorarono le loro labbra in un nuovo bacio. Un bacio diverso, era dolce ma allo stesso tempo più approfondito con le loro lingue che si cercavano.
Ty non avrebbe mai pensato che un bacio potesse essere così coinvolgente e fantastico.
Dallo sgabello del piano forte, Kit e Ty si baciarono più appassionatamente stesi sul piano e stretti l'uno all'altro.
- non pensavo che era così bello baciarsi - disse Ty felice mentre riprendevano fiato.
- e io non pensavo che avrei avuto la fortuna di incontrare e baciare una persona così unica - gli sussurrò Kit mentre lo teneva tra le braccia.
Quella stanza vietata tra luogo di abbracci e baci segreti tra Ty, uno studente e Kit, un cameriere. Un rapporto nato in un modo particolare e proseguiva sempre più in modo unico e speciale.
- si stiamo girando tutta la stanza - disse Ty ridendo allegro. - e mi piace -
Mancava il piccolo divano, Kit e Ty si sedettero complici e la mano di Kit andò sul ginocchio di Ty invece la mano di Ty andò al sua nuca, accorciarono le distanze e si baciarono. La mani di Ty andò alla sua spalla mentre quella di Kit al suo fianco. Rumore di baci nella stanza. Diventava più eccitante che mai quei baci, una sensazione più bella fu quando Kit gli baciò il collo, quella bocca sulla sua pelle. Si sentì in un altro mondo. Un mondo caldo, eccitante e meraviglioso. Continuarono a baciarsi ma quando Kit sentì la mano di Ty sotto la sua maglietta, fermò il bacio. Ty era confuso, Kit gli spiegò che era meglio fermarci là. I baci e abbracci si ma non spingersi di più.
- non capisco - disse Ty confuso. - cosa c'è di male in una carezza più intima? -
- nulla ma certe cose meglio aspettare. Sarà ancora più bello vedrai - disse Kit accarezzandogli i viso.
- mi fido - disse Ty con un sorriso.
Prima di andarsene, i due si promisero che quello erano un loro segreto e anche per la posizione di Kit là. Si sarebbero incontrati lì tutti i giorni per la musica e i baci.
Ty non era mai stato così felice.
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