un cugino alla terza

Vi racconteró un mio flash mentale che ebbi una sera a cena fuori con una mia amica e incontrai in pizzeria un ragazzo che conosco molto bene....
Un ragazzo che non avevo mai guardato con gli occhi languidi o ne sentirmi bagnata solo sentendone la voce.

Un ragazzo dagli occhi chiari capelli castano scuro, labbra carnose, mani consumate dal duro lavoro dei campi e per concludere un fisico da mozzare il fiato.

Alexander frequenta spesso casa di mia zia con i suoi genitori e ho buona possibilità di vederlo e vederlo crescere e diventare cosí bello ti lascia interdetta.

..... Ripartiamo dal flash.... Ero alticcia e mi ero resa conto che piu la mia amica diceva che era figo e piu lo volevo ..... Tornata a casa iniziai ad immaginarlo nudo davanti a me.... Avevo cosí voglia. Chiusi gli occhi misi le dita tra le mutandine e mi toccai immaginai io e lui in un fienile, ero andata a trovarlo e portargli un po di viveri era senza maglietta, pelle imperlata di sudore aveva il suo solito buon odore da maschio alpha.
Decisi di avvicinarmi i miei capelli rossi e il rossetto cremesi riflettevano dalla luce della vetrata del capannone sembravo una diavoletta pronta per le perversioni piu indecenti, pronta per lui.
Gli dissi di volerlo in un sussurro, mi distesi sul fieno e lo guardai, si sedette accanto a me, presi a massaggiargli quelle spalle sexy dorate dal sole baciandogli il collo, non disse nulla mi lasció fare.
I miei baci caldi lasciarono spazio alla mia lingua che inizio a scorrere in tutta la sua schiena e poi sul suo torace.
Era confuso voleva ma non voleva, c'era qualcosa a bloccarlo e dovevo cercare di colmare quella distanza.
Gli misi una mano sulla patta e era eccitato, iniziai a muoverla.
Lo guardai mordendomi le labbra volevo di piu.
Lo baciai nell angolo della bocca e sbottonai i suoi jeans e gli abbassai lo slip.
Inizia a prendere il suo membro e segarlo, con la lingua stuzzicavo la cappella gia gonfia e lubrificata.
Non resistetti aprí la bocca e tentai di ingoiarlo volevo succhiare tutto quell cazzo pulsante.
Mi teneva una mano sui capelli, non assecondava i miei movimenti ma mi accarezzava dolcemente. Ansimava e mi chiamava con il mio soprannome, mi guardava negli occhi.
Mi fermó, mi fece stendere totalmente sotto di lui, mi bació e mi giró a pancia sotto, mi alzó il vestito a fiori rossi e neri. Rimase stupito nel vedere che non portavo nessun tipo di intimo, si sputó sulle dita e mi bagnó il buchetto del lato b e prese a masturbarlo e con due dita prese a muovermi il clitoride ero quasi al culmine e con una spinta me lo mise dentro, rimasi senza fiato era bellissimo sentirlo dentro di me. Inizió piano per poi sbattermi alla velocità di flash urlavo, non mi interessavano i vicini o se qualche passante ci avesse sentito godere stavamo venendo e questo che ci importava. La voglia di soddisfare i nostri corpi e le nostre menti..

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