Si tolse gli occhiali due occhi verdi mi illuminavano come fari fumava una canna rollata a mano mi guardava ero in pigiama se si puo definire una maglia lunga fino sotto al sedere e ero piuttosto impacciata.
Luii in spolverino e pantaloni di pelle r camicia tutto in nero ovviamente...
Mi si avvicinò aspirando dalla canna e buttò fuori il fumo rosso che mi intontí mi rilassó.
Mi circondó la vita con un braccio ginormico e mi attiró a se.
Finì premuta contro i suoi muscoli e mi sussurró:
"sai è da un po che ti tengo d occhio io e i miei fratelli anche se loro avrebbero voluto giá possederti e a uno di loro piace farlo selvaggio e brutale ti sconsiglio di toccarlo ne di avvicinarlo sai ti possiederebbe e prosciugherebbe."
Sento di volerlo sono un fuoco tra le gambe il mio cuore palpita.
Gli risposi:
"e tu invece che intenzioni hai con me!? Molestarmi sessualmente? (il che in questo caso non mi sarebbe dispiaciuto) oppure uccidermi!? E poi come ti chiami?"(eh di tutte le domande dovevo fargli propro quella del nome)
"Io mi chiamo Lucius e voglio solo parlarti e riportarti nel nostro mondo tu sei una di noi.."
"Una di voiii? Intanto mi mordevo le labbra gli dissi.
"io devo parlarti e importante"
" toccami"
Non doveva finire cosi disse e mi bació.
Le sue mani correvano sul mio corpo palpando ogni centimetro della mia pelle, nel frattempo gli levai lo spolverino che con un tonfo cadde iniziai a slacciargli la camicia ma lui impaziente se la strappo facendo volare sull erba tutti i bottoncini di madreperla e se la sfiló.
Che corpo magnifico! Ero in una morsa tra lui e la roccia con le spalle al muro. Sentivo il calore della sua pelle e al contempo il freddo e la ruvidezza della pietra. Percepivo molto bene la grandezza del suo membro strusciava attraverso i pantaloni sul mio inguine. Gli graffiai la schiena mugolando. Lui mi sollevo la maglia le sue dita titillavano i miei capezzolini turgidi mentre aveva la sua bocca sul mio collo.
Con la lingua disegnava piccoli cerchi.
Mi uscí un mugolio di approvazione e lui si spinse oltre.
Prese un capezzolo in bocca lo succhió lo leccó finché non senti una sorta di "zanna" mordicchiandolo, poi fece cosi con l altro mi guardó e sorrise.
Cazzo, aveva le zanne era un vampiro! stavo per collassare ma godevo troppo non volevo perdermeloun amplesso del genere mi sdraió sull"erba scese giù con la bocca sul monte di venere schiusi le gambe istintivamente, me le blocco.
Mi aprí con le mani le labbra e con la lingua perlustró il solco poi la sua bocca catturó il mio clitoride succhiandolo avidamente mentre con le dita mi penetró stavo impazzendo. Godevo. Stavo godendo e grondando. Un fiume di umori scorrevano lungo le mie gambe.
Poi di nuovo con le zanne inizió a torturarmi. Ero vicino all'orgasmo, si interruppe e si liberó dei pantaloni niente boxer ma un membro enorme ci mi domandavo se sarei riuscita a prenderlo tutto.
Lo afferrai e lui soffio come un gatto.
Mi posizionai su di lui con la mia bocca a contatto con la sua cappella, la leccai e la mano scorreva sull asta.
Ne misi una parte in bocca e a succhiandolo. Era sull orlo di un orgasmo. Mi fermai baciandolo e poi ricominciai, alla terza volta mi ritrovai io sotto di lui mi alzó la gamba e mi penetró.
Urlai e lui grugni scoprendo le zanne, gli si allungarono, aveva bisogno di sesso e di sangue il che mi eccitó.
Offrí il mio collo mentre lui si stava mordendo il polso e me lo avvicinó alla bocca.
Mi abbeveravo avida del suo sangue i miei canini si allungarono piegai le dita ad artiglio e soffiai.
Il vampiro mi morse i e si nutrí tutto ció avveniva mentre facevamo l amore.
Le pareti vaginali si stavano contraendo e il suo membro stava riversando flotti infiniti di sperma e io squirtai. Mi rigiró a quattro zampe non gli bastava, voleva di piú.
Mi lecco il buchetto del fondo schiena mentre due dita le insalivó mettendomele in bocca, mentre mi masturbava penetrandomi con l altra mano stimolava il mio clitoride in fiamme, inserí il suo membro e rimasi senza fiato. Quel vampiro maledetto mi stava spaccando. Io non ero stretta ma era lui ad esser largo!
Inizió piano poi più veloce e con piu forza ero aggrappata a terra ogni spinta mi buttava piú in su, eravamo due animali senza ritegno. Lui era il massimo mi possedeva con forza e virilitá. Emanava una fragranza buonissima. Mi stava marchiando senza saperlo l'aria era satura del suo odore stavamo venendo una seconda volta ruggimmo dal piacere ci baciammo accasciandoci soddisfatti e stanchi.
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