Capitolo 22

La battaglia duro pochi minuti, la forza numerica delle aberrazioni creati da Valefar era troppa da fronteggiare per gli ultimi sopravvissuti. Preso dal terrore di morire Offenderman cerco di lanciare verso le aberrazioni gli ultimi proxy rimasti per fuggire ma fu brutalmente fermato, Valefar non avrebbe lasciato impunito l'omicida della sua regina e con lentezza inesorabile si apprestò a smembrare e divorare ogni pezzo di carne di Offenderman che nel mentre era stato bloccato a terra dalla moltitudine infinita di arti provenienti da Valefar. Dopo qualche ora ogni nemico fu divorato dalle anime dannate provenienti dalle legioni delle due ragazze, per quanto riguarda Rouge fu scarnificata da tutta la famiglia in preda alla rabbia. Dopo essersi calmato Rei si sedette contro il tronco di un albero accompagnato dalle due ragazze, respirando lentamente guardò le sue figlie
<<Quindi voi sareste le mie figlie?>>
Chiese volgendo il suo sguardo verso Entrance, la ragazza sorrise e lo abbracciò accompagnata dalla sorella
<<Sì, siamo morte proprio adesso nella pancia di mamma ma tu ci hai riportate in vita>>
Beleth annuì felice e lo guardò sorpreso fissandolo in volto
<<Delirium aveva ragione, eri forte da ragazzo>>
Rei rimase sorpreso e guardò Beleth accarezzando le teste delle sue figlie
<<Questo vuol dire che da vecchio sarò inutile e debole?>>
Entrance e Beleth si intristirono di colpo
<<Tu sei morto, e ci hai lasciate sole>>
A quelle parole Rei ebbe un sussulto, si alzò e cercò di riordinare le idee facendo continuamente domande alle due. Dopo altre ore passate nel capire ciò che le sue figlie gli stavano raccontando Rei decise di tornare a casa sua e si voltò verso le ragazze
<<Voi due venite con me oppure avete già dove stare?>>
Beleth data la sua taglia minuta si sedette sulle spalle di Rei mentre Entrance ancora non abituata a tutto ciò si limitò a seguirlo silenziosamente. Durante il viaggio verso casa le ragazze non sapendo praticamente nulla del proprio padre iniziarono a bombardarlo di domande sempre più personali finché anche Rei non iniziò a chiedere
<<Quindi Beleth ed Entrance sono i nomi che ho scelto per voi?>>
A questa domanda si precipitò la più piccola a rispondere
<<Il mio nome é Beleth mentre il vero nome di Entrance é Ambrosia>>
Rei sorrise e prese anche Entrance in spalla contro la sua volontà
<<Ho un gusto ottimo nello scegliere i nomi>>
Poi il suo sguardo si raccupì di colpo guardando Ambrosia
<<Non mi odiate per avervi privato di una madre?>>
Beleth si mise a ridere mentre Entrance le faceva segno di tacere
<<Noi abbiamo una madre ed anche una nonna che ci adora>>
Rei si fermò di colpo e le guardò
<<Chi sarebbe vostra madre?>>
Il silenzio delle due divenne opprimente dopo pochi minuti per Rei che rincarnò la dose più ostinato
<<CHI É VOSTRA MADRE?>>
Le ragazze indecise sul da farsi optarono per la soluzione che avrebbero causato meno danni, Entrance fece un segno a Beleth e la suddetta riportò entrambe alla loro dimensione e tempo originale.

Molto più lontano da Rei, Jill stava traportando il corpo senza vita di Magdalene senza avere idea di dove andare. Aver scoperto da poco di avere un fratello ed ancor più inaspettatamente di essere la zia di due ragazze, per un attimo si sedette per terra e guardò il cadavere della donna che portava in grembo, era piena di graffi e lividi ma guardando il vestito che portava e l'accuratezza dell'acconciatura si rattristò pensando a cosa poteva provare suo fratello, anche se da una parte riteneva questa morte una giusta punizione per aver ucciso L.J . Riprese a camminare cercando di trovare un posto sicuro dove poter lasciare riposare in pace la donna. Girovagò per ore finché una ragazza dai lunghi capelli da un colore indescrivibile apparve davanti al clown sorridendo, ella nel silenzio più totale condusse Jill nella stanza di un centro psichiatrico e dopo aver lasciato il corpo di Magdalene in una di quelle celle se ne andò lasciando la misteriosa ragazza da sola. Si ritrovò da sola con il cadavere al quale rubò il vestito e dopo aver toccato il ventre scoperto di Magdalene fece apparire i corpicini di due bebè, dopo questo scomparve lasciandosi il passato alle spalle e ricomparendo in maniera evanescente e del tutto invisibile dietro Rei osservandolo sempre.

Diversi anni più tardi

Ormai solo ed abbandonato da Zalgo Rei Valefar cercò di farsi un nome all'Inferno, lavorò per diversi anni come mercenario per altre casate di demoni investigando al tempo stesso sulla presenza di altri Valefar all'Inferno. Le sue ricerche non portarono a nulla ma in compenso la sua abilità di trasformare in marionette sotto il suo controllo il nemico gli valsero fama e fortuna, in poco tempo riuscì a reclamare un territorio dell'Inferno ed a costruirci una reggia estremamente lussuosa all'interno. Molte furono le donne che attratte dalla sua fama gli chiesero di di sposarle, rifiutò anche avvenenti donne provenienti dai casati con cui era in buoni rapporti finché quest'ultimi rassegnati lo degradarono solo ad un alleato militarmente utile con le sue seicento legioni di aberrazioni umane. Durante  uno dei suoi viaggi nel mondo umano passò per puro caso nel vecchio ospedale di S.Margery, mentre passeggiava per i corridoi trovò una triste sorpresa nella sua cella. Uno scherzo del destino aveva condotto Jill nella sua stanza e qui aveva abbandonato il cadavere di Magdalene, si accorse in seguito della presenza dei corpi di due bebè deceduti ai piedi della donna e pensando al tempo passato prese tutte e tre e se le portò via. Per prima cosa diede una degna sepoltura alla sua amata e come lapide fece cambiare forma alla sua famosa Rule Breaker assorbendone i poteri e trasformandola in una grande croce di ferro, poi tornò immerso nei tristi ricordi a casa sua. Osservò attentamente i due cadaveri ed infine ebbe un'idea. Come compenso per una sua missione ottenne un liquido in grado di revitalizzare i morti da una casata molto famosa per la sua rigenerazione, voleva usarla per resuscitare Magdalene non appena trovata ma si accorse quasi subito che il liquido non sarebbe mai bastato, perciò lo adoperò per riportare alla vita le sue figlie. Durante i primi mesi di vita delle ragazze venne aiutato da una vecchia signora del casato dei Beleth che lo aveva preso particolarmente in simpatia, di lì seppe che molti anni prima avevano rinchiuso in una prigione una ragazza  figlia di un demone di alto rango della loro casata e di un'umana, tutto questo gli fu raccontato con un grande tono di disgusto dall'anziana. Purtroppo durante uno scontro fra quest'ultima casata e quella degli Aamon la vecchia donna venne assassinata come tutti i demoni facenti parte di quella casata. Come ricordo di quella donna Rei diede come nome Beleth alla seconda delle sue figlie, la prima invece era di una bellezza sconcertante sin da piccola ed accarezzandole il viso le diede il nome di Ambrosia.

Durante gli anni successivi tutto proseguì tranquillamente, le ragazze erano cresciute e frequentavano la più prestigiosa scuola umana grazie ai soldi che il loro padre ricavava dai patti che faceva con i suddetti umani. Ambrosia raggiunta la maggiore età riuscì a sviluppare il potere di donare capacità fisiche o magiche alle persone attraverso i tarocchi e di eliminare i nemici facendo collassare il loro sistema nervoso con visioni estremamente dolorose, mentre Beleth riuscì a sviluppare il potere di muoversi a piacimento nello spazio e nel tempo, superando in questo persino il padre. Naturalmente una di esse facendo parte della casata Valefar sviluppò anche il potere di sottomettere le persone e farle divenire marionette sotto il completo controllo dell'utilizzatore.

Qualche anno dopo successe l'avvenimento che portò il casato Valefar vicino all'estinzione. Durante un incontro con i rappresentanti dei casati l'ultimo esponente degli Aamon tentò di eliminare Rei, e dopo averlo colpito usò la sua abilità per sigillare l'anima di Rei nella dimensione attuale impedendole di trasmigrare in un altro corpo. Saputa la notizia le sue figlie si fecero prendere dal panico e passarono diverse settimane ai margini della società come sopravvissute di un casato ormai estinto. Tutto ciò continuò finché una giovane demone tornò alla sua vecchia reggia vedendo soltanto rimasugli distrutti o bruciati, sulla soglia della casata confinante c'erano due ragazze con dei vestiti sporchi e dall'aspetto denutrito, dopo averle aiutate si fece raccontare il perché del loro allontanamento della società e non appena sentì il nome Rei capì ogni cosa. E da qui inizia la loro storia avente come protagonisti Ambrosia, Beleth e la reincarnata Magdalene Beleth che sorridendo si presentò a loro come Delirium, prima di partire le due ragazze chiesero a Delirium il perché del suo aiuto e lei rispose con un singolo commento

<<Andiamo ad aiutare papà ok? Mio marito non può morire così>>

E dopo aver compreso tornarono indietro nel tempo grazie al potere di Beleth.

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