Cap.5: Aro

ARO'S POV

L'autrice ha voluto lasciare un po' di spazio anche a me, quindi lasciate che mi presenti.

Sono Aro,il capo del clan dei Volturi. Ma chi sono i Volturi,vi starete chiedendo.

I Volturi sono il più antico clan vampiro del mondo, nella storia. Sono l'equivalente dei Reali, consistono di cinque membri: Io, Caius, Marcus, Sulpicia, Athenodora. Oltre a questi membri centrali, ci sono altri potenti vampiri al nostro fianco: Chelsea, Jane e Alec.

Il nostro lavoro è principalmente quello di guardiani,di tenere nascosto il nostro mondo agli umani. Mandiamo i nostri agenti da Volterra, dove risiediamo, per prevenire il nostro segreto e calmare eventuali ribellioni di massa. Esistiamo da circa 3000 anni e siamo la più grande congregazione di vampiri, seguiti da quallo degli Olimpi, Denali e Messicani.

Nel corso dei secoli abbiamo stilato diverse leggi che hanno come pena la morte. E sono praticamente tutte a scopo di mantenere il nostro segreto. Inoltre sono caratterizzate dal fatto che vengono trasmesse oralmente, se fossero scritte si compierebbe un'infrazione.

Il clan nacque in Grecia, dove venivano reclutati vampiri con poteri che avrebbero portato avanti il nostro gruppo. Poi ci siamo trasferiti in Italia. Carlisle Cullen, rimase nel clan circa 2 secoli, cercando di insegnare i valori della vita umana, senza successo. Così si trasferì in America e fondò il suo clan.

Parlando invece di me come potere possiedo il dono della telepatia tattile ovvero di leggere tutti i pensieri e i ricordi di una persona con un solo tocco. Sono purtroppo rimasto vedovo dopo la morte di Sulpicia a causa della nascita di mia figlia Renesmee. Il dolore è stato troppo da contenere che decisi di rinchiudere la neonata in una prigione facendola accudire a una schiava umana. Non mi sono mai pentito di quest'azione.

Descrivendomi fisicamente ho una pelle con un colore simile a una buccia di cipolla e ho lunghi capelli neri; i miei occhi invece sono di un rosso lattiginoso.

Ho un atteggiamento allegro,sono molto ottimista ma molto vendicativo. Quando voglio ottenere qualcosa la ottengo,soprattutto con le cattive maniere.

Adesso che mi sono presentato partiamo dal fatto che ha scombussolato tutti i miei piani.




16 luglio 2021

Era una giornata splendente a Volterra e c'era aria di festeggiamenti. Quello era il periodo che mi piaceva di più per il fatto che moltissimi turisti visitavano il Palazzo dei Priori,il luogo dove avevamo il nostro centro di potere.

O meglio così era fino a qualche tempo fa.

Da quel giorno invece,a causa di un essere umano sopravvissuto che aveva diffuso la notizia riguardo la nostra esistenza, eravamo senza cibo.

Eravamo affamati. Troppo affamati.

Le carcasse degli animali non ci bastavano più. Avevamo bisogno di sangue umano.

Proprio quel giorno arrivò uno straniero.

Jane era in piedi di fronte a lui.

Come personaggio era veramente strano: aveva corti capelli bianchi,occhi celesti come il cielo più limpido e aveva degli abiti color crema. Inoltre era la mia esatta copia. Aveva però un ventre prominente come di una persona che a breve avrebbe dato alla luce il suo bambino. Un dolore forte mi assalì al cuore. Tutti ciò mi ricordava la mia povera moglie quando era in dolce attesa di Renesmee.

Mi avvicinai cautamente.

«Abbiamo un ospite a quanto pare, o meglio, uno schiavo. Cosa ti ha portato a Volterra?» gli domandai con il mio tono mellifluo.

Lui non rispose. Tremava come una foglia e aveva gli occhi dilatati dal terrore. Pensai che conoscesse il nostro clan a causa di quell'essere umano sfuggito al nostro controllo.

Lui non parlò allora mi avvicinai sempre di più e posai la mia mano gelida sulla sua. Immediatamente vidi tutta la sua vita: dal dolore provato quando suo marito,un demone chiamato Crowley,cadde fino ai tempi più recenti. Capii inoltre che le mie supposizioni erano esatte: era in dolce attesa e ci conosceva. I suoi pensieri vennero però interrotti da qualcos'altro.

«Non riesco a leggere gli altri tuoi pensieri perché c'è qualcos'altro che li ostacola...un momento...sono i pensieri di una bambina...una neonata. Adesso ho capito tutto. Tu sei un angelo e ti chiami Aziraphale e quella che porti in grembo è tua figlia. Un miracolo divino...che cosa meravigliosa! Sai,i neonati sono il nostro cibo preferito, soprattutto per il loro sangue. Ma che sciocco, non mi sono presentato. Sono Aro Volturi mentre questa ragazza è Jane.» affermai allegro presentandomi e presentando anche la sorella di Alec.

Lui non parve rilassarsi anzi riprese tutto il suo coraggio e cercò di combatterci. Fu tutto inutile.

Jane si avvicinò a lui e,con il suo potere di ustionare le persone, toccò il braccio dell'angelo che urlò dal dolore. Quanto mi erano mancate quelle urla!

Dopo che Jane staccò il contatto Aziraphale svenne. Ormai in preda alla fame da giorni e mesi mi accostai al suo ventre per affondare i canini nella sua pelle ma ci riuscii solo per un breve attimo: quell'essere che viveva dentro di lui scalciò violentemente creando un campo di forza che mi fece allontanare.

Stanco e abbattuto decisi di portarlo in prigione per pensare a un modo di uccidere quella creatura molto potente. Un unione tra un angelo e un demone era sicuramente qualcosa di molto gustoso e prelibato,qualcosa insomma da non lasciarci scappare.

Parlai a lungo di quella questione anche con gli altri: vennero fuori molte idee ma nessuna abbastanza potente e in grado di mettere k.o definitivamente il padre.

Quella riunione durò a lungo finché non percepimmo un segnale proveniente dall'esterno. Comprendemmo che qualcuno era in avvicinamento. Quel qualcuno erano: uno strano alieno e il demone.

Ero furibondo e quando la rabbia mi offuscava il cervello ero capace di uccidere qualcuno.

Ci radunammo nella Sala dei troni per parlare con il nostro prigioniero.

Alec,che era andato a prenderlo,arrivò in sua compagnia. L'angelo era confuso da ciò ma in parte era anche terrorizzato.

«Aziraphale,hai per caso contattato qualcuno? Perché un certo Dottore e il tuo compagno stanno venendo qui a prenderti.» gli riferii e lui parve ancora più incerto. Compresi allora chi fosse stato.«Bene,bene,bene. Allora credo che la piccola Lily abbia fatto la birbante. Un'altra dose di punizioni credo che le farà bene. Jane,cara,sai quello che devi fare.» le ordinai e lei avvicinò una mano al ventre di Aziraphale che gridò tutta la sua sofferenza. Per me era una delizia sentire le sue urla. Mi facevano sentire bene.

Il sangue poi iniziò a bagnare le sue vesti e la mia saliva a scendere dalla mia bocca copiosamente. Non riuscivo ad aspettare altro tempo. Allontanai Jane e mi fiondai sul corpo dell'angelo. Le tolsi i suoi abiti e osservai che la bambina stava nascendo. Stavo per affondare i miei canini su di lei quando ella si difese creando una barriera celeste che ci fece schiantare sulle pareti. Una potenza inaudita in qualsiasi creatura soprannaturale. Mi massaggiai la testa dolorante mentre Alec lo trasportava di nuovo nella sua cella.

Una volta che ci eravamo ripresi elaborammo un piano per scappare da Volterra. Con l'apertura di nuovi mondi paralleli saremmo andati in uno di quelli: l'unico abbastanza lontano era quello di un serial killer chiamato Kevin Kilgrave.

L'angelo era ancora svenuto e lo teletrasportammo con noi.

Appena giungemmo a destinazione chiedemmo del serial killer. Quel luogo in cui ci trovavamo dava l'idea di un laboratorio simile a quello di uno scienziato pazzo: c'erano molti macchinari e infine una prigione con un basso livello d'acqua. In quella cella c'era anche una branda di metallo grigio che sarebbe servita come letto.

Vi ci mettemmo i nostri due prigionieri: Renesmee e Aziraphale.

Poi arrivò il proprietario.

«Salve,vorremmo usufruire del suo laboratorio per qualche settimana. Il nostro prigioniero è in dolce attesa e agosto sarà l'ultimo mese. Una volta che la bambina sarà nata toglieremo il disturbo.» Spiegai con il mio tono mellifluo e persuasivo.

L'uomo non ci pensò un minuto di più e accettò. Siccome però avevamo bisogno di energia gli chiesi se potevamo avere qualche essere umano da mangiare. Anche per quello non ci furono problemi.

Kilgrave,grazie al suo controllo mentale,riuscì ad attirare un numero elevato di persone. Quando entrarono nella stanza in cui ci trovavamo non aspettai altro tempo. I miei canini affondarono nella carne di una donna che diventò bianca cadaverica. Succhiai tutto il sangue dalle sue vene e dal suo cuore. Poi,siccome non ero abbastanza sazio,squarciai la sua gola e leccai tutto il suo sangue rimanente dai muscoli. Gettai il corpo da una parte. Così fecero anche gli altri. La mia carnagione pallida era sporca di sangue. Mi rileccai. Lo stesso procedimento accadde per un bambino.

La fame piano piano cominciò a svanire e la mia energia a tornare. Non mi ero mai sentito così vivo.

Per il mio sadico divertimento torturai più volte il prigioniero. Mi divertiva sentire le sue urla di dolore. Però lo sguardo di rabbia sul volto di mia figlia mi faceva sempre sentire in colpa. Mi ricordava troppo quello della mia defunta moglie. Tentai ogni volta di non guardarla ma era complicato. Doveva capire che noi eravamo i cattivi e come tali ci dovevamo comportare. Ma era tutto inutile.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top