Hinny- Gioco

Harry aveva appena finito i lunghissimi compiti di pozioni e si era accasciato su una poltrona rosso-oro vicino al fuoco per rilassarsi.

Non aveva niente da fare in quella fredda serata di novembre e nessuno con cui parlare.

Ron era in qualche sgabuzzino del castello a limonare con Lavanda e Hermione era in biblioteca a fare la montagna di compiti che aveva per via di tutte le materie che ancora seguiva e lui non aveva voglia di raggiungerla.

Quel giorno si poteva andare ad Hogsmeade​ ma era un po' tardi per uscire e voleva rimanere al caldo.

Aveva solo voglia di fare una partita a sparaschiocco con qualcuno per distogliere la mente dal sesto anno impegnativo che stava affrontando.

Come se qualcuno avesse ascoltato il suo desiderio, in quel momento Ginny entrò nella sala comune e Harry ne approfittò.

«Hey Ginny, ti va di fare una partita a sparaschiocco con me?» chiese Harry dall'altra parte della grande stanza rispetto la rossa.

«Aspetta un attimo che mi cambio» disse Ginny passandogli davanti velocemente con una nota un po' triste nella voce.

Solo allora Harry notò che Ginny era vestita in modo molto elegante: gonna corta, tacchi abbastanza alti e camicetta: cosa insolita dato il freddo che faceva.

E, se non si sbagliava, aveva scorto del trucco colato dagli occhi un po' rossi.

Dopo qualche minuto Ginny uscì dalla sua camera vestita normalmente.

«Mi ci vuole proprio una partita a sparaschiocco.» notò lei sedendosi di fronte ad Harry.

«Che ti è successo?» domandò lui.

Aveva intuito che Ginny aveva pianto: poco, conoscendola, ma comunque aveva pianto.

«Niente...» rispose lei poco convincente.

«Me lo puoi dire, sai? Tanto qui non c'è nessuno. Sono tutti da qualche parte ad Hogsmeade o chissà dove. Tu ci sei appena tornata, giusto?» domandò il moro.

«Sì, ho avuto appuntamento con Zabini...» confermò Ginny con un fremito di rabbia.

«Che ti ha fatto?» chiese d'impulso Harry: odiava vedere chi voleva bene soffrire.

«L'ho... L'ho visto... Con... Un'altra... Sono stata una stupida a fidarmi di lui e ad uscirci! Sono tutte uguali quelle serpi! Tutte stronze traditrici!» esclamò lei mettendo le mani in viso nascondendolo.

Harry le venne vicino e l'abbracciò d'impulso.
Ginny si calmò e si staccò poco dopo.

«Scusa... Non volevo farti rievocare questa cosa...» si scusò Harry triste.

«No... Hai fatto bene. Ora che l'ho detto a qualcuno mi sento bene.» lo contraddisse Ginny ringraziandolo passando una mano sugli occhi.

«Ehm... Facciamo la partita? Così forse ci distraiamo...»  propose Harry sventolando le carte.

Ginny si mise a posto e Harry ritornò al suo.

«Ok, però rendiamo le cose più interessanti» fece Ginny mentre Harry distribuiva le carte.

«Come?» domandò lui curioso.

«Facciamo che chi vince può obbligare l'altro a far qualcosa?» propose la ragazza.

«Accetto!» rispose lui senza pensarci su due volte.

«Che la partita abbia inizio!»

Dopo un'accesa partita, Ginny vinse su Harry per poco.

«Ah ah! Ce l'ho fatta» esultò la rossa salendo sul divano in piedi e saltando giù: tanto non c'era nessuno e aveva voglia di esultare.

<Sei stata brava... Veramente> ammise Harry in modo sportivo.

«Cosa dovrò fare per aver perso il gioco?» domandò lui arreso.
Aveva un leggero timore per ciò che avrebbe potuto obbligare a fare Ginny.

«Uhm... Mi devi dare un bacio. Sulle labbra» propose Ginny.

Era da secoli che voleva baciarlo e quella sarebbe stata la sua unica occasione per farlo.

Ad Harry non dispiaceva affatto ciò che aveva scelto: in fondo amava Ginny e quella che aveva avuto il quarto e quinto anno per Cho era una semplice infatuazione.

«Va bene...» acconsentì lui facendo "spallucce".

"Ecco... Finalmente!" esclamò interiormente la ragazza.

Harry si avvicinò e la baciò appassionatamente.

Harry affondò la mano nei capelli di Ginny che si aggrappò con una mano alla maglietta, sulla schiena, del ragazzo , tirandogliela.

Ad un certo punto Harry picchiettò con la lingua al labbro inferiore di Ginny.

Lei aprì di poco la bocca e le loro due lingue presero come a danzare.

Nessuno dei due voleva staccarsi, avrebbero voluto rimanere così in eterno.

Però si dovettero staccare dopo dei minuti, solo perché mancava loro il fiato.

Un silenzio calò nella sala, interferito solo dai loro respiri.

«Era solo un gioco?» chiese Ginny rompendo il ghiaccio e dispiaciuta per essersi staccata dal ragazzo.

Harry le diede un altro bacio passionale: non come il primo, ma simile e più corto.

«Ti basta come risposta?» domandò Harry retorico dopo essersi allontanato di poco dalla rossa.

«Può darsi...» rispose vaga lei dandogli un bacio a stampo.

Si allontanò da lui e salì le scale per il suo dormitorio e vi entrò.

Harry sorrise senza un motivo ben preciso.

E senza che ne avessero parlato, si erano fidanzati.

Avevano avuto il coraggio, attraverso una partita a sparaschiocco, di dichiarare l'un l'altro, in modo indiretto, che si amavano da tanto e molto.
















N/A: ecco la mia storia piccolaGranger e SevLilyPeeta_03!

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