Chapter III

«Finalmente, eccovi ragazzi.» ci salutò la McGonall, facendoci segno di sederci.

La Granger fu la prima ad accomodarsi ed io la seguì a ruota, fissava incuriosita il vecchio ufficio di Silente, probabilmente non vi era entrata molte volte.

Si schiarì la voce e si rivolse alla sua insegnante «salve profesoressa McGonall perché ci ha fatti chiamare?» sbuffai sonoramente e alzai gli occhi al cielo, appoggiando il gomito nella poltroncina.

La ragazza si girò verso di me, oltraggiata «che cos'hai da sbuffare tu? Sentiamo» si rivolse verso me a braccia conserte ed io non mi mossi dalla mia posizione, spostai solamente i miei occhi glaciali verso di lei «secondo te perchè ci ha convocati qui? Per prendere il tè?» buttai ironico. Lei stava per rispondermi, quando la prof ci interruppe.

Ovviamente sapevo benissimo perché aveva chiamato proprio me e lei, l'aveva fatto per il comportamento inadeguato di oggi.

Comunque sia, la McGonall non esitò nemmeno un secondo a zittirci «per questo comportamento inedeguato che avete ormai da sette anni, non capisco perchè non proviate ad andare d'accordo. Siete entambi molto intelligenti e scaltri, potreste fare grandi cose insieme. E invece, come la situazione accaduta oggi, non sapete fare altro che stuzzicarvi a vicenda. Potrei capire il signorino Malfoy ma da lei signorina Granger, non me l'aspettavo proprio. Uno schiantesimo in una sala piena di alunni e professori? Spifferare segreti intimi? Inaudito. Non andate molto d'accordo voi due. Ragion per cui, dovete cercare di...come si dice in gergo babbano? Convivere pacificamente e migliorare il vostro rapporto. Voglio che voi due laviate ogni settimana lo stanzino e vi darete ripetizioni. Il signorino Malfoy darà ripetizioni di Trasfigurazione alla signorina Granger e viceversa la signorina Granger darà ripetizioni di Pozioni al signorino Malfoy.»

Fissai la professoressa impassibile, tanto avrebbero vinto sempre e solo loro, discutere era inutile.

Ma la sangue sporco non la pensava come me e si mise a controbattere.

Ma la McGonall non voleva proprio sentir ragione «signorina Granger, non faccia così,  sarà solo per nove mesi, che sarà mai. E poi, potrebbe nascere una grande amicizia. O Per far capire alle case che non bisogna odiarsi a vicenda. Voi due potreste cambiare molte cose» la fissai attentamente ma la preside non sembrava averla fatta ragionare.

Hermione non esitò a rispondere «professoressa McGonall, con tutto il rispetto ma io e Malfoy non riusciamo a conversare come persone civili per due secondi, pensa davvero che riusciremmo a stare nove mesi Insieme senza litigare?» la ragazza sottolineò le ultime tre parole come se fossero la cosa più disgustosa del mondo, anche se sapeva che non ci sarebbe riuscita.

«Io credo in voi» finì la professoressa.

Il ragazzo stette zitto tutto il tempo,  sbuffava  soltanto senza dire una parola.

Poi si alzò dalla sedia e se ne andò senza salutare nessuno.

Hermione continuò a fissarlo mentre scompariva dalla grande porta della stanza.

Lei, prima di andar via, da brava studentessa qual era, si alzò e salutò la professoressa, cercando di raggiungere il ragazzo.

Era stata una giornataccia, primo giorno e già aveva l'impiastro degli impiastri tra i piedi.

Malfoy camminava di fronte a lei in maniera annoiata, lei si avvicinò velocemente a lui parandosigli davanti «suppongo che le parole che ho detto pochi minuti fa non valgono più, dobbiamo stare nove mesi insieme quindi proviamo a essere amici?» Hermione provò a sorridergli, porgendogli la mano.

Era uno sforzo davvero enorme per i suoi standard, la ferita nel suo braccio bruciava ancora, ricordandole di quanto provenissero da mondi diversi.

In realtà dopo la morte di Voldemort era inutile distinguere i nati babbani dai non ma Malfoy e gli altri restavano fedeli a queste schifezze.

Malfoy la fissò glaciale, le mani in tasca «Granger a me non fotte altamente nulla della Preside. Abbiamo detto che saremmo stati estranei quindi siamo estranei, ok? Ci vediamo domani in biblioteca» detto ciò il ragazzo la oltrepassò e andò via.

Hermione continuò a fissare il punto in cui l'aveva lasciata.

Proprio non lo sopportava.

*****

Non riusciva a camminare tutto le annebbiava la mente.

Dopo aver parlato con Malfoy non si sentiva tanto bene ma non lo fece notare.

Stava malissimo.

Stette per cadere a terra quando due braccia possenti la presero da terra.
«HERMIONE HERMIONE» fu l'ultima cosa che riuscì a prima di vedere il nero.

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