~ 5 ~
Canzone per il capitolo:
Nightingale ~ Demi Lovato
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La brezza marina soffia leggera attraverso le tende aperte della mia stanza, portando con sé l'odore del mare e il suono delle onde che si infrangono dolcemente sulla riva. Sono ancora avvolta dalla sensazione di libertà che ho provato la sera scorsa, quando ho incontrato Tom alla festa in spiaggia. Non riesco a smettere di pensare a lui, al suo sorriso, al modo in cui mi ha fatto sentire leggera e spensierata, come se tutto il peso che portavo dentro si fosse dissolto. Mi ha detto di lasciarmi tutto alle spalle, di godermi l'estate, perché me lo merito. E per la prima volta da quando Mark mi ha lasciata, sento che forse ha ragione.
Mentre sono persa in questi pensieri, sento dei passi pesanti avvicinarsi alla mia stanza. Non ho bisogno di girarmi per sapere che è Anderson. Da quando sono rientrata, è stato strano, quasi distaccato, e so che qualcosa lo tormenta.
«Fallon, possiamo parlare?» La sua voce è ferma, con quel tono che usa solo quando ha qualcosa di serio da dirmi.
Mi giro lentamente verso di lui, incrociando le braccia. «Certo, dimmi.»
Anderson chiude la porta dietro di sé, come se volesse assicurarsi che nessuno possa ascoltare. È una mossa che mi fa subito innervosire. «Lo sai che dobbiamo parlare di Tom.»
Il suo nome sulle labbra di Anderson suona come un'accusa. Sento il mio cuore battere più forte, ma cerco di mantenere la calma. «Abbiamo solo parlato un po'. Non vedo dove sia il problema.»
Anderson si avvicina, i suoi occhi scuri fissi nei miei. «Il problema è che tutti sanno chi è suo padre. E so anche cosa dice la gente in paese su di lui.»
«Non mi interessa cosa dice la gente, Anderson. Tom non è suo padre.» Il mio tono è deciso, ma so che questa discussione non finirà qui.
«Fallon, non puoi ignorare la realtà. Il padre di Tom è un ubriacone, un uomo violento. Tutti lo sanno. E anche se Tom non è come lui, non puoi separarlo dal suo passato, dalla sua famiglia.»
«E perché no?» scatto, sentendo la frustrazione crescere dentro di me. «Perché dovrei giudicare Tom per qualcosa che non ha fatto? È una persona gentile, Anderson. Mi ha ascoltata, mi ha fatto ridere. Non capisco perché tu debba essere così negativo.»
Anderson scuote la testa, come se non riuscisse a credere a quello che sto dicendo. «Perché non voglio che tu soffra ancora, Fallon. Stai ancora superando Mark. Non voglio che tu ti metta in un'altra situazione difficile solo perché questo ragazzo ti fa sentire meglio per qualche ora.»
Le sue parole sono come un coltello, tagliano dritto al punto debole. So che Anderson cerca solo di proteggermi, ma il modo in cui lo sta facendo mi fa sentire come se non avessi il controllo della mia vita.
«Non è giusto, Anderson. Non puoi farmi questo.» La mia voce trema leggermente, ma cerco di non cedere alle lacrime che minacciano di scendere. «Tom mi ha fatto capire che posso ancora godermi questa estate, che posso fare in modo di lasciarmi alle spalle quello che è successo con Mark. Non voglio che tu mi tolga anche questa possibilità.»
Anderson sospira, passandosi una mano tra i capelli. «Non sto cercando di toglierti niente, Fallon. Sto solo cercando di farti capire che non è tutto rose e fiori. So che sei forte, ma anche i più forti possono farsi male se non stanno attenti.»
«Non sono una bambina!» ribatto, alzando la voce. «So cosa sto facendo. Non puoi controllare ogni aspetto della mia vita. Ho il diritto di decidere chi voglio frequentare, e Tom non ha fatto nulla di sbagliato.»
Anderson mi guarda, e nei suoi occhi vedo la frustrazione, ma anche la preoccupazione. «Fallon, ti chiedo solo di stare attenta. Non conosci questo ragazzo. Non sai cosa potrebbe succedere se ti avvicini troppo.»
«E tu non lo conosci affatto,» ribatto, sentendo la rabbia crescere. «Hai già deciso che Tom è un problema solo perché suo padre ha una brutta reputazione. Non è giusto, Anderson. Non puoi chiedermi di ignorare una persona solo perché il suo passato è complicato.»
Il silenzio cala tra di noi, pesante e carico di tensione. Anderson sembra voler dire qualcosa, ma non riesce a trovare le parole giuste. Lo vedo lottare con se stesso, cercando di bilanciare la sua voglia di proteggermi con il rispetto per le mie decisioni.
«Non voglio litigare con te, Fallon,» dice infine, con un tono più morbido. «Ma capisci anche tu che non è facile per me vederti prendere una strada che potrebbe portarti solo a soffrire di nuovo.»
«Anderson, ti prego. Ho bisogno di vivere questa estate a modo mio. Ho bisogno di lasciarmi andare, di dimenticare per un po' tutto quello che è successo con Mark. Tom mi sta aiutando a farlo. Non puoi chiedermi di rinunciare a questo solo per delle paure che nemmeno conosci davvero.»
Anderson annuisce lentamente, come se stesse cercando di accettare quello che sto dicendo, anche se controvoglia. «Va bene, Fallon. Non ti chiederò di smettere di vedere Tom. Ma ti prego, promettimi che sarai cauta. Se qualcosa non va, se senti che le cose si complicano, parlane con me.»
Respiro profondamente, cercando di rilassarmi. «Te lo prometto. Ma devi fidarti di me, Anderson. Devo fare le mie scelte, anche se non sono quelle che tu faresti.»
Lui mi guarda ancora per un lungo momento, poi si avvicina e mi abbraccia. È un gesto che mi sorprende, ma che mi conforta allo stesso tempo. «Mi fido di te, Fallon. Solo... sii prudente.»
Annuisco, ricambiando l'abbraccio. So che Anderson vuole solo il meglio per me, ma questa volta devo seguire il mio istinto. Tom è una persona speciale, e non permetterò che il pregiudizio del paese mi impedisca di conoscerlo meglio.
Quando Anderson esce dalla stanza, mi lascio cadere sul letto, fissando il soffitto. La tensione della discussione inizia a dissolversi, lasciando spazio a una sensazione di determinazione. Questa estate è mia, e non permetterò a niente e nessuno di togliermela. Tom ha ragione: merito di essere felice, e ho intenzione di farlo, qualunque cosa accada.
Esco dalla mia stanza e mi fermo un attimo nel corridoio, lasciando che il silenzio della casa mi avvolga. Il rumore del mare in sottofondo sembra placare un po' la tensione che mi ha lasciato la discussione con Anderson, ma non abbastanza da farmi dimenticare tutto. Tom continua a tornarmi in mente. Non posso fare a meno di pensare a lui, a quello che potrebbe succedere tra di noi. Ho bisogno di vederlo di nuovo, ma questa volta voglio essere io a prendere l'iniziativa.
Mi avvio verso la stanza di Chad. Se qualcuno sa dove abita Tom, è proprio lui.
Bussare alla sua porta è quasi un atto simbolico, visto che è sempre aperta. Entro senza aspettare risposta e lo trovo seduto sul letto, immerso nei suoi videogiochi, con le cuffie sulle orecchie. Mi avvicino e gli tocco una spalla per attirare la sua attenzione.
Chad si toglie le cuffie e mi guarda con un misto di sorpresa e fastidio. «Che c'è, principessa?»
Mi siedo sul bordo del letto, cercando di scegliere con cura le parole. «Ho bisogno di chiederti un favore, credo...»
Lui sospira, come se già sapesse che quello che sto per chiedergli richiederà più impegno di quanto voglia concedere. «Tutto quello che vuoi. Tranne i soldi, quelli chiedili ad Anderson.»
«Dove abita Tom? Voglio andare a trovarlo uno di questi giorni.»
«Tom? Tom Howard?» Chad mi guarda per un attimo, come se cercasse di capire se sono seria o meno. Poi si lascia andare contro lo schienale del letto, incrociando le braccia. «Perché vuoi saperlo?»
«Perché mi interessa conoscerlo meglio,» rispondo, cercando di non sembrare troppo impaziente. «Lui e io ci siamo trovati bene ieri alla festa, e mi piacerebbe vederlo di nuovo.»
Chad fa una smorfia. «Sai cosa dice la gente su suo padre, vero?»
Sospiro, esasperata. Non mi aspettavo che anche Chad mi facesse lo stesso discorso. «Sì, lo so. Ma non è di suo padre che mi interessa parlare. Tom non ha niente a che fare con quello che fa o non fa suo padre. È un ragazzo a posto, Chad. Lo sai benissimo anche tu, no? Altrimenti non ci usciresti insieme.»
Lui mi guarda ancora per un attimo, poi alza le spalle come se non volesse più insistere. «Okay, fai come vuoi. Abita in una casa a due piani vicino al porto, quella con la veranda blu. Non è difficile trovarla.»
Sento un'ondata di sollievo, come se il solo sapere dove abita mi avvicinasse già a Tom. «Grazie, Chad. Non dirlo a Anderson, okay? Non ho voglia di sentire altre prediche.»
Chad sorride appena, quasi complice. «Non dirò niente, non ti preoccupare. Ma Fallon, stai attenta. Anderson ha ragione su una cosa: Tom potrebbe essere a posto, ma la situazione con suo padre è complicata.»
Annuisco, cercando di rassicurarlo. «Lo so. Farò attenzione.»
Chad mi guarda un'ultima volta prima di rimettere le cuffie. «Buona fortuna.»
Esco dalla stanza con un misto di eccitazione e nervosismo. Ora so dove trovare Tom, ma non voglio precipitarmi. La discussione con Anderson mi ha fatto capire che devo muovermi con cautela, anche se il mio istinto mi spinge a correre da lui immediatamente. So che devo fare le cose con calma, ma almeno ora so dove trovarlo quando sentirò che è il momento giusto.
Scendo le scale e mi fermo davanti alla porta di casa, osservando il sole che inizia a calare sull'orizzonte. Il cielo è una tavolozza di arancioni e rosa, e per un attimo mi perdo nella bellezza del momento. Questa estate sembra promettere molto, e nonostante tutto quello che è successo, sento che Tom potrebbe essere una parte importante di essa.
Chiudo gli occhi per un momento, lasciando che la brezza marina mi accarezzi il viso. So che non sarà facile, so che Anderson avrà sempre qualcosa da dire, ma non voglio rinunciare a questa possibilità. Tom è diverso da tutti quelli che ho conosciuto finora, e sento che vale la pena rischiare.
Apro gli occhi e prendo una decisione. Non andrò subito da Tom, ma uno di questi giorni sì. Magari lo sorprenderò una mattina presto, quando il paese è ancora addormentato e solo le onde del mare fanno rumore. O forse lo farò una sera, quando il sole sta per tramontare e l'aria è dolce e carica di promesse.
Per ora, sapere dove abita è sufficiente. È un piccolo passo, ma mi dà la sicurezza che posso fare le cose a modo mio, senza pressione. Mentre torno in casa, sento una nuova determinazione crescere dentro di me. Questa estate è mia, e nessuno, nemmeno Anderson, mi impedirà di viverla come voglio.
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