Story of Ambra, part 2: Auberon, la causa
Rik aveva estratto il coltello dalla sua sedicesima vittima, Jeff gli lasciava sempre qualcuno da uccidere e questo gli soddisfa il proprio piacere ma, quell'ultima vittima delle sue prime settimane iniziò a smuovergli qualcosa, qualcosa che iniziava addirittura ad annoiarlo, così un giorno si confidò con il suo maestro, il quale gli rispose irritato:- Se non ti piace più uccidere vai dal mio amico Slendy, ti lascerà più libero svago, visto che il mio metodo non lo apprezzi più!-. Rik abbassò la testa, vergognoso.
Un attimo dopo però alzò lo sguardo e aumentò il proprio sorriso:- Jeff, se ci dobbiamo dividere, facciamolo in grande stile!-. Jeff sorrise a sua volta, curioso:- Cosa hai in mente, Assistente?-. Rik spiegò con un tono quasi attraente:- Ho saputo da una mia vittima che stasera, se ci sbrighiamo, c'è un pigiama party in uno di quei hotel da due stelle, sarà rischioso ma, di certo ci saranno più di dieci persone lì dentro-. Iniziò a ridere, Jeff con lui.
Iniziarono a correre passando tra alberi e strade, sempre rimanendo nascosti, l'hotel era solo alto quattro piani, quindi poche stanze da controllare, Rik e Jeff entrarono dalla porta principale, nell'ingresso l'uomo della reception li vide e li riconobbe ma, non emise neanche un urlo perché Rik gli aveva lanciato il suo coltello conficcandoglielo nella gola e il sangue iniziò a uscire a fiotti.
Mentre l'uomo gorgogliava nelle braccia della morte, Jeff controllò il registro e comunicò a Rik che leccava il sangue sul proprio coltello:- Secondo piano, stanza 14B, ho una buona notizia...-. Rik si concentrò sulla espressione compiaciuta di Jeff:- E' una mia vecchia conoscenza mia e del mio amico Slendy-. L'Assistente si mise il broncio:- Ma quando me lo presenterai?!-. Jeff scrollò le spalle, dispettoso.
Senza altri giri di parole si diressero al secondo piano e si fermarono davanti alla porta, si sentivano risate e frasi pronunciate da voci femminili e ancora risate, Jeff fece un passo indietro:- Visto che questo è un addio, divertiti da solo, io ho una faccenda da sbrigare-. Rik corrugò la fronte, sottovoce lo richiamò:- Cos'hai?-. Lui si volse, indicandolo con l'indice:- E' il momento che fai una comparsa senza avere la mamma vicino, no? E' ora di crescere..- Ridacchiò fra sé, allontanandosi.
Rik si rilassò e si concentrò, sfondò la porta e tra le urla di stupore, iniziò a pugnalare la prima ragazza vicina, poi si buttò sulla seconda e si rialzò con altrettanta velocità per uccidere la terza che provava a fuggire, erano rimaste altre due ragazze, una mora e una bionda, la prima lo supplicò, l'altra tremava di paura, entrambe erano alle spalle al muro, a fianco c'era la finestra e dall'altro lato un letto.
La bionda in piena crisi di nervi gli tirò il cuscino e tentò di fuggire se non era il fatto che Rik era abbastanza forte da prenderla dal braccio e strattonarla, in questo modo la ragazza gli cadde davanti a se, stordendola e ne approfittò per pugnalarla un paio di volte, la mora sapeva di non avere scampo, così chiese:- Tu sei l'amico di Jeff.....pensavo che mi avrebbe uccisa lui....D-Dov'è lui?-.
Rik gli si avvicinò, ignorandola, la pugnalò con ferocia e stava per uscire dalla stanza imbrattata di sangue quando gli comparve davanti un essere pallido, alto e senza faccia ma, con dei tentacoli dietro.
L'essere non parlò ma, lo trafisse con i suoi tentacoli, prima che Rik perdesse conoscenza sentì l'essere parlare in maniera telepatica:- TU SEI UNA MINACCIA!-.
Rik sognò lo stesso incubo che fece nei panni di Jeff ma, stavolta c'era Slenderman accanto a lui che lo fissava e gli diceva qualcosa, per un attimo Rik ebbe un flash in quell'incubo: La mano di sua sorella avvolta nelle fiamme e questo lo fece rinvenire, si guardò e si accorse di avere cinque grossi fori nel torace, come faceva ad essere ancora vivo? Aveva perso molto sangue eppure continuava a respirare, si accorse che la TV era disturbata da qualcosa e come si concentrò lo sguardo esplose, rimase allibito, si asciugò la fronte con qualcosa di liscio e forte, si guardò e vide che aveva dei tentacoli che finivano con una sorta di spina molto appuntita.
Rimase talmente spaventato che improvvisamente si ritrovò da una parta di una stanza in un altro posto senza muovere neanche un piede, finché qualcuno non lo prese per la testa e lo lanciò verso la parete, distruggendola.
Rik non sentì dolore ma, solo un tremendo fastidio, alzò lo sguardo e vide un uomo possente con una maschera da hockey e in una mano mano aveva con sé una machete o un coltello che probabilmente gli era parente, l'uomo gli parlò nella mente:- Copi i poteri migliori da noi, eppure non perdi neanche un minimo di mentalità e tutto coesiste perfettamente, mi chiedo quale sia il tuo ultimo potere che copierai-.
Rik farfugliò:- Cosa?....Che stai blaterando?-. Jason gli tese la mano, Rik la strinse e si sollevò dal cumulo di detriti:- Al momento è meglio che ci teletrasportiamo lontani, portaci in un posto sicuro-.
Rik si concentrò, nonostante fosse la sua prima volta, dopo qualche minuto riuscì a teletrasportarli ai margini di bosco, nei pressi di un locale notturno, anche se adesso era mattina e di conseguenza il rischio maggiore era di essere visti da qualcuno nelle vicinanze.
Jason lo condusse nella foresta più folta, alla fine si fermò e si appoggio su delle radici, gli comunicò:- Allora, prima di tutto....hai bevuto qualcosa di strano? Sei impazzito? O hai solo una strana voglia di uccidere?-. Rik gli rispose a gesti, facendo prima due dita e poi tre, Jason annuì, pensieroso, Rik non capiva bene che espressione poteva esprimere uno con una maschera che gli copriva tutto il viso.
Il modo di inclinare la testa, facendo solamente intuire cosa esprimeva Jason, Rik si ricordò di un fatto in un lago ma, si chiese se riguardava proprio lui.
Jason lanciò il suo machete verso Rik, il quale si teletrasportò per evitarlo, lo guardò di sottecchi, l'uomo spiegò:-Slenderman deve sapere in qualche modo che la tua vicinanza con Jeff deve aver scatenato qualcosa che gli "altri" non tollererebbero minimamente, qualcosa di molto potente deduco-. Rik si massaggiò il mento, perplesso:- Ma....Jeff e io ci siamo comportati come semplici killer e poi, tu per esempio non mi hai minimamente toccato quando mi sono accorto che non sentivo dolore.....come può essersi scatenato qualcosa in me in maniera così rapida?-. Jason gli fece segno di stare in silenzio.
Aveva udito qualcosa, il ragazzo invece si guardo intorno confuso.
Jason alzò lo sguardo verso l'altro ed emise un ringhio, Rik alzò lo sguardo e vide un uomo decisamente orribile, probabilmente anche lui un mostro, aveva un cappello da cowboy, le dita finivano con delle lame e tutta la sua pelle sembrava ustionata, la pelle sembrava in parte staccata, aveva una maglia a righe blu e rossa e pantaloni marroni.
L'uomo era sopra un albero, ghignò:- Mio caro, vecchio Jason...da quando fai il babysitter? -. Mise la mano davanti a sé per mostrare le lame che aveva sulla mano, Rik lo guardò svagato:- E tu chi sei?-. L'uomo si tolse il cappello facendo un breve inchino:- Il mio nome è Freddy Krueger, tu sei l'Assistente, giusto?-. Gli occhi di Rik si fecero due fessure di disprezzo:- Lo ero....cosa cazzo vuoi?-. Lui lo indicò con molta tranquillità:- E come ti dovrei chiamare, piccolo?-. Rise di gusto per la provocazione, Jason però lo richiamò con un cenno.
Jason:- Cosa vuoi?-. Freddy sorrise, compiaciuto:- La stessa identica cosa che vuoi anche tu. Risposte-. L'omaccione lo prese per il collo e lo alzò da terra:- Non mi fido di te, serpe!-. Freddy stava per rispondere quando sentirono dei rumori di lame.
I loro sguardi si posarono nuovamente, Jason mollò di colpo Freddy, il quale rantolò e guardò anche lui Rik, sorpreso.
Il ragazzo il quale in una mano aveva fatto comparire un machete e dall'altra aveva la mano avvolta da lingue di fuoco color verdi, in più in quel braccio, le dita terminarono con delle lame come a Freddy.
Rik non aveva più gli occhi, sostituiti da due pozzi neri e senza proferire parola piantò le lame nel terreno e intorno a sé, iniziò a cantare sottovoce una melodia aggressiva, cupa e sconosciuta.
Il terreno iniziò a tremare, Jason si allontanò mentre per le scosse Freddy cadde dall'albero con un tonfo, si rialzò e si allontanò velocemente, i mostri entrambi sorpresi videro emergere un essere senza occhi, sette bocche, un corpo possente e con una stella morta in una mano....Zalgo.
L'essere sembrò concentrare l'attenzione sul ragazzo:- CHI OSA CHIAMARMI?!?-. Il giovane si rialzò e lo fissò con i suoi pozzi neri, la sua voce era profonda e oscura:- IL NUOVO SIGNORE DEI MOSTRI...-. Zalgo rise con ferocia e attaccò lanciando delle fiammate, cercò di prenderlo o di evocare demoni per ucciderlo ma, sorprendendo tutti, Rik si teletrasportava con tanta velocità che sia tentacoli e lame a malapena venivano visti, uccise tutti i demoni che Zalgo aveva continuato a evocare ma, ad un certo punto Rik si mise faccia a faccia con Zalgo, spaventandolo, pronunciò queste parole:- La tua morte, sarà la mia gloria-.
Dalla sua schiena fece uscire trenta tentacoli, sette di queste si conficcarono nelle bocche, due negli occhi, gli altri negli arti e nel torace, tra le urla disumane del demone che veniva squartato in più parti, il ragazzo usò il fuoco verde e gli polverizzò tutto tranne il cuore.
Il suo sguardo si spostò sui due mostri, Jason provò a chiamarlo:- Rik?-. Come pronunciò il suo nome, Rik si scosse come da un incubo, s'inginocchiò come se fosse stanco, mormorò confuso
:- Cosa mi è successo?....E QUELLO?!-. Rik guardava il cuore di Zalgo che era completamente una roccia scura, Freddy si rivolse a Jason:- Che si fa? Lo ammazziamo o lo aiuti? Io non mi avvicino alle fiamme dei dimenticati-. Rik creò una lingua di fuoco, perplesso:- Fiamme dei dimenticati?-. Jason, comunicò attentamente:- Poco fa, hai richiamato un demone che tutti noi temiamo, Zalgo e lo hai ammazzato, ora è rimasto solo il cuore....Freddy teme quelle fiamme perché chiunque avvolga potrà essere dimenticato con facilità....Esse provengono dalla credenza messicana che chi muore, finché è ricordato vivrà in un mondo di feste ma, chi viene dimenticato, svanisce-. Freddy chiese, attento:- Ti ricordi qualcosa?-. Rik scosse la testa, guardandosi attorno e notò delle polveri neri, le carcasse dei demoni che Zalgo aveva chiamato.
Freddy commentò, sarcastico:- Zalgo ci mette cinque minuti a finire un mostro come me, tu lo hai finito in tre....NEW RECORD!-. Rik avrebbe voluto rispondergli ma, un conato di vomitò gli fuoriuscì dalla bocca, rivelandosi sangue, Freddy e Jason gli si avvicinarono ma, Rik protese una mano verso di loro, incitandoli a stare lontani, si sentirono degli strappi provenire dalla sua faccia e del sangue colava in continuazione.
Metà faccia di Rik si staccò, collegata però da alcune vene si mise davanti all'altra faccia, la faccia ancora attaccata al corpo era sotto il controllo di Rik ma, la faccia che gli si piazzò davanti (continuando a spargere sangue), un pozzo nero lo fissava con un ghigno, mormorò con una voce maliziosa:- Salve, Rik. Era ora che mi conoscessi, non ti pare?-. Rik lo guardò con attenzione, c'era qualcosa di terribile dietro quello sguardo, lo sapeva.
L'essere sembrò leggergli nel pensiero, divertito:- Siiii....io sono pericoloso.... Io sono colui che ti ha condotto su questa strada, io sono la tua pazzia, ira e bramosia di potere...-. Freddy s'intromise sarcastico:- Sei il Lato Oscuro della Forza, coglione?-. La faccia si voltò di scattò e lo minacciò
:- Attento a come parli, ustionato del cazzo! Mi basta prendere il controllo del ragazzo e in cinque secondi sarai dimenticato!-. Freddy retrocesse con uno sguardo carico d'odio.
La faccia ritornò a concentrarsi su Rik:- Io sono colui che ti ha dato i poteri, ti voglio offrire un accordo. Intanto diamoci del tu, chiamami Auberon Il Maledetto-. Fece una pausa e riprese:- Il mio accordo è semplice e schietto: Dammi il controllo del tuo corpo e avrai assieme a me il potere di governare il pianeta al comando dei mostri, oppure ti costringerò a farlo. NON PUOI LIBERARTI DI ME!HAHAHAHHAHAHAHA!-. Il voltò di Rik si illuminò di furore, gli rispose:- SAI CHE TI DICO? FANCULO!-. Prese l'altra faccia e cercò di rimetterla al suo posto ma, qualcosa uscì: Un essere nudo senza faccia, muscoloso e con due occhi che erano dei pozzi neri lo fissarono, iracondi:- Ti ho dato una possibilità, ragazzino, ora muori!-. Jasno però non era dello stesso parere e gli conficcò il machete alle spalle, Auberon lo spinse via.
Rik si rese conto di essere tornato normale, prese dei sassi e glieli lanciò, Auberon in tutta risposta si teletrasportò alle sue spalle dicendo:- Sarei stato molto più forte con te....-. Rik si girò e vide la mano artigliata di Auberon che stava per colpire ma, qualcosa lo fermò.
Freddy si era aggiunto alla lotta, facendo comparire delle mani che gli avevano preso le caviglie, immobilizzandolo, lo si sentì urlare:- AMMAZZIAMO STO FIGLIO DI PUTTANA!-. Rik prese il cuore di Zalgo e glielò tirò in faccia, non sapendo cosa tirare, il quale stranamente si trasformò in una maschera d'ambra e gli si avvolse intorno alla faccia, Freddy lasciò la presa e Jason si mise accanto al ragazzo, Jason comunicò:- Anche se adesso non hai più i tuoi poteri, hai lanciato l'unico oggetto in grado di salvarci-. Auberon iniziò a urlare di dolore come se la maschera lo stesse risucchiando, Rik si volse verso Freddy:- Ma come è possibile?-. L'uomo sogghignò:- Zalgo sapeva come vendicarsi, il suo cuore ucciderà colui che gli ha tolto la vita prima della fine dei tempi....RIK COSA FAI?-. Rik corse verso la creatura, prendendosi il machete di Jason e come gli fu vicino gli piantò l'arma all'altezza del cuore, sibilando:- Questo è per avermi fatto allontanare dalla mia sorellina, BASTARDO!-. L'essere mentre perdeva le ultime energie sorrise di gusto:- IO TI HO MESSO TUTTI CONTRO,RIK! Io ho avvisato Slenderman, per renderti una minaccia per tutti, io ti ho mandato gli incubi ma....IO STAMATTINA TI HO BRUCIATO CASA E TUA SORELLA SARA' MORTA, HAHAHAHAHA!-.
Un'istante dopo rimaneva solo la maschera e cenere di Auberon, Rik però rimaneva paralizzato, Jason gli si avvicinò e prese il coltello da terra, disse senza emettere nessuna emozione:- L'unica cosa che ti resta da fare per salvarti la vita è indossare quella maschera e riprendere i tuoi poteri, ragazzo. E uno dei pochi modi sicuri per sapere se Auberon ha detto la verità-. Rik non gli importava della sua vita ma, a sua sorella si, ora che aveva di nuovo controllo di sé, prese la maschera e la indossò.
Una scossa gli percosse tutto il corpo e quando capì che aveva di nuovo con sé i suoi poteri, avvolse Jason con un tentacolo ma, non avvolse Freddy per via del fatto che lui passò dall'Inferno, dicendogli:- Non toccarmi con quelle cose viscide!-.
Quando si teletrasportò la sua casa era in cenere e macchine di polizia e di pompieri erano davanti a ciò che rimaneva, Rik rimaneva nel bosco ad osservare silenzioso, Jason e Freddy si allontanarono d'istinto quando il giovane urlò di dolore e cinque alberi distrusse con un solo tentacolo.
Jason chiese, serio:- Cosa intendi fare R..-. Il ragazzo alzò la mano:- Adesso mi chiamo Ambra, e non mi rimane altro che governare il regno dei mostri, è l'unica mia possibilità di sopravvivenza-. Freddy ribatte, perplesso:- Avrai tutto questo potere ma, loro sono troppi per te!-. Jason, aggiunse
:- Hai un piano, mio signore?-. Ambra si volse e mise una mano sulla spalla su di lui:- Non chiamarmi così, per me sei un amico e non intendo uccidere nessuno della mia specie....comunque quel figlio di puttana mi aveva nascosto il potere delle visioni....un potere alquanto affascinante....dobbiamo cercare due ragazzi molto speciali-. Il suo sorriso aumentò e la stessa maschera si modellò per contenerlo.
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