Capitolo 2: In compagnia di Mr.Suicide!

Idelle cercava di capire chi fosse il ragazzo: portava t-shirt e jeans, nonostante la notte fredda; le braccia erano piene di cicatrici come se si fosse ferito più volte, aveva capelli corti, castani, il naso leggermente storto, dava la sensazione d'essere staccato.

Il ragazzo domandò ancora:- Allora, dov'è il bagno?-. Idelle aveva letto un manuale sulla autodifesa ed essendo a poca distanza da lui, gli tirò un calcio nelle parti basse.

Nonostante non ci fosse molta luce, Idelle vide benissimo le guance di lui diventare paonazze e il ragazzo che si abbassava e imprecava.

Il ragazzo provò a prenderla alla caviglia ma, lei si divincolò con estrema facilità.

Idelle uscì e corse, scese le scale e si diresse nel soggiorno, prese il telefono e stava per digitare il numero della polizia quando sentì il rumore dello scarico e uscire dalla porta del bagno lo stesso ragazzo. Questi borbottò:- Lo sapevo che mi sarebbe servito...-. Idelle rimase paralizzata, poi la sua paura si trasformò in rabbia, gli andò addosso e provò a tirare un pugno ma, il ragazzo schivò con facilità, la prese dal collo, da dietro, e iniziò a soffocarla. Le sussurrò con una calma che fece gelare le vene di Idelle:- Suicidarsi è cosa da poco, ho bisogno della tua anima, pupa-. Lei non volle sentire nient'altro e gli tirò una testata, colpendo il suo naso ma, lo sentì morbido come se fosse di gomma.

La testata li fece allontanare entrambi ma, qualcosa ruzzolò per terra.

Il ragazzo mollò la presa e si girò dandole le spalle, Idelle si passò una mano al collo e lo guardò.

Il ragazzo era inginocchiato per terra ma, la ragazza notò per terra un naso finto, quelli che si usavano ad hallowen, solo allora si accorse di qualcosa fuori da ogni logica.

Il ragazzo si girò pronto a saltarle a dosso, quando notò lo sguardo di lei terrorizzata, guardo in basso e vide il naso di gomma, capì che doveva smettere di giocare:- Giusto non mi sono ancora presentato (momento rap):

Ehi! Hi!

I'm Mr Suicide

You don't escape.... Cazzo devo ancora fare la strofa-. Il ragazzo aveva alzato le braccia, stufo e poi si era tolto gli occhiali da sole e il bavero, facendo raddoppiare l'orrore di lei che, di conseguenza svenne per l'emozione.

Il ragazzo esclamò con un sorriso:- Sono davvero bravo a fare colpo sulle donne!-. Ridacchiò fra sé. Era il momento di firmare un altro patto.

2 ore dopo

Idelle si svegliò di soprassalto, era sul divano e iniziò guardarsi intorno.

Nessuna traccia di lui.

Che fosse stato un sogno? No, non l'aveva sognato.

Stava per alzarsi e chiamare la polizia quando vide uscire il ragazzo con una tazza. Lui la salutò con noncuranza:- Finalmente ti sei svegliata, caffè?-. Lei tremava: lui era così come l'aveva visto prima di svenire. Era senza bocca e naso, al loro posto c'era solo pelle liscia e rosea con alcune sfumature bianche, gli occhi erano due pietre: una rossa e una blu.

Non riusciva a parlare, lui rispose senza muovere nessun muscolo facciale:- Capisco... allora... ora parliamo un po' sul da farsi, ti ricordi come mi chiamo, vero?-.

Lei annuì, aveva la gola secca e accettò il caffè, il giovane le rimase di fronte in piedi, proseguì:- Bene, tanto per mettere in chiaro, io sono immortale e le mie vittime muoiono suicidandosi e io risucchiò la loro anima.....poi...-. Idelle lo bloccò, stordita com'era provò ad avere un tono di scherno:- Immortale? Ma se ti ho quasi messo K.O. quando ti ho tirato il calcio!-. Lui silenzioso, tirò fuori da una tasca un coltello tascabile e lo estrasse, la guardò negli occhi mentre s'infilzò la lama del collo e gli schizzi di sangue finirono sulla parete e sulla faccia di Idelle, la quale aveva gli occhi sgranati.

Gli occhi di pietra di Suicide brillarono in maniera sinistra, poco rassicurante.

Il ragazzo finì con la faccia sul divano e lei si allontanò d'istinto e guardava lui, immobile.

Due secondi dopo, Mr Suicide alzò la testa di scatto, ridacchiò:- Dimmi: sono bravo in queste cose, vero?-. Lei balbettò:- Il taglio...-. Lui scosse la testa e alzo il mento, mostrando la pelle intatta anche se il coltello che stringeva in mano era ancora sporco di sangue.

Idelle solo allora notò un cappio che pendeva sopra di lei e quando abbassò lo sguardo vedeva lui che la fissava a pochi millimetri dalla sua faccia, senza farle capire cosa gli passasse per la testa. Lui alzò il braccio e con la mano tirò il cappio, staccandola dal soffitto e lo indossò.

Suicide proseguì, noncurante di Idelle sporca del suo sangue:- Dicevo che l'anima mi nutre e mi fa continuare ad essere immortale e per tua sfortuna mancano tre settimane prima che io... lasciamo stare, più che altro tu hai solo una settimana per decidere-. Idelle si era pulita la faccia passandosi un fazzoletto che l'aveva in mano, chiese, perplessa:- Decidere cosa?-. Lui la fissò come aveva fatto prima:- Tre persone da farmi uccidere, indicate da te, altrimenti morirai, pupa-.

Il fazzoletto le cadde di mano.

Suicide ironizzo, freddo:- Puoi sempre tenere una mente pulita con il pavimento sporco del tuo sangue-. Lei era in trappola.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top

Tags: