XVII. IL GIOCO DELLE DEBUTTANTI

"You don't know what you did,
did to me.
Your body lightweight speaks to me.
I don't know what you did,
did to me.
Your body lightweight speaks to me."
Under The Influence - Chris Brown

Monte Carlo, 26 Maggio 2022.

<<Amore, sono tornato>>.

Lewis, di rientro dalla sua corsa pomeridiana sul lungomare monegasco, appoggiò le chiavi di casa sul mobile basso della sala.

Roscoe gli andò incontro strusciandosi contro le sue gambe, felice che il suo padrone fosse tornato a casa nonostante fosse stato via meno di un paio d'ore.

<<Dov'è la mamma?>> domandò al bulldog come se potesse essere in grado di rispondergli.

<<Sono in bagno, papi>> urlò di rimando Mia.

Lewis mollò la busta che aveva in mano sul tavolo, raggiungendo la stanza a grandi falcate, trovando la sua fidanzata avvolta in un asciugamano bianco.
I capelli ancora le gocciolavano sulle spalle, e la pelle era imperlata dall'acqua della doccia appena fatta.

<<Mmm come siamo sexy, signorina Kellerman>> la provocò, schioccandole un bacio sulle labbra.

<<Tu puzzi da morire>> lo prese in giro mentre Lewis si sfilava la maglietta.

L'inglese scoppiò a ridere e continuò a spogliarsi degli indumenti sudati che aveva addosso.

<<Torni dentro con me?>> le domandò facendo cenno con la testa verso la doccia, mentre si abbassava i boxer e li faceva scivolare fino alle caviglie.

Mia lo squadrò dall'alto al basso, soffermandosi poi sul ghigno malizioso che Lewis aveva dipinto in faccia.

<<Ti odio>> mormorò socchiudendo le palpebre per cercare di non guardare il suo fidanzato nudo.

Era una tentazione.

E Lewis desiderava fortemente toglierle quel telo di spugna da dosso, bramava ogni centimetro della sua pelle.

La attirò a sé, facendo aderire la schiena di Mia al suo petto.

<<Non ho capito bene>> sussurrò al suo orecchio, mordendole il lobo.

Mia sussultò.

<<Ti odio>> ripeté cercando di ostentare una sicurezza che in quel momento non aveva.

Le mani di Lewis la facevano tremare.

<<Che brutte parole, signorina Kellerman>> la riproverò mentre continuava a torturarla con le labbra, passando dal collo alla linea delle spalle. <<Dovrei forse sculacciarla?>>.

Mia sorrise e si girò di scatto, bloccando di fatto le attenzioni che lui le stava dedicando.

<<Smettila di fare il seduttore, arriveremo in ritardo>>.
<<Vorrà dire che ci aspetteranno>> rispose lui scrollando le spalle.

Mia lasciò che l'asciugamano cadesse a terra, rivelando il suo corpo nudo davanti agli occhi del suo fidanzato, che ogni volta la osservava come se fosse la prima.

<<Solo cinque minuti>>.

Improvvisamente scomparve tutto, il tempo si era come fermato, a nessuno dei due importava che sarebbero arrivati in ritardo al Gala di Monte Carlo, il loro primo impegno ufficiale insieme.

Per la prima volta sarebbero apparsi sotto i riflettori insieme, come una coppia.

In quegli attimi però tutto sembrava dimenticato.
I loro respiri si fondevano, il getto d'acqua della doccia li bagnava, le labbra di Lewis cercavano quelle schiuse di Mia che continuava a gemere dal piacere.

La schiena premuta contro le mattonelle fredde, le natiche strette dalle mani grandi di Lewis e le gambe attorno al suo bacino.

Si bastavano, pur non avendone mai abbastanza l'uno dell'altro.

<<Dovevano essere solo cinque minuti>> lo rimproverò scherzosamente, fasciando poi nuovamente il suo corpo con l'asciugamano di prima.

<<Mi sono trattenuto parecchio, sarei venuto dopo due minuti>>.
<<Sarebbe stato meglio, ora siamo decisamente in ritardo>> rise lei, sedendosi sul bordo della vasca.

Lewis annuì quasi distratto, le spazzolava i capelli, accarezzando di tanto in tanto la chioma mora fluente della ragazza.

<<Lo hai fatto anche stamattina?>> le domandò, indicando con la testa la scatola, di un tenue violetto, adagiata sul mobile del bagno.

Mia fece di sì con la testa. <<Come sempre>>.

<<E?>>.
<<E non è il momento>> si limitò a dire duramente.

Lewis annuì.

Era nervosa, quella situazione la rendeva nervosa, dipendere da quell'imballaggio lilla la rendeva nervosa.
Lo sguardo di Lewis però la riportava sempre sulla retta via.

<<Scusami, io non avrei voluto risponderti male>> si pentì immediatamente, voltandosi per cercare i suoi occhi.

Le baciò dolcemente la punta del naso. <<Lo so>>.

Mia chiuse gli occhi, beandosi della tenerezza che il suo fidanzato le donava.

<<Non sei da sola>> cercò di rassicurarla.
<<Magari tu vorresti ave->>.
<<Vorrei solo che tu smettessi di dipendere da questa roba>> la stoppò, indicando con la testa la confezione sul lavandino. <<Non mi manca niente quando sto con te>>.

Mia lo osservò in silenzio per qualche istante, i suoi occhi trasudavano sincerità assoluta.

L'amava da impazzire, indipendentemente da tutto.

<<Tu sei perfetto>>.

Lewis si morsicò l'angolo interno della guancia e sorrise sornione mentre accendeva il phon per asciugarle i capelli.

<<Beh, sono un po' vecchio>> rise, districando con facilità le ciocche more di Mia, passandoci sopra il getto d'aria calda.

Mia lo osservò dallo specchio.

L'asciugamano legato in vita, i tatuaggi che gli decoravano la pelle, le treccine libere da elastici.

<<Sei eccitante da impazzire>>.

Lewis la guardò malizioso, spegnendo anche il phon che aveva tra le mani.
Non disse nulla, ma fece strusciare il bacino sul braccio di lei, che scoppiò a ridere, facendo partire anche una manata verso l'addome tonico del pilota.

<<Ahia>> si lamentò lui con ilarità dopo lo schiaffo.
<<Io immagino già le prime pagine di gossip domani: "La nuova fiamma di Hamilton è l'ex di Verstappen e ha la faccia di una che si è fatta scopare in tutte le posizioni fino ad un'ora prima">>.

Lewis ghignò piegato in due. <<È un po' lungo come titolo>>.
<<Stavo per fare una pessima battuta sulle tue doti innate, ma direi sia meglio andare a vestirmi>> alluse lei, lasciandogli un bacio sulle labbra per poi andarsi a preparare.

Entrambi avrebbero indossato dei total look Valentino, Lewis in un completo nero che gli calzava a pennello e Mia un lungo abito dello stesso colore, con il bustier a forma di cuore.

Le mani dell'olandese tremavano, rendendole difficoltosa la chiusura lampo che il vestito aveva sulla parte posteriore.

<<Agitata?>> le domandò Lewis arrivando alle sue spalle, chiudendo al suo posto la cerniera.
<<No>> mentì lei, ma il pilota capì immediatamente che si trattasse di una bugia dal suo tono di voce tremolante.

<<Che cosa ti preoccupa?>> insisté.

Mia sbuffò, rassegnata dal fatto che ormai l'inglese la conoscesse come le sue tasche.

<<Hai paura di rivedere lui?>>.
<<Un po'>>.
<<Hai paura del parere della gente?>>.
<<Anche>>.

<<Però sai che io non ti lascerò sola neanche un attimo>> la rassicurò, accarezzandole dolcemente il viso. <<E non sei costretta a venire, comunque>>.

<<Ci sarà il debutto in società della Principessa Ludovica, non me lo perderei per nulla al mondo>> ribatté decisa. <<E poi sicuramente quella ci proverebbe con te>> aggiunse, cambiando velocemente espressione.
<<Quella chi?>> domandò lui ridendo.
<<La moglie di Alberto di Monaco, no? Charlène>>.

Lewis boccheggiò qualcosa di senso incompiuto e Mia incrociò le braccia al petto, come se stesse aspettando un chiarimento da parte sua.

<<Sono passati almeno due anni ormai>> provò a giustificarsi.
<<Oddio, allora è vero!>> esclamò lei, spalancando gli occhi dalla sorpresa. <<Ma anche con Vettel, cioè, avete fatto una cosa a tre?>> farfugliò di fretta.

Lewis la osservò perplesso, cercando di trattenere una risata.

<<Come fai a sapere tutte queste cose?>>.
<<Ci sei andato a letto>> continuava a ripetere come un mantra.

<<Non proprio, lo abbiamo fatto sul trono reale>>.

Mia puntò le iridi azzurre su di lui e si fissarono in silenzio, finché Lewis cedette e scoppiò in una fragorosa risata.

<<Coglione>> lo insultò mettendo il broncio.
<<Dai, lo sai che mi piace prenderti in giro>> disse dandole un bacio a stampo.
<<Quindi non ci sei andato né a letto né sul trono?>>.

Lewis sorrise e scosse la testa, continuando a baciarla.

<<Ti ha fatto un pompino?>> gli chiese ancora sulle labbra.
<<Sei più brava tu a farli>> disse immediatamente, rispondendo affermativamente tra le righe.

Mia si staccò immediatamente, percependo dalla sua espressione che stesse dicendo la verità.

Fastidio.
Gelosia.
Voltastomaco.

<<Prima che conoscessi me, giusto?>>.
<<Amore, tu sei l'unica principessa della mia vita>>.
<<Che paraculo>> lo prese in giro, infilandosi poi le scarpe col tacco nere.

Lewis continuava a guardarla sognante, come se non avesse mai visto niente di più bello prima.
Si sentiva fortunato, il più fortunato del mondo.

<<Andiamo?>> lo esortò Mia, terribilmente infastidita dal pensiero di dover essere gli ultimi sul red carpet.

<<Aspetta>> la fermò, prendendo la busta con cui era rientrato in casa. <<Ho preso una cosa per te>>.

Mia afferrò il contenuto, un pacchettino rettangolare incartato accuratamente, su cui vi era anche attaccato un bigliettino.

<<Da Magic Lewis>> lesse a voce alta, alzando immediatamente gli occhi su di lui.

<<Che cos'è?>>.
<<Apri>>.

Lo ascoltò ed iniziò a strappare la carta regalo, trovando al suo interno una scatolina nera con delle scritte color oro.

<<Geisha balls>> sibillò, mettendo assieme le lettere che campeggiavano sulla confezione.

<<Ci divertiamo?>> le domandò malizioso.

<<Perché ho come l'impressione che questa cosa possa essere divertente solo per te?>>.

Lewis sorrise e si portò la sfera alla bocca, prendendola tra le labbra per inumidirla con la saliva.
Fece adagiare Mia sul mobile della loro camera da letto, e si insinuò sotto il lungo abito, tra le sue gambe. Le spostò di lato il perizoma e lasciò che il sex toy scivolasse dentro lei, che si pizzicò le labbra fra i denti per soffocare un gemito.

Lewis la puntava, soddisfatto dalla reazione che aveva ottenuto da Mia.

<<Com'è?>> le chiese con la solita espressione furba dipinta in volto, mentre l'aiutava a rimettere i piedi a terra.
<<Devo abitua->> e si bloccò di colpo, appoggiandosi alla sua spalla e a cui si aprì un sorriso enorme sul volto. <<Lew, vibra>> sussurrò con il fiato corto.

<<Lo so>> le confermò sventolando davanti al suo viso un piccolo telecomando.

<<Non farmi fare figuracce, ti prego>>.

<<Mia, dipende tutto da te>>.
<<Scherzi? Io dipendo dal tuo pollice destro questa sera>>.

<<Vedila in un altro modo, deciderai tu di tornare a casa quando ne avrai abbastanza>> e fece scattare il dito sul pulsante.

***

Click.
Click.
Click.

<<Lewis, guardate di qua>>.

Click.

<<Siete bellissimi>>.

Click.
Click.

I fotografi erano andati in totale visibilio con l'arrivo di Lewis e Mia sul red carpet di Monaco.
I flash li investivano, e le urla per accaparrarsi un loro sorriso erano assordanti.

<<Tutto ok?>> si preoccupò, sapendo che Mia non gradisse particolarmente quel tipo di atmosfera.

Lei annuì. <<Dovremmo baciarci?>>.

<<Qui, davanti a tutti?>> le domandò voltandosi completamente verso di lei, sorpreso dalle sue parole.
<<Dici non sia una buona idea?>>.

Lewis alzò le spalle e si fiondò sulle sue labbra, delicato ma deciso.
Nei limiti della decenza che di solito non aveva quando era con lei.

I fotografi esplosero in un boato, e il rumore degli scatti era impressionante.

La coppia si congedò, facendo il proprio ingresso trionfale a Palais Princier, la dimora della famiglia reale Grimaldi, nella quale si sarebbe svolto il Gala.

<<Siamo al tavolo con Toto, Susie, George e Carmen>> disse Mia, osservando la mappa con la disposizione dei tavoli. <<Io avrei voluto sedermi con la Principessa Ludovica>> aggiunse un po' dispiaciuta.

<<Sei ossessionata da questa ragazzina>> la prese in giro, afferrando due calici di champagne e porgendone uno a Mia.

<<È bellissima, credimi, somiglia tanto alla nonna, Grace Kelly>>.

Lewis annuì e si irrigidì improvvisamente, cingendo istintivamente i fianchi di Mia, che rimase interdetta dal suo gesto, ma capì immediatamente il motivo.

Era arrivato Max.

E non era solo.

Al suo fianco una donna mora, gli occhi chiari e il portamento da modella.

<<Lo appenderei al posto di quel lampadario>> sbottò, attirando Mia a sé e schioccandole un bacio sulla fronte.

<<Mantieni la calma come hai fatto in queste settimane, ti prego>>.

Quella era la loro prima uscita ufficiale, ed era anche la prima volta che Mia rivedeva Max dopo quel tragico giorno di ormai quasi cinque mesi prima.
Dall'inizio della nuova stagione Mia aveva sempre accompagnato Lewis in giro per i paddock di Formula 1, pur non tornando mai a fare il suo lavoro per evitare una sovraesposizione mediatica e soprattutto per evitare di incrociare il suo ex fidanzato.

Aveva continuato a lavorare per e con lui, non occupandosi più di Formula 1, ma dedicandosi a tutte le attività che costellavano la vita di Lewis, dalla moda alla musica, passando per l'Extreme E e le sue battaglie sociali. Infiniti progetti, infinite idee che la testa di Hamilton elaborava, correndo a 300 all'ora come se fosse in pista.

<<Si è anche trovato una ragazza che è la tua brutta copia>> notò irritato.

Afferrò la sua mano tatuata, accarezzandogli poi il dorso con il pollice.

<<Rilassati, fai un bel respiro>> disse calma per poi guardarlo con una strana luce negli occhi.

<<Ti ricordo che hai un telecomando in tasca, usalo se vuoi>>.

Lewis si illuminò nuovamente con quella sua provocazione, come se gli avesse dato la scossa, una boccata d'ossigeno da respirare a pieni polmoni dopo una lunga apnea.

Mise la mano nella tasca destra dei suoi pantaloni e pigiò sul pulsante, una, due, tre volte.
Osservava Mia trattenersi il più possibile, si morsicava le labbra, chiudeva gli occhi, all'ultima vibrazione si tenne anche al suo braccio tanto era intenso il piacere che stava provando.

<<Dio mio, ti scoperei qui su un tavolo qualsiasi, davanti a tutti>> le confidò, sussurrandole all'orecchio quelle parole lussuriose.
<<Fallo>>.

Continuavano a scambiarsi sguardi e battute di fuoco, incuranti degli altri invitati presenti nella sala, non accorgendosi neppure degli occhi di Max costantemente puntati su loro due nonostante fosse accompagnato da un'altra donna.

<<Quando torniamo a casa cosa mi fai, Magic Lewis?>> gli domandò con voce sensuale, bevendo un sorso di champagne e schiacciandogli un occhiolino.

Lewis fece scorrere la mano sulla scollatura posteriore del vestito di Mia, percorrendo tutta la sua spina dorsale e afferrandole la coda in cui i suoi capelli erano acconciati.

E fece scattare il dito sul telecomando.

<<Però più forte>> sibilò sotto voce. <<E più a fondo, e tu griderai il mio nome>>.

Mia rabbrividì sentendo il suo fiato infrangersi sulla pelle.

<<Mi implorerai di fermarmi perché godrai troppo, ma allo stesso tempo di non smettere mai per lo stesso motivo>>.

<<Potrei avere un orgasmo solamente sentendoti dire certe cose>>.

Lui sorrise e le lasciò una scia di baci sulle spalle, venendo però interrotto da alcune voci che lo richiamavano.

<<Lewis calmati, altrimenti saremo costretti a portarti della carta igienica tra poco>> lo schernì Sebastian Vettel, che parlava animatamente con altri due piloti.

Mia arrossì immediatamente e Lewis rise all'ilarità del tedesco che ormai conosceva bene da molti anni, considerandolo uno dei pochi amici all'interno del paddock.

<<Vai pure da loro, io vado un attimo in bagno>> lo assicurò Mia, sentendo il bisogno di riprendersi dopo lo scambio di provocazioni.

<<Vuoi che ti accompagni?>>.
Mia gli fece cenno di no, e la lasciò andare non prima di posarle un bacio sul dorso della mano.

Fece poi saettare il suo sguardo dall'altra parte del salone, inquadrando la figura di Max ed assicurandosi che non seguisse la sua fidanzata finché non la vide aprire la porta della toilette e sparire al proprio interno.

Mia sospirò e si guardò allo specchio, tamponando con un fazzolettino di carta la fronte. Era accaldata, le serate primaverili nel Principato erano ancora piuttosto fresche, ma il discorso appena affrontato con Lewis le aveva acceso un fuoco dentro, mandandola terribilmente su di giri.

<<Devi andare al bagno?>> le domandò una voce femminile alle sue spalle, ridestandola dai suoi pensieri.

La donna bionda sulla trentina, in dolce attesa, le sorrise amichevolmente, facendo riferimento con la testa all'unica delle tre porte aperte.

Mia tentennò prima di rispondere, concentrando tutta la sua attenzione al pancino pronunciato dalla gravidanza.

<<Oh no, no, no, vada pure>> le sorrise dopo qualche secondo di esitazione.

La donna la ringraziò cordialmente, chiudendosi poi la porta alle spalle.
Mia si appoggiò con le mani al lavabo, scaricando tutto il suo peso e la tensione sulle braccia.

Chissà se un giorno sarò io, pensò.
Sarei potuta essere io e non so se lo sarò mai.

Il rumore dello sciacquone proveniente da una delle toilette interruppe i suoi pensieri, e lo scatto della serratura le fece alzare il capo, rivelandole la figura minuta di una ragazza biondissima con un lungo e vaporoso vestito blu.

Era lei, la Principessa Ludovica.

Ludovica Annalise Grace Kelly Grimaldi.

La giovane Principessa le sorrise, cogliendo Mia quasi impreparata, che improvvisò un lieve inchino. <<Sua Altezza Serenissima>>.

<<Hai per caso un profumo?>> le domandò a bassissima voce la ragazza, evitando le formalità in cui era incappata Mia, lasciandola così spiazzata e confusa.
<<Un profumo? No, ecco, io ho solamente un burrocacao>>.

Ludovica rise.

<<Non fa niente, avrei voluto evitare che mio padre si accorgesse che avessi fumato>>.
<<Oh, mi dispiace non esserle d'aiuto, Sua Altez->>.
<<Bassezza, bassezza mi sembra più appropriato per la mia statura>> la interruppe.

Si guardarono serie ed entrambe scoppiarono a ridere.

<<Ludovica>> si presentò porgendole la mano.

L'ultima volta che qualcuno di alto profilo le si era presentato in modo tanto naturale e spontaneo era stato Lewis, quasi due anni prima.

<<Mia>>.

<<Mia, io ti invidio molto>>.

L'olandese pensò di non aver sentito bene.
La Principessina di Monaco la invidiava, e sinceramente non riusciva nemmeno a capacitarsi del perché potesse provare tale sentimento nei suoi confronti.

<<Non fraintendermi, è un'invidia benevola la mia>>.
<<Per quale motivo?>> le chiese perplessa.

<<Ti ho vista fuori con tuo marito, il tuo fidanzato, non so cosa siate>> iniziò a spiegarle.
<<Fidanzato>>.
<<È pazzo di te, siete così belli che sono rimasta a guardarvi per un po'>> e sospirò. <<Vorrei tanto che il mio Achille fosse così con me un giorno>>.
<<Achille è il tuo fidanzato?>>.
<<Non ufficialmente, tra qualche mese celebreremo il nostro fidanzamento. Potreste venire anche voi>> le propose con un sorriso.

Fidanzamenti ufficiali, feste per rendere formale il loro legame, un rapporto d'amore in cui la passione e la chimica non erano forse nemmeno contemplati.

Un'etica regale troppo lontana dal mondo di Mia.

<<Tu sei innamorata di lui?>> le domandò mentre tornavano nel salone principale, sperando di non essere troppo indiscreta.

<<Moltissimo, ci scambiamo molti messaggi e ci piace mandarci lettere. Lui è in Grecia>> le raccontò, seguendo Mia fianco a fianco, dirigendosi verso un gruppo di persone tra cui vi era anche Lewis.

<<E non vi vedete mai?>>.

<<Certo, mi viene a trovare, ho conosciuto la sua famiglia, facciamo lunghe passeggiate e->>.

<<E tu sei felice?>> glielo domandò quando la Principessa non ebbe più tempo perché erano ormai arrivate al cospetto del gruppo.

Lewis cinse Mia per i fianchi e la baciò velocemente sulle labbra. <<So che la conoscete già, ma vorrei presentarvela in veste di mia fidanzata>> disse entusiasta, facendo ridere Vettel, Gasly e Leclerc.

<<Io invece vorrei presentarvi una mia amica, Ludovica>>.

Lewis e Sebastian la salutarono educatamente, mentre Pierre si cimentò in un baciamano con tanto di occhiolino per la Principessa, che lo liquidò in un attimo.

<<Ludovica>> strinse la mano all'ultimo dei piloti rimasti.

Lui la guardò negli occhi.

<<Charles>>.

***

<<E quindi sei amica della Principessa ora?>> le domandò Lewis ridendo una volta che furono a casa.
<<Tra reali ci capiamo>> gli rispose Mia sarcastica, mentre si metteva la crema sul viso.

<<Pensavo che fossi io quello con i titoli nobiliari>> la punzecchiò sistemandosi alle sue spalle e facendo scorrere le mani sul corpo quasi totalmente nudo di lei.

Mia si voltò velocemente e con altrettanta rapidità gli calò i boxer bianchi che indossava, inginocchiandosi ai suoi piedi.

<<Farò tutto quello che vuole lei, Sir>> e lo sfiorò con la lingua sul suo punto più delicato.

Tremò.

Quasi pensò di lasciarsi andare totalmente alle attenzioni di Mia, senza trattenersi, senza aspettarla, ma non sarebbe mai stato da lui.

Mia era al primo posto nelle sue priorità, anche nel sesso.

La lasciò fare per un po', tenendola per i capelli di tanto in tanto per dettare lui il ritmo e poi facendola alzare mentre lei con le dita si puliva gli angoli della bocca.

<<Quanto mi hai desiderato stasera?>> le chiese mentre la sollevava per i fianchi, facendola mettere seduta sul bordo del lavandino.
<<Tantissimo>> gli rispose con il fiatone e attirandolo a sé per baciarlo.
<<Tantissimo?>> le parlò sulle labbra.
<<Tantissimo>>.

<<Meno di quanto ti avrei voluta io>>.

Le sfilò le mutandine e le aprì le gambe, afferrando il laccetto delle sfere di geisha ed estraendole delicatamente dal fulcro della sua intimità.

Se le portò alla bocca, sotto lo sguardo estasiato della ragazza, assaporando sulla lingua il nettare della sua essenza.

<<Lew>> si lasciò sfuggire dalle labbra, senza un preciso motivo, come un gemito incontrollato.
<<Sì, ripetilo all'infinito>> le ordinò preso dalla foga del momento.

Le fece legare le gambe al bacino e si fece strada in lei, affondando ritmicamente e facendola ansimare forte.
Le slacciò velocemente il reggiseno, lasciandolo cadere sul pavimento dove già giaceva il perizoma coordinato della ragazza e i suoi boxer.

Non esisteva alcun centimetro della pelle di Mia su cui non fossero passate le mani o le labbra di Lewis, così come non esisteva alcuna sua terminazione nervosa che non urlasse a gran voce il nome di Hamilton.

<<Ti amo, ti amo tantissimo>> piagnucolò in preda all'orgasmo, legandogli le braccia alle spalle e cercando disperatamente la sua bocca.
<<Anche io>> le sussurrò sulle labbra.

Lewis sembrava essere insaziabile, e Mia assecondava ogni sua fantasia.

Si guardavano fisso negli occhi dal riflesso sullo specchio, mentre lei si appoggiava saldamente con le mani al mobile e lui la teneva da dietro.

<<Mi manderai al manicomio, lo sai?>> le domandò retorico, facendole inarcare la schiena, prendendola per la coda.

Un sorriso increspò le labbra di Mia, il cui viso era già segnato dalle continue ondate di piacere provocate da Lewis, che a sua volta sorrise malizioso, senza smettere di penetrarla.

<<E tu mi manderai all'inferno, lo sai, Magic Lewis?>>.

🦸🏻‍♀️🦸🏻‍♀️🦸🏻‍♀️
CUORI MIEIIIIIIII, ogni tanto riappaio con qualche capitolo. Come state amori della zia?❤️

E come state dopo sta botta di ormoni? Che caldo🔥

Allora, io subito vi faccio delle domande a cui siete obbligati a rispondere altrimenti mi incazzo:
1)LA SCATOLA VIOLA, pareri e idee.
2)I PERSONAGGI DI ROYAL CHE CI HANNO FATTO VISITA, ditemi la vostra.
3)UN FIDANZATO COME LEWIS IN QUALE REPARTO DEL CONAD SI REPERISCE? Chiedo per un'amica.

AH SIGNORINE, nel prossimo capitolo arriva un nuovo personaggio di nome Ajay😏

Fatemi sapere la vostra come sempre, spero di tornare presto con un nuovo aggiornamento.

Vi lascio i zocial netuorc come al solito:
IG: @whoismonique_wattpad
TW: @whoismonique__

Vi mando tanti baci,
Zia Moni🫶🏼

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