XIX. AD UN PASSO DAL BARATRO

"'Cause this house is not a home
without my baby,
where are you now when I need you most?"
After Hours - The Weeknd

<<Preferisci continuare a cercare risposte nelle stelle o pensi che una birra possa essere d'aiuto?>>.

Sobbalzò al suono della voce che interruppe la pace che stava cercando e osservò l'uomo sedersi al suo fianco con le due bottiglie di vetro in mano.

Prese una delle due birre e lui le fece scontrare a mo' di brindisi.

<<Le stelle danno un sacco di consigli, Ajay>>.

Bevve un sorso della bevanda ambrata e la guardò di lato con un sorrisino furbo che gli increspava le labbra.

<<E cosa stanno consigliando a te le stelle, Mia?>>.

Lei scrollò le spalle e si attaccò alla bottiglia, tracannando un grosso sorso di birra.

<<Non lo sai?>> le domandò notando il suo silenzio.
<<Non mi va di parlarne>> tagliò corto.

Ajay sorrise morsicandosi il labbro inferiore.

<<Parlare con una persona estranea potrebbe aiutarti>> e poi abbassò di un tono la voce. <<E non direi niente a Lewis, puoi stare tranquilla>>.

Mia lo squadrò per qualche secondo con un sopracciglio inarcato.

<<Non c'è nulla che Lewis non debba sapere>>.

Sulla difensiva, pronta ad attaccare non appena si fosse sentita attaccata.

Ajay ghignò e lei lo incenerì con una sola occhiata. Fulminea, torva, piena di risentimento.

<<Che cazzo ridi?>>.
<<Ehi, ehi, signorina abbassa i toni>> la schernì fingendosi offeso.

<<Non mettere mai in dubbio ciò che lega Lewis e me, mai>>.

L'uomo cambiò atteggiamento, tono di voce, modo di guardarla.
C'era qualcosa di Mia che lo attirava in modo particolare, forse era proprio il modo in cui parlava di Lewis, come difendeva il loro amore, come pronunciava il suo nome. Tutte cose che aveva già notato qualche ora prima parlando con il suo amico, che aveva tirato su immediatamente una barriera per proteggere Mia.

<<State insieme da tanto?>> le domandò. <<Non seguo molto i gossip>>.
<<Quasi due anni, ma è una situazione particolare, in realtà sarebbero praticamente tre anni>>.

<<Immagino, è sempre tutto particolare quando si tratta di Lewis>>.

Mia lo guardò di traverso per l'ennesima volta.

<<Non fraintendermi, Lewis è mio amico e gli voglio un gran bene, ma è fatto a modo suo>>.
<<Non so dove tu voglia arrivare, Ajay, ma a me va benissimo il modo in cui è fatto Lewis>> affermò dura, mettendosi poi in piedi e scrollando con le mani i suoi abiti per liberarsi dei granelli di sabbia rimasti impigliati.

Girò i tacchi per andarsene, imbufalita e infastidita dall'insistenza di Ajay nell'insinuarle dubbi sul suo fidanzato.

<<Non ti sembra strano che Lewis non sia così impensierito dal fatto di non avere figli?>>.

Aveva sfiorato la corda più debole dell'animo di Mia, e l'aveva sradicata, frantumata.

Si fermò, interrompendo così il suo nervoso tentativo di fuggire e piantò i piedi nella sabbia, quasi sprofondando, come se il suo corpo avesse il peso di un macigno sull'arena soffice.

<<Tu cosa ne sai?>> soffiò rabbiosa, voltandosi di scatto verso Ajay che si era alzato a sua volta.
<<Vi ho sentiti discutere prima>>.

<<Avresti dovuto farti i cazzi tuoi>>.
<<E poi me ne ha parlato Lewis>> continuò, non curandosi del tono di voce alto della ragazza.

E la zittì.
L'uragano che era Mia si dissolse in un istante, rimase impietrita con le urla strozzate in gola, rimandate indietro, attorcigliate al nodo sempre più grande che era insito in lei.

<<Che cosa ti ha detto Lewis?>> riuscì soltanto a pronunciare con un velo di lacrime che già erano pronte a scendere copiose sulle sue gote. La voce spezzata. Le spalle non più dritte.

Ajay la guardò, intravedendo già nelle sue iridi la sofferenza che qualsiasi parola da lui pronunciata avrebbe provocato.

<<Siediti, per favore>> la invitò, accompagnando i suoi movimenti tenendola per il braccio e accomodandosi poi nuovamente al suo fianco.

Mia tremava, temeva il peggio.

Ajay si inumidiva le labbra, sangue freddo.

Lei se ne stava in silenzio, con le ginocchia rannicchiate al petto e il labbro inferiore stretto tra i denti, in attesa che lui dicesse qualcosa.

Voleva sapere.
Ciò che non avrebbe saputo però era che non tutto quello che sarebbe uscito dalla bocca di Ajay corrispondeva esattamente alla realtà.

<<A Lewis piacciono le donne>> aprì bocca lui. <<A Lewis piacciono molto le donne>> aggiunse per precisare e rafforzare il concetto.

Mia inarcò un sopracciglio, non capendo che piega stesse prendendo la conversazione, non capendo cosa stesse cercando di dirle.

<<Moltissimo>> insisté ancora.
<<E quindi?>> sbottò spazientita. <<Vuoi insinuare che io abbia le corna?>>.

Ajay sorrise furbo, inumidendosi le labbra. <<Non ho detto nulla del genere>>.
<<È quello che mi stai facendo pensare però>>.

Le si avvicinò improvvisamente con il volto, talmente tanto che Mia poteva percepire il suo respiro caldo sulla pelle.

<<È quello che hai sempre pensato, Mia>>.

Un sussurro leggero, infimo, di quelli che si insinuano sotto la pelle, entrandoti dentro, rimescolando ogni carta, stravolgendo ogni certezza, buttando all'aria ogni sicurezza.

<<E lui non vuole figli, non vuole un qualcosa che vi leghi in questo modo, un vincolo del genere da cui non potrebbe mai scappare>>.

Nelle orecchie di Mia rimbombavano pesanti quelle parole, avrebbe voluto smettere di sentire, non capire nemmeno una sillaba.
Non ci voleva nemmeno credere.

<<No. No, non è vero, Lewis non->> farneticò quasi in lacrime ma Ajay la interruppe.
<<Lo ha fatto anche con Nicole>>.

Un briciolo di verità in un mare di cazzate.

Lo aveva fatto con Nicole e Mia lo sapeva, ma Lewis le aveva raccontato la storia in modo abbastanza diverso.

<<Ti ha detto lui che non vuole un figlio con me?>>.

La voce le tremava, quasi la sentiva morire in gola e gli occhi erano talmente lucidi che faticava ad inquadrare con nitidezza la figura di Ajay, ma lo guardava. Lo guardava e sperava con tutta se stessa che non fosse così.

Lo guardava ma non vedeva quanto fosse spietato l'uomo davanti a lei.

<<Me lo ha fatto intendere>>.

Non poteva essere così.

Lewis le stava vicino, le aveva provate tutte insieme a lei, era disperato quando avevano perso il loro bambino nonostante la loro situazione non fosse delle migliori allora. Lui era sempre comprensivo nei suoi confronti.

Non poteva essere così.

Eppure quell'infinita comprensione e sostegno erano ciò che più la faceva dubitare.

Stava piangendo e nemmeno se ne era resa conto, Ajay l'aveva avvolta tra le sue braccia e neanche aveva dato peso a quel gesto, fino a che si irrigidì quando sentì le labbra del ragazzo posarsi tra i suoi capelli.

Un gesto talmente intimo e delicato che Mia permetteva di fare solamente a sua madre e Nikita, oltre che a Lewis ovviamente.

Si scostò di fretta, prendendo le distanze da lui e cercando di ricomporsi, scacciando via le lacrime dal viso.

Ajay allungò una mano sulla sua guancia, portandole via con il pollice qualche segno del pianto.
La osservava con insistenza, ammaliato dalla sua bellezza nonostante fosse sfatta, non un filo di trucco a sporcarle i lineamenti, una semplicità sconvolgente.

<<Hai degli occhi che->> si fermò, ma allo stesso tempo le si avvicinò, portandole una ciocca mora ribelle dietro l'orecchio sinistro.

<<Io devo andare>> farfugliò lei di fretta, sgusciando via e tornando a grandi falcate verso il resort a pochi passi dalla spiaggia.

Scottata, delusa, amareggiata, ma la sua anima e il suo cuore desideravano solamente essere maneggiate da un'unica persona, l'unico uomo con cui avrebbe voluto condividere il resto della sua intera vita, Lewis.

Lewis e nessun altro.

Lewis, lo stesso uomo per cui stava versando lacrime e provando un dolore lancinante al centro dello stomaco, come se veramente qualcosa le si stesse conficcando al suo centro e squartandola lentamente.

Ajay rimase in silenzio e la lasciò scivolare via senza opporre resistenza, ci aveva provato e sperava di ricavarne di più, sperava che Mia fosse diversa, probabilmente credeva che il suo amore per Lewis non fosse di quel genere.

Aveva parlato con entrambi in quella giornata, e in tutti e due aveva visto un estremo amore, un bisogno incontrollabile di aversi, di proteggersi a vicenda, una relazione dove la sua presenza non era contemplata in alcun modo ed era una cosa che non sopportava.

Ogni ragazza che gli era stata presentata da Lewis era finita poi a letto con lui, con o senza l'ex pilota di Formula 1, e non sopportava l'idea che con Mia le cose andassero diversamente.

Non sopportava l'idea che Mia fosse di Lewis, di Lewis e basta.

Era infastidito anche solo dal fatto che la stesse vedendo andare via, sapendo che stesse correndo dall'uomo che amava e che l'amava incondizionatamente, in un modo che lui non sarebbe mai stato compreso.

Mia era sconvolta.
Lo era nel breve tragitto che la divideva dal suo appartamento privato in cui alloggiava, e lo era anche quando aveva chiuso la porta dietro di lei appoggiandosi per qualche istante di troppo su di essa con le spalle.

Sospirò pesantemente e posò lo sguardo sulla figura di Lewis che già dormiva beatamente tra le lenzuola nella penombra della stanza, illuminato solamente dalla luce tenue proveniente dalla Luna piena.

Lasciò i suoi tacchi al lato della porta e si incamminò con passo felpato verso il materasso, facendo scivolare i suoi indumenti sul pavimento e infilandosi sotto il lenzuolo con solamente il perizoma addosso.

<<Piccola>> mormorò piano Lewis, con la voce impastata dal sonno, non appena sentì il suo calore a fianco. <<Stai bene?>>.

L'aveva attirata a lui e avvolta tra le sue braccia, posandole un bacio tra i capelli.

Casa.

Casa il suo petto, le sue mani che la stringevano, il profumo della sua pelle, casa lui, casa sempre, in ogni latitudine del mondo.

Mia annuì con un piccolo cenno della testa e si accoccolò ancor di più al petto del suo fidanzato.

<<Scusami per stasera, io non avrei->>.
<<Lew>> lo fermò girandosi di scatto per guardarlo come meglio potesse negli occhi. <<Sono unica per te?>>.

Rimase per un istante perplesso, non capendo cosa c'entrasse con la discussione che aveva fatto concludere prematuramente la serata.

<<Eh?>>.
<<Ti ho chiesto se sono l'unica per te>>.

Non ci pensò due volte a schiacciare il corpo di Mia tra il suo e il materasso, insinuandosi deciso tra le sue gambe, e lei come per riflesso gli strinse le cosce attorno al bacino, avvolgendolo.

<<Non potrei chiedere di meglio se non te tutti i giorni per il resto della mia vita>>.

<<Solo me?>>.

<<Unicamente te>>.

Occhi negli occhi.

Lewis non vuole figli.
Un vincolo.
Un qualcosa che vi leghi per sempre.
Lewis non lo vuole.
A Lewis piacciono moltissimo le donne.
Lewis non vuole nessun legame con te, Mia.

🤶🏼🤶🏼🤶🏼
STELLINE DI ZIAAAAAA BUON NATALEEEEEEE🎄

Non vedevo l'ora di pubblicare, sono stati due mesi lunghissimi senza capitoli, due mesi in cui ogni giorno questa storia era nei miei pensieri ma io non ero assolutamente in grado di poter portare a termine il capitolo.
Soprattutto perché le mie aspettative erano altissime e non sono ancora ora sicura di averle rispettate a pieno.

Il capitolo non doveva andare esattamente in questo modo, ma mi sono lasciata andare alla scrittura senza badare alla mia scaletta prefissata, per questo vi annuncio che MOTH TO A FLAME AVRÀ UN CAPITOLO IN PIÙ. Non è molto, ma siamo ufficialmente a -3 dalla fine (questa volta per davvero).

Spero che questo aggiornamento vi abbia fatto piacere anche solo la metà di quanto abbia fatto felice me, mi mancava tutto ciò💞

Spero di non farvi attendere mai più così tanto, vi abbraccio e mando ad ognuno di voi un caloroso abbraccio🌸

Siete anime speciali, buone feste✨

Sempre vostra,
Zia Moni🫶🏼

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