VII. LACERARSI
"The hurt doesn't show,
but the pain still grows,
it's no stranger to you and me."
In The Air Tonight - Phil Collins
Powerful beyond measure.
Le dita di Mia scorrevano sulla sua pelle, tracciando infinite volte le linee di quel tatuaggio che incorniciava il petto di Lewis.
Lui respirava regolarmente, con il capo e le spalle appoggiate alla testiera del letto, tenendo con il braccio sinistro Mia stretta a sé.
La sua mano grande seguiva la linea della spina dorsale della ragazza, percorrendola su e giù in modo delicato, e di tanto in tanto le lasciava dei baci tra i lunghi capelli mori ancora umidi dopo la doccia che avevano fatto insieme.
Una bottiglia di champagne vuota per terra, a lato del letto.
Mia alzò lo sguardo su di lui e sorrise in modo dolce e spontaneo.
<<Che c'è?>> esclamò Lewis, fermandosi nel farle i grattini.
<<È che questi ricciolini mi fanno impazzire>> rispose Mia, infilando una mano tra i capelli di Lewis, che a contatto con l'acqua si erano inevitabilmente gonfiati.
<<Ma se sembro un barboncino>> ribatté contrariato.
<<Sei l'uomo più attraente che io conosca>> disse lei sinceramente, tirandolo poi a sé per baciarlo.
Lewis sorrise sornione ma si limitò a lasciarle un bacio a stampo, per poi fermarsi a guardarla.
<<Sono solo il più attraente?>>.
<<Anche il più bravo a letto>>.
Lui scosse la testa ridendo. <<E poi?>>.
<<E poi basta, non credo tu abbia altri pregi>> rispose ironica, biascicando un po' a causa dell'alcol, aspettando la reazione di Lewis che non tardò ad arrivare.
La fece scostare velocemente da sé, ribaltando le loro posizioni e facendola così finire sotto di lui, con la schiena al materasso.
<<Dillo ora>> la provocò con un sorrisino, tenendole i polsi bloccati ai lati della testa.
<<Cosa, che non mi voglio più sposare?>> disse a bruciapelo, scoppiando poi a ridere senza fermarsi.
<<Non sai reggere l'alcol, Mia>> la prese in giro Lewis, ridendo a sua volta, nonostante fosse anche lui abbastanza alticcio.
<<Se più ubriaco di me>> affermò lei mettendo il labbro inferiore in fuori.
E Lewis le baciò il broncio.
<<Non direi, amore>> la contraddisse, facendo sfiorare i loro nasi.
<<Amore>> ripetè Mia sorridendo, e gli legò le braccia dietro il collo, attirandolo a sé. <<Adoro quando mi chiami così>> aggiunse, mordendogli piano le labbra.
<<Però non cambiare discorso>> e si allontanò un po' da lei per guardarla bene negli occhi. <<Sul serio non vuoi più sposarti?>>.
Mia sbuffò facendo spostare Lewis, e si infilò sotto le coperte dandogli le spalle, facendolo rimanere interdetto.
<<Mi rispondi per favore?>> insistè, avvicinandosi a lei e lasciandole un bacio sulla spalla.
Mia sorrise mordendosi la lingua, e sentì un brivido partire dal collo e percorrerle tutto il corpo.
Forse era l'alcol.
Forse era Lewis.
<<Tu però me le rimetti le manette, Magic Lewis?>> gli sussurrò piano, girandosi a guardarlo in modo languido.
Lewis roteò gli occhi, non trattenendo un sorrisino che gli increspava le labbra e le spostò di lato i capelli mori, avvicinandosi ancor di più per parlarle all'orecchio. <<Ti sono piaciute?>>.
<<Molto>> biascicò lei. <<E sai cos'altro mi è piaciuto molto?>> aggiunse, girandosi poi verso di lui ed accarezzandogli il viso.
Lewis scosse la testa, dandole un veloce bacio sulla mano che lo stava sfiorando e si leccò le labbra in attesa della sua risposta.
Mia osservò ogni suo movimento, perdendosi, ritrovandosi e poi sorridendo inebetita.
<<Il tuo spogliarello>> cantilenò, mettendosi poi seduta sul materasso con le gambe incrociate, traballando un po' nei movimenti. <<Sei stato così sexy>> disse, parlando a ruota libera e Lewis sorrise sotto i baffi.
<<Lo hai fatto anche per delle altre in passato, vero?>> gli domandò infine, con la voce un po' rotta.
Lui la guardò con attenzione.
I suoi occhioni azzurri sinceri, qualche residuo di mascara sotto gli occhi, poi i suoi lunghi capelli lisci e mori che le ricadevano sulle spalle e sul seno minuto.
La sua Mia.
Le fece segno di no con la testa e le scostò una ciocca di capelli dal viso, portandogliela dietro l'orecchio. <<Sei la prima>>.
<<Vorrei essere anche l'unica e l'ultima>>.
<<Adoro l'effetto che ti fa l'alcol>> affermò lui con un ghigno.
Ma dovette ricredersi una decina di minuti dopo, quando si ritrovò nel bagno a doverle tenere i capelli mentre i conati di vomito la scuotevano.
<<Non berrò mai più>> affermò abbracciando il gabinetto ed appoggiando la testa sulla tavoletta.
Lewis sorrise e le lasciò un bacio sulla tempia. <<Lo dirai anche alla prossima sbronza>> la prese in giro e Mia in risposta gli sventolò il dito medio davanti alla faccia, facendogli scuotere la testa divertito.
<<Non fare la bimba impertinente>> scherzò e le afferrò la mano per aiutarla a rimettersi in piedi.
<<Sono una bimba molto cattiva, meriterei delle sculacciate>> affermò in modo malizioso, appoggiandosi al petto dell'uomo a causa delle gambe che le cedevano.
Lewis scoppiò a ridere e la sollevò, prendendola tra le sue braccia. <<Papà ora ti porta a letto>> rispose stando al gioco.
Mia gli legò le braccia attorno al collo e chiuse gli occhi in quei pochi istanti che Lewis percorse la distanza tra il bagno e il letto, adagiandola poi sul materasso e mettendosi al suo fianco, tirando un piumone leggero per coprirli.
Mia si accoccolò al suo petto con gli occhi chiusi, facendo intrecciare le loro gambe sotto la coperta, e Lewis le lasciò un bacio tra i capelli, stringendola forte a sé.
<<Mi ami?>> gli chiese con la voce parecchio assonnata. <<Perché io ti amo tanto>>.
Il cuore di Lewis iniziò a battere talmente forte che pensava potesse balzargli fuori dal petto da un momento all'altro.
Abbassò gli occhi per guardare Mia in viso, e sentì la pelle d'oca affiorare su tutto il corpo.
Sembrava così piccola e indifesa tra le sue braccia, e lui avrebbe voluto proteggerla da tutto.
<<Mmm Lew>> mormorò ancora.
<<Che c'è?>>.
<<Non mi hai risposto>>.
Lui sorrise.
<<Pensavo parlassi nel sonno>>.
<<Mi ami?>> gli chiese di nuovo.
<<Un po'>> mentì.
<<Un po' tanto o un po' poco?>> e sbadigliò mentre pronunciava quella frase sconnessa.
<<Un po' e basta>> rispose lasciandole un bacio tra i capelli.
<<Ed è abbastanza per venire ad interrompere la cerimonia tra un mese?>>.
<<Mia sei ubria->>.
<<Ti prego, fallo per me>> lo implorò con la voce quasi rotta dal pianto, e poi si calmò improvvisamente, addormentandosi tra le sue braccia, cullata dal respiro di Lewis.
Avrebbe fatto anche quello.
Sarebbe andato ovunque.
Avrebbe fatto la qualunque.
Per lei.
Dormirono abbracciati, aggrovigliati, fondendo i loro respiri, mischiando il profumo delle loro pelli.
E come sempre fu Lewis il primo a svegliarsi, sentendo delle piccole vibrazioni provenire dal comodino alla sua destra, su cui era adagiato il cellulare di Mia.
Le erano arrivate almeno cinque notifiche di fila e Lewis afferrò il telefono convinto che fosse il suo, ma rendendosi conto che appartenesse alla ragazza solamente quando aveva già fatto scorrere il dito sullo schermo.
Qualche notifica dai vari social, dei messaggi da un gruppo che intuì fosse quello delle sue amiche, e sorrise nel leggere alcune parole scritte da Nikita.
-Sei ancora in grado di camminare o ti devo comprare una sedia a rotelle?-.
E poi gli ultimi messaggi che le erano arrivati pochi istanti prima.
Quelli che Lewis non avrebbe mai voluto leggere.
Quelli di Max.
-Ti amo anche io- 21.34
-Buongiorno amore mio- 10.12
-Ho aspettato a scriverti perché so che da te ora è mattino, da me sono le dieci di sera- 10.12
-Com'è andata la festa con le ragazze, ti sei divertita?- 10.15
-Non vedo l'ora di baciarti di nuovo domani- 10.17
Lewis si girò a guardare Mia al suo fianco che dormiva ancora beatamente.
La sera precedente le aveva scritto "ti amo anche io", come se Mia gli avesse appena detto la stessa cosa.
Le stesse due parole che continuava a ripetere anche a lui.
Un nuovo messaggio arrivò sul cellulare della ragazza, sempre da Max, facendo rinsavire Lewis dai suoi pensieri.
-Ho una voglia matta di fare l'amore con te-.
Chiuse per qualche secondo gli occhi.
Respirò profondamente.
Lasciò il telefono di Mia sul comodino e pregò non si svegliasse per almeno i seguenti cinque minuti.
Cinque minuti in cui si scostò da lei.
Cinque minuti in cui racimolò i suoi vestiti, rimettendoseli in fretta.
Cinque minuti in cui riempì il borsone con le poche cose che si era portato dietro.
La guardò un'ultima volta e poi l'abbandonò in quella stanza d'hotel.
Cinque minuti che non sarebbero bastati per maledire il giorno in cui l'aveva incontrata.
🦸🏻♀️🦸🏻♀️🦸🏻♀️
Buongiorno cuoriciniiiiiii come va?
Qualcuno di voi è a Imola? Fatemi sapere❤️
Piccola info di servizio: ora potrete trovarmi anche su ig, zia Moni vi aspetta su @whoismonique_wattpad💘
Parliamo del capitolo, questo addio al nubilato lunghissimo e caldissimo è giunto al termine, e la nostra Mia oltre a salutare il suo stato da nubile dovrà prepararsi a salutare anche Lewis al suo risveglio 🙊
Insomma siamo passati dal ghiaccio e le manette, al vomito e le richieste di interrompere il matrimonio imminente, finendo comunque di merda come al solito.
Grazie, grazie, ora potete lanciarmi i pomodori.
Fatemi sapere la vostra ovviamente, e magari nei prossimi giorni ne parleremo un po' su insta👩🏻💻
Buon weekend, buona sprint, buona gara, spero di farmi sentire presto per l'aggiornamento.
Bacini,
Monique🫶🏼
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