c a p i t o l o 12 - Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo

I mostri sono reali e anche i fantasmi sono reali.
Vivono dentro di noi e, a volte, vincono.

Stephen King


Occorrono altri 45 minuti per tornare a Manatthan, e poi ancora 30 per arrivare alla Prison Ally University.

Al termine della messa, Skyler ha salutato con un grande abbraccio il pastore Matthew, ricordandogli dell'appuntamento di domani mattina per una seduta di confessione e preghiera. L'uomo le ha sorriso con gioia, ribattendo che non è poi così anziano da dimenticarsi; Skyler ha riso, pregna di una letizia che non provava da un po'.

Dopo essersi salutati, la giovane segretaria dello studio di tatuaggi, ha raggiunto lo zio Newman al di fuori, seduto sulla solita panchina dove sono stati fino a poche ore prima.

Lui sta guardando il telefono con noia, ma tra le pieghe del volto Skyler nota anche un velo di preoccupazione.

E decide di indagare, perché è da quel pomeriggio che lo trova misterioso.

«C'è qualcosa che ti turba, zio?»

Lui fa un balzo preso alla sprovvista. «Skyler... Non ti ho sentito arrivare» inscena, bloccando immediatamente l'iPhone e riponendolo nella tasca del giaccone.

«Me ne sono accorta, e puoi parlarmene se vuoi.»

«Non capiresti. Ma adesso andiamo.» Esalato ciò, Sky aspetta che si metta in posizione eretta; infine prendono a camminare verso la metro.

Fa freddo lungo il tragitto, così la giovane è costretta a stringersi di più nelle spalle.
Ma non è solo il freddo a turbarla, bensì le emozioni frammentate che legge in faccia a suo zio.

Non lo riconosce.
O almeno, non è il Newman scherzoso che è stato fino a un mesetto fa.
Anzi, che è sempre stato.

E le dispiace.
Qualsiasi cosa sia, le dispiace che lo renda saturo di disincanto.
Vorrebbe che nessun male oltrepassasse mai l'anima delle persone, ma come è toccato a lei con Ebert, così succede agli altri.
Non comandiamo noi, è una legge umana.

E solo Dio sa quanto tempo ci voglia a volte a rialzarsi da una brutta ferita.
Skyler è stata fortunata, perché in certe situazioni non si ha neanche la forza di reagire.
Ma lei ha Gesù e questo è come un miracolo divino, anche se non sempre fa andare le cose come desiderato.

Una volta scesi dal treno e usciti fuori dalla stazione, Newman si affretta a fermare un'uber e quando sono entrati chiede: «Dove ti faccio lasciare?».

«Vengo con te alla Prison, zio. Voglio salutare Rikki e sapere se è tutto okay»

«Sei sicura? Non vorrei trovassi Ebert...»

«Nel dormitorio femminile?», la prende sul ridere, «mi sembra un po' impossibile a quest'ora di venerdì. Sicuro sarà uscito a fare casino da qualche parte, ma in caso dovesse avvenire ci penserò io.» Riprende risoluta.

«Non scherzare troppo col fuoco, Sky.»

La bionda arcua le sopracciglia. «Zio, cosa c'è? Ti prego, parlami. Non ce la faccio a vederti così!»

La bionda comincia a spazientirsi.

«Niente, solo che vorrei evitarti incontri spiacevoli»

Sky gli deposita un bacio sulla guancia, adesso intenerita. «Andrà tutto bene, zio. Le faccio un saluto e torno da Bohijen.»

L'uomo annuisce, dando poi l'indicazione al taxista.

🌓🌓

Quando Skyler e il preside mettono piede in università, la bionda nota che l'uomo si guarda intorno in modo circospetto, avvertendo tensione tra le grinze dei suoi respiri. Ma non dice una parola e cerca di svignarsela in fretta, salutandolo con un'enorme sorriso e un piccolo abbraccio, che lui ricambia più forte.

«Sei una bellissima stella, Skyler, e sono sicuro che splenderai ancora di più», le sussurra a un orecchio, mentre lei si stampa in volto un'espressione dubbiosa.

«Che cosa intendi?» Si stacca e lo guarda dritto negli occhi; ma lui tergivesa, lasciandogli un bacio sulla tempia.

«Che hai sofferto tanto e non te lo meriti, ma la vita saprà darti il giusto ricompenso.» Etichettato ciò, il preside le volta le spalle e sparisce nel corridoio che conduce al suo ufficio, mentre lei resta impalata uno o due secondi a pensare alle sue parole.

È vero, lui ha ragione, Skyler non è stata campionessa di felicità negli ultimi anni, ma questo l'ha portata a conoscere Conrad e Bohijen, e in loro ha trovato veramente una casa.
Un rifugio.
Un porto sicuro dove approdare nei momenti peggiori.

Due persone meravigliose che le sono state tanto accanto, che l'hanno aiutata a recuperare anche quel minimo di rapporto con i suoi genitori. Ecco il motivo per cui Conrad e Bohijen presenziano con lei una volta a settimana a casa Andrews: per aiutarla a ricucire.

Ovviamente, quando sanno che ci sarà lei, la sorella Ivy non è invitata.

Questa è stata l'unica richiesta che Skyler ha voluto dare ai suoi, e nessuno può darle torto.

Certo, hanno tentato in più occasioni di provare a fare riappacificare le sorelle, ma Skyler è sempre stata irremovibile.
E le va bene così.

Quindi, infondo, non le è poi andata così male, no?

«Oh, guarda chi abbiamo: Andrews la santarellina» Una voce piomba alle spalle della ragazza nel frattempo in cui cammina per i dormitori.

Girandosi, si accorge di Perla e Bethany, le migliori amiche dei gemelli Patel.

Si mette a ridere.

«Le pupille dei gemelli, che piacere rivedervi! Come state ragazze?» Il sarcasmo serpeggia in ogni lemma.

«Stavamo benissimo fino a che non ti abbiamo vista. Cos'è, ti manca stare qui?» domanda aspramente Bethany, portandosi una ciocca di capelli scuri dietro l'orecchio. Nel farlo, Sky nota una fila di orecchini su tutta la parte del lobo, che le mette in risalto gli occhi scuri.

È vestita come se stesse per andare a una festa: minigonna, calze, tacchi e top.

«Vi lascio volentieri il posto. Sono semplicemente passata a salutare un'amica», spiega lei.

Perla alza un sopracciglio. «La Suarez?»

«Qualche problema in merito?» risponde con lo stesso tono stizzito Skyler.

Quella ride. «No no... Pensavo solo che non capisco cosa ci trovi Ebert in voi... Siete così scialbe»

«Evidentemente preferisce mangiare scondito. Almeno si risparmia inutili problemi di cuore. Avere la pressione alta potrebbe essere un danno molto importante per uno a cui piace scopare con le zoccole di fogna.» Sorride sorniona lei, salutandole poi con la mano. «Ci vediamo, care.»

Così dicendo, torna sui suoi passi, raggiungendo la camera di Rikki. Sa dov'è perché suo zio glielo confidò.

Se la ricorda ancora la prima volta che ha messo piede in questo posto; era gracile come adesso e forse meno cazzuta.

La relazione con Ebert andava a gonfie vele. Stavano insieme soltanto da un anno, ma lei credeva davvero che fosse l'uomo giusto, ed era felice.
Lo aveva capito sin da quando si conobbero al cinema. Nella sala dei film horror.

Lui stava nella sedia dietro la sua e per sbaglio le rovesciò addosso la confezione di pop corn al caramello, perché suo fratello Fabioh gli fece alzare il braccio per sbaglio e la ciotola di carta si inclinò senza che se ne rendessero conto.

I due scoppiarono a ridere e furono cacciati dalla sala.
E lui ci provò subito una volta fuori da lì, e rintanatisi nel bagno, tra baci e carezze, persero insieme la verginità contro il muro freddo della toilette.

E da allora non si lasciarono mai più.

Certo, Ebert aveva tanti difetti, a volte andava fuori di testa e la spintonava, le tirava uno schiaffo, ma poi facevano pace con del sesso abbondante e tutto tornava roseo.

La verità era che lui la amava troppo visceralmente, lei era la sua metà perfetta; quella buona che non riusciva a trovare in sé stesso, e perderla significava veder sgusciare via anche un solo misero spiraglio di luce.

Lei era il suo Angelo Custode, la sua benedizione, ma Sky conosceva a memoria ogni straccio del suo passato e sapeva che, per quanto Dio fosse buono e giusto, salvare un Diavolo non rientrava più nei suoi piani.

Perché quelli come Ebert il presente, il passato e il futuro se lo sono scelto ancor prima di venire al mondo.
E non si può tornare indietro fin quando non hai compiuto il tuo destino.

Nessuno purtroppo lo può scegliere.
Quello ti viene imposto, saldato sulla pelle come una lamiera. E per quanto affilato e schifoso possa essere, sarà tuo finché non chiuderai gli occhi e ti inginocchierai davanti al Signore per chiedere un po' di pietà.
Quella necessaria per non sopperire nei vortici ardenti dell'Inferno.

Perché certe persone, ciò che hanno lasciato sulla Terra, lo ritrovano nell'aldilà.
A volte peggio, a volte meglio... E anche lì, non puoi negarti.

E se c'è una cosa che Sky ha sempre desiderato e che non le è mai stata concessa, quella era avere un'amica. Qualcuno con cui confidarsi, perché con sua sorella il rapporto non era quasi mai idilliaco.

E in più, di lei non si fidava.
E viste le circostanze... Ha fatto bene.

Talmente è concentrata nei pensieri, che non si accorge di essere giunta davanti alla porta della camera di Rikki.

Dunque, risvegliatasi un po', perché anche se non lo dice, ciò che è successo con Ebert le ha tagliato il cuore in due e l'ha fatta soffrire come un cane. Ma ammetterlo significa dargliela vinta e quindi no... Lui è veleno e il veleno può ucciderti se gli concedi troppa libertà.

Poi l'uscio si apre e un'Allegra con i capelli in disordine e il trucco tolto a metà l'accoglie.
Sky tenta di sorridere, ma sa che non le uscirà smagliante come al solito, perché stasera lei si è persa nei ricordi e quando ti perdi per un po' ci resti in quelle condizioni.

«Ciao. Scusami sto cercando Rikki»

Allegra annuisce. «Vieni, è di là. Si è presa una brutta influenza» la mette al corrente la rossa, chiudendo poi il battente.

Rikki, che stava dormicchiando un po', si sveglia quando riconosce la voce della segretaria del Jolly.


Così, mettendosi a sedere sul letto, fa incrociare i loro sguardi e le sorride con gioia.

«Skyler, ciao, che ci fai qui?»

La bionda si accomoda alla sinistra, sulle coperte già mezze spiegazzate e allarga le labbra in un sorriso dolce. «Non ti ho più vista e volevo sapere se stavi bene, ma non hai risposto al mio messaggio. Tra l'altro, scusa se mi sono permessa di prendere il tuo numero dal telefono di Conrad, ma sai...»

Rikki sospira, sistemando un po' il lenzuolo. «Sì, in realtà l'ho proprio spento il cellulare, perdonami. Mi sono beccata l'influenza e sto a letto da tre settimane. Per fortuna la febbre mi è sparita da due giorni, ma sono ancora un po' debole. Comunque, tutto apposto? E non ti preoccupare per il numero, mi fa piacere!»

L'altra annuisce a metà.

«Sky?»

«Dimmi»

«Ho spento il telefono anche per un altro motivo», afferma Rikki dopo alcuni secondi.

«Cioè?»

«Ebert ha trovato il mio contatto e continua a mandarmi messaggi e minacce. Io non ce la faccio più, così ho...»

«Lo hai detto a Conrad?» Sky la osserva preoccupata, mentre sentono in sottofondo Allegra armeggiare con la confezione delle salviette umidificate per togliere il trucco.

Rikki fa segno di no con la testa. «Non voglio che si metta nei casini per me...» Spiffera.

La bionda le prende una mano, intenerita. «Hai ragione, è veramente una testa calda. Però penso che ci rimarrà malissimo se dovesse scoprirlo da solo», ragiona Sky.

«Tu non glielo dire, mi raccomando»

«Lo porterò nella tomba con me.» Sorride; Rikki ridacchia.

Seguono secondi pregni di silenzio, fin quando non è quest'ultima a romperlo.

«Ma davvero Conrad è finito in prigione?»

Sky storce la bocca. «Sì, tanti anni fa, ancora prima che aprisse l'attività. In pratica, aveva prestato l'auto a un suo amico e questo stava tornando da una festa ed era ubriaco marcio. Infatti quando la polizia lo ha fermato a un posto di blocco, è stato portato immediatamente in centrale per il tasso alcolico alto. E Conrad è stato accusato di guida in stato di ebrezza perché la macchina risultava intestata a lui. Poi le accuse sono cadute, ma un mesetto se l'è fatto dentro.»

«Oddio, e gli hanno pagato la cauzione?», s'interessa Rikki, il volto sconcertato.

«Sì, la nonna di Conrad. Aveva dei risparmi da parte»

«Mi dispiace. Deve essere stato terribile per Conrad»

«Sì infatti è per questo che ha paura delle cose illegali adesso»

Rikki asserisce tra sé e sé. «Allora ho capito perché non voleva farmi il tatuaggio e perché mi ha dato questo per coprirlo», mormora poi, mostrando all'amica il braccialetto del ragazzo legato al suo polso.

«Non se lo toglie quasi mai la nostra bell'innamorata», la prende in giro Allegra, intromettendosi un po' nella conversazione, nel frattempo che butta nel cestino ciò che ha usato e va ad accendere il computer.

Rikki, alla sua frase, arrossisce. «Continua a studiare Malcuori, che poi dovrai aiutarmi a recuperare»

Allegra le fa una linguaccia. «Fatti aiutare da Conrad, sono sicura che con lui il ripassino sarà piacevolissimo...»

Le due non riescono a trattenersi dallo scoppiare a ridere. Poi Rikki lancia una ciabatta alla compagna di stanza, che quella prontamente le fa rivolare addosso.

Ripristinata la situazione, Sky ci tiene a dirle una cosa: «Comunque, Rikki, lo so che tra voi due le cose sono molto fredde e che vuoi proteggerlo, ma dovresti farglielo sapere delle minacce di Ebert».

«Non me lo perdonerei mai se dovesse tornare in carcere di nuovo», gli occhi le si fanno tristi.

«Lo so, e nemmeno io, e ti prometto che farò di tutto per tenerlo a bada. A costo di legarlo a una sedia», ridacchia e la castana la segue a ruota.

Poi torna seria. «Tu è per questo che non vivi qui giusto?»

Sky prende un respiro, giocherellando con le pelicine delle dita. «Sì, ho deciso di andare via dal college per Ebert circa sei/sette mesi fa. Dopo che lui mi ha tradita con mia sorella ho tagliato ogni ponte. Anche mio zio, che è il preside, è stato d'accordo con me.»

«E dov'è che abiti ora?»

«Da Bohijen, il socio di Conrad. Ti ricordi? L'altro ragazzo che fa i tatuaggi.»

Annuisce.

«Quindi non hai più rapporti neanche con la tua famiglia?»

«Li vedo una volta a settimana. Conrad o Bohijen mi accompagnano alle cene, ma ovviamente mia sorella non la faccio presenziare»

A Rikki si forma un sorrisino spontaneo sulle labbra.

«Conrad mi ricorda un mio vecchio compagno di liceo, sai? Dolce, affabile, sempre carino nei modi. Forse è per questo che mi piaceva così tanto...»

«Sì, ma Conrad è anche tanto stronzo eh!» Ridacchia Sky; Allegra, spegnendo tutto, si avvicina alle due. Così la bionda le fa spazio sul letto, ma un'improvviso borbottio di stomaco le fa drizzare sull'attenti.

«Ordiniamo la pizza?» propone Rikki, gli occhi che brillano.

«Assolutamente sì!»

Scelti i gusti, chiamano una pizzeria e se la fanno portare in università.
Infine, tornano a parlare.

«E chi è questo ragazzo che ti ricorda Conrad?» Sky prende a fare il solletico all'amica e quella ride come una pazza.

«Smettila, Sky!» Lei lo fa e la Suarez si ricompone.

È proprio vero che Sky porta allegria in qualsiasi posto vada.

«Lui si chiama Charles, è francese ed è stato un anno a Londra a studiare. Noi ci piacevamo da morire, ma non ci siamo mai veramente impegnati per provarci. E quando è finita la scuola, beh... Io ho cercato di fargli capire, forse troppo brutalmente, che non potevamo stare insieme.»

«Allora anche tu, sotto sotto, sei una stronzetta proprio come il nostro Conrad!»

«Nessun si piglia se non s'assomiglia!» blatera Allegra e Rikki la spintona un po'.

«Però con Conrad non intendo affatto rinunciare, quindi, ahimé, mi dovrò tramutare in una mega sottona»

«Amica, lasciatelo dire, tu sei già una sottona!» interviene Allegra.

«Non posso che confermare» pigola Sky. «Solo che, voglio metterti in guardia, Rikki: non sarà facile fare breccia nel cuore del nostro bel tatuatore, perché è rimasto tanto scottato dalla sua ex Maya», le confida ancora.

Rikki accartoccia le sopracciglia. «Come mai?»

«Diciamo che lei non si è comportata benissimo con lui, anzi... È stata una vera bastarda! Lo ha tradito ed è rimasta pure incinta!»

«Cosa? Oddio, non riesco neanche a immaginare quanto possa aver sofferto!»

«Molto, sì. E l'ha pure rincontrata qualche settimana fa quando ha accompagnato la cuginetta a scuola»

«Hanno parlato?»

«Sì, ha anche visto il bambino. Diciamo che da allora è entrato un po' in crisi», esclama Sky.

«Ma tanto ci penserà la nostra Rikki a farlo tornare a sorridere», scherza Allegra, facendo ridacchiare Sky e sbuffare la castana.

Quest'ultima poi si rivolge di nuovo alla segreteria del Jolly Tattoo.

«E tu, dopo Ebert non hai più pensato di rifarti una vita?»

L'ilarità si spegne in un istante.

«In realtà no. Mi sono buttata su altre cose. E sinceramente preferisco così. I maschi portano solo guai»

«Lo so bene!» confabula Rikki.

«Soprattutto quelli che ti fanno male fin dentro la psiche.» Ragiona Sky. «Ebert mi ha veramente distrutta... E non so per quale ragione io abbia scelto di non denunciarlo.» Sospira, parlando ancora.

«Difatti mi è molto dispiaciuto per quanto successo, Rik. Minacciarti con un coltellino è stato...»

«Che cosa?» strepita Allegra, alzandosi di colpo e fissando la compagna di stanza negli occhi. «Ebert ti ha puntato un coltellino addosso e tu non mi dici un cazzo?»

«Non volevo ti preoccupassi»

«Sei mia amica e non mi dovrei preoccupare?!» sbotta ancora Allegra.

«Hai ragione, ma è una situazione delicata e...»

«Niente scuse, Rikki, ti prego.»

«Non sono scuse, Alle, è la verità! Comunque adesso lo sai e ti pregherei di tenertelo per te.» Sospira, poi si rivolge di nuovo a Sky. «A proposito, tuo zio ti ha detto qualcosa? Come ci dobbiamo comportare?»

Sky si fa pensierosa. «È stato molto vago, in realtà. Ha ribadito semplicemente di lasciar fare a lui»

«Oh...» inscena Rikki, «e tu come stai?»

«Beh non ti nego che ho avuto sicuramente momenti migliori, però... Non posso dire di stare male, Rikki. Ho Conrad, Bohijen, il lavoro, la fede... Adesso ci sei anche tu»

Quando quel discorso lascia le labbra di Sky, a Rikki iniziano a scendere delle lacrime; si sporge in avanti e l'abbraccia di slancio.

Anche a Sky si bagna la pelle delle guance di lacrime.

È vero che si conoscono da poco, che fondamentalmente non hanno chissà quale rapporto, però la bionda lo sente dentro quanto la stia aiutando, quanto non si senta più sola.
E le vuole bene.

E ben presto le due si ritrovano a singhiozzare, intrise in un vortice di emozioni.

«Non ho mai avuto una vera amica, ma tu gli assomigli tanto, Rikki», le confida, sorridendo.

Rikki si asciuga una lacrima. «Sei un'anima bella, Sky, non dimenticarlo mai. E sì, la stessa cosa vale per me. In te e Allegra sto trovando davvero due amiche eccezionali.»

Così, si agganciano tutte e tre in un nuovo abbraccio, continuando a piangere.

Poi qualcuno bussa alla porta, e così Allegra va ad aprire.

Ringraziando e pagando il fattorino, le tre si mettono successivamente a mangiare, ridendo e scherzando del più e del meno.

🌓🌓

«Sta arrivando Conrad», annuncia Skyler, gettando il cartone vuoto della pizza per terra e bloccando il cellulare.

«Stai scherzando spero?!» formula Rikki sgranando le pupille.

Si pulisce le labbra e ingoia un sorso di Coca Cola; Skyler ghigna.

«In realtà no»

«Eddai, Rikki, ma che ti frega?!» risponde Allegra, dando un morso alla sua ultima fetta di pizza.

Skyler la vede aprire la bocca, ma un mormorio di nocche destreggia nell'aria fa bloccare tutto.

«Oh cazzo», si ritrova a masticare Rikki, sprofondando quasi sotto le coperte. Prima di andare ad aprire, sia Allegra che Skyler scoppiano a ridere.

Poi, dopo alcuni secondi, Sky lascia entrare Conrad stretto in una giacca di pelle con le borchie, jeans a sigaretta, felpa nera dell'Abercrombie e anfibi del medesimo colore. Ma lui si gira prontamente verso di lei, varcando al minimo la stanza.

«Sono passato solo per sapere cosa ti aveva detto Newman, dato che non mi hai scritto»

Sky si batte una manata in fronte. «Cavolo hai ragione! Scusami ma mi sono proprio dimenticata»

«Accomodati», gli dice Allegra, spostandogli la sedia della scrivania, ma lui scuote la testa.

«Vado via subito, è meglio.»

Rikki non ha ancora detto una parola. Sky si accorge che non lo sta neanche guardando.

«No, rimani dai, ci fa piacere», sorride la bionda, cercando di smuovere la situazione e presentandogli Allegra. Fa anche il nome della Suarez, ma quella inscena un finto riposino.

Lui allora prende posto, mentre Sky inizia a rivelargli le parole dello zio e il posto dove si sono ritrovati.
Della chiesa ad Harlem.
Del parroco Matthew.

«A tal proposito, domattina entro un po' più tardi a lavoro, perché vorrei confessarmi. Sono già d'accordo con il pastore»

Conrad annuisce, sorridendo . «Non metterci troppo, altrimenti Bohijen chi lo sente».

Sky si mette a ridere.

🌓🌓

Come annunciato, la Andrews esce dalla metro alle 07 e 47AM e cammina per raggiungere la chiesa.

Il cielo è grigio questa mattina, preannuncia pioggia e qualche tuono in lontananza spaventa gli uccelli e li fa volare su altri alberi.

A Sky non piace molto. Infatti vuole sbrigarsi per poter tornare al Jolly e stare al caldo.

Giunta davanti alla chiesa, entra proprio nel frangente in cui le prime gocce d'acqua prendono a bagnare l'asfalto. Un nuovo tuono squarcia l'aria.

«Brr, che freddo», soffia, percorrendo la navata.

«Bambina!»

Matthew l'accoglie con un gran sorriso non appena la vede, stringendola in un nuovo caloroso abbraccio.

«Hai visto che tempo?» fa conversazione lei.

«È previsto un bell'acquazzone!» conferma l'uomo. «Comunque, andiamo?»

La chiesa è silenziosa, tranne per della musica che proviene da un'altra stanza e poi un boato. Nessun fedele nei paraggi. Solo Matthew e Skyler.

La ragazza annuisce.

Così, apre la tenda del gabbiotto delle confessioni, e quando sta per farlo anche il pastore, qualcuno lo interrompe.

«Mi scusi, ma abbiamo un problema con una signora del coro. Può venire un attimo?»

Matthew guarda Skyler, che vuole entrare e mettersi a sedere. «Ti aspetto qui.»

I due si allontanano e tutto succede d'improvviso: la ragazza si sente afferrare da dietro con qualcosa, probabilmente una corda, che va a pressarsi sulla sua gola. Non riesce a urlare, ma solo a dimenarsi convulsamente nel tentativo di liberarsi.

Le tappano persino la bocca, e mettendo le mani su quelle dei suoi aggressori, riconosce una callosità e una morbidezza che, tra gli sprazzi della paura, le fa avere un quadro più caro.

Poi gli occhi si spalancano e fissano il vuoto.

I pensieri diventano polvere.
Una lacrima le solca la guancia.
I mostri sotto al letto le ridono nelle orecchie.

Il respiro si accorcia, fino a morire strozzato nell'esofago. Mentre il rintocco dell'orologio, che è l'ultima cosa che avverte, scandisce le 08AM in punto.











#Spazioautrice
Buona domenica fiorellini miei 🤍
Lo so, avrei dovuto aggiornare stasera alle 21 come diceva il countdown nelle stories su Instagram (se non mi seguite, male!), ma non ce la facevo più ad aspettare.
Ho appena finito di editarlo, tra l'altro, e anche se mi fa abbastanza schifo... Beh, eccolo qua! Ahahahha

Okay, forse non dovrei ridere.
No non dovrei.
Perché qui si soffre, e si soffre pure parecchio! Si soffre come i cani... Forse peggio.

E mi duole annunciarlo, ma la nostra Skyler non ce l'ha fatta.
Ha raggiunto il suo destino.
Lo so, mi odierete adesso... Mi odio anche io, ma questa era la sua fine.
E null'altro poteva tenerla in vita. Perché chi ama i mostri, li ama anche quando sono dannati per sempre e ti fanno del male.
E Skyler, Ebert lo ha amato tanto, più di sé stessa forse, anche se lo sapeva che era marcio, come lei stessa dice. Ma al cuore non si comanda e neanche al destino si comanda; e neanche alle leggi divine.

A certe cose non ci si può sottrarre.

Comunque, mi auguro che nonostante ciò abbiate capito il perché è successo... E soprattutto: chi sarà l'altra persona oltre a Ebert? Lo abbiamo compreso tutti che uno dei due era lui, no?

Fatemi sapere tutto ciò che pensate e ah: nelle mie stories su Instagram (zaynhugstories__) trovate un box, dove potete farmi tutte le domande che volete 🤍
Vi mando un abbraccio 🥰
Grazie per tutto 🤍

P.s. questo è il mio tik tok: gliabbraccidizayn
Magari nei prossimi giorni potremo fare una live e parlarne meglio, che dite?

P.p.s grazie alle mie due stelle Hellen_Ligios e ManuelaFlore che hanno sempre dei suggerimenti bomba 🙏🏻❤️
Vi amo❤️‍🔥

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