94. La fata

Vibra di meraviglia

il tuo trono d'inchiostro:

non so se mai l'ho raggiunto

se mai sono partito.


Il giorno che mollai gli ormeggi

forse mischiai male le carte.

L'acqua del lago era liscia

da far vedere le fate nuotare.


Aleggia la vela soffice

al vento mattutino.

Al canto degli elfi in festa

approdo allo scoglio.


Ch'io sia partito

non è mia certezza,

forse colato a picco

nel lago azzurrino,


ma il tuo trono ho visto

e tu eri bellissima

fata regina dei fiori

sul morbido inchiostro.


E non so quanto ancora

dovrò cercare di ripartire

prima di vederti ancora

e per sempre restare.


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