Capitolo 5
29 aprile, anno 475 luna primo quarto
Palazzo Lux Maximus, distretto centrale
Da un po' di tempo mi alleno tutti i giorni per la maggior parte del tempo.
La mattina studio con mia nonna o mio nonno e il pomeriggio mi alleno fisicamente con la spada.
Mio nonno controlla i miei progressi attivamente e mi ha detto che miglioro sempre di più.
Ogni giorno il nonno mi sprona a continuare e a volte anche ad esagerare, certi giorni non riesco nemmeno a trovare le forze per camminare fino al letto quindi il nonno stesso mi sdraia sul letto e si preoccupa di darmi la buonanotte.
A volte ho le mani così consumate e ferite che mi bruciano per ore, il corpo mi va a fuoco per quanto lo spinga ad andare oltre i suoi limiti, raramente mi veniva quasi da piangere per il dolore ma non l'ho mai fatto e ne sono orgoglioso.
Tutto questo è necessario così che sia pronto ad affrontare qualsiasi cosa e ne sono consapevole.
I miei genitori si accorgono di ciò e a volte li sento discutere col nonno ma a me questi allenamenti vanno bene così.
Non mi lamento mai.
Voglio essere il migliore e questo è il prezzo da pagare.
Samuel invece, a quanto so, ha un maestro che lo segue con pazienza ma è da un po' che non mi fermo a parlarci e a cercare di capire come sta.
So anche che la mamma ha voluto toglierlo dagli allenamenti del nonno per paura che lo demoralizzasse troppo ma ora all'alba dei nostri 5 anni non sa impugnare nemmeno una spada.
Oggi sono a casa da solo con lui poiché papà aveva una riunione con il nonno e la mamma doveva fare cose importanti quindi in stanza ci siamo io, lui e i servi che mentre puliscono ci tengono sotto controllo.
Seduto sul divano guardo i documentari sugli animali mangiando dell'uva, che è la mia frutta preferita.
Da una manciata di minuti che non vedo Samuel gironzolarmi intorno e sto quasi per esultare quando inizio ad insospettirmi quindi scendo dal divano e mi dirigo verso la nostra cameretta guardandolo truce.
Ha aperto la mia teca e sta accarezzando la mia nuova spada, il nonno l'ha cambiata reputando la precedente troppo leggera ormai per me.
Mi guarda, lo sguardo azzurro identico al mio grigio nell'espressione, e mi fa un lieve sorriso 《Questa spada è bellissima,vorrei saper usare anche io una spada》 dice appena mentre io lo guardo impassibile e gli vado vicino per allontanarlo e dirgli di stare lontano dalla mia nuova arma.
Sono geloso delle mie cose.
Mentre lo spingo verso l'uscio della cameretta lo sento puntare i piedi e fermarsi guardandomi volenteroso 《Insegnami! Ti prego Seth! Insegnami anche solo a tenerla bene tra le mani e sarò contento! Ti prego..》dice in un flebile sussurro con quegli occhi dolci da cucciolotto.
Tsk, fastidioso mocciosetto appiccicoso.
Sbuffo appena in risposta per poi osservarlo meglio.
Vedo Samu esitare qualche secondo non volendo tradire la sua posizione e pronunciarsi in cerca di risposte alla sua domanda.
Devo dire che lui nonostante tutto cerca sempre di starmi vicino, anche alla sera dopo cena cerca sempre di chiacchierare, chiedermi come è andata la mia giornata o semplicemente se voglio dell'acqua prima di prendere sonno.
Non so esattamente perché ma tenta sempre di passare del tempo con me, riservandomi sorrisi o parole gentili, mi cerca e vuole sempre giocare appena ne abbiamo l'occasione.
Sto quasi per dirgli di no però poi intravedo una specie di macchia rossa sul suo polso,sembra un livido o qualcosa di simile.
《Che ti è successo lì?》 Gli chiedo preciso notando il livido,anche io li ho ma scompaiono in una notte al massimo invece il suo non è di oggi né di ieri sera.
《Stavo giocando con dei bambini e sono caduto,sono sempre così goffo...》 mormora appena con sguardo basso.
Le sue parole non mi convincono tanto e mi fanno aizzare un moto di rabbia che arriva come fuoco alle mie tempie mentre provo anche un po' di sdegno? Compassione? Non so come definire questa sensazione di pena mista a protezione che provo verso mio fratello ma una cosa la decido, un principe, anche se si tratta di Samuel, ovvero una bilancia, non può farsi abbattere da un paio di bimbi solo nobili.
《Prendi la spada in legno che ti ha dato papà muoviti》 dico serio sospirando toccandomi appena il naso pulendolo dalla piccola goccia di sangue che arriva fino al labbro.
Non sarà semplice.
Samu obbedisce e va a prendere la spada di legno che tiene tra le sue cose in cameretta per poi tornare da me
《Presa, ora che devo fare?》mi chiede aspettando che gli dica qualcosa.
Non nascondo che un po' sono compiaciuto dal fatto che subito mi obbedisca e aspetti impaziente le mie parole, una sensazione di euforia mi pervade, amo dare ordini.
Io vado a prendere la mia nuova spada e gli mostro come mettere le mani per poterla impugnare bene, bilanciando il peso e la lunghezza di essa.
Lo vedo subito in difficoltà, molta difficoltà e sospiro《Devi rilassarti, la spada deve essere il prolungamento del tuo braccio》
《Ci provo》 dice ascoltandomi e cerca di fare ciò che gli dico,sembra abbastanza deciso e mi guarda attentamente.
Io gli mostro ancora come deve fare e lui migliora un po' ma iniziando a riflettere penso che forse la spada non fa per lui.. in fondo non tutti sono portati per la stessa arma.
Gli prendo la spadina e gli dò una penna 《Tirala contro la porta》gli ordino senza tanti giri di parola e con tono fermo indicandogli precisamente la congiunzione del disegno di legno.
Samuel annuisce e tira la penna con forza sul centro della porta, lo guardo con attenzione e poi sorrido annuendo soddisfatto e felice per la scoperta《Tu sei un tiratore!》
Samu mi guarda felice anche lui 《Ed è una cosa bella Seth? Vuol dire che sono bravo con le frecce o i pugnali?》chiede con incertezza dato che non è mai stato allenato con quel tipo di armi.
《Con l'arco e le frecce,ne ho uno di là... ma mi devi prima dire cosa ti hanno fatto》ribatto con decisione.
Nessuno può umiliare mio fratello, un principe, e picchiarlo in quel modo e riflettendoci deve averle prese di brutto per avere ancora i lividi.
Samu anche se un po' titubante all'inizio mi inizia a raccontare di come gli altri bambini lo prendano in giro e gli facciano dispetti di ogni genere e ultimamente di come due bambini l'avessero aggredito ma lui fosse riuscito a scappare dopo un bel po' di pugni e calci.
《Questo è tutto》 termina e scorgo nel suo sguardo la paura che io sia molto deluso da lui, come di essere un fallimento e che io stesso possa guardarlo con ancora meno rispetto di prima.
Ed effettivamente è così sono deluso, molto deluso perché va bene prenderle ma solo se si tratta di allenamento, se invece lo si fa perché non ci si sa difendere da degli idioti è altro《Torna ad allenarti con me e il nonno, quel posto non fa per te, io sono bravo con l'arco e tu potrai seguire le mie orme, non mi offenderò per ciò ma dovrai convincere la mamma e non piangere》
《Sì,convincerò la mamma e non piangerò》mi dice però quest'ultima la vedo dura,è un piagnucolone e anche ora ha gli occhi azzurri velati di lacrime 《Grazie Seth!》mi abbraccia di slancio e io roteo gli occhi dandogli una leggera pacca sulla spalla 《Okay, ora staccati però》borbotto dopo qualche attimo《Non devi farti mettere i piedi in testa》aggiungo una volta che posso guardarlo negli occhi con serietà.
Lui annuisce e poi mi invita a giocare con lui e io declino l' invito portandogli un libro 《Leggiamo, è più produttivo》
Così insieme iniziamo a leggere,noto che in questo è molto migliorato e sa i significati anche delle parole più difficili che credevo non conoscesse.
Questo pomeriggio insieme credevo che sarebbe stato una noia ma tutto sommato non è così.
Ma appena inizio a ricredermi in ciò ecco che lui inizia ad accollarsi e a fare mille domande diventando appiccicoso《Smettila Samu!》
Samuel sbuffa ma smette di farmi domande e poi finalmente nonno viene a prendermi per allenarmi.
Vedo Samu che mi guarda un po' intristito e sbuffo guardando il nonno《Nonno.. se gli insegnassi ad usare l'arco? È abbastanza preciso.. potrebbe arrivare ad un livello accettabile》
Il nonno mi guarda un po' spiazzato non aspettandosi che io considerassi Samuel o lo aiutassi minimamente a fare qualcosa ma decide di accontentarmi.
《E va bene,se proprio desideri fagli imparare ma non voglio sentire nessun lamento o piagnucolio e soprattutto non voglio che tu ti distragga Seth》Afferma il nonno incrociando le braccia al petto col solito atteggiamento severo.
Io annuisco sorridendo e guardo Samu《Muoviti su》lo incoraggio ed entrambi andiamo ad allenarci.
Passiamo il pomeriggio e la sera prima di cena in palestra ma c'è una cosa però che non riesco a togliermi dalla testa.
La vendetta.
Io dovrei essere l'unico a poter tormentare mio fratello, nessun altro può osare farlo.
È con questo pensiero che mando a chiamare Arthur e gli chiedo di indagare per sapere chi esattamente si permetta di prendersi certe libertà col secondo principe di famiglia ed infatti non ci mette molto a riferirmi i nomi di quei bimbi che con superbia osano disturbare mio fratello.
A tavola sorrido mangiando tranquillo per poi prendere Samu per mano e alzarmi da tavola, cosa insolita per me, prima che tutti abbiano finito e avvicinarmi a papà con un bel sorriso compiaciuto ma soprattutto finto ed esordisco con 《Papà io e Samuel possiamo andare a giocare un po' con Arthur prima di andare a letto?》
Mio padre ha un'espressione chiaramente perplessa ed inarca un sopracciglio chiaro per la richiesta ma, dopo averci pensato per pochi secondi, annuisce 《Va bene ma mi raccomando di non farvi male e non tardate troppo》
Tranquillo papà, non mi farò male.
Si faranno male gli altri.
È con questo pensiero che annuisco alle parole di mio padre 《Certo papà》rispondo e Samuel, un po' confuso, si lascia semplicemente trascinare
《Cosa succede Seth? Cosa vuoi fare?》mi chiede il mio gemello.
《Stai tranquillo Samuel》lo rassicuro con un'occhiata 《Voglio solo risolvere una cosa》gli rispondo con sicurezza mentre camminiamo, andando verso i giardini.
Appena arriviamo all'ingresso trovo Arthur ad aspettarci 《Arthur》gli faccio un cenno di saluto, il mio gemello invece sorride apertamente e gli stringe una mano in modo amichevole 《Ciao Arthur, è bello vederti》
Il biondo vestito elegante con camicia e pantaloni accenna un sorriso verso Samuel ricambiando la stretta e guarda poi me per poi fare un piccolo inchino 《Miei principi》
《Sono qui?》chiedo semplicemente guardando Arthur che con un sorrisino annuisce semplicemente e mi indica un punto nel giardino dove effettivamente si scorgono 3 ombre scure.
Samuel ci guarda non capendo e iniziando a insospettirsi 《Che volete fare? Chi c'è la?》chiede intimorito
《La tua vendetta Samuel, devi imparare a farti rispettare e adesso insieme a me e Arthur quei tre li facciamo piangere, perché non esiste che tormentino mio fratello》camminiamo e vedo già che Arthur ha fatto un bel lavoretto appendendo i tre a testa in giù.
Faccio un bel sorriso compiaciuto verso Arthur 《Bel lavoro Arthur... allora voi tre pensavate di tormentare mio fratello senza conseguenze mh?》giro intorno ad ognuno di loro che provano inutilmente ad afferrarmi.
《Non è colpa nostra se tuo fratello è meno di una formica》ribatte uno di loro dagli occhi neri e i capelli neri 《Noi gli facciamo un favore, lo provochiamo e magari impara a tirar fuori un po' di corag-》non lo lascio concludere che gli arriva un bel pugno nello stomaco.
Torno al fianco del mio gemello che osserva il tutto incredulo che io sia arrivato a tanto 《Forza, vendicati Samu. Ricambia ciò che ti hanno fatto questi idioti》
Samuel mi guarda con gli occhi azzurri innocenti e confusi.
Scuote piano la testa dopo un po' che è rimasto fermo a fissare i tre Tiefling che penzolavano 《Seth grazie ma non sono come loro, Io sono diverso e non mi abbasso al loro livello》dice in modo pacato《Loro sono solo degli stupidi prepotenti, non sanno fare altro che usare calci e pugni per esprimersi, Io sono migliore》afferma con sicurezza malgrado l'insulto di poco prima.
È sempre stato un bambino molto pacifico e tranquillo ma pensavo che la rabbia l'avrebbe comunque travolto.
Invece ancora una volta mi ha dimostrato di essere diverso da me.
È un animo dolce e puro, sempre, un animo equilibrato e senza eccessi come quella bilancia che lo rappresenta.
Non c'è mai una volta che Samuel si discosti dalla propria bussola morale, un azione che non rispecchi il suo buon cuore e che non sia rivolta agli altri.
《Allora che vuoi fare? Ormai gli abbiamo appesi potresti almeno pretendere delle scuse》ipotizzo io osservandolo mentre lui sorride e annuisce per poi porsi di fronte ai 3 bimbi e cercare di imitare un tono deciso e risoluto.
《Voglio delle scuse da voi tre》dice il mio gemello osservandoli《Voglio delle belle scuse e soprattutto sincere》
I tre iniziano a ridacchiare e io e Arthur a quel punto arriviamo a loro con un altro pugno che li fa singhiozzare con un urletto strozzato e soffocato mentre il biondo esclama con un po' di prepotenza《Chiedete scusa al principe Samuel!》
《Avete sbagliato a trattarmi in quel modo, si devono rispettare gli altri, Se non vi piaccio potete anche non avvicinarvi a me ma assolutamente non sono ammessi comportamenti come il vostro, sia nel mio caso che con quello di tutti gli altri bimbi!》ribatte ancora Samuel con decisione mentre guardava i tre.
Incrocia le braccia al petto e sta di fronte a loro senza paura mentre io guardo i tre ancora, aspettando le loro parole in merito.
Credo che si scuseranno con mio fratello ma solo per essere liberati e se mio fratello lo chiederà dovrò farlo infondo, la vendetta era la sua anche se non mi trova d'accordo.
I tre cominciano a piagnucolare scuse fittizie elogiandolo e acclamandolo quasi in segno di adulazioni, come dei serpenti cercano di insinuarsi in lui con parole dolci che lo inorgogliscano ma vedo la sua espressione non cambiare per poi voltarsi verso me e Arthur sorridendo, un sorriso leggermente malvagio.
《Io vado in camera mia, vi voglio vedere li tra 20minuti》dice iniziando a camminare non menzionando cosa fare con i 3 bulletti.
Io e Arthur ci guardiamo consci che per i prossimi 15minuti ci divertiremo tanto.
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