Capitolo 14

10 aprile, anno 490 luna gibbosa calante
Palazzo Lux Maximus, distretto centrale

Sono passate delle settimane dall'inizio del mio soggiorno.
Ho instaurato una sorta di routine che ripeto, essa è ben scandita e mi aiuta a non distrarmi dal mio obiettivo: essere re e conquistare il mio trono e fortificare il mio corpo e il mio spirito.

Tutto sommato nella villa del signor Leroy non mi trovo per nulla male e Maxime viene a trovarmi appena può cercando di essere discreta e senza dare nell'occhio e devo ammettere che è sempre un enorme piacere trovarla nelle mie stanze.
Le ho spiegato numerose volte come non attirare attenzioni con strani atteggiamenti a palazzo e di non abbassare la guardia o il piano sfumerà.

Ultimamente noto il suo nervosismo crescere, anche se non ne conosco il motivo e vedo come tratta male un po' tutti specialmente i servi, più del solito almeno, ma dopo aver passato un po' di tempo con me sembra rasserenarsi come rassicurata dalla mia presenza e tornare affabile e più lasciva, lasciando da parte la perfezione che richiede in modo costante.

A volte capita che la mattina venga anche a vedere gli allenamenti miei e dell'esercito dandomi dei consigli ma stranamente ho notato che proprio in quelle occasioni Marcus, il soldato dagli occhi verde prato, evita di venire inventandosi sempre qualche scusa e ciò mi rende perplesso.

Ho il sospetto che tra lui e Maxime ci sia qualcosa, probabilmente ha qualcosa da nascondere che coinvolge la mia futura sposa e voglio scoprirlo.
Che siano stati amici o amanti in passato? Se anche fosse non dovrei esserne geloso eppure qualcosa al solo pensiero mi incendia l'animo facendo bruciare i miei pensieri e facendomi arrovellare lo stomaco.
Conoscendo Maxime però lo ritengo improbabile ma non so cos'altro possano avere in comune una nobile come lei, sempre vissuta a palazzo tra giardini, banchetti e the pomeridiani e un tipo comune e umile come lui, un mercenario non esperto che mette la sua vita a disposizione del miglior offerente.

Ho vagliato l'opzione che possa anche essere stato un suo servo ma è subito stata scartata, perché in caso, lo ricorderei ma quegl'occhi verdi e i capelli corti e scuri non mi sembra di averli mai incrociati.

Decido così una mattina, dopo aver fatto la mia solita colazione con lo Zio Leroy di andare negli alloggi dei soldati e presentarmi alla sua camera sperando che non abbia altri con cui la condivide al momento.

Busso e dopo pochi secondi mi ritrovo davanti la figura del ragazzo che fa un lieve inchino.
Si stava ancora preparando per la giornata a giudicare dalla camicia non ancora del tutto abbottonata ma la sua voce giunge presto alle mie orecchie.
《Buongiorno signore, come sta? Posso esserle utile in qualche modo?》 mi chiede con tono basso e gentile, sorpreso dalla mia visita.
Non è mia abitudine infatti andare a bussare alle loro camere ma li aspetto direttamente in palestra.

《Si, perché non ti presenti sistematicamente agli allenamenti?》vado dritto al punto della questione, non volendoci girare intorno.
Voglio capire cosa mi nasconde.
Nella mia posizione non posso permettermi che qualcuno possa avere segreti specialmente nei miei confronti.

《Problemi familiari,ogni tanto devo tornare a casa a trovare la mia famiglia signore》 mi dice dopo qualche secondo con sguardo sicuro ma so che ha esitato, l'ho visto nella sua espressione e nel fatto che sia impallidito appena la mia domanda si è formulata.
Tuttavia non devo dimenticare che potrebbe essere anche solo per la più razionale paura di deludermi ed essere cacciato, l'ansia di aver commesso qualcosa di errato che lo abbia fatto trasalire.
Chi è rimasto nel mio esercito al momento, dopo la scrematura ci tiene al suo posto, molto sudato tra l'altro e sopra ogni cosa, molto ben pagato, un incarico a tempo pieno ed indeterminato con vitto e alloggio.

《Sei proprio sicuro? Odio le bugie soldato e chi mi mente non fa una bella fine e dovresti sapere che non sono di mio gradimento nemmeno le mezze verità o le ommissioni》ribatto con tono di voce minaccioso insistendo premendo sul suo sguardo.

《Sicuro》dice mentre si sistema appena il ciuffo di capelli che gli stava davanti agli occhi con tocco rapido e veloce che gli permette di abbassare il viso non riuscendo più a sostenere il tono accusatorio.

Mi fermo un attimo ad osservarlo ripercorrendo nella mia mente il tempo trascorso notando con gioia che ultimamente è molto migliorato e non escludo che ormai possa diventare uno dei soldati fondamentali per attaccare quando sarà il momento, lui è tra quelli nella mia classificazione portato al comando che considero furbo e dallo spiccato intelletto.

Resta fermo per qualche attimo e poi comincia a guardarmi negli occhi, aspettando la mia reazione, senza dubbio ha fegato a farlo, considerando che quando sono nervoso o pongo domande dirette generalmente nessuno ha il coraggio o osa semplicemente alzare lo sguardo oltre le mie scarpe.

《Lo spero per te o le mie punizioni saranno severe, sai che non sono un principe conosciuto per la sua bontà d'animo》concludo dopo un lungo minuto di silenzio fra noi due per poi voltarmi verso la porta e andarmene.
Sembrava sicuro ma l'incertezza iniziale mi porta a voler scoprire di più, a volerlo analizzare per poter essere certo delle mie insinuazioni.

Mentre inizio ad allenarmi non smetto di pensare che tutta questa situazione non mi convince, forse dovrei conoscerlo meglio, portarlo tra le mie grazie e così diventando una specie di amici potrebbe rivelarmi ciò che voglio sapere, che forse potrebbe essere molto meno grave di quello che immagino, sarebbe da sciocchi mettersi contro il proprio futuro re.

Ma la vera domanda è come si fa ad avere degli amici? Pensandoci bene io non ne ho mai avuti, tranne Arthur ovviamente che però fu lui a insinuarsi nella mia vita e non io a cercarlo e che al momento non vedo da anni poichè rinchiuso in un college maschile e Samuel che però è il mio gemello quindi non so se posso reputarlo anche amico.

Appellandomi al mio buon senso e a tutte le ore di studio ricordo che lessi da qualche parte che essa è una comprensione reciproca, è un voler bene l'altro, rispettarlo, fare delle cose buone per l'altra persona e provare simpatia e fiducia senza aspettarsi nulla in cambio.
Tutti semtimenti e cose che provo fatica a fare, considerando gli insegnamenti sulla diffidenza del nonno.
Specialmente le sue parole sul non fidarsi di nessuno che ora risuonano più forte nella mia testa, qualsiasi persona può tradirti e soprattutto in qualunque momento.

Un idea però si insinua in me: allenerò personalmente Marcus così mi sarà grato perché potrà diventare un forte soldato e magari potrò anche godere della sua fiducia al punto che mi dirà i suoi segreti più profondi e soprattutto quelli che sospetto riguardino Maxime.

Guardo i soldati, analizzando i loro movimenti e i loro esercizi camminando tra di loro e correggoli senza esitazione pretendendo sempre il massimo.
Quando arrivo in fondo al gruppo vedo dei soldati in difficoltà con alcuni esercizi e proprio la persona che è nei miei pensieri e mi ossessiona da tutto il giorno cercare di aiutarli.
Gli mostra le posizioni e loro lo imitano in modo grato e composto prendendolo da modello.

Mi indirizzo verso di lui con passo sicuro facendo risuonare la mia voce per attirare la sua attenzione chiamandolo《Marcus》

Marcus subito rigido fa un inchino, tornando al suo posto per poi venirmi in contro non aspettandosi di essere chiamato 《Signore mi dica.. ho fatto qualcosa che non vi compiace?》mi chiede probabilmente pensando che sarà rimproverato per l'aiuto dato agli altri, sa che non desidero pesi nel mio esercito ma non è questo il mio scopo adesso.

《No, niente di tutto questo》dico aprendomi in un lieve sorriso compiaciuto《Stai diventando veloce e agile ma penso che ancora non sia abbastanza, penso che tu possa fare di più e meglio》dico osservando il suo sguardo che al momento si appiattisce rivelando delusione《Vuoi migliorare ancora?》gli chiedo direttamente.

《Certo signore,sono qui per questo, per essere forte e se lei desidera e vede in me questo potenziale io farò tutto ciò che lei mi dirà》

《Allora parteciperai ai miei allenamenti speciali》dico in modo pacato osservandolo e cercando di capire dai suoi gesti i suoi pensieri.

Marcus subito si avvicina ancora più incuriosito e impavido《Bene,da cosa iniziamo mio signore?》dice perdendo completamente interesse al gruppetto di ragazzi e concentrando quelle lame verdi su di me.

《Intanto finisci l'allenamento normale poi dopo una doccia ti presenterai nella mia palestra privata in villa,io sarò li ad attenderti》

Annuisce e sotto il mio sguardo vigile lo noto allenarsi e restare concentrato per poi alla fine dell'allenamento andare verso gli spogliatoi prendere i suoi abiti e uscire dal campo andando verso le piccole case vicine alla villa dove alloggiano i soldati.

Perché non fa la doccia con gli altri?

Ciò mi incuriosisce e quindi inizio a seguirlo di nascosto,è tutto così misterioso e non posso negare che ciò mi stimoli.
Cammino per quella che mi sembra una decina di minuti fino ad arrivare ad una delle modeste case colorate di grigio e bianco.

Dietro di me però sento un leggero colpo di tosse e i boccoli biondi svolazzare mentre con un tono acido la ragazza mi chiede 《Perché lo segui scusa?》

《Maxime, perché mai tu segui me?》ribatto io innervosito.

《Beh volevo vederti,ti alleni sempre e volevo chiederti di stare un po' di tempo da soli》mi dice incrociando le braccia al petto mettendo così la scollatura in risalto.
Ragazza mia sai come attirare l'attenzione.

《Che ne dici di stasera?》Le dico per poi darle un bacio《ti posso far fare una cenetta solo per noi.. in camera mia e poi stiamo li che ne pensi?》

《Beh per farti perdonare mi dovresti fare anche qualche regalo non credi? 》 fa un lieve sorriso al bacio compiaciuta《Non ti perdonerò facilmente per avermi trascurata caro principe》

《Vedrò di farti cambiare idea》dico prima di afferrarle il mento con decisione e portarla davanti al mio viso《Siete mia e solo mia》dico leggermente con tono basso e roco prima di baciarla con forza e possessione non i soliti bacetti o quelli passionali prima del sesso questo è un bacio di proprietà.
Lei è di mia proprietà.

Maxime ricambia il bacio con coinvolgimento e si stringe a me mentre la tengo stretta tra le mie braccia.
In quel momento un altro colpo di tosse interrompe la scena ma questa volta è Marcus.

《Mio signore .. andiamo?》chiede a dovuta distanza da noi tenendo il volto basso quasi imbarazzato.

《Si ... certo Marcus 》dico mentre lascio Maxime ma lei mi afferra un braccio iniziando a piagnucolare.

《Non andare con questo soldatino,io sono una compagnia migliore》dice lasciva mentre avanza le sue lunghe dita per accarezzarmi il petto.

《Signorina abbiamo delle cose da fare》 ribatte appena con calma Marcus ma noto un certo fastidio mentre Maxime lo fulmina con lo sguardo.

Decido di spalleggiare il soldato ammonendo appena Maxime per poi dirle con pacatezza《Dolcezza, sarò tutto tuo stasera》dico con un sorriso furbo《Fatti bella e ricorda cosa mettere》dico facendole l'occhiolino per poi ritornare su Marcus《Andiamo soldato》

Ci avviamo ma ancora una volta la voce di Maxime mi blocca 《Potrei almeno assistere ai vostri allenamenti?》

《Domani Maxime, domani assisterai oggi no, dobbiamo prima trovare l'equilibrio adeguato》

Quasi intravedo un sorriso soddisfatto da parte di Marcus 《Allora signore andiamo ad allenarci,lasciamo che la signorina si occupi di altro》

《Certo Marcus》 mi ritrovo a dire e a lasciare Maxime li così inerme mentre sotto il suo sguardo vigile e irritato io e Marcus ci allontaniamo.

Andiamo nella mia personale palestra nella villa e ci alleniamo insieme, durante queste ore alziamo le temperature per aumentare la nostra resistenza al calore non risparmiandoci gli esercizi pesanti.

Alla fine mi tolgo la maglia ormai sudato mentre combattiamo e non so se sia mia impressione ma per qualche istante mi sembra di vederlo ancora una volta rosso in viso.

《Tutto bene Marcus? Ti vedo un po' accaldato, perché non togli la maglia? Tanto siamo tra noi e di certo io non mi scandalizzo》 gli dico infatti osservandolo meglio.

Il giovane dagli occhi verdi si sistema appena un ciuffo di capelli un po' appiccicato alla fronte e scuote la testa 《No signore,la ringrazio ma sto bene così》

《Sicuro?》insisto a questo punto 《Se pensi che sia per via di qualche brutta cicatrice sappi che a me non interessano, forza togliti la maglia Marcus》 dico esortandolo guardandolo serio.

《Signore io sto bene così davvero, non costringetemi a togliermi la maglia》dice abbassando appena il volto restando sicuro di se《Non mi piace mostrare il mio corpo a nessuno》 ribadisce appena lui indietreggiando di un passo.

《Siete timido?》chiedo leggermente confuso da questa risposta.

Lui annuisce velocemente 《Un po' quindi la prego di non obbligarmi, pensiamo a combattere》prende in mano una spada abbastanza pesante faticando un po'.

Metto la mano sulla spada disarmandolo in 2 mosse e adesso lo guardo dall'alto mentre lui steso a terra confuso si tiene la testa《Prima regola.. Non ti fidare mai di nessuno, stai sempre vigile e soprattutto è tardi.. dovresti andare io ho una cena importante e un dopocena altrettanto》

Marcus rotea gli occhi 《Immagino》dice con disappunto 《Se non sono indiscreto principe, la signorina vi piace molto?》

《È la mia promessa e il suo corpo è gradevole e la sua mente geniale》ribatto lasciando che si alzi da terra.

《Voi amate davvero quella ragazza? Io la trovo un po'... ecco ...superficiale》

" Superificiale, capricciosa, viziata e antipatica" riesco a sentire urlare i suoi pensieri con il mio potere e ciò mi evoca una leggera risata perchè effettivamente è tutto vero.

《Io la trovo furba, molto furba e ripeto con un bel corpo, devo farci dei figli non amarla tutta la vita, a noi basta semplicemente andare d'accordo》

《Voi quindi...》sta per dirmi qualcosa quando sentiamo vari rumori e una grande confusione.
Mi sporgo verso la porta notando appunto lei urlare contro una serva che ha fatto cadere tutto il set di porcellana da un vassoio.

Sospiro voltandomi verso Marcus《Aspetta qui》 dico serio prima di avvicinarmi verso di lei ancora a petto nudo e usare un tono calmo parlandole《Mia signora》le dico mentre le bacio la mano con un sorriso《Placate la vostra ira, era solo un servizio di porcellana, posso riempirvi di essi》dico prima di baciarla e fare un segno alla serva come a dirle di prendere in fretta le sue cose e andarsene.

《Questi servi goffi che non fanno le cose alla perfezione mi irritano》 ribatte appena ma meno nervosa di prima gesticolando《Dovrebbero rigare dritto, esattamente come i cavalli, dovrò ricordarglielo》dice con cattiveria mentre oltre la tenda vedo spuntare appunto il frustino.

Marcus si avvicina e aiuta la donna a pulire velocemente per poi dare veloci occhiate esattamente nella mia stessa direzione con sguardo assorto, quasi affranto come se un ricordo gli fosse balenato in mente.

Incrocio il suo sguardo cercando di capire e di concentrarmi per sentire i suoi pensieri ma Maxime mi distoglie presto dal mio intento con un bacio trascinandomi lontano.

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