*Capitolo Bonus!* La storia di DaffyScratch

*Author's Note*

come promesso, il capitolo speciale con la storia di DaffyScratch! *avvertenze*: preparate i fazzoletti. Buona lettura~

*Assedia's P.O.V.*

Non capivo perché, ma DaffyScratch mi stava sempre attaccato, ma continuava a mantenermi quella che ero, Assedia. Era incredibile, ma ci riusciva. Non nascondo che a volte era decisamente irritante ma... era Daffy, era il mio migliore amico... amico... lui lo diceva spesso. Adoravo quella parola, e mi rendeva triste che nessun altro lo usasse per me. però non capivo... perché avere tanta premura... per me? qualche giorno dopo, accadde qualcosa che me lo spiegò:

Avevo trovato delle bacche di belladonna, bacche molto velenose, ma io ero immune a qualsiasi tipo di veleno... non che qualcuno lo sapesse Mangiai buona parte delle bacche e poi  mi accucciai e mi misi a riposare placidamente. Mentre sonnecchiavo però, venni svegliata da alcune urla... ero ancora in  dormi-veglia cercai di capire cosa dicesse:

-Assedia! O amatissimo Moira! ASSEDIA! Questa... questa è belladonna! Oh, Moira... Assedia! Svegliati, svegliati, ti prego!- non mi andava... stavo così bene... presto, ricongiunsi la voce a quella di DaffyScratch. sembrava disperato:

-perdonami, perdonami... avrei dovuto insegnartelo che questa era la belladonna... avrei dovuto tenerti d'occhio Assedia... Assedia...- iniziò a strofinare il suo muso bagnato sul mio fianco.

- ho fallito... di nuovo... non di nuovo... avevo giurato che non sarebbe più successo... ti prego... non mi lasciare... non mi lasciare... non di nuovo ti prego Rosehip, ti prego...-

Rosehip? Perché mi aveva chiamato Rosehip...?  Basta, non potevo più sentirlo piangere così, mi si spezzava il cuore... ma sto' davvero parlando io?

-idiota, controlla il battito o il respiro, prima di dare qualcuno per morto-

I suoi occhi si allargarono colmi di gioia -sei viva! Sei viva! Oh, grazie a tutto il CrescentClan ! -mi abbracciò per almeno un quarto d'ora e quando lo costrinsi a tornare in sé con una zampata sul muso e lui si calmò, gli feci una domanda e per la prima volta, il suo muso si scurì:

-Daffy, chi è Rosehip?-

-come conosci quel nome?-

-mi hai chiamata così, ora che pensavi che fossi morta.-

-io... io non credevo che tu... oh, lascia stare... non ha importanza...-

-Daffy- presi la sua testa fra le zampe restando in equilibrio su quelle posteriori, in modo da riuscire a guardare nei suoi occhi –per te quel nome ha molta importanza, vero?-

-si...-

-allora, dimmelo-.

-è una storia troppo lunga... non vorresti ascoltarla... a nessuno importa di me, non del mio passato...-

- a me importa, come a te è importato di me-

Alla fine Daffy si arrese con un sospiro, e mi disse di seguirlo. Mi portò nel folto della foresta, finché non arrivammo su uno strapiombo, dove c'erano delle immense rocce in equilibrio precario sul baratro. Qui soffiava un vento leggermente più forte del normale, attraverso la quale si sentiva... cantare?. Era strano, ma si sentiva come un canto melodioso. Era meraviglioso. Non ero mai stata in quel posto.

-"La Gola Del Canto" – disse lui. –penso si capisca perché si chiami così. Ho trovato questo posto molto tempo fa'. Ci vengo spesso... non molti lo conoscono, questo posto... Ma non l'ho inventato io il nome, eh! di molti gatti ed altri animali, loro gli hanno dato il nome.- prese una pausa riflessiva. Era stato serio tutto il giorno, la cosa doveva costare molto al suo cervello. –dicono... che le voci che sentiamo cantare, sono le voci di chi abbiamo amato di più... ma che non possiamo più amare...- per la prima volta, vidi una vera lacrima di dolore attraversare il muso di DaffyScratch. Sembrava voler cogliere ogni nota della canzone che stava ascoltando. Anch'io potevo sentire delle voci, ma decisi di ignorarle, proprio per non ricordare. Vidi Daffy passarsi la zampa sul collare, accarezzarlo come nella speranza di sentire qualcosa... e solo allora notai che il collare era rivoltato: la parte che appoggiava alla pelliccia del gatto era decorata con una fantasia femminile, anche se riuscivo a scorgerne solo un pezzetto. In più era stretto, troppo stretto per un gatto come Daffy: era un collare da gattino.

-Daffy...- chiesi  risvegliandolo dalla sua trance –di chi era quel collare?-

Daffy chiuse gli occhi, lasciando scorrere un'ultima lacrima e sospirando, si sistemò sulla punta di una roccia ed iniziò a raccontarmi.

- io vivevo con gli umani, questo si sa'. Io sono nato in una casa. Eravamo in quattro quando siamo nati, ma due morirono poche settimane dopo, la mamma non era molto forte, e quella era la sua prima cucciolata. Rimanemmo in due io e mia sorella— -

-Daffy tu... tu hai.... Una sorella?- lo guardai stupita, non me lo aveva mai detto. Lui annuì silenziosamente,

- si. Lei era molto debole da piccola, quando i nostri fratelli  morirono... lei non li aveva mai visti, ma io ci rimasi molto, molto male, mi affeziono subito e vederli morti mi distrusse. Ho sempre avuto paura che morisse anche lei... Poi, però, lei aprì gli occhi! Iniziò a camminare, e noi iniziammo anche a giocare insieme. Uno degli umani piccoli, amava un film per cuccioli umani, si chiama " il Re Leone", se non sbaglio. Così mi diede il nome di uno di quei leoni... Nuka-

- il tuo vero nome è... Nuka?-

-esatto. Nuka era un giovane leone magro, un po' stupido ed esagitato. Invece chiamarono la mia sorellina...-

-Rosehip.- finì la frase per lui

-...Rosehip. Vedi, lei era una gattina molto avventurosa, amava giocare ed esplorare le strade ed i giardini vicini. iniziammo ad addentrarci nella foresta. Volevamo scoprire tutto sui clan e magari anche unirci ad uno di essi. Era tutto così divertente. Io giurai a me stesso, che avrei fatto di tutto per proteggerla, non l'avrei mai abbandonata. Mai. Io ero il suo fratellone, e lei la mia sorellina.  Trascorremmo molto tempo insieme. Un giorno, trovammo questo posto. Facevamo finta che eravamo in un grande clan, Rosehip voleva sempre che io facessi il re, e lei era la principessa... l'erede o il vice, sarebbe, ma era la mia principessa. La mia piccola, dolce principessa. Spesso dormivamo qui, Guardavamo le stelle, la luna... così andò avanti per molto, molto tempo.-

Un leggero sorriso attraversò il muso di Daffy, che guardava malinconico l'orizzonte.

-e...poi?- azzardai. -un giorno, Stavamo giocando... la stavo incoronando principessa... ma qualcosa andò storto, stavolta.- Daffy fece una pausa: - Assedia, sul fondo della gola, c'è un immenso roseto, ci sono rose e terra arida, nient'altro.-

-tu... come lo sai questo...?- tornò alla storia:

-Rosehip stava saltando sulle rocce. Io avevo iniziato un altro dei miei monologhi sulla "principessa". Eravamo alla fine: lei allora saltò sulla roccia più alta, Ma stavolta saltò e la roccia... si sgretolò. Si infranse sotto i miei occhi, lo sguardo di terrore di Rosehip, che non poté nemmeno accorgersi di quel che succedeva. Cercai di porgerle una zampa, ma era tardi: corsi sul ciglio del dirupo, proprio dove era appena caduta... la vidi precipitare, battere i fianchi, le zampe, la testa, la schiena.... Sprofondando per migliaia di metri...- lacrime rigavano silenziosamente il suo volto, colando come una cascata dai suoi occhi gialli... sembrava che tutte le lacrime che avesse conservato in quegli anni, quegli anni di risate e sorrisi, si stessero riversando come un fiume.

-non potevo lasciarla andare. Avevo giurato, l'avevo promesso. Saltai giù, ma la fretta e la disperazione erano tali che mi tagliai quasi a metà, con una pietra particolarmente affilata che sporgeva dalla parete: sanguinavo forte, ma nulla in confronto a come stavo piangendo.- un brivido lo percosse, e si passò la zampa sulla spalla dove la sua cicatrice tutta storta spiccava sulla pelliccia ambrata. –ma non mi importava, volevo solo arrivare da lei. Lì, nella Gola, ci sono degli immensi cespugli di rose, tante rose tutte uguali, meravigliose. La terra è secca e polverosa. Mi guardai intorno, alla ricerca di lei e la trovai per terra, in un miscuglio di polvere e sangue, respirava ancora... corsi da lei, mi ricordo ancora cosa dissi e cosa rispose... "Rosehip! Rosehip, ... non lasciarmi! Ce la farai... vedrai..." la girai per vederla meglio: il corpo era pieno di spine, una in particolare era conficcata vicino all'occhio "Nuka... fa male..." diceva "lo so... ma resisti! Io ti porterò fuori di qui e... guarirai eh..." ma mi zittì "non importa Nuka, stai solo con me un altro po'... non lasciarmi da sola, poi puoi andare" lei parlava con un sorriso tirato sul suo dolce musetto "io non ti lascerò mai! Io rimarrò qui! Per sempre!" "n-no Nuka... poi vai... poi tu vai via... e io sono felice se tu vai via... e trovi un clan e..."

"shhh.... Risparmia il fiato" le accarezzai la testa, per farla calmare, aveva iniziato a tremare.

"Nuka... io ti voglio bene..."

"anche io"

" e mi cercherai nel cielo stanotte?"

 "s-si sorellina..."

"allora va bene... guarda che ti aspett..." si fermò per una fitta si dolore, gli occhi si dilatarono, e sputò un po' di sangue.

"ssshhhh......." Si calmò, sorrise per un'ultima volta e disse in un sussurro...

"mi cerchi nel cielo stanott..." gli occhi si chiusero, anche se le lacrime continuavano a scendere... Le leccai via le lacrime, e le rimasi accanto tanto tempo... non volevo lasciarla, non volevo che le accadesse nulla... volevo che almeno restasse bella... vidi quel sangue... quella spina nella sua fronte... gridai così forte che ci fu una frana ero sicuro che sarei morto, molto meglio, pensai, la morte è l'unica cosa che voglio... ora. Mi preparai all'impatto ma non accadde. Quando aprì gli occhi, Rosehip non c'era più, c'era solo una montagna di massi, dove prima c'era il suo corpo. La frana aveva liberato un'altra rosa, che era rimasta intrappolata sotto i sassi... ma non era una rosa normale: era una rosa canina. L'unica rosa canina in quella distesa di rose comuni... (*nota: Rosehip, in inglese,  significa rosa canina) la guardai e dissi solo: "ho capito... non devo ancora morire... vero?".  Il suo collare, però, rimase fuori, e così, li scambiai. quella notte fissai il cielo così a lungo... Non riuscii mai a tornare dagli umani, rimasi solo finché non mi unii al Deathclan. Dopo la morte di Rosehip, ho solo desiderato che tutti fossero felici... i medici sostengono che ho riportato un trauma, dopo la sua morte, per questo sono diventato un po' deficiente...  Quando sei arrivata tu... feci la stessa promessa che feci per Rosehip: proteggerti sempre... sempre....- 

-DaffyScratch.... Perché hai promesso anche per me? -

- vedi... Rosehip... era una gatta grigia, con gli occhi verdi... le somigli così tanto...- mi accarezzò con la zampa, e coprì il mio occhio azzurro... non lo fermai.

-così tanto... è per questo, che ti sto' sempre vicino... è per questo che mi sono disperato quando pensavo che tu fossi morta... perché... sei la mia seconda opportunità... per me sei come avere di nuovo Rosehip, e potrei finalmente vederla adulta, una principessa vera... scusami, non dovrei usarti così-

-Daffy, ne sarei onorata- gli sorrisi. E sorrisi davvero. Anche lui mi sorrise. Passammo la notte lì. Come lui faceva con sua sorella tanto tempo fa'.

Guardammo le stelle, mi raccontò storie... non è nel mio stile, ma ero felice di ascoltarlo e farlo sentire meglio. Chiacchierando poi, mi fece una richiesta:

-Assedia?-

-si, DaffyScratch?-

-non diventare BadBlood, non essere cattiva... me lo prometti, Assedia?-

Non volevo rispondere, sapevo che non avrei potuto prometterglielo... ma dovevo

-si, DaffyScratch, te lo prometto.- un sorriso irradiò il suo muso –ma anche tu devi farmi una promessa-continuai io

-puoi chiedermi quello che vuoi- rispose

-non morire mai. Non lasciarmi sola. Me lo devi promettere, Daffy-

-te lo prometto, Assedia, senza di me... chi si prenderebbe cura di te? non ti lascerò mai... eheh! Potresti pentirti di avermi chiesto questo! Ti starò sempre vicino! S-e-m-p-r-e!- scoppiammo entrambi a ridere. Daffy... che personaggio.

 Non so' se le voci sulla Gola Del Canto siano vere... ma quella notte nel vento, sentì il canto di una gattina.

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