Capitolo 24: Dark side of the Moon
*Third Person P.O.V.*
Nello Shadow Wood, il bosco abitato dai cinque clan, vi era una pace tale che nessuno ne aveva memoria da tempo. Intanto, quel nuovo quinto clan, ancora considerato un estraneo, cresceva, anche se lentamente, e dopo quasi un mese dalla sua fondazione, molti dei gatti che erano stati rinnegati in passato e straziati dal mondo e dalla vita avevano finalmente trovato un posto da chiamare casa, e qualcuno da chiamare famiglia. Tutto ciò scaldava il cuore di BrokenMoon. Anche se, questa felicità presto annebbiò la memoria e anestetizzò i dolori della gatta; e forse proprio per questo lei cercava ancora di riaggrapparsi alla vita perduta, e spesso, fuggiva in un certo luogo nella speranza di recuperare i ricordi perduti. Ma era anche felice di poter finalmente gustare un po' di amore:
-mamma! Mamma sveglia!- un miagolio acuto la svegliò, aprii gli occhi di smeraldo sentendo il muso bagnato dalle piccole gocce d'acqua cadute dalle stalattiti. BrokenMoon si alzò, stirando i muscoli mentre camminava fuori dall'insenatura sotto la Rupe, che avevano da poco nominato RupediLunaUna piccola gattina grigia le corse incontro saltellando e strusciandosi al suo fianco, presto fu' seguita da un altro micio nero: - mamma! Finalmente ti sei svegliata! Sai! Io e BloodClaw abbiamo passato tutta la notte svegli! E poco fa GentleTail ha giocato un po' con noi!- SilentClaw parlava con la sua tipica voce sussurrante, mentre il gattino nero annuiva alle sue parole; GentleTail era uno degli ultimi arrivati nel clan insieme a sua sorella BrightShade, entrambi erano scappati dal loro clan di origine da cuccioli, e per poco non morirono a causa di un puma: il felino fu' il motivo per cui BrigthShade perse un occhio e la coda.
-ne sono molto felice, vi piace tanto lui, non è vero?- chiese la gatta
-si! È tanto buono e gentile!- rispose allegra la micina
-anche BrightShade è buona, ma non vuole farlo vedere!- aggiunse fieramente BloodClaw. BrokenMoon li guardò teneramente mentre parlavano consumando il loro pasto: BrokenMoon però decise di mangiare bacche. Lo faceva spesso. Quando ebbero finito, RenegadeScar li raggiunse e mentre i piccoli corsero via per giocare a chissà quale nuovo gioco, i due gatti si allontanarono per parlare:
-sono felice di vederti mangiare qualcosa anche a colazione, BrokenMoon, ma davvero, non capisco la tua ostinazione per quelle bacche acide- disse il vice in tono freddo e senza emozione. La gatta rise in risposta:
-la mia non è "ostinazione", RenegadeScar, ma semplicemente gusto: a me "quelle bacche acide" piacciono!-
-oh bhe... suppongo non siano così male- rispose sempre freddamente lui, ma lasciando intendere un leggero imbarazzo
-dimmi, oggi c'è qualcosa da fare? Qualche nuovo membro per il clan, qualche incontro con un altro clan?-
-no, oggi non c'è davvero niente da fare, solo godersi questa giornata di pace e sole direi- rispose scrutando il cielo. I due furono interrotti da piccoli soffi ed un "ahi!" che doveva provenire dal piccolo BloodClaw
-mamma! Maaaamma!!- la chiamo SilentClaw, che dovette ripetersi più volte per farsi finalmente udire. BrokenMoon si girò di scatto, ma dal tono della voce della piccola non sembrava essere successo niente di che:
-piccoli! Cosa state facendo?-
-BloodClaw non sa' salire sulla RupediLuna!- canticchiò lei e presto il cucciolo nero arrivò da lei, stava venendo dalla base della rupe, e sembrava essere effettivamente caduto:
-non è vero! E... e poi neanche tu ci riesci!- BloodClaw disse offeso alla sorellina, che tirò fuori da lingua e sussurrò:
-ma io sono più piccola!-
-su piccoli! Non litigate!- li interruppe BrokenMoon amorevolmente –sono sicura che presto ce la farete entrambi!-
-concordo con vostra madre- si intromise RenegadeScar –invece di preoccuparvi di questo, voi giovani eredi avete scelto in cosa addestrarvi?- i cuccioli si guardarono e cercarono di parlare, imbarazzati
-uhm... ecco...-
-dovete decidere presto, piccoli miei- fece BrokenMoon –è importante che voi iniziate ad addestrarvi presto! – diede una leccata sulla testa ai piccoli per incoraggiarli
-va bene, mamma, decideremo presto- disse BloodClaw –ora andiamo all'allenamento di base... ok?- la gatta fece un cenno sorridendo, ed i due gattini corsero via punzecchiandosi a vicenda
-crescono bene- commentò RenegadeScar –davvero, mi sorprende che si siano ripresi tanto in fretta. Ma devo anche dire che vorrei fossero più seri- disse rigido
-andiamo RenegadeScar, sono solo dei micini- rise la gatta girandosi – è meglio che siano tanto vivaci, invece che... niente, niente- scosse la testa –ti affido il clan!- la gatta iniziò a trottare via
-come mi affidi il clan?! Di nuovo?!-
-hai detto che non ho impegni, no?- fece lei con uno sguardo da cucciolo che le riusciva sempre bene
-si ma...-
-grazie! Mi fido di te!- e così zampettò via dal campo, ed il gatto sospirò vedendola sparire:
-vorrei solo sapere dove vai ogni volta, mia regina....-
"oh, Renegade" sussurrò BrokenMoon nella sua mente "se solo sapessi...."
La gatta posava le zampe sulle strade della città, lo sguardo basso, che non si alzava mai. Continuò a camminare, in cerca della sua meta, sempre la stessa, sempre quella. Poi però, le capitò di alzare lo sguardo su una bacheca: insieme alle varie carte appese lì, vi era una con scritto "Wanted. Dead or Alive" un nome ed un numero con quelli che la gatta interpretò come zeri. Su quel foglio, c'era una foto: una gatta grigia dai riflessi blu, un occhio, quello sinistro, verde, l'altro azzurro. La gatta scura sorrise e continuò a camminare.
Attraversò la città e un'altra parte del bosco e si fermò solo quando riuscì ad udire una lieve ninnananna e le sue zampe furono sull'orlo di un dirupo: la Gola Del Canto.
***
Erano passate ore, dov'era BrokenMoon? Perché non era ancora tornata? Si chiedeva il vice. no, le cose non andavano bene: alcuni gatti di altri clan iniziavano a minacciarli. Mentre lui pensava tormentato, i due piccoli eredi scapparono via di nascosto seguendo le tracce della loro mamma. Seguirono l'intero percorso, ed arrivarono anche loro all'ormai noto strapiombo. Una figura oscura seduta ai suoi margini:
era lei. E lei era ancora lì, ad ascoltare le voci nel vento della Gola del Canto.
Incurante del tempo che passava. Incurante del vento che le annodava la pelliccia.
Lei era lì. Che cercava ancora di sentire quella voce.
Di chi?
Ormai, lo aveva dimenticato.
-mamma? Mamma!- il richiamo la risvegliò dalla sua trance, si voltò con le guance bagnate, ma sorridendo, i gattini le corsero incontro –mamma... perché sei qui?-
-niente, amori miei- disse dando loro una leccata sulla testa – temo di aver dimenticato-
-dimenticato?- BloodClaw spostò la testa di lato –e chi?-
-oh...- BrokenMoon rispose con un'espressione sognante –dei grandi guerrieri... un grande guerriero... ho dimenticato quello che è l'incubo cucito con il sangue nei ricordi di tutti, ed il sogno con cui è stata cucita la mia vita- disse, ma quando posò di nuovo lo sguardo sui due micini confusi, non vi erano solo loro: li vide tutti: DaffyScratch, Dust, Fang, BloodDeath, GloomyStream e tutti gli altri, la guardavano felici, fieri, commossi, ma le loro parole erano perse nel vento...
-mamma?- stavolta era SilentClaw a parlare – perché il vento dice: "saremo sempre con te, BrokenMoon! Siamo parte della tua anima da quel giorno, noi viviamo ancora in te, e vivremo ancora nel tuo clan. grazie" – i fantasmi sparirono lentamente, unendosi di nuovo nel cielo, prendendo posto nelle stelle rese invisibili dalla luce del giorno. La gatta si abbassò e prese i suoi gattini per la collottola, dolcemente e andando via con loro disse:
-non è niente, amore mio, significa solo, che la mamma è amata- sorrise e salutò il cielo: "I searched, and I found you in the stars, my friends"
Quando furono quasi arrivati, però, BloodClaw iniziò a divincolarsi, ed i due micini caddero dalla bocca della madre, e ricordandosi cosa succedeva nel clan, le dissero agitati:
-al clan! C'è un problema! Gli altri ci minacciano, dicono che noi offendiamo Moira e l'intero CrescentClan!-
-perché dicono una cosa del genere?- erano ormai di nuovo del campo, ed il gattino nero continuò intristito:
-dicono... dicono che noi li offendiamo, perché loro sono la Luna. Non noi...- la gatta chiuse gli occhi e sussurrò amaramente:
-infatti non lo siamo- i due gattini la guardarono interrogativi, e lei si arrampicò sulla rupe e ruggì:
-POPOLO DEL MOONCLAN! ASCOLTATEMI!- tutti i gatti uscirono dalle tane e si sedettero ai piedi della rupe per ascoltare
-No, noi non siamo la Luna. Ognuno di noi ha l'oscurità nel suo passato e nel suo presente. Non c'è posto per noi negli altri clan, baciati dalla luce della Luna. Però siamo tutti figli del CrescentClan, e quindi figli della Luna. Ma noi, siamo i suoi figli rinnegati. Abbandonati. Dimenticati. Oscurati. Perché noi siamo figli del lato oscuro della Luna. No, non voglio usurpare e prendere il posto del CrescentClan. Il MoonClan è la casa per chi viene considerato sbagliato, diverso, strano. Nato "dal lato sbagliato della Luna". Noi siamo il Moonclan:
IL LATO OSCURO DELLA LUNA-
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