Parte quinta

Harry sbadiglia sonoramente e si appoggia contro il muro pieno di ragnatele, attento a non far sbilanciare il carico di vestiti impacchettati che ha in mano, anche perché sua madre lo ucciderebbe di sicuro, se li facesse cadere sul pavimento sporco e lercio del corridoio che conduce alle cantine condominiali.

Harry, sinceramente, non riesce a capire perché sua madre si sia dimenticata di portare il pacco dei vestiti invernali giù, soprattutto adesso che sono ad inizio agosto---e, sono passati un po' di mesi dall'ultima volta in cui gli è servito indossare un maglione di lana.

Bah, che gente, questo condominio cambia decisamente le persone perché poi -da quando in qua si mettono i vestiti in cantina?- ma per fortuna Harry ha smesso di farsele le domande, altrimenti sarebbe rinchiuso già da un po' di anni in un manicomio per disturbati mentali.

Fa un sorrisetto e riprende a camminare, ignorando le braccia che quasi urlano di dolore per il peso del pacco e cercando di stare attento a non cadere, perché già non ha tutto questo grande senso dell'equilibrio poi ci manca pure che si sfracelli rovinosamente per terra.

Come dice Liam ogni volta che non c'è Louis nei paraggi "Hazza, guarda che non c'è nessun prode Tomlinson a salvarti la vita se cadi, questa volta!" e tutto perché tre giorni prima ha perso l'equilibrio di fronte a Louis e quest'ultimo l'ha preso al volo e poi l'ha baciato ripetutamente sulla bocca sussurrandogli qualcosa (Harry non ha capito benissimo, era troppo preso a farsi baciare) come "Smettila di cadere ovunque mio raggio di sole, ho paura che ti fai male."

E niente, Harry ha totalmente perso la testa per Louis. Nel senso, è cotto ai livelli massimi, la sola sua presenza gli fa battere il cuore violentemente e deve darsi parecchi schiaffi mentali per smetterla di fissarlo con un'espressione da pesce lesso, anche perché se Louis se ne accorgesse inizierebbe a prenderlo in giro fino alla fine dei suoi giorni.

Ma Harry pensa che se ne sia accorto, visto che si scuote i capelli sempre quando è davanti a lui oppure agita il suo posteriore in un modo un po' troppo evidente ma---chi si lamenta? Ad Harry piace molto la visuale del sedere di Louis Tomlinson, grazie tante.

Il batterista si tira su il pacco di vestiti, visto che gli sta scivolando dalle braccia in maniera abbastanza preoccupante e si ferma davanti alla sua cantina, cercando di tastare con mano il buco della serratura, visto che deve aprirlo con una forcina (hanno perso le chiavi anni fa) ma è decisamente un'operazione complicata.

Harry sospira e cerca d'infilarsi il pacco dei vestiti tra le gambe, e non può far a meno di pensare che avrebbe dovuto decisamente portarsi dietro Louis. Anche se forse non sarebbe stata una buonissima idea, visto che da quando l'ha portato a farsi un giro in macchina di notte, giorni prima, vivono quasi letteralmente in simbiosi.

Il riccio raccoglie tutte le sue abilità per evitare di sospirare come una ragazzina innamorata, visto che la situazione si sta facendo decisamente imbarazzante (quella mattina Louis gli ha lasciato un fiore davanti alla porta di casa con attaccato un bigliettino con scritto - Vorrei poter vedere quanto sei bello quando dormi, raggio di sole- e niente, Harry è quasi svenuto) e estrae la forcina dalla tasca dei jeans, iniziando ad infilarla nella serratura con un sospirone scocciato.

Andrebbe tutto bene se-ma è una sua impressione o ci sono delle voci che provengono dalla sua cantina? Harry aggrotta le sopracciglia e appoggia l'orecchio e le mani contro la porta, mordendosi il labbro con aria nervosa.

Sono dei ladri, né è sicuro, finalmente sono riusciti ad entrare nel One Direction e li deruberanno tutti, nessuno escluso. Harry si da il solto schiaffo mentale, perché non è possibile che deve pensare sempre cose così drastiche e cerca di spiaccicarsi ancora di più alla porta, visto che non è che si senta molto.

"Z-Zayn..." ansima una voce, e Harry fa un sorrisetto divertito, visto che quindi sarà sicuramente qualcuno di conosciuto, ora che ci pensa gli è sembrato di sentire anche la voce del suo amico moro.

Scuote le spalle e gira la forcina nella serratura, facendola scattare e aprendo la porta con una specie di testata che lo fa mugolare di dolore. Prende il pacco di vestiti tra le braccia, alza il capo e-la scena che si presenta ai suoi occhi, Harry non la scorderà mai.

Mai, neanche passassero mille anni lui si scorderà l'immagine di Niall Horan, in piedi contro il muro con i pantaloni abbassati e Zayn Malik tra le sue gambe con il suo fottuto pene in bocca.

Mai.

Il pacco gli cade dalle braccia, provocando un rumore secco per tutto il corridoio e si copre il viso con le mani, iniziando a ridere istericamente e a mormorare qualcosa di sconnesso come "Non è possibile" "Mio dio penso che vomiterò" per poi alzare la testa e fulminarli letteralmente con lo sguardo (per fortuna si sono rivestiti precipitosamente.)

"Ditemi una cosa" inizia Harry, passandosi una mano sul viso e chinandosi per riprendere il pacco da terra. "Chi ma vi ha dato il permesso di venire qui e fare un uso improprio della mia cantina? Pensate se fossi arrivato tra dieci minuti, vi avrei trovati a scopare sul pavimento?"

Zayn apre la bocca per dire qualcosa come "anche tra meno" e Niall gli da una gomitata, fulminandolo con lo sguardo.
"Ci dispiace Harry" si scusa, e il batterista deve cercare di non guardare la sua erezione nei pantaloni perché la scena continua a ripresentarglisi in testa come un fotogramma (deve necessariamente trovare qualcuno che gli faccia un serio lavaggio del cervello) "Ma ecco, a casa di Zayn ci sono i suoi genitori e ehm-noi abbiamo dei bisogni, e anche abbastanza urgenti."

Il batterista avanza nella cantina e molla il pacco al centro della stanza, per poi alzare il viso e fissarli con un'espressione severa. "Io non ho visto niente, voi non mi avete incontrato oggi e-fate come vi pare, basta che ripulite dopo! Non voglio trovare tracce di-vabbè avete capito. Mio dio che schifo, vado a lavarmi gli occhi con il sapone, mi avete bloccato la crescita."

Gira teatralmente sui tacchi e ignora la voce di Zayn che da dietro gli urla qualcosa come "Come se tu queste cose non le facessi con Tomlinson!" che lo fa arrossire a dismisura. Anche perché, lui non ha ancora fatto proprio niente con Louis. Ed è strano, perché di solito tutte le relazioni che ha avuto con dei ragazzi, si basavano solo ed esclusivamente sul sesso. Il problema è-che ha paura di chiederlo a Louis, non sa assolutamente cosa deve fare, ma poi può benissimo resistere ancora un po', no? Ad ognuno il suo tempo, dice il saggio e Harry lo seguirà.

Sospira profondamente e apre la porta del corridoio che porta alle cantine che dà sulla portineria e se la chiude alle spalle, per poi salutare con un gran sorriso Luke Hemmings che viene verso di lui con una tanica piena di olio.

Ha un'espressione decisamente imbambolata (Harry capisce subito cosa gli sta succedendo, visto che ha anche lui quell'espressione sul viso quando pensa a Louis) e una coroncina di fiori bianchi tra i capelli biondi, che stona un po' con il pearcing al labbro, ma che gli da un'aria ancora più adorabile del solito.

"Buongiorno Lukey!" il batterista gli da una pacca sulla spalla e l'appena diciottenne sembra riscuotersi dal suo torpore, guardandolo con un sorriso radioso, Harry non si stupirebbe se adesso gli iniziassero a svolazzare attorno uccellini cinguettanti e crescere sulla sua pelle fiorellini profumati, visto che sembra uscito direttamente da una fiaba. (Harry si chiede seriamente se anche lui ha la stessa aria da principessa Disney quando pensa a Louis, perché se è così qualcuno deve necessariamente abbatterlo.)

"Ciao, Harry! Tutto bene?" gli chiede Luke, incrociando le gambe coperte dai soliti skinny jeans neri. "Ti vedo un po' pallido..."

"Ti consiglio, ehm, se non vuoi diventarlo anche tu di aspettare almeno una mezz'ora prima di andare in cantina. Lo dico per il tuo bene." Sorride forzatamente Harry, passandosi una mano sul viso cinereo. Questa, decisamente, gliela farà pagare a Zayn.

"Uhm-va bene. Per il resto?"

Il condominio per adesso non sa ancora della relazione tra lui e Louis, visto che in questi giorni sono stati tutti occupati a preparare una cena per il compleanno del Signor Amministratore a casa di Ed Sheeran e Taylor Swift, che appena tornati dall' Andalusia non si sono visti regalare nemmeno un giorno di riposo, considerando la quantità di persone che si sono radunate nel loro appartamento la sera prima.

Però Harry pensa proprio che questa sera lo verranno a sapere, visto che Louis lo porta fuori a cena e -Harry non è agitato, figuriamoci! Però comunque usciranno dal portone mano nella mano e torneranno insieme, quindi sicuramente Eliza e Mary Rose daranno dall'allarme e verranno sepolti da un carico di pettegolezzi che li soffocherà, il batterista ne è sicuro. Poi considerando che non litigano da un po', tutti quanti devono esserseli fatti, due calcoli.

"Va tutto a meraviglia!" risponde quindi Harry, sorridendo con le fossette che premono per uscire. "Tu mi sembri parecchio felice, che mi dici di Calum?"

Luke arrossisce di botto e si porta le mani al viso, coprendosi gli occhi con imbarazzo.
"Ho scoperto-" mugugna, mordendosi un labbro. "Mi ha detto che è lui il mio ammiratore segreto! E che Michael l'ha aiutato con tutti quei regali. Si vergognava di dirmelo, quindi ha pensato di provare a conquistarmi con la faccenda dell'ammiratore segreto...così l'altro giorno ho trovato un biglietto con scritto che se andavo in giardino avrei incontrato il mio ammiratore segreto. E-c'era lui! Mi ha detto tutto, mi ha confessato i suoi sentimenti e poi-e poi---"
Luke diventa ancora più rosso e Harry scoppia a ridere, dandogli una pacca rumorosa sulla nuca.

"Ti ha baciato!" esclama, e il biondo si copre di nuovo il viso con le mani, mentre Harry lo abbraccia. "Sono così felice per te, Lukey!" gli sussurra all'orecchio, stringendogli la spalla.

Luke fa un passo indietro e piega la testa di lato, con gli occhi che gli brillano radiosi e "E' stato così bello, Harry. Mormora tra sé e sé, stringendo la tanica d'olio nella mano. "Mi ha anche regalato lui questa corona di fiori che ho in testa!"

Harry guarda l'orologio che al polso e si irrigidisce nel vedere che sono quasi le 2:00 e lui non ha ancora preparato il pranzo (sua sorella tornerà tra poco dalla sessione estiva all'università) e si affretta a salutare Luke urlandogli qualcosa come "E' una bellissima coroncina, e mi raccomando non andare in cantina prima delle tre!"
Non vuole una crescita bloccata sulla coscienza, grazie tante.

••

"Ehm, Harry?"
Gemma Styles si affaccia interdetta sulla porta della camera di suo fratello minore, che, inutile dirlo è nell'agitazione più totale.

Sono le 19:30 di sera, Louis passa a suonargli tra esattamente mezz'ora e lui non ha la più pallida idea di cosa indossare, considerando il fatto che questo è il loro primo ed effettivo appuntamento e che non ha idea di quale sarà la loro destinazione.

E' seduto davanti all'armadio completamente spalancato e continua a lanciare sul letto dei vestiti per poi scartarli con un'espressione decisamente disperata (non ha una maglietta decente e senza buchi!) tanto che è sul punto di uccidersi, seriamente. Tanto vale uscire con Louis con un sacco della spazzatura addosso, no? Si butta sul letto sopra tutti i vestiti scartati e si copre il viso con un braccio, trattenendo un sospiro profondo e cercando di trattenere le lacrime che gli premono di uscire dagli occhi verdi. (è davvero un bambino certe volte, lo sa benissimo.)

"Harry, davvero? Stai facendo tutto questo macello per dei vestiti?" il riccio sente un peso accanto a lui e si leva il braccio dal viso, incrociando gli occhi divertiti di sua sorella Gemma, che ha i capelli legati in una coda disordinata e macchie d'inchiostro sparse sul mento, che si è seduta a gambe incrociate sul letto accanto a lui. "Vuoi che te li scelga io?"

Il batterista apre leggermente la bocca a forma di cuore e guarda sua sorella maggiore come se incarnasse ogni divinità celeste e si butta per terra, abbracciandole le gambe con gli occhi che brillano come due diamanti.
"Se lo fai Gem, giuro che ti pago!"

Gemma alza gli occhi al cielo e gli da uno schiaffo sulla fronte, facendolo scostare dai suoi piedi per poi alzarsi e dirigersi con fare professionale verso l'armadio (Harry, inutile dirlo, la segue come un cagnolino) e piegarsi sul pavimento, guardando con aria abbastanza schifata tutti i vestiti lerci e ammassati di suo fratello minore.

"Ringrazia il cielo che mamma non viene mai a controllare camera tua!" esclama, prendendo una maglietta verde con un buco enorme sul petto e buttandola dietro di sé sul pavimento, con aria di disapprovazione. "Penso che le verrebbe un infarto, ma da quant'è che non dai una ripulita?"

"Uhmm...penso da gennaio." Harry arrossisce furiosamente, strofinandosi le guance calde. "Non lo dire a mamma, ti prego Gem!"

Gemma si alza in piedi con in mano una maglietta rossa decisamente stretta, che Harry non mette mai perché dice che gli fa i fianchi larghi, e si dirige saltellando verso camera sua, per poi aprire il suo armadio viola con i fiori rosa confetto e tira fuori dei jeans neri decisamente stretti. Nel senso, dei jeans stretti...da donna.

"Tieni!" gli lancia la maglia e i jeans, per poi fargli un segno che sembra molto dirgli -Ora levati dai piedi-, prima di buttarsi sul suo letto, arricciando le dita dei piedi sul lenzuolo azzurro. " Abbina tutto questo con una delle tue bandane da beduino...quella verde? E poi metti i soliti stivali consumati, vedrai che lo farai cadere ai tuoi piedi e bla bla bla. Ora vai che mi devo concentrare, ho un esame tra poco!"

Harry osserva la maglia rossa e pantaloni con un sopracciglio alzato, ma poi farfuglia qualcosa che assomiglia ad un "Grazie!" a sua sorella maggiore, regalandole un sorriso completo di fossette, e corre in camera sua, iniziando a spogliarsi velocemente con l'aria sempre più nervosa. Insomma, Louis gli ha detto di vestirsi non tanto elegante ma Harry non sa proprio dove lo porterà-ha tutto il diritto di essere nervoso, no?

Si infila i pantaloni con non qualche difficoltà (le sue gambe sembrano davvero davvero quelle di una donna) e la maglietta rossa, che gli fascia le curve dei fianchi perfettamente (nel senso che dovrebbe dimagrire, decisamente) per poi sedersi sul letto e passare alla ricerca degli stivaletti, che ovviamente sono sotto il letto e quindi deve delle acrobazie per riuscire a prenderli e a metterseli.

Si sente come...tutta questa situazione è strana. Nel senso, passare da odiare Louis ad amarlo è davvero faticoso, anche perché a volte Harry rimane a fissare un punto nel vuoto e si dice "Perché non andiamo a rompere un po' le palle a Tomlinson?" per poi ricordarsi che lui adesso gliele vorrebbe leccare, le palle.

Insomma, è decisamente complicato, ma ad Harry piace, gli piacciono tutte le attenzioni che gli riserva Louis (ed è divertente il fatto che continui a fargli piccoli regali pur non avendo più un soldo, se solo li avesse ancora Harry è sicuro che a questo punto avrebbe un intero guardaroba nuovo, e non scherza) perché lo fanno sentire bellissimo e amato, anche se per adesso la loro relazione si basa solo su baci-regali-complimenti, ma a Harry va bene così, davvero. Fare sesso con Louis, anzi, farci l'amore deve essere un passo voluto ardentemente da entrambi e il batterista non vuole obbligare nessuno, figuriamoci.

Si alza dal letto e si dirige in bagno, sistemandosi la bandana verde sui ricci scuri e sorridendo dolce al suo riflesso che ha le guance decisamente chiazzate di rosso e gli occhi che brillano. E' davvero questo l'effetto che gli fa Louis? Quello di sentirsi in cima al mondo, come se non avesse alcuna preoccupazione. Louis fa sentire Harry completo, come una barca in mezzo al mare in tempesta che trova la luce del suo faro dopo tanto tempo.

Il suono del campanello risuona per tutta la casa e Harry si irrigidisce, in piedi nel bagno con gli occhi spalancati e il cuore che gli batte violentemente nella cassa toracica, come se dovesse esplodere da un momento all'altro. Prende un respiro profondo e lancia un'ultima occhiata inquisitoria al suo riflesso, inumidendosi il dito con la lingua per strofinarsi via una macchiolina nera sulla guancia, per poi pulirsi il dito sull'asciugamano.

Si gira meccanicamente e va verso l'ingresso, salutando sua madre che è sdraiata sul divano con una rivista sulle gambe (gli lancia un'occhiata parecchio divertita) e prende un respiro profondo prima di aprire la porta, anche perché sa già che la visione che si ritroverà davanti gli farà perdere l'uso della parola per qualche secondo.

E infatti. Apre la porta e viene investito dalla luce splendente del sorriso di Louis Tomlinson, che ha indosso una maglietta bianca e dei pantaloni neri con i risvolti, le vans dello stesso colore e un mazzo di rose (rose!) bianche tra le mani e Harry-Harry crede di essere svenuto. Nel senso, sicuramente si è sbilanciato in avanti perché ad un certo punto le rose sono cadute a terra e le braccia di Louis gli circondano i fianchi, stringendoli teneramente.

"Non cadere raggio di sole, quante volte te lo devo dire?" gli sussurra il violinista all'orecchio, lasciandogli un bacio delicato sulla tempia. "Tutto bene?"

Harry si rimette in piedi e si strofina una guancia rossa, spostando il peso da un piede all'altro. "S-Sì."

Louis gli sorride dolcemente e si china per prendere le rose, guardandole con un'espressione delusa per poi soffiarci sopra per cercare di ripulirle dalla polvere.
"Mi dispiace per le rose, te le ricompr-mph!" Harry scuote il capo esasperato e si china leggermente per posare un bacio sulle labbra di Louis, che sotto il suo tocco arrossisce vistosamente.

"Sono bellissime queste, Louis." Sussurra il batterista, una volta staccatosi.
Gliele prende dalle braccia e le appoggia sul mobiletto dell'ingresso, lanciando un'occhiataccia a sua mamma che lo sta guardando con un'aria intenerita , per poi riavvicinarsi a Louis e chiudersi la porta alle spalle, con un sorriso radioso sul viso dolce.

"Dove mi porti?" gli chiede, mentre Louis si riscuote dal suo torpore e gli afferra la mano, facendo intrecciare le loro dita perfettamente e Harry, oh Harry, si sente in paradiso. Le loro mani sono fatte per combaciare, per essere legate e si chiede seriamente se anche per Louis sia lo stesso (ma deve essere così, perché anche lui lo fissa con uno sguardo decisamente imbambolato.)

"Lo vedrai!" il violinista ridacchia e inizia a trascinarlo giù per le scale, sempre tenendolo per mano e con un sorriso gigantesco sul viso, che fa arrossire Harry dalla sua bellezza.

Camminano per mano anche davanti alla portineria, facendo cadere una busta piena di scartoffie ad Eliza, che si porta le mani alla bocca con gli occhi sgranati, e fanno anche scoppiare a ridere Mary Rose, che li guarda come a dire "Menomale che ce l'avete fatta!" ed è inutile dire che appena escono nel giardino la voce che Harry Styles e Louis Tomlinson, quel Harry Styles e quel Louis Tomlinson stanno uscendo insieme e per di più mano nella mano si è già sparsa per tutti gli abitanti del One Direction, che si affacciano dalle finestre con aria stralunata soltanto per vedere l'inquietante fenomeno paranormale.

Louis scoppia a ridere, nell'osservare le facce sconvolte della signora Hood e della signora Clifford e prende Harry per un polso, pressandoselo contro di sé e baciandolo dolcemente sulla bocca, sotto gli occhi di tutti che iniziano a ridere e ad applaudire urlando qualcosa come "Finalmente!" "Ce l'avete fatta!" e davvero, Harry non potrebbe essere più felice di così.

••

Sono in una specie di giardino, Harry non ha ben capito anche perché---insomma, da quando in qua nei giardini si può mangiare? Lancia un'occhiata veloce a Louis, che continua a tenerlo per mano e a camminare sull'erba verde del giardino con un sorriso enorme sul viso dai tratti delicati. Non ha davvero idea di dove lo stia portando, ma tutto questo è bellissimo. Nel senso, stanno camminando tra i fili d'erba e sopra di loro si stagliano degli archi su cui delle bellissime rose rampicanti crescono tutt'attorno, dando loro un'aria molto più fiabesca del normale (se poi si considerano anche le lanterne che emettono quella soffusa luce dorata, Harry è convinto di non essere nella vita reale) e niente, il batterista è davvero davvero curioso.

Sospira e sente Louis rafforzare ancora di più la stretta delle loro mani, facendogli l'occhiolino e iniziando a fischiettare qualcosa che assomiglia terribilmente a House of flowers, che fa alzare gli occhi al cielo al batterista perché, andiamo, Louis non può essere una persona vera.
"Continui a cantare musical, Louis? Ma li sai tutti?" chiede Harry e il violinista scoppia a ridere, prendendo a trascinarlo con più forza per poi cambiare direzione, iniziando a camminare su dei ciottoli bianchi che il batterista guarda con un'espressione ammirata, ha sempre sognato che nel giardino del One Direction ce ne fossero di simili. (Ovviamente è un sogno impossibile, non accadrà mai.)

"Sai Harold, il fatto è che andando in giro per il mondo ed essendo abbastanza famosi si viene invitati a molte prime di spettacoli, e praticamente ho visto tutti i musical di Brodway degli ultimi tre anni, almeno cinque volte ciascuno." Louis ridacchia e si ferma in messo al viale dei ciottoli bianchi, girandosi e stringendo i fianchi di Harry, per poi alzarsi sulle punte e stampargli un delicato bacio sul naso. "Siamo arrivati raggio di sole, comunque."

Harry sgrana gli occhi meravigliato e si trova ad osservare un tavolo con una tovaglia bianca, in mezzo all'erba, due sedie foderate di pelle color crema e rose bianche che si arrampicano sull'arco che i trova sopra di loro e-oh, Harry crede che potrebbe piangere. Louis ha fatto...ha fatto tutto questo per lui? Fa in tempo ad aprire la bocca, che un uomo in divisa da cameriere picchietta sulle loro spalle e "Signorini?" domanda, con un sorriso di circostanza. "Se volete potete accomodarvi."

Louis gli sorride e trascina Harry verso il tavolo, premurandosi di farlo sedere per primo (Ha accompagnato la sedia con le mani! Davvero??) per poi accomodarsi a sua volta, intrecciando le dita in grembo e guardandolo con la luce delle candele sopra il tavolo che brucia e si riflette nei suoi occhi azzurri, che sembrano quasi dorati grazie alle luci soffuse delle fiamme.
"Che cos'è questo posto?" Harry alza il viso e ammira le rose sopra di loro, con un sorriso estasiato. "Non avevo mai visto una cosa del genere!"

Il violinista lo guarda con aria esasperata e appoggia i gomiti sul tavolo, mentre i palmi delle sue mani vengono a contatto con il suo mento sottile.
"Si chiama giardino delle rose, ed è---un ristorante, nel senso che ci sono pochi tavoli e sono sparsi ovunque in questo giardino. E' bellissimo, e poi è ottimo per la privacy."

"Oh Lou..." Harry sospira intenerito, sporgendosi in avanti per lasciargli un bacio sulle labbra. "Non dovevi, mi sarebbe andato benissimo un fast food! E chissà quanto hai speso, e poi dove li hai trovati i soldi?"

Louis sembra arrossire leggermente per il bacio, per poi riscuotersi e balbettare qualcosa che assomiglia terribilmente ad un "Ho lavorato un po' al bar sotto casa, più che altro ho scaricato le casse." Che fa sorridere Harry, perché uao. Louis Tomlinson che si abbassa a fare lavori del genere è davvero uno scoop per tutti i giornali, e anche bello grosso.
"Comunque, smettiamola di parlare di me e dei miei modi per cercare di trovare dei soldi...che mi dici di Zayn e Niall?"

Harry sbianca in volto e si passa una mano sul viso, cercando di scacciare via cattivi ricordi. "Ehm-stamattina li ho trovati nella mia cantina e...Zayn stava facendo un pompino a Niall, penso che sarò traumatizzato per il resto della mia vita."

Il violinista lo guarda serio per qualche secondo, prima di scoppiare a ridere fragorosamente, buttando indietro la testa e ignorando il broncio che si disegna sulle labbra a forma di cuore di Harry.
"Non ti facevo così pudico, Styles" miagola quasi Louis, una volta terminato di ridere per poi ammiccare al batterista con un sorrisetto malizioso. "Cosa farai allora, quando te ne farò io uno?"

E okay.

Harry crede di essere morto, soffocato, teletrasportato in un altra dimensione perché beh, sicuramente non è ancora vivo. Insomma, Louis non può pensare di uscirsene così e passare indenne, non è vero? No perché Harry sta iniziando a sentire qualcosa risvegliarsi nei suoi pantaloni, e non è sicuro che sia una cosa buonissima. Anzi, è tragica, un disastro di dimensioni mastodontiche.

Si costringe a farfugliare qualcosa che assomiglia molto ad un "Ehm-già" o qualcosa del genere, che se possibile fa ridere Louis ancora più forte.
"Stavo scherzando raggio di sole, ovviamente. Andiamo, credi a tutto quello che ti dico!"

Harry non può fare a meno di pensare che dall'espressione del suo viso sempre tutto meno che uno scherzo, ma. Con Louis Tomlinson non si può mai sapere, e Harry parla per esperienza personale.
"O-Oggi ho saputo che Liam ha chiesto di uscire a Sophia" si costringe quindi a balbettare il batterista, rosso in viso come se avesse preso troppo sole. (spera solo che al buio non si veda molto). "Me l'ha detto prima, penso che voglia provare a dare-una svolta."

"Beh, penso che abbia ragione" sorride Louis, osservando i due piatti di pasta che il cameriere pone davanti ai loro occhi con uno sguardo famelico. "Non sarebbe stato giusto continuare a struggersi per un amore impossibile."

Harry fa in tempo ad aprire la bocca per dire qualcosa che strabuzza gli occhi, nel vedere Louis che inizia a mangiare così velocemente (Harry ha paura per il suo stomaco) e a prendere una quantità di cibo in bocca davvero impressionante. Appena finisce di deglutire il boccone si pulisce la bocca sporca di sugo con un tovagliolo e guarda Harry, soffiando uno "Scusa." triste. "Oggi a pranzo non ho mangiato, la signora Clifford non c'era e non mi ha potuto ospitare"

Harry scuote il capo e allunga una mano, dando un buffetto leggero sulla guancia del violinista.
"Tesoro, avresti potuto usare i soldi con cui hai pagato questa cena per mangiare-preferisco che tu stia bene, lascia perdere me. E poi perchè non sei venuto a pranzo da noi? Voglio solo che tu sia felice e senza nessuna preoccupazione, ci siamo capiti?"

Il batterista vede Louis arrossire a quel -tesoro- e non può fare a meno di esibire un sorrisetto compiaciuto (è un grande genio, lo sa perfettamente) per poi allungare la mano e intrecciarla con la sua sopra il tavolo.
"O-Ora me lo fai un sorriso?" balbetta poi, nell'osservare le labbra rosee di Louis contrarsi un attimo. "Sei bello quando sorridi."

Louis scuote il capo e gli mette le mani ai lati della testa, baciandolo dolcemente sulla fonte per poi prendere a lasciargli tanti piccoli bacini cha passano per il naso e arrivano fino al mento, facendolo diventare più rosso in viso di quanto non sia già.

"Tu invece sei sempre bello, Harry. Sempre, con i capelli disordinati quando ti affacci alla finestra la mattina per ritirare i panni e per vedere se anche io sto affacciato alla finestra. Sei bello quando ti agiti per cercare i vestiti per gli appuntamenti, come stasera, e sei bello quando litighiamo e tu mi dici che sono un inutile essere con l'archetto del violino al posto del cazzo. E quando sorridi...oh Harry, quando sorridi è come se l'intero mondo si illuminasse. Continua a sorridere, raggio di sole, e l'intero mondo---l'intero mondo continuerà a farlo con te."

E' un miracolo se il batterista non scoppia a piangere in faccia a Louis perché davvero---è troppo. Che cos'ha fatto per meritarsi l'amore di una persona del genere? E' così emozionato da sorvolare anche sul fatto che Louis si è accorto del fatto che ha impiegato ore per prepararsi per quel cavolo di appuntamento, ed è una cosa decisamente imbarazzante.

"Su, basta piagnucolare!" Louis ridacchia e Harry si accorge che alla fine si è messo a piangere veramente, altrimenti non si spiega la lacrima che è scivolata dal suo viso ed è caduta sulla tovaglia. " E mangiamoci questa pasta, che ho fame e non mi va di mangiarla fredda!"
Harry, solamente, ride forte.

••

L'appuntamento più bello di sempre-Harry non avrebbe altre parole per descriverlo. E' così tanto innamorato di Louis, davvero, vorrebbe soltanto vivere accanto a lui per sempre, stretto attorno al suo corpicino tuto curve come una coperta umana. Il batterista non aveva mai avuto in vita sua un ragazzo che facesse tutto questo per lui, che gli regalasse fiori e lo portasse fuori a cena, al ristorante poi.

Stanno tornando verso il One Direction mano nella mano e Harry ha il viso rivolto verso il cielo stellato, sono le 23:45 e non potrebbe sentirsi più il cuore più leggero di così, ed è tutto grazie al ragazzo dagli occhi azzurri che gli cammina accanto e che ha il sorriso più bello del mondo.

Sospira, con un sorrisetto sulle labbra, e si ferma in mezzo alla strada nell'osservare che se faranno altri pochi passi, gireranno l'angolo e il One Direction si erigerà in tutta la loro maestà ai loro occhi (In traduzione: appuntamento finito) e Harry vuole ritardare il momento il più possibile.

Per questo ignora lo sguardo sorpreso ma allo stesso tempo divertito del violinista e si china per arrivare al suo viso, sfiorandogli il contorno delle labbra sottili con le dita per poi posare le sue labbra sulle sue, catturando il fiato di Louis che si fonde direttamente con il suo stesso respiro.
Apre leggermente la bocca e intreccia le dita nei suoi capelli, incontrando la sua lingua calda ed emette un sorpreso mugolio di piacere, quando Louis sorride nel bacio e prende ad accarezzargli la schiena, tracciando dei cerchi concentrici con le dita fredde che lo fanno rabbrividire da capo a piedi perché-perché Louis è così.

Louis ti fa sentire bene anche solo con lo sguardo, Louis ti fa sentire amato e ti rende una persona bellissima anche con un sacco della spazzatura addosso. Harry non....riesce a capire come faceva ad odiarlo prima, perché Louis è una persona talmente buona che si merita tutto l'amore di questo mondo e Harry sarà felice di donarglielo tutto, se possibile. E' finalmente pronto per dare amore, per prendersi cura di qualcuno e vuole farlo con lui, perché d'altronde chi sarebbe in grado di sopportarlo se non la sua stessa nemesi?

Si staccano per un attimo dal bacio, respirando l'uno sulla bocca dell'altro e Harry, prima di riprendere a baciarlo come prima, gli sfiora leggermente all'angolo della bocca, sentendo la pelle liscia delle guance del violinista riscaldarsi ancora di più sotto il suo tatto. Louis è adorabile, davvero, è una piccola tigre nelle vesti di un gattino che rende tutto più adorabile e bello. Harry si sente un gigante nello stargli accanto ed è una sensazione fantastica (in realtà la sensazione c'è sempre stata, ma era più una sensazione alla "Sei così nano che un giorno ti schiaccerò! E niente, Harry è un caso perso) che lo fa sentire enorme rispetto a Louis.

Sta per farfugliare qualcosa di terribilmente stupido, come "Se la luce più bella del mondo" "Posso starti accanto per sempre" quando una suoneria che non conosce inizia a suonare e beh, deve essere di Louis perché assolutamente, lui non ha Don't rain on my parade come suoneria del telefono. E' decisamente un caso perso, può avere Barbra Streisand che canta nel musical Funny Girl ogni volta che gli suona il cellulare?

Evidentemente, Louis può farlo senza che un manipolo di gente ti guardi per strada con gli occhi di fuori anche se solo hai come suoneria Stayn Alive (E questo non vuol dire che l'abbia Harry, assolutamente no!) e infatti tira fuori il cellulare professionalmente, e sembra sbiancare quando legge il nome sul display. Harry aggrotta le sopracciglia e fa un cenno del capo a Louis, sorridendogli leggermente. "Che aspetti a rispondere?" gli chiede, mordendosi il labbro inferiore.
Il violinista deglutisce e si passa una mano tra i capelli, mugugnando qualcosa come "Sono i miei zii." Che fa rizzare i capelli sulla nuca di Harry, che si sporge e guarda che il nome sul display è effettivamente Zio George.

Louis sospira profondamente e sblocca lo schermo, schiarendosi la voce e mormorando un flebile "Pronto?" e Harry capisce, è decisamente agitato. Gli tremano sia le gambe che le braccia e ha davvero davvero paura che il cellulare gli possa cadere da un momento all'altro per poi cadere a terra ed infrangersi sul pavimento. Come se non lo si fosse già detto, Harry è una persona decisamente drastica, già.

"Che diamine vuol dire, Zio George?" Louis sembra diventare più bianco ogni secondo che passa, arrivando persino ad appoggiarsi sulla spalla di Harry, che gli circonda la vita con le braccia e gli fa poggiare la testa sul suo petto, sentendolo rilassarsi leggermente, sotto il suo tocco. "Non potete farlo non...vi prego."

Louis sembra accartocciarsi come un foglio di carta su sé stesso e il batterista si affretta a stringerlo con più forza, come se temesse di vederlo sbriciolarsi in polvere da un momento all'altro. Il problema è che non ha la più pallida idea di che cosa stia succedendo, ma sembra che gli sia passata una mandria di bufali addosso, quindi deve essere decisamente una cosa grave.

"Z-Zio George ti prego, non potete farmi anche questo---io non posso. Ho finalmente raggiunto il mio obbiettivo dopo anni e ora non---no zio, ora è con me." Harry sente i fianchi di Louis rilassarsi e un sorriso gli compare sul viso, visto che finalmente si adagia del tutto sul suo corpo, come un lenzuolo sopra il suo materasso.

"Zio, capisci che non potete---no. Non voglio e non lo farò, troverò un fottuto modo cazzo! Mi state rovinando la vita, capite? Non posso lasciare tutto qui." Sussurra, mentre Harry sente qualcosa dentro di sé spezzarsi. Che cosa sta succedendo?

"Z-Zio ti prego...zio!"
Louis lascia cadere la mano con il telefono lungo il fianco, perché evidentemente deve essere terminata la conversazione e si ferma a fissare un punto nel vuoto davanti a sé, rigido come un pezzo di legno.
"Portami a casa Harry" dice solo, con il tono piatto come quello di un foglio di carta. "Voglio stare solo.

••

"Hazza? Mi stai ascoltando?"
Harry alza il viso e guarda negli occhi Liam, che è seduto davanti a lui con accanto a Zayn e Niall e sembra praticamente rinato, da quando ha iniziato a dare una specie di svolta alla sua vita.

Sospira di nuovo e occhieggia la coca cola nel suo bicchiere, mordendosi il labbro per poi tornare a guardare i tre ragazzi davanti a lui, che hanno delle espressioni abbastanza preoccupate sui loro visi illuminati dalla luce soffusa bel bar in cui lavorano Eleanor e Sophia. Sono quasi le 20:00 di sera e sono esattamente sette giorni da quando Louis si è chiuso in casa e non risponde a nessuna delle sue chiamate, e Harry non ha la più pallida idea di che cosa stia succedendo. Cioè, era andato tutto bene fino a quella telefonata, no? Si stavano divertendo, entrambi, almeno da quanto è sembrato ad Harry e poi gli piace così tanto stare in compagnia di Louis...per questo si sente come se fosse vuoto dentro.

"Si, Lee" Dice solo, continuando a tenere gli occhi bassi e a fissare le crepe nel tavolo di legno. "Scusate."

Zayn alza gli occhi al cielo e batte un pugno sul tavolo, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Liam e uno sguardo sconsolato da parte di Niall. Finalmente le cose sembrano tornate alla normalità, nel senso che Liam continua a provare dei sentimenti per il suo migliore amico ovviamente (visto che non si spiegano le guance rosse ogni volta che gli si avvicina) ma allo stesso tempo sta iniziando ad iniziare a provare un'attrazione verso Sophia e questo è un bene. Zayn e Niall invece sembra che non abbiano passato nessun momento di crisi, visto che sono più affiatati e uniti di quanto non lo siano mai stai e davvero, Harry è davvero felice per loro. Solamente---vorrebbe solo capire cosa sta succedendo a Louis, visto che quasi non dorme la notte, da tutta l'ansia che prova.

"Harry che cazzo, perché non vai da lui e basta?" Zayn lo guarda fisso negli occhi, stringendo le pupille. "Non fare l'idiota, gli sarà successo qualcosa di grave!"

"In effetti non risponde al telefono nemmeno a me" mugugna Niall, per la prima volta senza l'ombra di un sorriso sul viso. In effetti anche lui è abbastanza preoccupato, vista la sua stretta amicizia con Louis e nemmeno ha la più pallida idea di cosa possa essere successo, come il batterista d'altronde.

Insomma, Harry è decisamente disperato a) perché gli manca Louis b) ha paura che sia andato storto qualcosa c) è terrorizzato dal fatto che stia male e che lui non possa aiutarlo. Sospira pesantemente, nell'osservare Niall alzarsi dalla sedia e sorridere leggermente ad ognuno di loro, strofinandosi una guancia rossa.

"Mi sono appena accorto che è tardi e devo andare a mettere i bambini a letto-mi raccomando Harry, fammi sapere." Sorride, mentre anche Zayn si alza e saluta tutti, prendendo il suo fidanzato per mano e avviandosi insieme a lui verso l'uscita, non prima di aver salutato Eleanor e Sophia. Sono così belli insieme e sincronizzati, ad Harry viene quasi da piangere quando li vede camminare insieme mano nella mano. Sta per dire qualcosa come "Vado anche io" quando Liam lo guarda fisso negli occhi e lo fa raggelare sul posto, come un pezzo di ghiaccio.

"Ora darò io un consiglio a te Harry, come hai fatto tu in questi giorni per me. Smettila di fare il pappamolle e adesso, vai a parlare con Louis. Bussagli alla porta finche non ti apre, perché non ti sopporto più in questo stato, e parlaci, cerca di capire. D'altronde siete una coppia e le coppie risolvono i problemi insieme no?"

"Dovremmo esserlo." Mugugna Harry, mentre Sophia si avvicina al loro tavolo e sorride dolcemente a Liam, prendendo i bicchieri delle bibite di Zayn e Niall, decisamente vuoti. "Ma non sono più sicuro nemmeno di quello."

Liam alza gli occhi al cielo e "Ma dai! Non fare il melodrammatico adesso e vattelo a prendere!" esclama, dandogli uno schiaffetto amichevole sulla guancia. "Se non lo fai non ti parlerò mai più, giuro."

Harry ridacchia e si dice che in effetti Liam ha ragione, non può continuare a fare così. Deve capire che sta succedendo a Louis, perché hanno una relazione sentimentale e le persone che hanno una relazione sentimentale si aiutano a vicenda, visto che è questo il suo ruolo di "ragazzo."

Sorride un'ultima volta a Liam e sia alza dalla sedia, marciando dritto verso il One Direction.
(Harry non ha paura. Okay forse un po'. Cazzate, sta per morire.)

••

Si trova davanti casa di Louis da venti minuti e ancora non ha avuto il coraggio di suonare il campanello (questa situazione gliene ricorda molto una di un po' di giorni fa, solamente che l'argomento era del tutto differente e Harry non avrebbe mai pensato che vi ci sarebbe ritrovato in così poche settimane) visto che è in piedi sul pianerottolo, dritto e rigido come un fuso.

Sospira profondamente e si tira i fili dalle maniche della maglia bianca decisamente rovinata, indugiando con un dito sopra il pulsante del campanello come sta facendo da quando è arrivato. E' decisamente patetico ed imbarazzante, vorrebbe sotterrarsi perché, andiamo! Non può continuare a fare la mammoletta per tutta la vita, deve affrontare i problemi della vita e lottare per i suoi obbiettivi. Il suo obbiettivo è capire cosa sta succedendo a Louis, no? Bene, ora deve suonare quel fottuto campanello finchè il violinista non gli apre, a costo di disturbare l'intero One Direction e dintorni.

Si da una specie di colpetto amichevole mentale (come, esattamente) e si drizza ancora di più con la schiena, sentendo tutti i muscoli della colonna vertebrale tendersi come le corde di un violino e sembra come se stia in piedi su un precipizio, pronto a buttarsi giù al primo respiro o soffio di vento. E infatti è quello che succede: l'aria esce dalla sua bocca e precipita dal precipizio, schiantando il dito sul campanello di casa di Louis, che risuona quasi minacciosamente per tutto il pianerottolo. Ed è-okay, ce la può fare. Respira di nuovo e si porta una mano al petto, cercando di calmare i battiti accellerati del suo cuore, che minaccia di esplodere da un momento all'altro e si morde il labbro inferiore, sentendo l'amaro sapore di sangue venire a contatto con la sua lingua. Che cazzo, ora arriva pure a mordersi le labbra a sangue per l'agitazione, la situazione gli sta decisamente sfuggendo sempre più dalle mani e non è una cosa del tutto positiva.

Guarda l'ora sul display del suo cellulare e si accorge che sono passati sette minuti da quando ha suonato il campanello. Mh, bene, prefetto, dall'ansia non si accorge neanche del tempo che passa (deve essere ricoverato, non può andare avanti così) e sta per suonare un'altra volta quando la porta si apre lentamente, rivelando il piccolo corpicino di Louis Tomlinson avvolto in un lenzuolo bianco, gli occhi pesti e i capelli scompigliati come quelli di un leoncino appena sveglio e subito Harry sente il cuore venirgli attorcigliato da un'ondata d'affetto tanto forte che lo fa quasi boccheggiare sul posto come un pesce fuor d'acqua, sotto lo sguardo triste ed inespressivo del violinista.

"Harry..." mormora con la voce bassa e piatta, quando di solito è l'esatto contrario.(Harry non nega che una delle cause del suo odio verso Louis è sempre stata la sua voce allegra e squillante.) "Che cosa ci fai qui?"

Il batterista sembra rimanere senza parole per qualche secondo ma poi si riscuote, fissando Louis dritto negli occhi ed è come se mille scintille scoppiassero nell'aria, come i fuochi d'artificio che sparano gli assistenti del Signor Amministratore dal tetto a Capodanno, che però puntualmente finiscono in giardino dando fuoco alle piante del giardiniere Greg, che deve averli maledetti tutti almeno venti volte con quelle strane bamboline wodoo che porta legate alla cintura dei jeans.

"Dobbiamo parlare Lou-is. Per favore, lo sai benissimo anche tu che non possiamo rimandare." dice, facendo un passo avanti e allungando una mano verso il viso del violinista per poi accarezzargli con delicatezza gli zigomi appena pronunciati.

Louis sospira e annuisce, tirandosi il lenzuolo bianco sulle spalle e (Ma ha solo le mutande sotto????) e si fa da parte per fare entrare Harry dentro casa, per poi richiudersi la porta alle spalle e condurlo verso la sua camera da letto continuando a sospirare pesantemente come se stesse portando una roccia sulla propria schiena.

Harry si permette di osservare la casa e deve ammettere che è davvero tutta in disordine, considerando vestiti sparsi ovunque le valigie in salotto mezze apert---

Valige? Harry si blocca in salotto come uno stoccafisso e si gira verso Louis, che lo guarda con un'espressione triste e un po' rassegnata sul viso sottile.
"C-che sta succedendo Louis?" balbetta il batterista, con la voce tremante. "Che cosa significa tutto questo?"

Louis deglutisce e prende per mano il ragazzo, stringendogli il polso con forza e lasciandolo solo nel momento in cui lo spinge sul suo letto sfatto e gli si siede accanto, incrociando le gambe magre sotto il lenzuolo bianco per poi fargli un piccolo sorriso completo di occhi lucidi di lacrime.

"I miei zii-i miei zii Harry, hanno minacciato di togliermi anche la casa se non mi trasferisco in Francia con loro una volta per tutte. Ho urlato, mi sono disperato ma non è servito a niente. Gli ho spiegato di te, dei miei sentimenti nei tuoi confronti....ma loro hanno solo detto che entro due settimane la casa sarebbe stata in vendita. E quindi Harry-vado in Francia. Ho pensato tanto in questa settimana, ho pensato a dei modi per rimanere qui con te, con voi però è stato tutto inutile." Sussurra piano, stringendo la mano del batterista che ha la bocca spalancata e l'aria incredula. Fitte lacrime gli scendono giù dagli occhi e s'infrangono sul materasso, come le schegge affilate che bucano il suo cuore e lo disintegrano in mille pezzettini.

"T-Tu non puoi andartene Lou.."Harry si portale mani tremanti al viso, coprendolo e cercando di non mostrare a Louis le sue lacrime. "Non puoi lasciarmi indietro...di nuovo.(*)"

Louis guarda per qualche minuto il ragazzo riccio in lacrime sul suo letto per poi scoppiare a piangere a sua volta, allargando le braccia e stringendoselo contro in una morsa senza fine.

Sono due calamite Harry e Louis, che attraggono l'uno il cuore dell'altro fino a formare un unico cuore, un unico amore, che li rende forti ed invincibili sopra ogni cosa. Perché quando si abbracciano, anche le loro anime e le loro menti fanno lo stesso, si uniscono in una melodia così bella che non puoi fare a meno di ascoltarla. E' per questo che Harry e Louis sono forti e supereranno sempre tutto, perché si amano così tanto che anche il dolore riesce ad impallidire e a fuggire spaventato dai loro baci, che sono così splendenti da rendere infimi anche l'alba e il suo tramonto.

"Starò un anno, poi tornerò a prenderti Harry. Te lo prometto." Singhiozza Louis con il viso seppellito nel petto del batterista. "Tornerò a prenderti e ce ne andremo in un posto in cui entrambi potremo suonare e diventare famosi. E staremo bene, te lo prometto."

Harry stringe la presa sulle sue braccia e "Promettimelo." Sussurra, con la voce incrinata. "Promettimi che tornerai e promettimi anche che non ti scorderai di me, mai."

Louis lo guarda fisso negli occhi lucidi e sorride, con le lacrime che scivolano sulle guance, fermandosi sotto il mento. "E come potrei scordare il mio primo amore? Come potrei scordare la persona più importante al mondo per me?"

Harry ride tra i singhiozzi e stringe di nuovo Louis, iniziando a baciargli la fronte, il mento e ogni lembo di pelle del viso possibile, facendolo arrossire come una ragazzina.

"H-Harry..." sussurra Louis, dopo un po'. "Fai l'amore con me, per favore. Voglio sentirti dentro, voglio sentirti con me...almeno una volta prima di andare."

Il batterista si irrigidisce e si scosta un po' dal ragazzo, prendendogli il viso tra le mani per poi guardarlo fisso negli occhi azzurri e liquidi, da cui fuoriesce ancora qualche lacrima e Harry, oh Harry, non riesce a resistere alla vista di un Louis Tomlinson in questo stato. Vuole farlo sentire bene, vuole farlo stare bene quindi...quindi lo amerà, come da un mese a questa parte sogna di fare.

Sorride dolcemente e stampa un bacio sulla fronte di Louis, che emette una risatina acquosa mentre si sente adagiare lentamente il capo sul cuscino. Il cuore di Harry batte violentemente nel petto e il batterista è sicuro che se solo si abbandonasse a sé stesso anche per un solo un attimo riuscirebbe a trapanargli il le costole con i suoi battiti ritmici e ripetuti, che quasi gli fanno girare la testa, tanto sono dolorosi.

"Mi prenderò cura di te Lou...te lo prometto." Sussurra, prima di svolgergli il lenzuolo bianco da addosso e rivelare il suo corpicino dorato con indosso solo un paio di boxer bianchi e aderenti, che fanno sorridere Harry, perché gli stanno così bene che sembrano quasi essergli state dipinti sopra. Louis è...Louis è bellissimo.

Riesce ad essere la persona più bella del mondo anche con le guance rosse di lacrime, gli occhi umidi e le ciglia appiccicate tra loro; è perfetto anche se puzza leggermente di sudore e le sue occhiaie sono più pronunciate del solito, perché è di questo che sa Louis: sa di vissuto. Harry ama immergere il naso nei suoi capelli dal leone, ama odorargli la nuca e succhiare la pelle del suo collo fino a renderla violacea e dolorante. La verità è che-la verità è che Harry vuole fondersi in Louis, perché lo ama così tanto da voler essere inebriato da tutte le sue caratteristiche fisiche fino ad averne il mal di testa. (E non scherza.)

Alla vista dell'erezione pronunciata attraverso i boxer del violinista, Harry sente il viso arrossarglisi e un leggero bruciore al basso ventre che lo fa contorcere come un verme, mentre si libera dei jeans neri e si sdraia direttamente sul corpo di Louis, arrivando a respirare sulla sua stessa bocca.
Si aggrappa con forza alla sue spalle, mentre iniziano a baciarsi e a leccarsi le labbra tanto che Harry arriva a desiderare di mangiare, di consumare Louis fino al non vederci più dall'oblio, perché si sente così bene, pressato contro il suo corpo nudo con indosso solo una maglietta bianca e slabbrata. Interrompe il bacio per sfilarsela e torna a baciare Louis, iniziando però a muovere il bacino e a far scontrare le loro erezioni con movimenti sempre più cadenzati e veloci, che fanno iniziare ad ansimare il violinista sempre di più, arrivando quasi ad aggrapparsi con le mani ai capelli ribelli e lunghi di Harry.

"Per quanto vorrei venire soltanto con te che ti strusci sopra il mio cazzo, raggio di sole" mugugna Louis, fermando un attimo Harry per ribaltare le posizioni, tanto che si trova presto seduto contro la testata del letto, a gambe larghe e Louis in ginocchio sul materasso, che lo guarda quasi come un gattino che ha puntato la sua preda. "Voglio succhiartelo."

E questo è-ah. Insomma, perché non è ancora morto, battendo la testa ricciuta contro la testa del letto? No perché né il cuore né il cervello sembrano rispondere ai suoi impulsi, quindi deve essere necessariamente stato annientato.

Sospira, mentre sente il viso di Louis sfiorare la sua lezione coperta dai boxer, annusandola per poi strusciarsi il viso sopra e Harry deve ringraziare tutto il suo autocontrollo che non gli permette di mugolare in estasi come una puttana di basso borgo. Il violinista alza il viso e incrocia gli occhi di Harry, ad un palmo dalla sua erezione, gli domanda un tacito permesso con lo sguardo e Harry si costringe a mugugnare un flebile "Diamine, si!" che Louis deve trovare terribilmente divertente, visto che scoppia a ridere e continua a farlo anche con gli occhi quando si prende tutto l'uccello di Harry in bocca e inizia a pompare, muovendo la testa e la lingua su e giù, facendo imprecare rumorosamente il battierista, che si aggrappa alla testata del letto con le mani e inizia a muovere il bacino, accompagnando i movimenti di Louis.

Il violinista si stacca un attimo per respirare per poi tornare a baciare, a leccare l'erezione del ragazzo, stuzzicando tutte le vene pulsanti e percorrendolo con la lingua con movimenti circolari, mentre Harry si spinge in lui con ansimi sempre più forte e Louis si lascia scopare la bocca, reprimendo dei conati di vomito che lo fanno boccheggiare per qualche secondo quando il pene di Harry gli arriva giù quasi fino in gola.

Gli morde i testicoli, glieli tira, per poi iniziargli a baciare lentamente l'interno coscia, facendolo contrarre come un verme quando riprende a pompare la sua erezione con più velocità di prima. Louis è fantastico, Louis lo fa sentire così bene---

Harry pensa che potrebbe morire, se continua a succhiare il suo membro e a fissarlo dritto negli occhi con l'espressione più sporca che Harry abbia mai avuto l'onore di vedere in diciannove anni di vita.

E ovviamente, mentre il suo ragazzo gli sta facendo un pompino che potrebbe essere anche l'ultimo per molto tempo, non può fare a meno di pensare a lui due mesi prima a cui viene detto che nel giro di poco tempo si sarebbe fatto succhiare il cazzo da Louis Tomlinson. Si sarebbe sicuramente suicidato o qualcosa del genere, Harry non ha intenzione di indagare.

"Lou-is" ansima, bloccando la testa del ragazzo un attimo, che alza il viso e lo guarda a bocca piena e con gli occhi umidi e sfavillanti. "Ora ti-ti preparo."

Louis ride e si stacca con un sonoro 'pop', che fa deglutire profondamente Harry, e si pulisce le labbra che sono sporche di liquido pre orgasmico e di saliva che gli è scivolata intorno al mento.

Gli gattona addosso famelico e gli arriva ad un centimetro di distanza dalle labbra, mentre Harry come un riflesso involontario, inizia a tastare la carne tenere del suo fondoschiena sodo, indugiando sulla linea che separa le due natiche tonde.

"No Styles, non hai capito niente" miagola Louis, direttamente nella sua bocca, "Tu ora mi apri."

Harry decide di perdere il lume della ragione, perché alla fine è questo che vuole Louis no? Lo butta sul materasso e gli apre le gambe, sedendovici in mezzo e prendendo ad allargargli le natiche e a schiaffeggiarle con un sorrisetto compiaciuto, perché---perché andiamo, il sedere di Louis è la fine del mondo!

"Dove tieni...?" domanda, guardando con gli occhi che brillano il piccolo buchetto largo e già abbastanza slabbrato che gli fa venire voglia di riempirlo immediatamente, quasi non riesce a contenere le smania di dargli piacere e di darsi piacere.

"Se non ho i soldi per comprarmi il pane, non ho proprio un cazzo Harold!" strilla Louis, con la sua voce assordante. "Sbrigati per l'amor del cielo, che in questo momento potrei venire anche senza essere toccato!"

E Harry, a quelle parole, sente il cuore riempirsi di un orgoglio mai provato prima, perché Louis è lì, tutto gocciolante che aspetta solo di essere riempito da lui. Respira profondamente e prende un cuscino, mettendolo sotto il fondoschiena del violinista, che allaccia le gambe attorno al suo collo e prende a contorcersi in preda dai mugolii di piacere e di disapprovazione insieme.

Harry ridacchia e scuote la testa, inserendo lentamente un dito nell'orfizio di Louis, che ansima e si spinge contro di lui, mentre inizia a sforbiciare e a curvarlo fino a cercare di raggiungere il punto. Louis si irrigidisce e Harry capisce di aver fatto bingo, mentre inserisce anche un altro dito e prende a sforbiciare con sempre più velocità, mentre Louis si fa scopare dalle sue dita e butta indietro la testa sul materasso, ansimando con forza. Harry fa in tempo ad inserire un terzo dito che Louis urla qualcosa come un "Ma porca puttana, Harold!" che gli fa capire che è pronto e che veramente, non sarebbe il caso che venisse solo dalle sue dita.

Perciò le estrae e allinea la sua erezione con l'orfizio di Louis, prima iniziando a penetrare solo l'anello di muscoli, per poi passare a riempirlo fino in fondo, con dolcezza, mentre Louis continua a mugolare e ad ansimare, aggrappato ai suoi capelli.

"Okay, amore" borbotta, e Harry arrossisce all'epiteto. "Vai."

Il batterista annuisce e inizia a spingersi nel corpo di Louis, sempre più a fondo, facendolo urlare cose senza senso e davvero, Harry non capisce più assolutamente niente, mentre Louis inizia a dare piacere alla sua erezione con una mano, mano che viene prontamente scacciata da Harry che passa a fare quello che il violinista aveva intenzione di fare fino a pochi attimi prima. E' un tripudio di ansimi e gemiti e davvero, Harry vede letteralmente le stelle, fino a quando si ferma un attimo per riprendere fiato e Louis gli lecca le labbra e gli sussurra "Cazzo, voglio cavalcarti." Che fa quasi svenire Harry.

Esce dal corpo di Louis e si mette seduto, mentre il violinista sorride e gli si siede sopra a sua volta, o meglio, si siede sul suo cazzo visto che se lo spinge da solo dentro fin quasi allo stomaco, allacciando le braccia intorno al collo di Harry e prendendo a muoversi, ansimandogli direttamente in bocca. Harry non può resistere alla sensazione di Louis che si impala da solo con il suo cazzo, infatti si butta sul materasso e gli viene dentro, urlando il suo nome come un disperato. Esce dal suo corpo e Louis non ci mette molto a venire a sua volta, visto che sporca il lenzuolo con il suo sperma e gli si accascia addosso, ansimando direttamente sul suo stesso petto.

Solleva il viso e prende a baciargli le labbra, più e più volte, mentre Harry ride stanco e arrossisce furiosamente sotto i suoi dolci baci.

"Ma me lo spieghi come faccio io senza di te, amore mio?" Louis fa una smorfia, mentre preme le labbra su entrambe le palpebre di Harry. "Ti chiamerò ogni sera, ogni giorno...non saremo lontani. Anche perché, Harry, io ti tengo nel cuore."

Harry scoppia a piangere, perché gli fa male il cuore per quanto è stracolmo di amore verso Louis.

"Scusate, permesso, fateci passare! Per l'amor del cielo Eliza, smettila di piangere e muovi quelle gambe rachitiche che ti ritrovi!"

Harry, assolutamente, non girerà mai più per un aereoporto con tutti i suoi condomini a seguito, perché una carovana di quaranta e passa persone, con in testa il Signor Amministratore e i suoi assistenti non è che passa molto inosservata (Harry ha temuto che li fermassero per delle foto, e lì sarebbe stato il colmo.)

E' mano nella mano con Louis, in realtà non intende lasciargliela finche non lo vedrà sparire su quel benedetto aereo, e ormai non riesce nemmeno più a piangere, visto che ha passato gli ultimi due giorni nel più totale sconforto e depressione, stretto a Louis nel suo letto. Hanno suonato insieme, Louis ha suonato per lui ed è stato un miscuglio di suoni senza senso che ha fatto solo sentire Harry meglio.

"Olga, l'aereo è tra mezz'ora!" urla la signora Hemmings all'assistente da in fondo alla carovana, con un'espressione esasperata sul viso esausto. "Calmati un attimo!"

Il gruppo si ferma all'imbarco, visto che più avanti da lì non possono andare, e Louis sorride con le lacrime agli occhi, spostando i trolley dietro di sé.

"Che dire ragazzi..." esclama, con un sorriso triste. "Spero che la mia casa venga venduta a delle brave persone...perché voi tutti siete la cosa più bella che mi siate mai capitata. Vi voglio così tanto bene...grazie. Grazie davvero di tutto."

La signora Hood scoppia a piangere, mentre il Signor Amministratore da un passo in avanti e da un colpo solenne sulla spalla di Louis, sorridendogli orgoglioso.
"Rendici onore in Francia, Louis Tomlinson. E non preoccuparti, il One Direction sarà sempre aperto per te quando tornerai...spero presto, ovviamente! Noi ti aspettiamo, e poi alle feste varie faremo sicuramente un collegamento con Skype. Una volta che abiti al One Direction, il One Direction ti ricorderà sempre!"

Non fiata una mosca, visto che tutti quanto guardano il Signor Amministratore con gli occhi di fuori, sconvolti anche dalla sola possibilità che sapesse fare un discorso di senza trattare di argomenti esilaranti.
"E ovviamente quando tornerai sfratterò la gente che abita a casa tua, non hai nessuna preoccupazione!" aggiunge poi, facendo scoppiare tutti a ridere.

Micheal Clifford si avvicina a Louis e gli porge una gabbietta con dentro il pappagallo Pontmercy, che lo guarda con i suoi occhietti inquisitori. "Voglio che lo porti con te, Louis." Dice, passandosi una mano tra i capelli viola, sorridendogli triste. "E' un po' come se avessi un pezzo di noi, con te."
Louis abbraccia il ragazzo con forza e prende la gabbietta di Pontmercy, asciugandosi le lacrime che iniziano a scivolargli dagli occhi. "Grazie, Mikey." Dice, con un tono tremolante. "Me ne ricorderò."

E da lì è un continuo piangere, abbracciarsi (Harry non ha mai visto piangere così tanto Luke Hemmings in tutta la sua vita, abbracciato a Calum che se lo stringe con forza al petto e che fa tutto per non imitarlo) e scambiarsi raccomandazioni. I nipotini di Niall regalano entrambi delle caramelle a Louis e l'irlandese lo stringe forte, mormorandogli qualcosa come "Ti voglio un bene dell'anima." Che fa piangere il violinista ancora più forte.

Dopo aver salutato tutti, e pieno di regali che infila nella sua borsa da viaggio (i due libri gliel'hanno regalati Zayn e Liam) Harry trascina Louis lontano verso quella mandria di bufali che sono i loro condomini e ignora, tutte le occhiati dolci e intristiti che rivolgono loro. Harry può immaginare benissimo i loro pensieri: dopo una vita passata ad odiarsi, stanno insieme per così poco tempo per un triste scherzo del destino (è sicurissimo che questa frase la troverà nel libro che Eliza e Mary Rose stanno scrivendo su lui e Louis da quando hanno entrambi nove anni) e cerca di non piangere, davvero.

Ma è tutto inutile, quando lui e Louis sono soli davanti all'evidenza e piangono insieme, stringendosi in un abbraccio infinito e senza eguali. Harry stringe Louis come se da quello dipendesse la sua vita, se lo porta al petto e sente i battiti dei loro cuori muoversi all'unisono, cosa che lo fa piangere sempre di più.

"Haz?" sussurra il violinista, dopo qualche minuto che sono abbracciati e la gente che passa li guarda, con un po' di commozione negli occhi e si chiede sicuramente quale sarà la loro storia.

"Sono qui." Harry serra le palpebre, mentre fa scorrere le dita per tutta la schiena di Louis e gli tira leggermente i capelli, lasciandogli baci delicati sul collo.
"That's all i need to know..." canticchia Louis tra le lacrime e ridacchiando leggermente, muovendo I fianchi e improvvisando una specie di ballo lento con Harry, I loro cuori incatenati; il batterista alza gli occhi al cielo ed emette una risata acquosa, scuotendo la testa. "Ma è possibile che devi mettere i tuoi stupidi Musical ovunque?"

"And you will keep me safe..." canta ancora, poggiando il capo tra le clavicole di Harry. "And you will keep ma warm..." alza il viso e bacia il suo ragazzo sul mento, sorridendo tra i singhiozzi che gli fanno tremare tutto lo stomaco. "And rain, will makes the flowers...grow.(*)"

"Harry, Harry, Harry amore mio." Louis si aggrappa alle sue spalle e fa intrecciare le loro gambe, tanto che è sicuro che cadranno. "Ti amo così tanto. Nel senso che ti ho sempre amato, ma non te l'ho mai detto---ti amo con tutta l'anima, non lo dimenticare mai. Anche quando saremo lontani, ricordati che io ti amerò sempre, capito?"

Fa un passo indietro e si poggia la mano sinistra sul cuore, mentre fa lo stesso con quella destra sul petto di Harry. "Ricordati che noi ci teniamo nel cuore, mio unico raggio di sole."

"E'-E'---lo stesso per me. Ti amo così tanto, grazie per---grazie per aver insistito con me. Ti amo, sempre." Balbetta Harry e sa di non poter dire più di così visto che è sicuro che sverrà da un momento all'altro.
"Louis, sei la mia luce sia amata che odiata nella tempesta che è la vita. Grazie di tutto." Aggiunge, prima di cadere a terra e iniziare a piangere a singhiozzi, coprendosi il capo con le mani.

"No, amore mio" il violinista gli poggia una mano sulla spalla, stringendola con forza. "Grazie a te."

Harry, mentre guarda dall'aereoporto l'aereo di Louis alzarsi in volo, si tocca il petto e sorride al nulla, mentre Zayn, Liam e Niall lo guardano poco lontano, con tre sorrisi espressioni amare stampate sulle loro labbra.

"Ti aspetto qui, Louis Tomlinson." Sussurra al vetro, anche se sa che non avrà risposta. "Ti tengo nel cuore, come dici tu."

Harry non può sapere che sul suo aereo diretto a Parigi, un certo violinista dagli occhi azzurri sta facendo lo stesso.
"Ti tengo nel cuore, Harry. Per sempre."

(*) è la canzone "A little fall of rain" sempre del musical Lès Miserablès

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