Parte prima
Harry Styles non ha nemmeno lontanamente idea di come sia riuscito a svegliarsi alle 7:30 della mattina del fottutissimo tre luglio, perché è da un mese a questa parte che si sveglia all'una e mezza poi soltanto grazie all'aspirapolvere di sua madre e alla voce della signora Eliza, una delle portinaie del suo palazzo, che canta mentre lava le scale qualcosa che assomiglia terribilmente a "Oh mandarino mio amato redentore" e niente, Harry non sa che roba si fumino i suoi condomini.
Sono uno peggiore dell'altro, dalla famiglia Edwards che abita sopra di lui da tempi immemori e Harry sa per certo che la figlia sedicenne, Perrie, è uno di quei personaggi decisamente da evitare (o meglio, da evitare se non ti piacciono i capelli colorati e le gomme da masticare appiccicate ovunque) al signor Cowell, un noto discografico che abita all'ultimo piano ma nessuno degli abitanti del "One Direction" (così si chiama questo strano palazzo color verde menta che si trova all'angolo di una traversa londinese) l'ha mai visto, quindi si tratta più che altro di una leggenda condominiale.
Harry Styles ha diciannove anni da poco compiuti e abita al terzo piano del One Direction con mamma, sorella e gatto ed è orgoglioso di affermare che è stato uno dei "Vandali" (almeno così denominati dall'altra portinaia, Mary Rose) che ha inciso la scritta One Direction sopra il portone del cosiddetto palazzo in una calda notte di giugno di tre anni prima, aiutato dai suoi amici Zayn Malik e Liam Payne, che abitano con le loro famiglie rispettivamente al primo e quarto piano.Nessuno lo sa, ma le voci girano al One Direction, quindi alla fine si sono ritrovati a confessare tutto ma vabbè, ormai questa è una storia bella che andata.
Un'altra cosa che Harry è orgoglioso di affermare è che suona la batteria da quando ha dieci anni e mezzo e nessuno e dice nessuno, può contestare il fatto che è bravissimo e che tutti vorrebbero suonare come lui. Harry è perfettamente consapevole del fatto che è uno dei più bravi alla sua scuola di musica e poi veramente, dovrebbe decisamente mettere su una band. Sfortunatamente né Zayn né Liam sanno suonare qualcosa (Il triangolo non conta, no?) e non ci tiene ad avere come cantante la portinaia Eliza e le sue ballate ai frutti estivi, decisamente no.
Harry sbadiglia e si strofina gli occhi gonfi, alzandosi dal letto per poi dare una manata alla sveglia che si è messa a suonare alle 7:30 precise e Harry, per quanto non voglia ammettere il perché del fatto si sia svegliato così presto, deve farlo. Spalanca le tende bianche e apre la finestra, venendo investito dai raggi del sole e aspira con forza, mentre i leggeri soffi di vento gli scompigliano i capelli ricci e disordinati (dovrebbe decisamente tagliarseli prima o poi) e fa vagare lo sguardo assonnato per il giardino condominiale sottostante, che è decisamente pieno di abitanti del One Direction, molto più del solito.
Harry digrigna i denti quando intravede Zayn e Liam vicino a sua sorella Gemma e chiude velocemente la finestra sbattendo le imposte con forza, lasciandosi cadere di nuovo a peso morto sul letto. Il motivo di tutto questo fermento e agitazione, è perché Louis fottuto Tomlinson, eterno nemico di Harry dai tempi della scuola materna, torna a casa dopo due mesi di lontananza e tutti, ma proprio tutti, lo adorano.
Harry no, Harry lo odia e vorrebbe solo spezzargli in due quel dannato corpicino tutto curve che si ritrova e impalarlo sul palo della luce. Forse è un po' sadico, ma non è assolutamente colpa sua, lui e Louis Tomlinson sono stati creati per odiarsi reciprocamente semplicemente perché sono così uguali che alla fine si scontrano come due calamite e di conseguenza, provocano dei disastri parecchio rumorosi. Sono uguali ma alla fine non se ne accorgono, perché Harry è rumoroso e sempre con la testa tra le nuvole, Louis è silenzioso e riflessivo e, cosa più importante, suona il violino. Ha iniziato a suonarlo praticamente nello stesso periodo in cui Harry ha iniziato la batteria e non mai c'è stato giorno (a quanto ricordano gli abitanti del One Direction, ovviamente) in cui i due non abbiano litigato per gli orari in cui suonare, visto che entrambi hanno sempre voluto necessariamente esercitarsi dopo le quattro e venti. Ed è sempre stato un delirio di rumori, violino e batteria insieme, tanto da ritrovarsi banditi per il condominio per giorni e giorni. E' sempre stato pieno di individui strani, già.
Harry si rigira sul letto e si copre gli occhi con un braccio, cercando di ignorare la voce squillante di Louis Tomlinson che si sente dal giardino, tanto è alta e irritante. La odia la odia e la odia e proprio non riesce a capire il perché tutti amino quel ragazzo nanetto dagli occhi azzurri, perché, semplicemente oltre ad essere un vero rompi coglioni è anche terribilmente snob e pretenzioso. Harry lo sa bene, perché sono cresciuti insieme e hanno fatto tutti gli anni della scuola nella stessa classe (facendo venire i sorci verdi a tutti, visto che non si sono mai potuti guardare) e lo conosce praticamente come le sue tasche, sa esattamente quali sono i suoi punti deboli, sa che vive con i suoi zii nell'appartamento che da perfettamente davanti al suo (praticamente è sul suo stesso pianerottolo, ma le finestre delle camere delle due nemesi sono praticamente attaccate) sa che è bravissimo in tutte le materie tranne fisica, che veste come un principe, che cambia pettinatura ogni mese e che è più basso di lui di ben dieci centimetri.
La cosa che pesa più ad Harry di tutto questo è che lui è rimasto a Londra a gironzolare con Zayn e Liam, a suonare la batteria a casa e a insegnare ai ragazzini piccoli della sua scuola di musica, non facendo assolutamente niente nella vita.Louis invece viaggia ed è uno dei migliori giovani violinisti del decennio, come dicono i critici, "è così aggraziato quando suona, sembra quasi sospeso nell'aria" e Harry, per quanto non lo voglia ammettere, è geloso. Anche lui vorrebbe spiccare il volo come ha fatto Louis, vorrebbe sfondare e gridare al mondo "Io esisto!" invece che continuare a fare il vandalo in giro per il quartiere e a suonare la batteria ad ogni ora del giorno. Senza contare il fatto che nemmeno sta con qualcuno, visto che appena conosce una ragazza o ragazzo che sia (Harry non si è mai fatto tanti problemi) e ci esce insieme qualche volta, prima che quello o quella possa fare un altro passo scappa via e fa perdere tutti i suoi contatti.
La verità è che Harry ha paura di legarsi a qualcuno, semplicemente perché non sa prendersi cura nemmeno di sé stesso. Come potrebbe prendersi cura di qualcun altro, di amarlo? Semplicemente non può, quindi preferisce rimanere solo. Si rigira sul letto e si addormenta di nuovo con la voce acuta di Louis Tomlinson in testa, fastidiosa come una zanzare che ti ronza nell'orecchio.
•••
Harry Styles detesta i suoi capelli. Seriamente, sono veramente inguardabili e ogni volta che suona la batteria se li ritrova tutti in faccia ed è costretto o a fermarsi perché addirittura gli arrivano fin dentro la bocca o a legarseli con degli elastici o mollettine decisamente imbarazzanti, già. (insegnare la batteria a delle bambine di otto anni piene di mollettine a fiorellini e fiocchettini non aiuta molto.) E davvero, questa specie di bandana verde con una specie di fantasia floreale che ha trovato nel cortile interno abbandonata a sé stessa, è una specie di dono divino. Insomma, Harry non è un barbone che raccoglie la roba da terra, ma i soldi che ha sono pochi e deve usarli per cose importanti (in traduzione: nuove bacchette e sigarette al cioccolato) quindi, perché non approfittarne?
Scende le scale del One Direction velocemente, rischiando quasi di cadere e di sfracellarsi a terra-Harry non vuole rovinare il suo bel viso prima dei trent'anni- e fa scivolare le mani sul corrimano, sbattendo sul pianerottolo del secondo piano contro Micheal Clifford e i suoi capelli verdi che gli urla dietro uno "Stai più attento Harry!" e arriva quasi con il fiatone nel giardino del One Direction, chiamando a gran voce Zayn e Liam che stanno seduti sulla panchina mezza sfondata vicino al solito albero. (Anche lui mezzo sfondato.)
Non è che sia una gran cosa, pieno di aghi di pino sul vialetto e di pigne che ti cadono in testa ogni due per tre, ma è casa. E' casa e Harry ama così tanto il suo palazzo, ama i suoi abitanti eccetto Louis Tomlinson, che preferirebbe vedere morto il prima possibile, ma non è importante, Tomlinson è solo un piccolo tassello del puzzle facilmente eliminabile-okay, forse non proprio visto che Harry prova ad eliminarlo praticamente da tutta la vita, ma.
A proposito, potrebbe averlo intravisto dalla finestra di camera sua stamattina (potrebbe anche avergli lanciato un'occhiataccia degna da Oscar, ma questa è un'altra storia) e niente, però Harry sente che c'è qualcosa di... strano.
Nel senso, Louis si sta comportando in un modo parecchio insolito, conoscendolo se non ci fossero problemi gli avrebbe lanciato nella finestra della sua camera un giornale su cui scritto a caratteri cubitali "LOUIS TOMLINSON FA INNAMORARE LA GRANDE MELA" o altre cose del genere-Harry li ha buttati tutti nel cesso quei giornali, anche se poi si ottura sempre e quindi non è mai un'idea propriamente intelligente, ecco.- E insomma, è veramente veramente strano.
E poi, solitamente, il giorno dopo del rientro del "grande violinista" dopo i suoi lunghi viaggi, si urlano per la rampa delle scale cose irripetibili come loro solito e vengono anche rimproverati da tutti i condomini e banditi dal One Direction per qualche ora.
A volte Harry detesta avere un condominio così unito (si radunano tutti per feste varie a casa di Ed Sheeran del quarto piano, che pur non sapendo cucinare ha una casa bellissima e una fidanzata altrettanto bella e gentile che fa di nome Taylor e niente, il condominio li adora) perché tutti spettegolano su tutti e praticamente il fatto dell'odio tra lui e Louis è argomento di discussione tra le madri di Calum Hood, Luke Hemmings e le due portinaie da tempi immemori (quando poi si è scoperto che entrambi i due litiganti hanno tendenze omosessuali la situazione è precipitata notevolmente, nel senso che persino la madre di Harry è andata a dire a suo figlio "Vai a scoparti Louis Tomlinson e non pensarci più" e niente, il giovane batterista non è uscito di casa per giorni.)
La cosa divertente di tutta la faccenda, è che proprio Harry ha scoperto che Louis è omosessuale, visto che l'ha beccato a pomiciare con un ragazzo dalla faccia da cavallo pressati contro un albero in giardino a quindici anni e mezzo ed è rimasto parecchio traumatizzato (in traduzione non ha guardato in faccia il suo acerrimo nemico per settimane) ma la cosa è finita lì molto presto, visto che hanno continuato ad azzuffarsi come al solito sui pianerottoli.
Poi è successo che anche Harry ha iniziato a provare attrazione per i ragazzi, guardando una delle riviste di sua sorella Gemma e i pettorali di un certo Zac Efron e la situazione è precipitata notevolmente, visto che praticamente lo ha detto a Gemma e il giorno dopo lo sapeva tutto il fottuto condominio, compresi Zayn e Liam che solamente lo hanno guardato in silenzio per qualche secondo e poi il primo se ne è uscito con un "Benvenuto nel club" che lo ha fatto arrossire a dismisura.
A Zayn Malik piacciono i ragazzi, Harry lo sa e lo sa anche Liam, ma quest'ultimo non si esprime molto perché semplicemente non ama esternare i suoi sentimenti a nessuno, preferisce tenersi tutto dentro. Harry li conosce bene, d'altronde sono i suoi migliori amici da sempre e per sempre e mai nulla potrà mai dividerli (sempre rimanendo ai discorsi di quando avevano sei anni, comunque) e niente, non c'è stato assolutamente alcun problema.
Harry sbadiglia e Zayn e Liam lo guardano, seduti sulla panchina; il primo con una giacca di pelle e la solita sigaretta dietro l'orecchio, le braccia intrecciate dietro la nuca e i capelli tirati su nella solita maniera ordinata mentre Liam ha il solito libro aperto sulle ginocchia e un'espressione annoiata sul viso dai tratti dolci.
"Harreh, che succede?" chiede Zayn una volta che è arrivato di fronte a loro, prendendo la sigaretta da dietro l'orecchio e portandosela alle labbra con un ghigno sottile. "Tommo è tornato all'attacco?"
Il batterista si agita una mano davanti al viso e si siede in mezzo ai suoi due amici, venendo fulminato da un Liam alquanto indispettito ma cerca d'ignorarlo, toccandosi tra i capelli ricci la bandana che magicamente sembra tenerglieli fermi.
"Tommo, come dici tu, è chiuso in casa da un giorno e mezzo." Harry ridacchia, mordendosi il labbro inferiore e occhieggiando alla finestra di Louis che sembra quasi sbarrata. Dovrebbe sentirsi felice? Infatti lo è, è felicissimo che Tomlinson non si sia ancora fatto vedere, crede che gli potrebbe addirittura scoppiare il cuore dalla felicità.
"Louis ha un problema, penso." Esordisce Liam, guardando fisso davanti a sé e sbattendo lentamente le palpebre. "E' stranissimo, non è mai stato così."
"Così come?"
Liam guarda Harry con la sua solita espressione alla "Ma ci sei o ci fai" che riserva solamente a lui, visto che con Zayn è sempre dolce e gentile e non lo contraddice mai.
"Harry, conosci meglio di me Louis e sai benissimo di che cosa parlo. Solitamente si vanta, va a parlare con le portinaie e urla tutti i suoi successi ogni volta che può per fare in modo che tu li senta e bla bla. Ora è segregato in casa e anche ieri mattina, quando è arrivato, ha salutato tutti ma poi è corso via per evitare domande scomode. Solamente, ti ho detto...è strano."
Il batterista si inumidisce le labbra e si alza in piedi, spalancando le braccia. Harry è sempre stato un tipo veramente veramente impulsivo, nel senso che non pensa mai a quello che fa per poi ritrovarsi puntualmente in un mare di guai-Se Tomlinson riflette prima di agire, Harry fa tutto quello che gli passa per la testa; non è un caso che è sempre il riccio ad alzare le mani per primo- e deve faticare parecchio poi per cercare di uscirne.
"Beh, vorrà dire che ci terremo un Tomlinson depresso a me non dispiace per nulla e po-"
L'inizio del monologo di Harry viene interrotto da Luke Hemmings, quinto piano, che cammina verso di loro con le guance rossissime e un mazzo di rose tra le mani, quasi traballando sulle gambe lunghe e sottili strette in degli skinny jeans così aderenti che il batterista si chiede come faccia perfino a respirare.
"R-Ragazzi mi chiedevo" balbetta, una volta davanti a loro, spostando il peso da un piede all'altro. "Questi fiori sono di qualcuno di voi? C'è scritto per Luke e credo che qualcuno mi abbia fatto uno scherzo perché chi potrebbe interessarsi a me, insomma..."
Zayn ridacchia e scuote il capo, mentre Luke si strofina una guancia rossa. Ha appena diciassette anni, Luke Hemmings, ed è il ragazzo più timido del One Direction e oltre, sempre a stuzzicarsi quell'anellino che si è fatto di poco all'angolo delle labbra e ad arrossire continuamente. Forse, le uniche persone con cui non si imbarazza sono Calum Hood e Micheal Clifford, visto che sono inseparabili e si vogliono un gran bene. C'è anche Ashton Irwin, che invece Harry conosce bene perché suona la batteria come lui, ma che non abita al One Direction (in realtà, come Jesy Nelson, passa più tempo lì che da altre parti, quindi nessuno si fa più tante domande) a cui Luke è molto attaccato, o almeno è questo quello che sembra ad Harry.
"Hai un'ammiratrice segreta, Lukey?" Harry ride, dandogli un buffetto sulla guancia rosea. "Guarda un po', questo non me lo aspettavo!"
"Non siamo stati noi, Luke" dice Liam, ignorando Harry e Zayn che ridacchiano. "Penso che qualcuno abbia una cotta per te, hai qualche idea?"
Luke si stringe i fiori al petto e scuote con forza la testa, arrossendo ancora di più. "I-Io...no, ora credo che me ne andrò a casa...si, penso proprio che farò così."
Detto questo si gira sui tacchi e se ne va, correndo velocemente verso il portone d'ingresso e non accorgendosi della rosa rossa che è scivolata dal mazzo, movimento che però viene intercettato bene da Zayn perché, una volta che il ragazzo scompare alla loro vista, si alza in piedi e la prende da terra, ritornando poi a sedersi sulla panchina.
"Io so chi è" esordisce, dopo un paio di secondi di silenzio giocherellando con la rosa. "O almeno lo immagino."
Harry accavalla le gambe e "Davvero?" domanda, gonfiando le guance e arrivando ad assomigliare ad un pesce palla. "Pensi che sia qualcuno che conosciamo?"
"Non lo so!" esclama Zayn, alzandosi per la seconda volta in piedi. "So solo che tra poco devo andare a lavorare al pub perché sono in ritardo. Eh, ah-Lee..." aggiunge, rivolgendosi con un sorriso dolce al suo amico, che seduto sulla panchina lo fissa come se fosse in attesa.
"Questo è per te." Gli porge il fiore e le guance di Liam esplodono, diventando rosse come due peperoni brillanti.
Afferra il fiore con le mani tremanti e fa in tempo a balbettare un "G-Grazie." che Zayn è già corso via, ed Harry sa perfettamente che è andato a prendere la sua moto, non è una novità visto che Zayn si muove solamente con la sua "bimba."
Liam rosso e con gli occhi stravolti, quella sì che è una novità bella e buona e Harry, veramente, non sa proprio cosa pensare.
•••
Harry sbadiglia e spalanca le imposte della finestra della sua camera, stropicciandosi gli occhi e ignorando gli uccellini cinguettanti sui fili che collegano il davanzale suo con quello di Louis Tomlinson (si perché ovviamente visto che le loro finestre sono vicine stendono i panni sullo stesso filo, che gioia) che già iniziano a fargli venire un leggero mal di testa.
C'è il sole e sono le dieci di mattina e, sorpresa, Harry oggi ha lezione con uno stupido bambino undicenne alle 10:30 alla scuola di musica.
A volte vorrebbe trovare modi migliori per guadagnare soldi, ma anche sua mamma ha problemi economici pur facendo l'infermiera e Gemma è sempre a scuola (sta cercando di laurearsi in legge) quindi, in sostanza, è lui che porta a casa "il pane", e soprattutto durante l'estate, visto che non ha quasi mai niente da fare.
Sta per ritirarsi e andare a vestirsi quando un suono decisamente conosciuto gli arriva come una scintilla all'orecchio e lo fa irrigidire notevolmente sul posto, perché anche se lo conosce bene, quel suono è---spento. Non è mai stato così, pensa Harry deglutendo sonoramente, mai. Nemmeno quando la persona che lo produce con il violino è stata bocciata in fisica per due anni consecutivi, arrivando a piangere per una settimana consecutiva.
Harry alza il viso e guarda la finestra di Louis Tomlinson, completamente spalancata e con le tende bianche all'aria, che si gonfiano ad ogni soffio di vento come le vele delle navi dei pirati, quelle dei racconti che la signora Lisette (primo piano, centocinque anni e mezzo) raccontava a tutti bambini del One Direction tanti anni prima.
S'intravedono gli interni della camera leggermente (Harry non è mai stato a casa della sua nemesi, ma una volta a dodici anni per vendicarsi di qualcosa, il violinista gli ha rubato le bacchette e lui lo ha inseguito fin dentro casa con urli e imprecazioni varie, prima di venire entrambi sbattuti fuori dalle portinaie come al solito) e il letto sfatto del violinista, e proprio quest'ultimo è seduto sul bordo, a petto nudo e il violino appoggiato sinuosamente sulla spalla, gli occhi chiusi e i capelli disordinati sulla fronte. Ha un'espressione leggermente sofferente sul viso androgino e privo di barba; profonde occhiaie violacee sotto gli occhi e le labbra rosee e sottili piegate in una smorfia che stona particolarmente con tutta la sua persona.
Harry guarda l'archetto strofinare leggero sulle corde e per un attimo non può fare a meno di pensare che Louis è bello, è bellissimo mentre suona il violino. Sa perfettamente che è un bellissimo ragazzo, lo ha sempre pensato, ma non ha mai---ok, no, Harry ha bisogno seriamente di un lavaggio del cervello.
Chiude con forza le imposte e prende un respiro profondo, aprendo l'armadio e rimanendo a fissare le T-Shirt slabbrate tutte ammucchiate in malloppi agli angoli (se sua madre vedesse in che stato è combinato il suo armadio non uscirebbe di casa per un mese) e cerca di pensare a tutto tranne che a Louis Tomlinson e al suo viso triste.
Ovviamente ogni tentativo non serve a niente.
•••
Zayn Malik e Liam Payne sono amici. Molto amici, Harry non è niente in confronto alla loro amicizia e lo sa bene ma alla fine non ne è geloso, non lo è mai stato. La loro amicizia è sempre stata strana, molto strana ma ultimamente ha preso dei risvolti decisamente-singolari.
Già, è questo quello che pensa Harry mentre li osserva parlare a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro appoggiati alla ringhiera che da sul piccolo laghetto nel parco vicino la scuola di musica di Harry, dove i tre amici si ritrovano ogni mercoledì pomeriggio. Liam è, in particolare, quello che si comporta in modo più strano, perché Zayn alla fine è sempre uguale. Le guance rosse, la voce che trema-se Harry non sapesse che il suo amico è etero penserebbe seriamente che abbia una cotta per Zayn.
"Ragazzi" esordisce, appoggiandosi alla ringhiera, vicino a Zayn. "Ho un problema."
"Ce ne eravamo accorti." Borbotta Liam, venendo però ignorato totalmente dal batterista, che scuote il capo e di conseguenza i capelli con forza.
"Louis Tomlinson ha un problema e di conseguenza io ho un problema, me ne sto accorgendo con il passare delle ore, addirittura. Anche se mi costa ammetterlo io e Tomlinson siamo legati da una specie di filo che non si spezza mai, quindi sento subito se c'è un intoppo o un nodo. Devo capire che cos'ha, o non riuscirò a dormire più la notte."
"Buona fortuna!" dice Zayn allegramente, scompigliandogli i capelli ricci privi della bandana (a proposito, se ne è ricavate altre tre dalle sue vecchie camice) mentre Liam sospira e lancia la mollica di pane che aveva in mano alle anatre che nuotano nell'acqua dolce.
"Ho una fame " aggiunge poi, leccandosi il labbro inferiore e scostandosi dalla ringhiera, con uno sbuffo. "Dove possiamo trovare qualcosa da mangiare?"
A Harry non passa per niente inosservato il guizzo degli occhi di Liam sulla lingua di Zayn, cosa che lo fa insospettire ulteriormente. Ha davvero bisogno di fare una chiaccherata con il suo amico, già.
"C'è una bancarella che vende caramelle qui vicino" dice Harry, guardando Zayn e piegando leggermente la testa. "Il proprietario è -ehm, un amico di Tomlinson ma almeno me le regala gratis."
"Davvero, un amico di Louis?" chiede Liam una volta che tutti e tre sono usciti dal parco e camminano per la strada, ignorando il sole cocente che batte sulle loro teste. "E tu come fai a conoscerlo?"
"Studia chitarra nella mia scuola di musica" Borbotta Harry, strofinandosi le mani sui suoi skinny neri. "E non chiedermi perché ci parlo anche se è un amico di Tomlinson, perché non lo so."
Dopo qualche minuto che camminano, Harry si ferma davanti ad una bancarella piena di caramelle e cioccolata varia e esibisce uno dei suoi famosi sorrisi completi di fossette, nel vedere un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri e una bimba dai capelli color carota aggrappata al suo collo agitare la mano libera al suo indirizzo.
"Niall!" esclama Harry, mentre il biondo fa sedere la bambina su un po' di spazio libero del bancone, e le porta una ciocca di capelli dietro un orecchio. "Tutto bene, amico?"
"Tutto benissimo, grazie!" esclama Niall con un forte accento irlandese, il viso rosso e un sorriso decisamente accecante. "Beth è appena tornata dall'asilo, poi! Saluta Harry, pulcino!"
La bimba aggrotta le sopracciglia e guarda Harry, che le sorride apertamente. Ha sempre invidiato la tenacia di Niall Horan, che a diciannove anni si è preso carico di entrambi i figli di suo fratello Greg, Theo e Beth, vista la sua prematura scomparsa in un incidente stradale, un anno prima, con sua moglie Denise. Fa tantissimi lavori e abita con un suo amico, Olly da quello che a capito Harry, visto che tutti i suoi parenti sono in Irlanda e lui ha giurato che per un po' di tempo non ci tornerà più per cercare di tenere lontani i fastidiosi fantasmi del passato.
"Ciao." Dice seccamente, girando la testa e tornando a guardare suo zio Niall, che ridacchia e le passa una mano sul capo, sconfitto.
"Scusatela, quando non c'è suo fratello è un po' timida con gli estranei. Ah, ma non mi sono presentato!" esclama, all'indirizzo di Zayn e Liam. "Io sono Niall Horan e sono-"
Harry lo vede arrossire vistosamente, ancora più del solito e si gira di scatto per poi incontrare lo sguardo sfavillante di Zayn Malik, che si lecca lentamente le labbra e-oh.
Oh-oh, le cose non porteranno seriamente nulla di buono, perché quando Zayn punta una preda, quella è. E Harry sa, che il suo amico ha puntato Niall Horan (lo sguardo da conquista di Zayn è inconfondibile, sembra improvvisamente diventare un attore di film porno) perché lo vede sistemarsi i capelli per poi fare un passo in avanti, tendendo la mano all'indirizzo dell'irlandese.
"Ciao, sono Zayn. Ti sei fatto male?" esclama, puntando dritto gli occhi scuri che brillano come tizzoni ardenti in quelli azzurri di Niall, che è sempre più rosso in faccia.
Il biondo infatti si agita sul posto e "Eh? C-cosa? Quando?" balbetta, profondamente imbarazzato.
"Ti sei fatto male quando sei caduto dal cielo?"
Harry decide che la cosa si sta seriamente facendo imbarazzante e che non vuole vedere Zayn filtrare in quel modo squallido mai più, così prende Liam per un braccio, fa i saluti e gli arrivederci e si allontana rapidamente, anche perché gli occhi di Liam hanno l'espressione più triste che Harry abbia mai visto.
Quando arrivano al One direction Liam corre a casa senza neanche salutare e Harry sospira, salendo le scale lentamente e appoggiandosi contro il muro nel sentire la vibrazione del suo cellulare in tasca. Lo prende e sblocca lo schermo, scuotendo esasperato la testa nel vedere un nuovo messaggio da parte di Niall.
-Harry non è che potresti darmi il numero del tuo amico Zayn?
No perché se ne è andato perché ha detto che era di fretta
Ah, un'altra cosa, potresti dire a Louis che lo verrò a trovare nei prossimi giorni?-
Harry risponde con un -si. xxx- veloce e gli da anche il numero di Zayn (dopo farà necessariamente un salto a casa sua) per poi scrivere un -Tomlinson non esce di casa, volendo non potrei nemmeno dirgli nulla.-
Sta per riporre il telefono nella tasca dei pantaloni quando qualcuno gli da una spallata e uno "Spostati Styles." risuona per scale, facendo irrigidire Harry involontariamente.
"Finalmente, Tomlinson!" Harry alza il viso, sorridendo malignamente a Louis che indossa una maglia azzurra con lo scollo a v e degli skinny jeans che gli fasciano le cosce sode e la curva generosa del sedere (Harry non ha guardato proprio niente!!!) e-strano. Harry non ha mai, mai visto Louis Tomlinson vestito in un modo tanto casual, in tutto questo tempo. "Pensavo fossi morto."
Louis si ferma un attimo e stringe la custodia del suo violino contro il petto, guardandolo con i suoi occhi azzurri penetranti come pugnali e Harry deve usare tutta la sua forza di volontà per non rabbrividire.
"Sfortunatamente lo sono ancora, che ci vuoi fare."
Il batterista non sa cosa dire, si accontenta di guardare la schiena di Louis sparire dalla sua vista perché davvero, le cose iniziano a farsi terribilmente sospette. Louis Tomlinson non reagisce così, non ha quell'espressione sofferente sul viso, come se gli avessero strappato il cuore dal petto e soprattutto non si porta il violino in giro.
Harry decide che deve vederci assolutamente di più su questa faccenda.
•••
E' il compleanno di Gemma, la sorella maggiore di Harry , e quindi lei, lui e la loro madre Anne sono andati al ristorante più in vista della città (per fortuna hanno pagato i nonni) e il batterista si sente felice, davvero davvero felice.
Sua sorella è bellissima nei suoi nuovi capelli tinti di rosa e ha un sorriso splendente, stesso sorriso che si riflette sul viso di Anne. Si assomigliano tantissimo tutti e tre e per di più sono così uniti, dopo la morte del padre di Harry quando il batterista aveva otto anni per una grave malattia. Harry non scambierebbe la sua piccola famiglia per nulla al mondo, anche se non hanno tanti soldi e non si possono permettere di andare a cena fuori molto spesso, anzi quasi mai.
"Allora Hazza, chi è quel bel biondino che è uscito con Zayn prima? Li ho visti dalla finestra!" esclama Gemma, facendogli l'occhiolino. "Per caso il suo nuovo ragazzo?"
"No Gem" Harry prende un sorso di coca cola, guardando sua sorella negli occhi. "Penso escano insieme, non so non ho voluto indagare."
"Mh... e Liam invece che ha?" chiede di nuovo Gemma, gonfiando le guance. "E' sempre depresso, così come Louis Tomlinson. Insomma, ma che avete tutti quanti in questo periodo?"
"E che ne so io?" Harry poggia seccamente il bicchiere di vetro sulla tovaglia azzurra e si lecca le labbra, visto che il suo stomaco inizia seriamente a brontolare. "Liam è complicato e non sono nella testa di Tomlinson, senza contare il fatto che non ci parli-"
Harry si blocca e fissa il palco davanti a lui, spalancando la bocca ai limiti dell'inverosimile, perché andiamo. Il ragazzo che si è appena seduto sulla sedia posta sul palco dove di solito si siedono gli artisti che intrattengono i clienti del ristorante è Louis Tomlinson in persona. Ha una giacca nera e il violino sulla spalla, Harry non riesce a distogliere gli occhi da lui perché, andiamo.
Louis Tomlinson, il grande Louis, che suona in un ristorante? Che sta succedendo?
Harry lo vede vagare con lo sguardo per tutto il ristorante per poi posarlo su di lui e impallidire vistosamente, riesce quasi a vedere il suo pomo d'Adamo muoversi dal nervosismo e il batterista sbatte lentamente le palpebre, piuttosto sconvolto. Per fortuna loro due hanno sempre avuto uno strano modo nel comunicare: si capiscono con una sola occhiata e questo parlarsi senza dire una parola è servito molto a mandare minacce di morte durante gli anni scolastici (si sono auto maledetti molte molte volte senza farlo capire a nessuno) e Harry si morde il labbro, nel vedere la sua nemesi guardarlo come a dire "Stai zitto, non dire una parola, io e te parliamo dopo."
E Harry, per la primissima volta nella sua vita, obbedisce a Louis Tomlinson.
Anne e Gemma non dicono una parola quando, dopo l'esibizione di Louis Tomlinson, il violinista si avvicina al loro tavolo e sempre con violino e archetto sotto braccio, prende Harry per il colletto della camicia immacolata e lo trascina fuori dal ristorante sotto gli occhi di tutti, che li guardano abbastanza sconvolti (Anne e Gemma no, sono abituate a scene del genere) e iniziano a ridacchiare.
Harry viene investito in pieno dal venticello leggero appena fuori dal ristorante e non fa in tempo ad aprire la bocca che Louis lo sbatte con forza contro il muro e gli tira una stoccata alle gambe con il ginocchio sinistro, facendolo mugolare di sorpresa.
"Styles" inizia, digrignando i denti ai limiti del possibile. "Mi spieghi che cazzo ci fai qui?"
Il batterista alza il capo e incrocia gli occhi di Louis, con le pupille dilatate al massimo che quasi non fanno intravedere il solito azzurro intenso che li caratterizza e, pensa Harry, è veramente inquietante. Non riesce a parlare davanti a Louis Tomlinson, non riesce quasi a respirare perché in un certo senso ha paura. Da che mondo è mondo Harry Styles non ha mai paura, è quel ragazzo dai capelli indomabili come la criniera di un leone che non si sta fermo un attimo e lotta, lotta finche non raggiunge i suoi obbiettivi e quindi non riesce proprio a capire che gli sta succedendo. Cos'è questa strana sensazione- gambe molli, battito accelerato e agitazione- che prova nell'incrociare lo sguardo minaccioso di Louis? Cos'è?
Deglutisce sonoramente e "E' il compleanno di Gemma." Dice con la voce che trema leggermente. "Piuttosto tu ,che ci fai qui?"
Louis fa un passo indietro e sospira, stringendosi il violino contro il petto e passandosi una mano tra i capelli perfettamente ordinati e pieni di gel, si morde il labbro inferiore e punta i suoi occhi di nuovo in quello del batterista, incorniciati da quelle lunghe e folte ciglia scure che lo accompagnano fin da bambino.
"Giuro su dio, Styles, non devi dire niente a nessuno. Mi hai capito? Nessuno può sapere che suono qui-nessuno. Soprattutto tu non dovevi saperlo, porca miseria! Ti odio. Sempre a rompere i coglioni, ma non potevi rimanertene a casa?"
"Ma guarda un po'" Harry ritrova un po' del suo solito coraggio e fa un passo avanti, eliminando quasi del tutto la distanza tra lui e Tomlinson. Sono così vicini, si ritrova a pensare Harry, nel guardare le lentiggini sul naso di Louis che sono così piccole che è quasi impossibile vederle normalmente. Si ritrova letteralmente a respirare sulla sul suo viso così come sente il respiro di Louis infrangersi sul suo collo, quasi tremolante. Harry sta iniziando a sentire delle strane fitte nello stomaco che non ha mai sentito prima d'ora e-cazzo, ma che sta succedendo? "Tomlinson, in difficoltà."
Harry è capace di fare lo stronzo solo con Louis, visto che alla fine è buono come un pezzo di pane. Lui e il violinista semplicemente non riescono a non odiarsi, sono stati creati per urlarsi contro cattiverie e roba simile, perché altrimenti non c'è altra spiegazione.
"Questa volta Styles...questa volta è una cosa seria." Louis arrossisce leggermente sulle guance e si stringe il violino con più forza contro il petto, sbattendo lentamente le palpebre più volte. "Fatti gli affari tuoi e stai alla larga da me per una buona volta."
Fa un altro passo all'indietro e guarda Harry un'ultima volta, prima di rientrare nel ristorante a grandi passi e mordendosi il labbro quasi a sangue.
Harry prende un respiro profondo e serra le palpebre, prima di prendere il cellulare dalla tasca dei pantaloni e digitare un numero in fretta e furia, quasi con le mani tremanti.
"Niall?" chiede, una volta che il destinatario della telefonata risponde. "Ti disturbo un attimo, ho solo bisogno di un favore." Harry sospira e guarda la porta del ristorante, arrotolandosi una ciocca di capelli intorno ad un dito. "Esattamente...che è successo a Louis Tomlinson?"
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