un'amicizia scomoda: un finale inaspettato
Dopo il sedativo mi sveglio con la mente stralunata e il corpo immobilizzato;
Cerco di alzarmi, appena metto piede fuori dal letto sento lo sfondo intorno a me girare.
Cerco di mettere a fuoco lo spazio circostante quando un gruppo di fantasmi mi si para davanti "sei pronta per il secondo giro?" E svanisce nel nulla.
Jacob è sempre lì, il mio Virgilio, colui che mi condurrà nel viaggio che sto attraversando.
"Allora Luna, oggi capirai una parte del tutto, e con questo secondo giro il terzo ti sembrerà del tutto inusuale" mi dice mentre ci addentriamo in una nuova dimensione "andiamo per ordine" mi dice indicando alcune foto proiettate in tutto lo spazio che ci circonda; "la donna del sogno, era un bel sogno vero? Uno di quelli che non riesci a finire e che il giorno dopo poi non ricordi per intero ma mi sembra di capire che tu la ricordi bene e su questo di certo non ti biasimo"
Mi dice continuando a camminare e non degnandomi di uno sguardo mi indica una foto e nel momento in cui la vedo il mio cuore perde un battito, flashback continui annebbbiano la mia mente "Luna o meglio Corinne, tu eri una ragazza con evidenti disturbi della personalità eri capace di fare tua i modi di fare, la personalità e le buone qualità di ognuno ma quella sera hai voluto proprio strafare; Luna era la tua migliore amica, quella sera vi stavate dirigendo alla festa e nel momento dell'incidente Luna è morta sul colpo mentre tu ti sei svegliata e ne hai acquisito l'anima, inconsapevolmente, e di conseguenza l'identità" mi dice mostrandomi foto di noi due insieme, vedendo queste foto, sentendo queste parole non posso fare a meno di piangere, la storia che ho pensato mi appartenesse appartiene in realtà ad una persona che sta vivendo al posto mio, che sta succhiando la mia anima e si sta facendo spazio nel mio corpo.
Jacob appena vede il mio viso pian piano sbiancarsi mi dice con tono convinto "non puoi fare nulla per cambiare le cose mia cara, non potrai scappare, sei rinchiusa in questo cerchio spazio temporale, questo limbo non ti darà scampo" mi dice svanendo nel nulla e portandomi con lui.
Mi ritrovo di nuovo sola, nella mia stanza di ospedale con tutti i miei demoni interiori a farmi compagnia.
Ciao a tutti, io sono Luna, Luna Watson, o almeno è quello che credevo di essere.
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