II
Molti cicli lunari si susseguirono e ben presto il giovane Senza Benedizione divenne un adolescente scaltro e sornione, dalla battuta facile e sfrontatezza da vendere. Da qualche anno, il padre gli aveva concesso di frequentare liberamente il paese e di imparare qualche arte magica che potesse limitare e controllare il suo potere. In poco tempo apprese l'arte della levitazione: se ne andava in giro svolazzando per tutto il villaggio, facendo tante marachelle insieme ai suoi inseparabili compagni. Inoltre, la zanna della nemesi dei boschi era diventata una pratica collana che utilizzava come catalizzatore. Aveva dimostrato da subito grandi capacità magiche e per questo gli riuscì facile e intuitivo convogliare il suo potere in un unico punto, la collana, e poi da lì rilasciarlo. Ormai discorreva con il suo insegnate come se fossero di pari grado, lasciando sempre di stucco tutti. Aveva acquisito anche un'eccellente abilità con l'arco, arma prediletta dalla sua gente perché donata dalla dea stessa ai suoi devoti.
Gli altri abitanti si erano abituati alla presenza del corvino, seppure qualcuno covava ancora delle incertezze sulla sua figura. Tra i suoi coetanei era guardato con gran sospetto e diffidenza, ma lui aveva i suoi amici e questo gli bastava.
All'età di quindici anni, però, si verificarono alcuni avvenimenti che lo cambiarono per sempre.
Venne a sapere, infatti, di una strana usanza di cui aveva sentito parlare raramente, abitando fuori dal centro, e che lo aveva incuriosito parecchio.
Poco lontano dalle bianche spiagge di Selene sorgevano altri popoli e tra questi uno in particolare era legato indissolubilmente al popolo della dea Luna: il popolo del Sole. Nativi della non molto distante terra di Elios, il popolo del Sole adorava l'omonimo dio, strettamente legato alla dea del bianco astro. Leggenda voleva che i due fossero acerrimi nemici e così anche i regni da loro governati. Nessuno dei due aveva mai incontrato l'altro e mai si erano parlati, ma i loro predecessori si affrontavano da tempo immemore per motivi che ormai tutti avevano dimenticato. Un giorno il Sole, iracondo per una sconfitta in battaglia, decise di mettere fine a tradimento a quella continua lotta. Si intrufolò negli appartamenti della Luna e si nascose, attendendo il momento opportuno per poterla uccidere. Quando vide la sua ombra avvicinarsi al suo nascondiglio, il dio alzò il pugnale che teneva stretto in grembo, pronto al colpo, ma qualcosa lo fermò. La Luna cominciò a cantare. Il Sole ne rimase talmente affascinato da innamorarsene solo dalla voce. Vinto dalla curiosità di vedere come fosse fatta quella dolce creatura, uscì dal suo nascondiglio, trovandosi davanti la gloriosa bellezza della Luna, non facendo altro che perdere ancora di più la testa per lei. La dea, dal canto suo, dopo lo spavento iniziale, iniziò a discorrere con l'intruso, ammirandone l'accortezza e l'intelligenza. Poco dopo se ne innamorò a sua volta. Quando entrambi si resero conto dei loro reciproci sentimenti, decisero di comune accordo di porre fine alla superflua guerra e fare in modo che anche i loro due popoli smettessero di odiarsi. Per evitare per sempre un qualsivoglia conflitto, gli dei concatenarono i destini delle due etnie, rendendoli inscindibili: ogni dimorante di Elios era destinato ad un ed uno solo dimorante di Selene, per l'eternità. Così facendo, i due dei diedero inizio a una lunga tradizione che si perpetrava ancora dopo lungo tempo.
Questa storia venne raccontata a Baekhyun e i suoi amici dal bibliotecario, che abitava nel grande albero maestro, sede per altro della stessa libreria, in occasione di un arrivo prossimo di una presunta delegazione di Elios a Selene. L'anziano bibliotecario aveva detto di non sapere la ragione di quella visita e ai fanciulli importò ben poco, troppo presi dalla nuova scoperta.
"Come si incontrano le due anime destinate?" chiese curioso Kyungsoo, rinforcando gli occhialoni sul naso. L'uomo più grande, un Gibbosa Crescente, caratterizzato dai capelli per due terzi bianchi e per il rimanente un terzo neri verso sinistra e un'innata memoria, prese un profondo respiro e si accarezzò la folta e lunga barba grigia. "E' un rituale molto particolare a cui solo i partecipanti e pochi altri possono assistere. Ricordo ancora come se fosse ieri quando vi ho partecipato" si perse in lontani ricordi l'anziano. I ragazzi gli si strinsero attorno, Luhan sedendosi a mezz'aria vicino alla testa dell'uomo, Kyungsoo spalmandosi sul banco dove erano riuniti e Baekhyun saltandoci a sedere sopra e togliendosi faretra e arco per stare più comodo.
"Si dispongono di spalle i discendenti del Sole da un lato della Fonte della vita, in ordine casuale. Poi entrano bendati i discendenti della Luna. Ora... non so ben descrivervi quello che avviene dopo. E' come se..." lasciò a mezz'aria la frase e prolungando l'ammirazione e la curiosità dei suoi spettatori "come se ci fosse qualcosa che attira, qualcosa che spinge a camminare fino a farti posizionare perfettamente davanti a un Benedetto dal Sole. Allora vengono rimosse le bende e ai due futuri amanti è concesso di vedersi per la prima volta. Poi-"
"Mastro libraio! È richiesta urgentemente la tua presenza nella sala dorata" entrò defilato un sacerdote dai lunghi capelli bianchi. Un Luna Piena. Solo i Luna Piena avevano l'onore di farsi portatori della voce della dea.
"Arrivo subito" lo rassicurò il Gibbosa Crescente, per poi voltarsi desolato verso i ragazzini che lo guardavano tristi. "E' lì che hai incontrato tua moglie?" chiese Baekhyun, mentre l'uomo raccoglieva il necessario per poi andarsene. A quella domanda si fermò e guardò tristemente il Senza Benedizione: "Già"
"Wow" esclamò sorpreso Luhan. "E state insieme da allora?" chiese il Luna Piena.
"E' morta qualche anno fa" disse tristemente il bibliotecario, mentre sorrideva mesto e si voltava a prendere la sua mantella, essendo arrivato da qualche settimana il vento freddo dell'ovest, che aveva imbiancato di candida neve le prima verdi praterie di Selene. Kyungsoo e Baekhyun tirarono chi uno scappellotto e chi una gomitata all'amico indelicato, per poi riportare l'attenzione al Gibbosa Crescente che aveva ripreso a parlare: "Questa è la doppia faccia dell'essere legati a qualcuno per l'eternità: una volta che lo perdi, l'hai perso per sempre" sussurrò mesto. Infine salutò allegramente i baldi fanciulli e uscì dall'immensa libreria.
Alla sera, quando i tre si separarono, Baekhyun si attardò tra i bianchi campi a pensare alla strana tradizione. Si interrogò a lungo su come dovesse essere stare per sempre con una persona, esserne legati indissolubilmente. Si risolse che era un amore molto superficiale, quello che nasceva solo per pura predestinazione. E se la persona con cui fosse capitato non gli fosse piaciuta? E se si fossero trovati in disaccordo su tutto?
Il Senza Benedizione scosse la testa, amareggiato. No, quel tipo di legame non faceva per lui. Eppure...
Eppure non poteva fare a meno di fantasticare su quella particolare leggenda. L'essere destinato a qualcuno lo affascinava e intrigava e poi questo fantomatico popolo del Sole gli era proprio entrato in testa. Non riusciva a non domandarsi costantemente che tipo di aspetto avessero. Anche il loro colore di capelli cambiava in base a quale fase lunare corrispondeva la loro nascita? Erano bassi? Alti? Deformi? Parlavano la loro lingua? Avevano i loro stessi poteri? Magari erano abili addestratori di magiche creature. Forse cavalcavano le nemesi dei boschi. E i loro occhi? Se erano progenie dell'astro rosso, certamente avevano dei poteri infuocati. Che lanciassero raggi dalle orbite? O magari erano degli esseri brutti e tarchiati.
Il corvino rabbrividì, ma poi si sciolse in una solare risata, mentre si alzava in aria per percorrere gli ultimi metri che lo separavano dalla sua abitazione, danzando con le lucciole e ansioso di conoscere quella famosa delegazione in arrivo.
Varcando la porta, subito un profumino speziato gli solleticò il naso e il sorriso del canuto padre lo accolse. "Ecco qua il mio ragazzo preferito! Giornata proficua quella di oggi?" gli chiese raggiante, per poi servire due piatti di zuppa bollente sulla tavola imbandita. Il ragazzo si tolse le armi di dosso e la mantella e poi si accomodò felicemente per la cena. Padre e figlio chiacchierarono del più e del meno sulla lunga giornata trascorsa. Giunto il momento di sparecchiare, Baekhyun si offrì di aiutare il genitore, ma nel trasportare le stoviglie inciampò su qualcosa e riuscì a evitare di capitombolare al suolo solo perché si ricordò di saper volare. Per una persona sbadata come lui, era una mano santa conoscere quell'arte.
L'operazione aveva comunque fatto spostare dell'aria, che era andata a disturbare un foglio che prima si trovava su di un mobile antistante la cucina e che ora giaceva a terra. Lo raccolse, mentre con l'altra mano teneva le scodelle in bilico, e rimase stregato da ciò che vi era disegnato sopra. Era una donna bellissima: accesi occhi gialli e lineamenti delicati. Pelle olivastra e lunghi e incantevoli capelli bianchi. Una Luna Piena.
Il corvino rimase per un tempo imprecisato a contemplare quel pezzo di carta, tanto che suo padre gli fu accanto per accertarsi che stesse bene. Quando però vide quello che il ragazzo stringeva, si irrigidì sul posto. "Quella è tua madre" gli rispose prima ancora che il giovane ponesse la domanda. "Il disegno l'ho fatto io. Molto tempo fa. Era incinta di te e lo avevamo appena scoperto" continuò con malinconia, prendendo i piatti dalle mani del figlio e portandoli in cucina.
Baekhyun osservò suo padre e poi tornò sul ritratto. Aveva sempre saputo che i suoi genitori si amavano molto e quella era solo l'ennesima prova. Ad un tratto una strana considerazione si fece largo nella sua mente. Se sua madre era una Luna piena e il rituale per la scelta del partner esisteva da molto tempo, questo significava...
"Tu sei un discendente del Sole!" fu velocemente accanto a suo padre, entusiasta. L'uomo si girò di scatto a quell'affermazione, guardando a occhi spalancati il ragazzo. "C-Cosa?" balbettò sconnessamente. Baekhyun parve non farci caso. "Il vecchio mastro libraio ci ha raccontato della leggenda e della cerimonia! Wow! Non avevo mai realizzato che tu non fossi di qui. Non hai mai fatto nulla di insolito rispetto agli altri abitanti e i tuoi capelli- MA CERTO I TUOI CAPELLI. Pensavo fosse solo una mia impressione, ma i tuoi non erano bianchi, ma biondi! Così come quelli del panettiere e della signora della frutta. E anche dei contadini. Cavolo, come ho fatto a non accorgermene prima!" sproloquiava il corvino, mentre il padre aveva posato tutte le vettovaglie a loro posto e ora guardava grave il figlio.
"Baekhyun" lo richiamò all'ordine. Questi si zittì, ma il suo sguardo scintillava di curiosità e di eccitazione. Non andava affatto bene. "Non te ne sei mai accorto, perché man mano che viviamo sotto un altro dio tendiamo a uniformarci a lui. Così succede per il popolo del Sole nella terra della Luna e ugualmente accade al popolo della Luna nella terra del Sole" gli spiegò brevemente il riscoperto ex abitante di Elios, mantenendo un tono indecifrabile. "Una volta che il rituale di riconoscimento termina, le coppie devono decidere dove stabilirsi promettendo di abbandonare totalmente la terra da cui provengono in caso di trasferimento". Le labbra dell'eclissi si aprirono a formare una piccola o.
"Perciò tu hai abbandonato la tua terra per vivere qui con la mamma?" chiese poco dopo.
"Già" fu la laconica risposta che ricevette.
"E non fu difficile lasciare tutto per venire qui? Quando parteciperò al rituale non so davvero cosa-" il giovane non ebbe tempo di continuare la frase che rapido il padre si girò verso di lui e gli afferrò saldamente le spalle. "Tu non parteciperai al rituale, né incontrerai mai un Benedetto del sole che non sia già abitante di qui, sono stato chiaro?" sibilò minaccioso, con uno sguardo di fuoco. In fin dei conti forse Baekhyun non si era del tutto sbagliato sui poteri dell'altro popolo.
"P-Perché?" riuscì a chiedere debolmente il corvino, guardando con delusione l'uomo che gli si trovava davanti.
"Perché te lo dico io!" si impose ancora suo padre, rinvigorendo di più la sua presa, che iniziava a farsi dolorosa. "Non voglio che tu provi che cosa significa perdere la persona amata. Si crea come una voragine che ti inghiotte a poco a poco e non ti lascia vivere. E poi..." l'uomo sembrava voler dire qualcos'altro, ma all'ultimo rinunciò all'impresa.
"E poi?" domandò esitante Baekhyun. Alla reticenza del genitore, una lampadina si accese nella mente del fanciullo: "E non vuoi che io me ne vada, lasciandoti". Il padre continuava a non rispondere, ma ormai il corvino era sempre più radicato nella sua idea e si liberò velocemente dalle braccia che lo tenevano fermo. "Sai che qui non sono ben voluto e sei convinto che ti lascerò. Ma padre vedi io non-" cercava di rassicurare il suo tutore, ma questo lo interruppe bruscamente. "Tu non sai cosa si prova! Anche io dicevo le stesse identiche cose, ma alla fine eccomi qui! Tu non lo sai Baekhyun e ti assicuro che non lo proverai mai. Nessuno dovrebbe soffrire in maniera così logorante. Hai avuto abbastanza disgrazie per una vita sola" anche se inizialmente aveva urlato, la sua voce si chetò e si ridusse a un sussurrò implorante "non meriti di soffrire ancora".
Nel corvino quelle parole accesero qualcosa. Una rabbia che neanche lui sapeva di avere.
"Mi consideri una disgrazia allora" sussurrò velenoso.
"No, no, no, NO, non è quello che sto dicendo" si mise una mano sulla fronte l'uomo.
"E invece è proprio quello che stai insinuando" ribollì il Senza Benedizione, mentre si scagliava contro il genitore in ripetuti spintoni. "Mi hai sempre detto di non considerarmi un mostro, di essere come tutti gli altri, ma in fondo non ci credevi neanche tu" continuò con gli improperi, mentre suo padre non diceva niente. "Io sono solo un errore mal riuscito" aggiunse in successione.
"Basta!" ringhiò il genitore, intimandogli di finirla lì.
"Mia madre ha preferito morire che crescermi!" non arrestò le grida il giovane.
"HO DETTO BASTA!" urlò a quel punto l'ex abitante di Elios, lasciandosi sfuggire uno schiaffo che colorò subito di rosso vivo la diafana pelle di suo figlio. Non appena la sua mano entrò in contatto con l'epidermide perennemente gelata di Baekhyun, però, l'uomo si sentì immediatamente in colpa per il suo gesto.
Il fanciullo si era zittito bruscamente e aveva gli occhi coperti dai capelli neri. Senza aggiungere altro, lesto si precipitò fuori dalla porta. All'esterno infuriava una tempesta di neve.
***
Ciao!
Grazie infinite a tutti coloro che hanno aggiunto ai loro elenchi di letture e hanno messo una stellina a questa storia!
Come promesso ecco la seconda parte in cui si comincia a delineare la trama di questa storiella. Che ne pensate? Dalla prossima se ne vedranno delle belle!
Ci sentiamo presto e, se volete, non mancate di lasciare una stellina e un commentino, che sono sempre ben accetti.
Bye,
Lilifyt💖
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