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Hoseok guardava con particolare interesse. Wangwon guardava con una smorfia divertita. Junmyeon guardava senza riuscire a trattenere la sua risata che si faceva sentire. Tutti e tre erano in piedi l'uno accanto all'altro e osservavano Baekhyun che era seduto davanti a loro.

<<Avete un livido, uno molto blu>> disse Hoseok.

<<Forse un profondo blu>> seguì Wangwon.

<<Sei più bello di un dipinto>> aggiunse Junmyeon prima che tutti e tre scoppiassero a ridere.

<<Non lascerò che la faccia franca>> sbottò Baekhyun mettendosi in piedi, pronto a lasciare il posto, ma Junmyeon lo afferrò prontamente per le spalle riportandolo indietro.

<<Avete detto che il nemico era il signorino Kyungsoo>> parlò Hoseok <<Da quel che ho sentito è un ragazzo molto vivace. Che dire, avete sperimentato qualcosa di raro>> rise ancora.

<<Ha ragione, è difficile riconoscere qualcuno che hai incontrato solo una volta>> disse Wangywon<<Ma è ancora più difficile essere picchiati>> ridacchiò <<Potresti aver incontrato il tuo destino>>

<<Destino?>> sbottò Baekhyun <<È più un nemico fatale>>

<<Potresti aver incontrato un vero amico>> parlò Junmyeon <<Non è comune trovare qualcuno che ignori che tu sia un principe e ti tratti tranquillamente>>

<<Pensi che mi abbia colpito perché voglia diventare mio amico?>> domandò incredulo Baekhyun, ma al tempo stesso incuriosito da quella conclusione.

<<Potrebbe esserlo>> disse Junmyeon <<Ma potrebbe anche non esserlo>>

Per loro, per dei principi, era difficile trovare qualcuno che non gli desse vinta su tutto. Qualcuno che li apprezzasse per quello che erano e non per chi erano. Ognuno di loro, segretamente, desiderava poter avere al proprio fianco qualcuno di simile. Junmyeon però, conoscendo il carattere affettuoso e ingenuo di Baekhyun non voleva dargli false speranze.

I ragazzi erano all'interno del palazzo di Damiwon, una struttura adibita a terme a solo utilizzo del re, dei principi e le regine. Erano ancora intenti a prendere in giro Baekhyun quando videro Jongin passare davanti alla stanza che occupavano, e subito si sporsero uno dopo l'altro per osservare dove fosse diretto, cercando però di non far notare la loro presenza.

***

Jongin aprì la porta della stanza privata ignorando la dama di corte che gli si parò davanti. Inizialmente su suo viso vi era un sorriso, che svanì nello stesso momento in cui la regina Yoo lo guardò con disprezzo. Nella sala con lei vi erano anche Sehun e Wangyo. Sehun provò ad alzarsi per salutarlo, ma la regina lo afferrò per il polso mantenendolo al suo posto. Jongin ignorò quel gesto, e si sistemò al centro della stanza proprio davanti alla regina.

<<Volevo salutarvi madre>> disse con un sorriso sincero, sedendosi poi dopo averle fatto un inchino <<Siete stata bene?>>

<<Avevo sentito che eri arrivato>> rispose la regina fredda <<Ti avrei chiamato>>

Mentiva, Jongin lo sapeva bene, eppure l'ignorò.

<<Ho incontrato i miei fratelli, quindi credevo di dover incontrare anche voi>>

<<Madre, sembra che Jongin abbia imparato le arti marziali>> parlò Sehun euforico, cercando di spezzare la tensione nella stanza.

<<Arti marziali?>> ripeté la regina incredula.

<<Sono solo voci>> disse subito Wangyo.

<<Dimmelo tu>> domandò la regina a Jongin <<Hai imparato le arti marziali?>>

<<No certo>> mentì Jongin.

<<Certamente, perché avrebbero dovuto>> sbuffò la regina deridendolo.

<<Avete sentito madre?>> riprese Wangyo<<Dicono che in giro ci sia un cane-lupo. È così terribile da guardare>> ghignò poi.

<<Dicono che è di Shinju giusto?>> rispose a tono Jongin, e subito i due si guardarono con aria di sfida, che venne subito interrotta dalla regina.

<<Ho preparato un regalo per te da porta a Shinju. Perciò non è più necessario che tu venga a farmi visita. Puoi andare>>

<<Sono passati due anni dall'ultima volta che ci siamo visti, vuoi già che me ne vada>> insisté Jongin.

Era testardo, e tutto inutile Jongin lo sapeva. Nonostante questo cercava ancora un briciolo di affetto materno da parte di quella donna che lo aveva messo al mondo. Non chiedeva la venerazione che riservava a Sehun o il forte supporto che dava a Wangyo. Gli bastava un semplice sorriso, e un piccolo sprizzo di calore. Sapeva che non lo avrebbe mai avuto, non da quella donna, eppure continuava a provare e riprovare.

<<Non pensi a tua madre adottiva?>> disse la donna <<Potrebbe soffrire la tua mancanza>>

Non sarebbero importati i suoi sforzi, quella donna non l'avrebbe mai guardato come un figlio. Era solo un fastidio, un errore, qualcosa di sbagliato e pericoloso. Jongin si sentì colpito, per l'ennesima volta, eppure resse il colpo e sforzò un sorriso.

<<Ho intenzione di restare un po' di più questa volta>> disse <<Perché non rimanere a palazzo con i miei fratelli?>>

<<Questo è impossibile>> urlò la regina, facendo sobbalzare Sehun che, dispiaciuto e impossibilitato a fare nulla soffriva per come colui che considerava comunque suo fratello veniva deriso e schernito dalla madre e Wangyo, che come fratello maggiore avrebbe dovuto prendersi cura di lui <<Tu sei un Kang di Shinju non uno Wang di Songak, questo non è il tuo posto>> urlò ancora.

<<Dici che sono stato mandato lì per essere adottato>> sbottò alla fine Jongin <<Ma non sono altro che un ostaggio>>

A quelle parole Wangyo rilasciò un verso divertito, scoppiando poi in una risata.

<<Ma cosa stai dicendo>> disse ironico <<Come puoi essere un ostaggio. La mamma è solo preoccupata per tua madre adottiva>>

<<Wangyo ha ragione>> tagliò corto la regina <<Perché mai avrei dovuto mandarvi come ostaggio?>>

Il tono della regina Yoo però tradivano il significato delle sue parole. Jongin colse subito l'implicita ironia. Avrebbe anche potuto ribattere, ma lo sguardo sempre più preoccupato e agognante di Sehun gli fece capire fosse meglio non andare oltre. Suo fratello non era a conoscenza di tutto quello che era successo prima della sua nascita e Jongin non voleva farlo pesare sulle sue spalle in quel modo tagliente.

<<Dato che dite così non posso far altro che fidarmi di voi>> disse, sfoderando un sorriso che regalò al più piccolo, come a rassicurarlo, poi si alzò per andar via, ignaro che Baekhyun, Wangwon e Junmyeon fossero incollati alla porta per origliare, e quando queste si aprirono si spalmarono lungo le pareti del corridoio per lasciarlo passare senza intralciarlo.

<<Assicuratevi che dopo il rito ritorni a Shinju>> disse la regina Yoo <<Se insiste per restare trovate il modo per toglierlo dalla mia vista>>

<<Ci sono voci che dicono che sia stata nostra madre a ridurgli il viso in quel modo>> sospirò Sehun guardando di sott'occhio la madre.

<<Non dire certe cose>> urlò Wangyo <<Non credere a queste voci da mercato>> ordinò.

<<Mi dispiace>> si scusò Sehun abbassando lo sguardo.

***

<<Principe Jongin>> lo fermò Hoseok <<Perché non fate un bagno prima del rituale?>> suggerì, sperando di riuscire a rilassarlo un po'. Jongin ci mise qualche secondo prima di annuire.

<<Quando ha ottenuto la cicatrice sul viso?>> domandò Junmyeon <<Tu lo sai?>>

<<Non ne ho idea>> rispose Wangwon <<So delle sue>> disse indicando Baekhyun con un cenno della testa.

<<Grazie conosco anche io l'origine delle mie>> sbuffò Baekhyun.

***

Il bagno era pronto, e Jongin si sfilò gli abiti per immergersi. Prima di muoversi però sfilò anche la maschera del suo viso lasciando che ci pensassero i lunghi capelli a coprire la cicatrice sul viso e nulla a nascondere le tante cicatrici sul corpo.

Jongin finalmente si lasciò avvolgere dall'acqua calda rilassando ogni muscolo del suo corpo e chiudendo gli occhi per godersi quella tranquillità. Guardò il riflesso nell'acqua, ma il vapore non gli permetteva di vedere poi molto. Di colpo però qualcosa uscì velocemente dall'acqua spaventandolo.

<<Oh sono vivo. Pensavo di poter morire>> disse Kyungsoo fradicio riprendendo fiato. Era tornato in quel bagno per provare a capire come era finito in quel posto, ma si accorse fosse stato tutto inutile.

Non appena riuscì a rimettere a fuoco ciò che lo circondava che subito si ritrovò il viso di Jongin a pochi centimetri. Si accorse però che il ragazzo non indossava la maschera e perciò poté notare la cicatrice che si presentava sotto l'occhio sinistro del ragazzo arrivando fino allo zigomo.

I due rimasero immobili a guardarsi per un tempo che ad entrambi sembrò infinito. Kyungsoo guardava quel segno tanto distintivo, Jongin osservava Kyungsoo spaventato di presentarsi in quel modo vulnerabile e subito portò la mano a coprirsi la cicatrice.

<<L'hai vista?>> domandò e Kyungsoo rilasciò un respiro come se avesse ripreso a respirare in quel momento.

Era una domanda inutile e Jongin se ne rese conto non appena la pronunciò. Lasciò cadere la mano e cominciò ad avanzare minacciosamente verso Kyungsoo, che indietreggiò per riflesso, e lo afferrò per la gola.

<<Lasciami vivere>> lo pregò subito Kyungsoo.

<<Dimenticami>> ordinò Jongin fissandolo intensamente negli occhi e con voce bassa <<Cancella tutto, ogni ricordo che hai di me. Se non lo farai anche il tuo viso diventerà come il mio>>

Kyungsoo annuì velocemente e Jongin lo lasciò andare, muovendosi per uscire dal bagno, afferrando nuovamente la sua maschera e indossandola. Kyungsoo al contrario rimase immobile al suo posto. Sentiva ancora il brivido che la voce di Jongin era riuscito a scatenargli, e non riusciva a credere che quel ragazzo potesse risultare così spaventoso. Si lasciò andare solo quando Jongin sparì dalla sua vista, e riprese a respirare affannosamente. Si voltò, per guardare il punto in cui il principe era sparito e notò un nastro per capelli. Pensò che fosse caduto al ragazzo poiché ricordava che avesse i capelli legati proprio con quel nastro quando lo aveva incontrato quella mattina, senza pensarci lo afferrò e lo prese con sé dirigendosi poi verso casa.

***

Quando Kyungsoo tornò nella casa di Minseok trovò tutti sulla soglia ad aspettarlo. Non appena lo vide Taehyung si lasciò contro di lui preoccupato, e Kyungsoo si sorprese.

<<Voi, mi stavate aspettando?>> chiese incredulo.

<<Dove sei stato?>> domandò subito Jongdae <<Tutta la famiglia era preoccupata>>

<<Famiglia?>> ripeté Kyungsoo.

<<Certo, siamo la tua famiglia Kyungsoo>>seguì Minseok dolcemente.

<<Rientriamo>> disse Jongdae <<Hai bisogno di scaldarti, questa notte è fredda>>

Tutti si voltarono per rientrare nella casa ma Kyungsoo si fermò dopo pochi passi, proprio sulla grande scalinata.

<<Qualcosa non va?>> domandò Minseok.

Kyungsoo li guardò tutti attentamente. Guardò l'espressione preoccupata sul volto di Jongdae, Minseok, e tutti gli altri servi della casa. Tutti, dal primo all'ultimo, erano ancora svegli in attesa del suo ritorno. Gli venne voglia di colpirsi. Da quanto era arrivato in quel posto gli era successo di tutto, Minseok e Jongdae lo trattavano come fosse loro figlio e non gli facevano mancare nulla, e lui ingrato aveva provato a tornare nel suo vecchio mondo. In quel mondo dove nessuno era preoccupato per lui e attendeva il suo ritorno. Al contrario lì poteva avere una famiglia.

<<Nulla>> sorrise <<Io, immagino di essere a casa>> disse dolcemente.

***

<<Se non ci fosse l'idea di abdicare in suo favore non saremmo costretti a ricorrere a questo>> disse Wangyo, tenendo fra le mani la maschera che avrebbe dovuto indossare durante il rito <<Chissà come girà nella morte>>

<<Opportunità come queste non vengono sempre>> disse la regina Yoo <<Assicurati di finirlo durante il rito>>

***

Tutti nel palazzo correvano a destra e a manca per completare gli ultimi preparativi per il rito che si sarebbe celebrato quella sera. L'agitazione era alta poiché per il minimo errore si rischiava anche la vita data l'importanza di quel giorno, e il re voleva che tutto fosse perfetto. Le grandi lanterne venivano appese intorno a dove si sarebbe celebrato il rito e le dame stendevano le pieghe dagli stendardi reali.

La regina aveva appena finito di indossare l'abito regale e i numerosi gioielli con un sorriso compiaciuto.

<<Non voglio che ci sia una donna che brilli più di me>> disse spocchiosa <<Anche se sono sicuro che non ci sarà>> concluse poi uscendo dalle sue stanze.

Percorse tutto il cortile per raggiungere il luogo dove si sarebbe svolto il rito, ma per la strada incontro la regina Hwangbo, Jongdae e Jimin, e gli ultimi due si inchinarono in segno di saluto.

<<Tre fiori sono sbocciati nel palazzo>> disse canzonatoria la regina Yoo <<Regina Hwangbo, oggi avete un aspetto molto elegante>>

<<Regina Yoo avete un aspetto molto bello oggi>> ricambiò la donna.

<<Principe Jimin>> disse nuovamente la regina Yoo <<Non fate visita solo a vostra madre, fate visita anche a me qualche volta>>

<<Sarebbe un onore>> rispose cortese il ragazzo.

<<Andiamo allora, il re ci starà aspettando>> disse procedendo poi per la sua strada, superando i tre.

Jimin subito fece sparire il suo sorriso di circostanza e con agitazione strinse il suo abito. Jongdae se ne accorse e posò la sua mano su quella del ragazzo dolcemente, cercando di farlo rilassare.

<<Il solo incontrarla rende la giornata grigia>> disse la regina Hwangbo.

<<Mi fa paura sapere che dovete affrontare quella donna da sola ogni giorno>> disse Jimin <<Mio fratello dovrebbe essere al vostro fianco il più presto>>

<<Dovresti fare attenzione alle tue parole qui a palazzo>> lo fermò subito Jongdae.

<<Tuo cognato a ragione>> disse la regina <<Hai ancora delle mancanze come principe, dovresti dimenticare>>

<<Come posso dimenticare tutto quel rancore?>> sbottò Jimin.

<<Perché non hai portato Kyungsoo?>> domandò dolcemente la regina e Jongdae <<Mi sarebbe piaciuto conoscerlo, l'intero palazzo ormai mormora di lui>> sorrise.

<<La sua vita è più dura dal suo infortunio>> disse Jondgae <<Gli ho dato il permesso di uscire per le strade e godersi la festa. La pressione del palazzo non gli farebbe bene al momento>>

<<Hai fatto la scelta giusta>> disse la regina <<Spero di poterlo conoscere un giorno. Ora andiamo, non facciamo aspettare il re>>

***

I principi stavano provando per l'ultima volta la loro esibizione per il rito, e il tutto si era concluso senza errori.

<<Il re sarà orgoglioso di voi>> disse il principe ereditario Moo <<Quando il rito finirà avremo una grande festa>>

<<Sì fratello>> dissero tutti in coro.

Baekhyun subito dopo affiancò Minseok curioso e trepidante.

<<Minseok>> lo chiamò <<Anche Jongdae e Kyungsoo parteciperanno?>> domandò.

<<Credo di si>> rispose Minseok.

<<Perché?>> chiese Wangwon <<Questa volta puoi essere picchiato per essere un pessimo artista?>> lo prese in giro.

<<No, questa volta gli darò una bella lezione>> protestò Baekhyun con un piccolo broncio.

<<Hai intenzione di avere un altro occhio nero?>> rincarò la dose Junmyeon.

Tutti scoppiarono a ridere, ma Sehun lo fece con molta più forza e sentimento, avvicinandosi fino a urlare nell'orecchio di Baekhyun.

<<Smettila>> disse subito Baekhyun, ma Sehun continuava <<Ti ho detto basta>> ripeté e subito cominciò ad inseguirlo per colpirlo con la spada in legno che impugnava <<Vieni qua che ti sistemo>> disse mentre correvano fra i loro fratelli che se la ridevano.

Sehun frenò di colpo lasciando che Baekhyun sbattesse contro il suo petto. Bekhyun fruttò quel momento per fingere un dolore ed inginocchiarsi e nello stesso istante in cui Sehun si abbassò per controllare che stesse bene Baekhyun lo afferrò tirandolo giù con lui ed intrappolarlo in una presa.

<<Sono tuo fratello maggiore, devi portarmi rispetto, ora me la pagherai>> disse Baekhyun. Sehun però riuscì a liberarsi e rimettersi in piedi, riprendendo a correre mentre Baekhyun riprese ad inseguirlo urlandogli dietro.

Tutti i fratelli cominciarono a ridere ancora più forti e fra loro anche Jongin si unì alle risate. Minseok lo guardò, e si sentì felice a vederlo così spensierato e tranquillo, e ciò lo fece sorridere ancora di più. 

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