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La grande sala del trono era piena di ministri nei loro abiti migliori, più vicini al trono vi erano tutti i principi accompagnati dai loro consorti che sorridevano felici, anche la regina Hwangbo era presente, splendente nel suo abito e adornata dai suoi gioielli. La porta della sala si aprì, rivelando Jongin stretto nel suo abito imperiale. Il ragazzo percorse il tratto che lo separava dal trono, e da Hoseok che lo attendeva, con passo regale mentre i suoi fratello lo guardavano orgogliosi.

Una volta raggiunto il trono Jongin si voltò verso coloro che lo guardavano, e allungò verso di loro il sigillo imperiale che Hoseok gli aveva conquistato.

<<Sua maestà il re!>> urlò il generale Park.

<<Lunga, Lunga, Lunga vita al re>> urlarono in coro tutti i presenti, inchinandosi poi al cospetto del nuovo re.

Non appena la cerimonia di incoronazione fu conclusa Jongin uscì, sapendo che Kyungsoo lo attendeva all'esterno poiché non poteva partecipare all'incoronazione. Il re si fermò sulla grande scalinata, con lo sguardo fisso sul ragazzo che amava mentre questo lo osservava tranquillo.

"Gwangjong" pensò Kyungsoo osservando il ragazzo "Il quarto re di Goryeo. Ora non sarà più ricordato come un re sanguinoso"

Kyungsoo sorrise a quel pensiero, sorriso che fu ricambiato dal ragazzo davanti a lui.

"No, sarà un re giusto e buono, ed io sarò al suo fianco" pensò ancora Kyungsoo.

***

La notte era già calata a Goryeo, Jongin, Hoseok e Junmyeon, nominato consigliere personale, erano ancora nella sala del trono ad esaminare i vari decreti reali da diverse ore.

<<Lo spostamento della capitale...>> disse Jongin con voce leggera <<Emettiamo un decreto che contiene il suo annullamento. I lavoratori forzati verranno sfollati da quella costruzione e rimborsati in base alla durata del loro servizio, torneranno alle loro terre d'origine>>

<<Che dire per quelli che sono morti in servizio?>> domandò Junmyeon.

<<Dai alle loro famiglie qualsiasi cosa vogliano>> rispose Jongin, mentre Junmyeon si ritrovò a sorridere per la bontà dimostrata dal fratello <<Garantisci loro dei posti di lavoro o compensali con dei beni. Fai la stessa cosa per coloro che si sono infortunati. Poi...abbiamo finito per oggi?>> domandò.

<<Sì, Kyungsoo vi aspetta>> rispose Hoseok con un sorriso.

Kyungsoo era nelle stanze del re ad attendere che questo finisse con i suoi lavori. Diversamente dalle aspettative però non era solo, aveva infatti organizzato una piccola sorpresa per Jongin. Quando questo vi entrò notò che nella stanza dove avrebbe consumato il pranzo vi erano tutti i suoi fratelli, i suoi cognati e anche i suoi nipotini.

<<Zio>> lo richiamò dolcemente il piccolo Jinyoung, correndogli incontro dopo essersi liberato della presa di Jongdae.

<<Ciao piccolino>> rispose con lo stesso tono Jongin, dopo averlo preso fra le braccia.

<<Auguri per essere diventato meta>> gli sorrise, contagiando tutti i presenti.

<<Si dice maestà tesoro>> lo corresse dolcemente Minseok.

<<Meta>> disse ancora Jinyoung, convinto di ciò che diceva.

<<La cena è servita>> urlò Taehyung entrando euforico nella stanza, seguito da Hoseok che gli diceva di non correre poiché le dame di corte avevano difficoltà a stargli dietro.

<<Che ne dite di mangiare? Il cibo di fredderà>> li richiamò Jimin, che era già seduto al suo posto.

<<Vuoi mangiare per paura che il cibo si freddi o perché stai diventando una balena?>> lo prese in giro Sehun.

<<Lascialo in pace>> lo riprese subito Luhan <<Non sai che vuol dire aspettare un bambino, sia lui che il piccolo hanno bisogno di mangiare>>

<<E tu avresti bisogno di riposo>> disse Sehun in una piccola protesta.

<<Ormai manca veramente poco per entrambi>> sorrise Yixing guardando Jimin e Luhan, affiancandosi alo stesso tempo a Junmyeon.

<<Sapete, non mi dispiace tenerlo qui ancora un po'>> disse dolcemente Jimin.

<<Io preferirei di no>> rispose subito Yoongi <<Non puoi impedirmi di vedere mio figlio>>

<<Questo è perché non devi essere tu a farlo nascere>> ridacchiò Baekhyun, guardando la piccola Chaeryu che, da poco aveva cominciato a gattonare, muoversi per tutta la stanza mentre Chanyeol la seguiva controllando che non potesse farsi male.

<<Ah mi piace così tanto>> disse Jongin, introducendosi nel discorso e catturando l'attenzione di tutti i presenti.

<<Cosa?>> domandò Kyungsoo curioso e confuso allo stesso tempo.

<<Tutto questo, avere un pasto in famiglia in totale tranquillità>> rispose Jongin felice.

<<D'ora in poi sarà sempre così>> gli sorrise Kyungsoo stringendogli la mano in una presa ferrea.

***

Il giorno dopo, Jongin fece appena in tempo a raggiungere la sala del trono che Hoseok gli corse incontro come una furia.

<<Maestà, maestà>> lo chiamò frettoloso <<Abbiamo un problema>>

<<Cosa succede Hoseok?>> chiese confuso Jongin.

<<Ci sono voci...>> cominciò l'astronomo <<Il ministro degli esteri Park Young Gyu pensa che abbiate mentito sull'ultimo desiderio del defunto re, e che quindi abbiate rubato il trono>>

***

<<Il re vuole prendermi>> disse il ministro Park, torreggiando su Yixing.

<<Cosa ti aspettavi?>> rispose questo in un ringhio <<Hai messo in giro una voce dove lo accusi di aver usurpato il trono>>

<<Ah si? Allora potrei esporre meglio la questione, magari dire che stavi spiando il principe Junmyeon>> lo minacciò il ministro.

<<Quello era prima>> urlò subito Yixing.

<<Credi che morirò da solo? Tu ragazzino impudente. Se vado a fondo io, ti porterò con me>>

Yixing, stanco di tutte le minacce e volendosi liberare del controllo di quell'uomo afferrò il piccolo coltellino che portava sempre con sé per la sua sicurezza e, non appena il ministro gli diede le spalle, lo colpì alla nuca mirando ad un punto vitale.

<<Pagherai da solo per i tuoi peccati>> disse Yixing guardandolo accasciarsi sul pavimento <<D'ora in poi io sono libero>>

Yixing stava fissando dritto davanti a sé, ripensando al momento in cui aveva messo fine alla vita del ministro. Non si pentiva del suo gesto, sapeva che quella sarebbe stata l'unica possibilità, e che in quel modo avrebbe anche potuto tenere al sicuro Junmyeon e il resto di coloro che ormai considerava la sua nuova famiglia. Loro lo avevano accolto, trattandolo come un pari, gli dimostravano amore, e lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro.

Perso nei suoi pensieri non si accorse di alcune braccia che gli circondarono i fianchi solo fino a quando la presa non si fece più salda. Riconobbe facilmente quelle braccia e quel calore così sorrise.

<<A cosa pensi?>> domandò Junmyeon posandogli il mento sulla spalla.

<<A quanto sono felice qui, con te>> rispose tranquillamente Yixing sorridendo.

<<Mi fa piacere che tu sia felice, mi aiuta in quello che ho intenzione di fare>>

<<Di cosa stai parlando?>> chiese confuso Yixing voltandosi verso di lui.

Junmyeon lasciò la presa sui fianchi dell'altro e scivolò fino ad incontrare le sue mani, che strinse dolcemente.

<<Ne abbiamo passate tante da quando ci siamo conosciuti. Sin da quando ti ho visto hai preso tutto di me, e quando sei andato via lo hai portato con te lasciandomi un grande vuoto. Per diverso tempo ho temuto realmente che non sarei più stato in grado di vederti. Poi sei comparsi davanti ai miei occhi, e ho davvero creduto di essere diventato così pazzo da creare delle illusioni>>

<<Junmyeon>>

<<Ma non era così>> sorrise Junmyeon <<Eri tu, eri davvero tu. Sei tornato da me, ed ora che ti ho al mio fianco non ho alcuna intenzione di perderti ancora>>

<<Junmyeon io non capisco>>

<<Sposami>> disse diretto Junmyeon, stringendo le mani dell'altro <<Sposami Yixing, resta al mio fianco, ora e per sempre>>

Yixing rimase sorpreso per qualche secondo, non riuscendo ad emettere il minimo suono. Vedendo Junmyeon così, in attesa e speranzoso però capì che il ragazzo avesse bisogno di una risposta. Prese un forte respiro e si lanciò verso di lui abbracciandolo.

<<Certo che voglio sposarti Junmyeon>> quasi urlò.

Junmyeon lo strinse ancora di più a lui, inalando il dolce profumo dell'altro il più possibile.

<<Ti prometto che ti renderò felice>> disse.

<<Lo stai già facendo>> rispose Yixing, prendendo l'iniziativa per rubargli un bacio ricco di dolcezza e sentimenti traboccanti, troppo forti per essere trattenuti.

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