-33-
Il re era ormai disteso sul suo letto, esanime. Le due regine erano al suo fianco in silenzio da ormai sveriato tempo. La regina Hwanbo afferrò la veste regale e si mosse per coprire il corpo del re, ma fu prontamente presa e scansata dalla regina Yoo.
<<Spostati non toccarlo, lui è mio>> ringhiò la regina.
<<Non dovresti comportarti in questo modo>> rispose prontamente l'altra, decisa a voler coprire il corpo del re per dargli il rispetto che meritava.
<<Cosa ne sai tu>> la riprese avida <<Sei mai stata amata da lui?>> la schernì.
La regina Hwanbo decise di non rispondere e riprese il suo gesto, ma fu nuovamente afferrata con più forza e allontanata dal re.
In quel preciso momento la porta della stanza si aprì e da quella entrò Jongin che camminò tranquillo verso il letto del re, spostò le leggere tende che circondavano il corpo e le due donne e si avvicinò al letto fino a sedersi accanto al padre che osservò in silenzio, perdendosi fra in un ricordo in particolare.
Era il suo compleanno e si trovava ancora a Shinju. Hoseok era andato a trovarlo, come ogni anno, e aveva portato con sé un regalo del re.
<<Il re deve credere che mandare una maschera ogni anno è abbastanza come affetto paterno>>
Hoseok ridacchiò a quelle parole mentre Jongin provava quella maschera posandola sul viso e guardandosi intorno. Notò una trasportina ferma a poca distanza da loro e la osservò. Le tende di questa furono spostate e il ragazzo poté riconoscere suo padre che gli regalò un sorriso nel momento un cui si accorse di essere stato notato, poi lasciò ricadere le tende che lo coprivano da occhi indiscreti. Non poteva lasciarsi riconoscere da nessuno poiché sarebbe potuto essere motivo di guerra la sua presenza in quel posto, ma voleva comunque vedere quel figlio che non poteva tenere al suo fianco.
Jongin prese la veste che la regina aveva posato sul letto e la stese fino a coprire il re mentre delle silenziose lacrime rigavano le sue guance.
<<Hoseok, quante armi e uomini ci sono qui a Cheondeokjeon?>> domandò all'astronomo che lo aveva seguito <<Vai a controllare con il generale Park. Quando il sole sarà alto il terzo principe Wangyo attaccherà il palazzo iniziando una ribellione. Il re voleva consegnare il trono al principe ereditario, e questo è quello che faremo>>
<<Andrò subito a parlare con il generale>> rispose velocemente Hoseok prima di lasciare la stanza.
<<Una ribellione? Wangyo? Sì, sicuramente sta venendo qui per me, è perché mi avete chiusa qui>> disse la regina Yoo.
Jongin la guardò, ma non le rispose, voltandosi poi per andare via, ma la donna lo afferrò per le spalle.
<<Non danneggiare Wangyo>> ringhiò <<Se gli torci anche solo un capello ti ucciderò io stessa>>
<<Ti aspetti che viva dopo aver commesso tradimento?>> domandò ironico Jongin <<Sei troppo avida>>
Jongin si liberò della sua presa lasciando la stanza, mentre la regina gli urlava dietro di lasciar in pace il figlio e il ragazzo si domandava ironico se anche lui non fosse suo figlio.
***
Yixing e Junmyeon stavano cavalcando nel bosco. Il primo si voltò perché aveva sentito l'altro lamentarsi e si rese conto che si teneva la mano proprio dove vi era la ferita che gli aveva inflitta. Yixing fermò il cavallo e scese da esso, costringendo anche l'altro a fermarsi.
<<Dobbiamo andare>> disse Junmyeon.
<<Dobbiamo fare una pausa per far riposare i cavalli, e se continuiamo così la tua ferita si aprirà>> lo ammonì.
Yixing riuscì a convincerlo e i due accesero un piccolo fuoco davanti al quale sedevano l'uno accanto all'altro.
<<Non stavo cercando di nascondere di essere un principe>> parlò Junmyeon spezzando il silenzio che li avvolgeva <<Non stavo cercando di ingannarti>>
<<Lo so>> rispose dolcemente Yixing <<Tu non sei così. Ti ho nascosto delle cose anche io, siamo pari>> sorrise.
<<Potrei essere un semplice musicista e tu un artista, mi domando se il nostro rapporto sarebbe stato diverso in quel modo>>
Yixing non rispose, si limitò ad abbassare il viso fissando il fuoco.
<<Manca poco, dobbiamo solo superare una montagna e saremo arrivati>>
<<Domani, dovremo separarci>> disse Junmyeon.
<<Non avremo altri motivi per incontrarci>> annuì lentamente Yixing.
I due rimasero in silenzio per un po', con lo sguardo fisso sulla fiamma che scoppiettava e illuminava i loro volti.
<<Dal momento che non ci rivedremo, allora, per stasera posso fare quello che voglio?>> domandò Junmyeon.
Yixing non rispose, ma si voltò a guardarlo. Junmyeon non seppe come prendere quel gesto, ma decise di osare. Lentamente si avvicinò al viso dell'altro, dandogli il tempo di allontanarsi nel caso avesse voluto farlo. Le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza e Junmyeon notò che Yixing aveva chiuso gli occhi. Si baciarono inizialmente in modo lento e dolce. Yixing era molto incerto nei suoi movimenti e Junmyeon l'aveva capito e non poté trattenersi dal sorridere nel bacio.
<<Non prendermi in giro>> protestò imbarazzato Yixing allontanandosi, ma Junmyeon sorrise e portata la mano dietro al suoi collo lo tirò nuovamente sé catturando nuovamente le sue labbra che cominciò a modellare a suo piacimento, riuscendo anche a strappare un gemito al minore. Yixing non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo. Non si era mai sentito in quel modo, debole, ma al tempo stesso con una voglia dirompente che sentiva scorrergli nelle vene. Si ritrovò quasi senza accorgersene ad afferrare i vestiti del ragazzo per tirarlo di più verso di sé, senza curarsi della forza che aveva messo in quel gesto perché entrambi caddero dal tronco su cui erano seduti finendo su un letto di foglie.
Entrambi risero leggermente, poi si persero nuovamente occhi negli occhi.
<<Dovremmo fermarci>> sospirò Yixing con un sorriso leggero <<La tua ferita potrebbe->>
<<La mia ferita non mi fermerà dal fare l'amore con te>> rispose prontamente Junmyeon serio <<Se tu lo vuoi>>
Yixing rimase in silenzio per qualche secondo poi avvampò di colpo nascondendo il viso nell'incavo del collo dell'altro.
<<Lo voglio>> sussurrò.
Junmyeon si allontanò leggermente per guardarlo. Aveva detto quelle parole quasi senza pensarci e non credeva che l'altro avrebbe deciso di lasciarsi andare. Yixing gli sorrise cercando di superare l'imbarazzo e Junmyeon lasciò andare ogni freno inibitorio. Scese sulle labbra dell'altro per riprenderle sulle sue mentre portava le mani ai lacci dei vestiti dell'altro voglioso di sentire i loro corpi avvolti in un'unica cosa. Yixing faceva lo stesso, ma in modo imbranato e con mani tremanti. Nonostante questo riuscì nel suo intento. Junmyeon bacio le labbra, scendendo poi sulla mascella, il collo, il petto mentre con la mano che non utilizzava come sostegno accarezzava il corpo dell'altro fino a portarla sul suo membro su cui si mosse lentamente. Andò avanti così finchè Yixing non si ritrovò ad essere un pasticcio di gemiti e ansimi, quindi andò a stuzzicare la sua apertura per prepararlo a quello che sarebbe arrivato dopo. Quando inserì un dito sorrise nel vedere come Yixing cercasse di mantenersi calmo e regolarizzare il respiro, ma quando ad esso ne aggiunse un altro vide il suo viso piegarsi in una smorfia che cercò di cancellare con parole rassicuranti e per niente casti baci sulle labbra. Quando finalmente, dopo l'aggiunta di un terzo dito, Junmyeon capì che Yixing fosse pronto si sistemò fra le sue gambe e intrecciate le loro mani insieme cominciò a penetrarlo lentamente. Quando fu tutto dentro si fermò per lasciare che l'altro si abituasse a lui, e capì di potersi muovere quando la presa che Yixing aveva sulle sue mani si alleggerì. Questa però riprese forte nel momento in cui cominciò a muoversi in lui dapprima lentamente, poi sempre più veloce per esaudire le richieste del minore che spinta dopo spinta aveva cominciato ad urlare il suo nome chiedendo sempre di più. Junmyeon, nei suoi movimenti, andò alla ricerca di quel punto capace di portare l'altro in estasi, e quando finalmente lo trovò, rassicurato da un gemito più altro degli altri, cominciò a spingerci contro deciso e forte. Stretto dalle pareti di Yixing il ragazzo si sentì vicino al limite, ma non voleva raggiungere il culmine da solo, quindi prese il membro dell'altro e cominciò a pomparlo fino a quando non vennero insieme urlando il nome dell'altro in un bacio sconnesso e disordinato.
Stesi l'uno fra le braccia dell'altro cercavano di regolarizzare i loro respiri, che si ritrovarono ad essere in sincrono.
<<Yixing>> lo chiamò dolcemente <<Anche se domani ci separeremo, non dimenticare mai che ti amo>>
L'altro sul momento si ritrovò incerto se rispondere o meno, ma decise di accoccolarsi meglio e sorrise.
<<T i amo anche io Junmyeon>> disse felice, prima di addormentarsi, e solo quando Junmyeon ne fu certo parlò nuovamente.
<<Anche se domani ci separeremo, sono sicuro che ci rincontreremo>> sussurrò.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top