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Il fallimento di una relazione è quasi sempre un fallimento di comunicazione.
(Zygmunt Bauman)
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Misero piede all'interno della villetta dei Roberts quando ormai all'orizzonte il sole era pressoché scomparso sotto l'oceano. Avevano impiegato un'ora di viaggio in più del dovuto a causa del lento ma caotico traffico, arrivando così a destinazione esausti ed assonnati.
<<Sono i week end di sole come questi a rendere i cittadini americani iperattivi>> aveva detto Nonno Ben al telefono quando la ragazza aveva chiamato per informarli del loro possibile ritardo. E aveva perfettamente ragione: sembrava che tutta la California si fosse data appuntamento a San Francisco e dintorni.
Quando finalmente entrarono in casa, si sedettero entrambi stremati sul divano, ma subito Nonna Rose diede loro un motivo per alzarsi di nuovo.
<<C'è qualcuno che vi sta aspettando in camera>> li informò, pulendosi le mani infarinate nel grembiule giallo ricamato.
Allison capì subito: non poteva trattarsi che di Jayden.
Si alzò in piedi di scatto, tanto che la stanchezza che la attanagliava fino ad un secondo prima parve svanita, e corse su per le scale alla velocità di un fulmine, seguita, molto più lentamente, da Miles.
Giunta sulla soglia della stanza si fermò. La porta era socchiusa, così si sporse in avanti per sbirciare all'interno. Notò l'amico sdraiato sul suo letto, ad occhi chiusi e col petto che si alzava ed abbassava con estrema calma: stava dormendo.
Aly sorrise e rivolse un'occhiata al ragazzo che nel frattempo l'aveva raggiunta.
<<E' tempo di scherzi>> sussurrò sfregandosi le mani l'una con l'altra, ricevendo un sorriso beffardo da parte del moro. Quando si trattava di scherzi, soprattutto se fatti a Sullivan, Miles sarebbe sempre stato presente.
La ragazza gli sussurrò quindi di entrare in bagno, cercando di non fare rumore, e di riempire di acqua fredda una delle bacinelle che sua nonna usava per suoi pediluvi.
Le veniva già da ridere, mentre da dietro la porta continuava a spiare le mosse del povero ed ignaro Jayden.
Miles tornò poco dopo con l'occorrente richiesto e, piano piano, entrarono entrambi nella camera da letto, avvicinandosi silenziosamente al biondo che nel frattempo aveva anche dischiuso le labbra.
La castana si portò una mano alle labbra per soffocare una risata e guardò Miles negli occhi.
Alzò una mano e con le dita cominciò a contare:
3, 2, 1...
<<Booh!!>>
In pochissimi secondi, successe il finimondo.
Una volta udito l'urlo dell'amica, Jayden aprì gli occhi di scatto, ritrovandosi poi improvvisamente bagnato dalla testa all'ombelico, su un letto altrettanto fradicio e con i suoi compagni di scuola che ridevano a crepapelle.
Ancora stordito e confuso, e con la pelle d'oca, rivolse un'occhiata omicida ai due burloni di fianco a lui, ma subito dopo sfoderò un sorriso dei suoi e si mise ad applaudire lentamente.
<<Complimenti, davvero uno scherzo coi fiocchi. Non sapevo foste anche due pagliacci!>> borbottò alzandosi e andando incontro all'amica, stringendola poi in un abbraccio alquanto... umido. E più Allison cercava di sottrarsi alle sue grinfie, più lui la teneva stretta a sé.
<<Chi la fa, l'aspetti mia cara>> sussurrò al suo orecchio provocandole una leggera risata.
<<Io non ho fatto nulla! E' stato Miles a lanciarti la secchiata>> si difese lei ridendo ancora.
Jayden guardò Miles con la mastella ancora tra le mani, poi tornò con lo sguardo sulla ragazza.
<<Non ti aspettare che lo abbracci perché non lo farò>> rispose, dandole una spallata amichevole e tornando a sedersi sul materasso rivestito di lenzuola celesti.
Gli altri due lo imitarono.
**
<<Sono felice che vi siate divertiti così tanto>>
Jayden aveva appena finito di ascoltare il racconto di Allison sul week end trascorso con il suo "favoloso, dolce e romantico" ragazzo, tutti aggettivi usati dalla stessa nel descrivere ciò che Miles aveva fatto per lei.
Se non fosse stato che era seduta proprio di fronte a lui, avrebbe giurato che a parlargli fosse stata un'altra persona. Tuttavia era felice che uno dei suoi più grandi desideri si fosse realizzato, o semplicemente era felice di vederla così contenta.
<<Quindi deduco che tu l'abbia presa bene>> disse infine guardando il moro, il quale inarcò il sopracciglio sinistro con espressione titubante.
<<Cosa avrei dovuto prendere bene?>> chiese quest'ultimo cercando di venirne a capo.
Quando capì, Jayden guardò Allison che nel frattempo stava scuotendo impercettibilmente la testa.
Non glielo aveva detto.
E lui aveva appena fatto un casino.
<<Questo silenzio sta diventando assordante, qualcuno vuole spiegarmi?>> continuò Miles, cercando interazione prima con uno poi l'altra, senza però ricevere alcuna risposta.
<<Allison...>>
<<Ehm, niente amore, tranquillo...Jay si è sbagliato>> mormorò lei, la voce leggermente spezzata.
Il biondo fece per dire qualcosa ma poi rimase in silenzio e si alzò. Si avvicinò alla porta per lasciarli parlare, ma prima di uscire si voltò nuovamente verso l'amica.
<<So che farai la cosa giusta>> le disse, lasciando poi definitivamente quelle quattro mura.
Quando rimasero soli, Allison sospirò. Non aveva il coraggio di voltarsi, sentiva addosso gli occhi pungenti e inquisitori di Miles e aveva paura di ciò che sarebbe potuto succedere se solo avesse parlato.
<<Parla>>
Eccola lì, quella voce roca che le faceva venire al tempo stesso sia brividi di piacere che la pelle d'oca.
Doveva farlo, punto e basta. Aveva già rimandato troppe volte.
<<C'è una cosa che non ti ho detto...>> iniziò, girandosi finalmente verso di lui.
Tentò di guardarlo negli occhi, ma per la prima volta da quando stavano insieme, non vi riuscì. Abbassò nuovamente lo sguardo, poi si alzò in piedi, cercando così di chetare l'agitazione.
<<Mi hanno preso alla Seattle University>>
Ecco. Lo aveva fatto. Lo aveva detto e si sentiva finalmente più sollevata.
Cercò nuovamente gli occhi del moro, ma appena li incontrò desiderò non averlo mai fatto.
La stava guardando con tristezza mista ad odio e incredulità.
<<Da quanto lo sai?>> domandò questo, non senza prima aver scosso la testa, confuso.
Cazzo.
<<Da... da quasi un mese>> sussurrò. Si sentiva così debole in quel momento che credette le sarebbero cedute le gambe da un momento all'altro.
Lo vide forzare un sorriso, del tutto ironico, poi tornare subito serio.
<<Miles...>>
<<No, Allison, risparmia la voce perché adesso parlo io!>> esclamò scattando in piedi e avvicinandosi pericolosamente a lei.
<<Io mi fidavo di te! Speravo che d'ora in poi ci saremmo detti tutto senza più alcun segreto, e invece no. Tu sei corsa dal tuo caro Sullivan a dire che ti avevano presa a Seattle e non sei venuta da me, il tuo ragazzo. Perché? Per quale cazzo di motivo non me lo hai detto?>>
Non lo aveva mai visto così arrabbiato. Nemmeno quella volta in hotel a Yellowstone era così furente.
<<Tu avevi già progettato tutto il tuo futuro!>> rispose quella. <<Volevi trasferirti a Los Angeles, trovare un lavoro e una casa in cui stabilirti con me, sembravi così felice ed io non volevo scombinare i tuoi piani. Non volevo rischiare di dividermi da te una volta finita la scuola>>
<<Quindi ora è colpa mia?>> urlò il moro. Il suo viso era diventato rosso come il fuoco. <<Davvero pensavi che se me l'avessi detto io avrei potuto lasciarti? Beh, hai pensato male Allison, perché se solo ti fossi degnata di dirmi la verità io avrei annullato tutti i miei progetti, e lo avrei fatto per te, perché ti amo. Ma ora...>>
Il ragazzo indietreggiò scuotendo la testa.
<<Io mi fidavo di te>> ripeté, prima di aprire la porta finestra e iniziare a scendere a tutta velocità le scale di legno che conducevano alla spiaggia.
<<Dove stai andando?>> gridò lei seguendolo e quando lo raggiunse gli afferrò il polso, costringendolo a fermarsi.
<<Come credi che mi senta adesso, sapendo che ti sei confidata con un altro e non con me?>>
Miles si passò le mani sul viso e tra i capelli cercando di calmarsi, senza successo.
<<Miles, Jayden non è uno qualsiasi, è il mio migliore amico, c'è sempre stato per me e ho pensato che dicendogli questa cosa lui avrebbe potuto aiutarmi a decidere cosa fare>> rispose Aly, questa volta col tono di voce più alto di qualche decibel.
<<Decidere cosa fare?>> urlò l'altro di rimando. <<Ero il tuo ragazzo, non uno sconosciuto Allison! Pensavi davvero che fossi così egoista da mettere al primo posto me anziché te? Sono... sono davvero un idiota. Ho organizzato il lancio col paracadute per renderti la ragazza più felice del mondo almeno per due ore, ho fatto l'amore con te per la prima volta in tutta la mia vita pensando che fossi davvero quella giusta, ma evidentemente mi sbagliavo>>
Gli occhi di Allison si erano già velati di lacrime nel momento in cui Miles aveva pronunciato "ero il tuo ragazzo" ed ora, con la consapevolezza che il loro rapporto si era frantumato rompendosi in mille pezzi solo per colpa sua, le sue guance erano rigate da copiose cascate salate.
<<Miles, io ti amo>> mormorò facendo un passo in avanti con l'intenzione di avvicinarsi nuovamente a lui, ma quello si scansò.
<<Bel modo di dimostrarlo>> rispose prima di voltarsi e lasciarla sola.
Aveva un nodo in gola talmente grosso da impedirle di parlare, di dire qualsiasi cosa che avesse potuto anche lontanamente rimediare a quella situazione orribile.
In quel momento riusciva solo a pensare a quanto in realtà amasse quel ragazzo che le aveva appena urlato in faccia tutte le cose che si meritava.
Lo guardò voltarle le spalle e andarsene via, lungo la lingua di sabbia che costeggiava l'oceano, e quando scomparve le sue ginocchia cedettero, ritrovandosi così a terra, le mani sul volto e i suoi singhiozzi a riempire l'aria.
**
Alla domanda dei nonni "Miles non scende per la cena?", aveva semplicemente risposto che non sarebbe sceso per mangiare mai più, e fu grata loro per non aver chiesto ulteriori spiegazioni.
Mangiò un boccone di pollo soltanto, poi si alzò dichiarando di non avere fame e che sarebbe andata a dormire. Quindi salì in camera, si sdraiò sul letto, ancora bagnato per lo scherzo stupido fatto a Jayden, e chiuse gli occhi che non tardarono ad inumidirsi nuovamente.
Li riaprì solo quando udì il suo cellulare vibrare sul comodino.
Lo afferrò precipitosamente, sperando con tutto il cuore che fosse lui.
Ma la scritta sul display portava il nome di Jayden.
Da Jayden:
Mi dispiace aver parlato troppo, avrei dovuto farmi gli affari miei. In ogni caso, volevo informarti che Miles è a casa nostra.
Leggendo quel messaggio, un leggero sorriso le si dipinse sul volto.
A Jayden:
Non è colpa tua, ma solo mia. Ti prego, prova a parlarci anche tu, magari ti ascolta. Digli che sono una stupida, che non volevo ferirlo. Ti voglio bene e grazie.
Rilesse quei due messaggi per circa mezz'ora, con la speranza che di lì a poco gliene sarebbe arrivato un altro da Miles, ma stava decisamente chiedendo troppo.
L'ultimo messaggio che ricevette fu sempre di Jayden.
Da Jayden:
Non posso farlo io. Questa volta devi agire da sola, se ti ama davvero capirà.
Quella notte non chiuse occhio.
Me:
Come molte avevano sospettato, chiedendomi però espressamente di non far capitare una cosa simile, Miles si è allontanato da Allison.
Secondo voi ha fatto bene?
Vi informo che il prossimo capitolo segnerà la fine di questa storia.
Supposizioni?
Vi bacio,
Chia xx
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