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La maturità inizia a manifestarsi quando sentiamo che è più grande la nostra preoccupazione per gli altri che non per noi stessi
(Albert Einstein)
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- Un mese più tardi -
Quella mattina le lezioni erano state molto più noiose del solito: il professor Burns non c'era a causa di un convegno letterario al quale era stato invitato, e al suo posto era stata chiamata la Foster, così Allison, insieme a Jayden ovviamente, dovette sorbirsi due ore attaccate di storia.
Ma non era finita, no, perché a quelle due ore infernali, si erano aggiunti un test a sorpresa di biologia e una bella F in matematica.
Da quando aveva smesso di andare a casa di Miles per le ripetizioni, quella materia le era diventata più impossibile di prima. E mancavano solo tre mesi al diploma.
Avrebbe dovuto recuperare il prima possibile, altrimenti, a forza di prendere brutti voti, si sarebbe giocata la maturità.
Fortunatamente quella mattinata drastica terminò col suono della campanella delle 12.30.
La ragazza afferrò il suo zaino, già pronto da cinque minuti, a terra vicino ai suoi piedi, e si diresse velocemente, e con la testa in fiamme, verso l'uscita della scuola.
Jayden l'aspettava, al contrario di lei, raggiante come sempre, appoggiato alla sella della sua amata moto.
Gli occhiali da sole calati sugli occhi e il giacchino di pelle nero gli davano un'aria molto rock anni '70, e lei pensò assomigliasse tanto al protagonista di Grease.
<<Ehi, ma che faccia scura che abbiamo. Tutto okay?>> le chiese il biondo una volta che la ragazza gli fu abbastanza vicino da poterlo sentire.
Aly sbuffò, portandosi entrambe le mani sulle tempie ed iniziando a massaggiarle con calma.
<<No!>> sbottò, <<va tutto di merda! Burns non c'era, la stronza della McHill ha fatto un test a sorpresa e ho preso l'ennesima F in matematica. Cristo, potrei spaccare qualcosa!>> ringhiò, arricciando le dita delle mani su se stesse, come se fossero dieci lunghi artigli.
Jayden si fece indietro e alzò i palmi come a proteggersi il volto.
<<Basta che non spacchi la mia faccia, puoi fare quello che vuoi>> disse, aggiungendo alle sue parole un sorriso che fece calmare anche la giovane.
<<Ho bisogno di fare qualcosa, di scaricare la tensione e il nervosismo che ho addosso>>
<<Tutto quello che vuoi. Sono a tua completa disposizione>> rispose Jay incrociando le braccia, aspettando che all'amica venisse in mente qualcosa.
La ragazza si portò pollice ed indice sopra al mento, chiuse gli occhi, poi di scatto li riaprì spostandoli dal ragazzo di fronte a lei al suo mezzo di trasporto.
Alzò un sopracciglio e sorrise.
Jayden dal canto suo non ci mise molto a capire le sue intenzioni.
<<Cos..? No, no, assolutamente no! Scordatelo!>>
Allargò le braccia ai lati e accarezzò la Yamaha con delicatezza.
<<Jayden Sullivan, ho avuto una giornata da panico e questo è il tuo modo di aiutarmi?>> lo rimbeccò lei guardandolo in cagnesco dritto negli occhi color mare.
<<Tu vuoi guidare la mia moto senza nemmeno avere la patente! Se ci beccano finiamo nei guai e poi...>>
<<E poi cosa? Hai paura che te la distrugga?>> domandò Allison assotiliando le palpebre.
<<Beh, a dire il vero sì, conoscendo la tua delicatezza. Se la graffi mio padre mi fa il culo, figurati se gli dico che è ridotta in mille pezzi>> brontolò il biondo salendo in sella.
<<Oh ma grazie, grazie per la fiducia davvero! Ti ricordo che ho guidato una macchina quando avevo quindici anni!>> rispose lei col broncio mettendosi poi il casco e salendo dietro di lui.
Ormai era da un mese che andavano e tornavano da scuola insieme, sempre in sella alla moto di Jay.
<<E questo dovrebbe rendermi più tranquillo?>> osò chiedere il giovane, ma non ottenne alcuna risposta.
Percorsero in silenzio assoluto un tratto del solito tragitto, poi il ragazzo alla guida prese parola.
<<Hai intenzione di non parlarmi più?>> chiese, la voce ovattata per via del casco.
Aly non rispose.
<<E va bene, ti faccio guidare la moto ma ad una condizione: io starò dietro di te con le mani sul manubrio, va bene?>>
Sentendo quelle parole la bella castana sorrise e si sarebbe messa a saltare se solo fosse stata in piedi sulla terraferma, ma non potendo gioire in quel modo, abbracciò l'amico da dietro e urlò <<sei il migliore del mondo!>>.
**
Arrivarono in una zona industriale, a quell'ora del mattino poco trafficata, e una volta arrestato il veicolo, Sullivan scese facendo posto all'amica e montando nuovamente dietro di lei.
<<Allora, per prima cosa, sai dove sono il freno e l'acceleratore?>> domandò sporgendosi da dietro di lei.
<<Certo! Il freno è destra e l'acceleratore a sinistra, giusto?>>
<<Sbagliato! È il contrario>> rispose, aggiungendo a bassa voce un 'iniziamo bene'.
Aly sbuffò facendo spallucce, poi mise le mani sul manubrio, pronta a partire.
<<Gesù, ti prego, non farmi morire>>
Le preghiere di Jayden la fecero ridere e piano piano girò l'acceleratore.
Era partita!
<<Jay, ci sto riuscendo, guarda!>>
Doveva ammetterlo, se la stava cavando molto bene. Aveva ascoltato le sue raccomandazioni ed era partita lentamente.
<<Molto bene, ora però dovresti voltare a destra, piano, okay bravissima>>
Lui non poteva vederlo, ma il sorriso della ragazza era uno di quelli più felici e gioiosi che lei stessa avesse mai fatto in tutta la sua vita.
L'adrenalina era alle stelle, talmente tanto che decise di aumentare la velocità.
Quando se ne accorse, il giovane Sullivan strinse di più le mani sulle sue.
<<Aly, vai più piano! Allison!>>
Ma Aly continuò più forte, a tutta velocità. Il vento che le scompigliava i capelli la faceva sentire più ribelle che mai.
Urlò con tutta l'aria che aveva nei polmoni, poi ad un certo punto, quando ne ebbe abbastanza, rallentò fino a fermarsi del tutto.
Smontò dal mezzo e guardò l'amico, il quale era spettinato e con la bocca spalancata.
<<Tu e le tue pazzie mi farete venire un infarto un giorno o l'altro!>> brontolò quest'ultimo.
Per tutta risposta Allison scoppiò a ridere.
<<Non lamentarti Jay, sono stata bravissima>>
Sì, era vero, era stata brava, ma per un attimo aveva temuto il peggio.
<<Ti riporto a casa>> disse poi, ma nello stesso momento in cui finì la frase il cellulare di Aly prese a suonare.
Quando lesse il nome sullo schermo del display la ragazza sospirò.
<<È sempre lui?>>
Da quando lo aveva rivisto quel pomeriggio all'acquario, Miles aveva iniziato a chiamarla circa una volta alla settimana e nei week end, ma lei non aveva mai risposto.
Forse perché non avrebbe saputo cosa dirgli, forse perché non ne aveva il coraggio, o forse perché semplicemente non aveva alcuna voglia di parlargli e sentire la sua voce.
Perché dovrei rispondere? Dopo tutte le cattiverie che mi ha detto quando io ho cercato di chiarire... Non conto niente per lui, sono stata solo una bella scopata, giusto? E allora cosa vuole adesso da me?
Erano queste le domande più frequenti che ella si poneva ogni qualvolta il suo cellulare prendeva a squillare portando sullo schermo quel soprannome: Rompipalle Bailey.
<<Forse dovresti rispondere una buona volta>> le suggerì Jayden, <<se ti chiama spesso significa che è qualcosa di importante, no?>>
<<No, non credo, altrimenti mi avrebbe già parlato a scuola o sarebbe venuto a casa mia, non pensi anche tu?>>
Non ha tutti i torti, pensò Jay, ripartendo poi alla volta della graziosa villetta dei Roberts, dopo che l'amica ebbe rifiutato la chiamata.
**
Quel pomeriggio Aly lo passò in completa solitudine in riva al mare.
Si era portata dietro un telo da spiaggia e un libro, lo stesso che aveva iniziato a leggere l'estate prima e che ancora doveva terminare per mancanza di tempo e soprattutto di voglia.
Il rumore delle onde era il sottofondo perfetto e il vento primaverile la giusta carezza.
Lesse per circa una quarantina di minuti, poi chiuse il libro e si distese sull'asciugamano sul quale era rimasta seduta per tutto quel tempo.
Guardò il cielo. Le nuvole bianche e pannose volavano sulla sua testa lente come tartarughe, e assumevano le forme più svariate ogni qualvolta l'una si scontrava con un'altra.
Allison vide un leone, un girasole, e perfino un viso, che le ricordò terribilmente Lui.
Al solo pensiero inspirò aria marina nei polmoni per poi ributtarla fuori dalle labbra morbide e leggermente carnose.
Perché mi fai questo effetto Miles? Non puoi essere come tutti gli altri ragazzi? Cioè, lo sei ma... Dio, Bailey cosa darei per... per...
Chiuse gli occhi, e prese a pensare.
Pensò al loro primo incontro, sulla spiaggia, ormai molti mesi prima, al loro primo bacio, dal sapore dolce ma provocatorio, alla gita a Yellowstone, ai loro corpi uniti in una cosa sola, alle loro mani intrecciate.
E poi pensò a quell'accusa, sputatagli in faccia senza alcun tatto, pensò alle loro urla che riempivano quelle quattro mura tanto da farle venire il mal di testa. Pensò a quella ragazza, così simile a lei esteticamente, baciarlo con quella passione che ci avrebbe messo anche lei, se solo lui non fosse stato così idiota da allontanarla.
Pensò così tante, troppe cose, da non rendersi nemmeno conto di essersi addormentata, fino a quando il telefono prese a squillare svegliandola.
Aprì gli occhi lentamente e intorno a lei era calata la sera.
Cavolo, ma per quanto tempo aveva fluttuato nei ricordi? Si era addormentata col sole e adesso, su nel cielo, era comparsa una bianchissima luna piena.
Sbadigliò con noncuranza prima di guardarsi intorno e trovare il cellulare sepolto sotto un mucchietto di sabbia.
Grazie a Dio funziona ancora, pensò.
Afferrò l'oggetto ma non fece in tempo a rispondere. Era Jayden.
Tuttavia, trovò sette chiamate perse: quattro di Miles e le ultime due del suo migliore amico.
Possibile che il suo sonno fosse talmente profondo da non sentirne la suoneria per sei volte?
Fece quindi per richiamare il biondo, ma nello stesso momento in cui premette il tasto verde, lo vide precipitarsi giù dalle scalette che dalla sua camera finivano in spiaggia.
<<Aly!>>
Il ragazzo la raggiunse correndo a perdifiato.
Sembrava sconvolto.
L'espressione sul suo volto risultava parecchio preoccupata.
<<Jay, respira! Cos'è successo?>> domandò lei cercando di capire la gravità della cosa dal suo sguardo.
<<Stavo tornando a casa dal parrucchiere>> iniziò a spiegare quello, facendo notare ad Aly, con quelle parole, che effettivamente il ciuffo di capelli biondi era diventato leggermente più corto sulla fronte, <<quando... quando...>>
Di nuovo il cellulare della ragazza prese a squillare.
Miles. Per la milionesima volta.
<<Che palle! Ma lo capisce o no che deve lasciarmi stare?>> sbraitò, facendo seguire a quelle parole un verso di disapprovazione.
<<No, questa volta devi rispondere Aly!>> esclamò Jay guardando il display. <<Stavo venendo da te per farti vedere il taglio nuovo, quando, passando davanti a casa sua ho visto...>>
Il giovane Sullivan si bloccò.
Guardava l'amica cercando il coraggio per darle la brutta notizia.
<<Jayden... Mi stai spaventando>> sussurrò. La voce tremante.
<<La casa di Miles era in fiamme Aly!>> dichiarò il ragazzo abbracciandola di scatto.
Lei, dal canto suo, non riuscì a muoversi.
Me:
Dichiarazione shock!!
Ebbene sì, chi mi conosce sa che se non c'è una tragedia non sarebbe una mia storia.
Come vedete, è bastato sapere Miles in pericolo per far si che Aly corresse da lui ❤
E voi come avete reagito alla notizia data da Jayden? Cosa credete sia successo?
Alla prossima,
Chia xx
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