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La seduzione suprema non è esprimere i propri sentimenti. E' fare in modo che ci sia il sospetto.
(Jules Barbey D'Aurevilly)
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Dopo il pranzo unto e ricco di grassi e calorie, la classe si era sparpagliata nei dintorni del locale tra negozietti e supermercati, giusto per fare un po' di rifornimento per i due giorni a seguire. Qualche snack e qualche bibita giusto per non finire disidratati una volta immersi nella natura più selvaggia.

Allison si era diretta verso, appunto, lo spaccio alimentare a qualche metro di distanza dal fast food, convinta che Miles fosse dietro di lei. Ma quando, alla domanda 'vuoi anche tu una birra?' non ricevette risposta, si voltò scoprendo che il bel morettino non era lì con lei.

Lanciò un'occhiata oltre gli scompartimenti, ma no, il ragazzo non era nel negozio.

Sbuffò. Possibile che non avesse la capacità di avvisarla? Eppure le sembrava di essere stata abbastanza chiara sul pullman la sera prima.

Ma forse pretendeva troppo.

Alzò le spalle rassegnata.
In fin dei conti sarà comunque in zona, pensò.

Pagò la birra e due barrette energetiche ai cereali e al cioccolato, le sue preferite, e uscì dal negozio, sistemandosi meglio la sciarpa intorno al collo.

Un vento gelido la attraversò e fu costretta a tirarsi su il cappuccio della giacca per non rischiare congelarsi le orecchie e farsi venire la cervicale.

<<Ehi, eccoti!>>

Quella voce l'avrebbe riconosciuta tra mille.

Si voltò in direzione del suono e strinse le labbra in una smorfia prima di ridurre gli occhi a due fessure.

<<Chi si rivede, il fantasma formaggino. Dov'eri finito?>> lo rimproverò squadrandolo.

Il giovane indossava un cappello con visiera, con ricamata sopra l'immagine di un orso eretto su due zampe.

<<Ho comprato questo al negozio laggiù. Ti piace?>> chiese sfoggiando un sorriso soddisfatto, appoggiando le mani sulle cinghie del suo zaino.

Pareva un bambino a cui hanno finalmente comprato il giocattolo che desiderava da tantissimo tempo.

<<Sembri pronto per entrare negli scout!>> rispose Allison seria. <<Però il cappello è carino... per un bambino di dodici anni>> aggiunse scoppiando a ridere.

<<Ma cosa... Ehi! Non è vero! Se avessi saputo che saresti stata così crudele non ti avrei pre...>>

Il moro non terminò la frase perché si rese conto solo dopo di ciò che stava per dire. Ma ormai era troppo tardi.

<<Cosa?>> chiese la giovane, avvicinandosi a lui con curiosità.

<<Niente, lascia perdere>> replicò l'altro, superandola scuotendo la testa e dirigendosi verso la professoressa McHill, la quale stava iniziando a radunare gli studenti per rientrare in albergo.

Che si fosse offesso sul serio?
Miles non era il tipo da arrabbiarsi alle sue battute, dopo tutte quelle che si erano scambiati in quei mesi sarebbe stato strano, per non dire assurdo.
Aly, ancora impalata davanti alla vetrina dello spaccio, si disse che forse le sarebbe convenuto scusarsi ugualmente, per togliersi ogni dubbio.

Così lo raggiunse, gli posò piano una mano sul braccio e si alzò in punta di piedi per lasciargli poi un tenero bacio sulla guancia.

<<Mi dispiace>> sussurrò, <<non volevo farti arrabbiare. Il cappello è molto carino, dico davvero.>>

Il moro si lasciò sfuggire un sospiro, come se fosse bastato quel suo gesto per rilassarlo, e le sorrise. Poi si tolse il copricapo blu scuro con la figura animalesca cucita sopra e lo mise in testa all'amica.

<<Sta meglio a te in realtà, ma è mio e quindi me lo riprendo>> borbottò facendole anche una linguaccia.

Aly rise e lo spinse appena colpendolo al petto con la mano, poi tutti quanti tornarono a piedi al loro caldo e confortevole hotel.

**

<<Quindi hai intenzione di aggiungere la cosa che ti ho detto prima alla tua lista di pazzie da fare, oppure no?>>

Erano da poco tornati in stanza ed ora si trovavano spaparanzati sul letto intenti a guardare uno stupido cartone animato alla televisione, se così si poteva chiamare quella scatoletta quadrata risalente di sicuro all'anteguerra.

Si erano scambiati solo poche parole da quando erano rientrati, giusto: "cosa facciamo?", "guardiamo la tv", "cambia canale", "lasciamo qui" e nient'altro, forse per via della stanchezza, o forse perché davvero non sapevano cosa dirsi, anche se, secondo lei, di argomenti ne avrebbero avuti su cui discutere. Aly non conosceva praticamente nulla della vita di Miles, se non che suo padre era lo sceriffo, che aveva un ragazzo tetraplegico in casa - che poi, chi era davvero Bryan? Suo fratello? Suo cugino? Un suo amico no di certo, dati i continui segni violacei che sempre più spesso regnavano sul volto del moro -. Sapeva, grazie a terzi, che sua madre era morta, sapeva che era il più bravo della classe, sapeva che giocava a basket e che aveva la fama di essere un rimorchiatore nato. Ma di lui, del suo essere, della sua anima, cosa sapeva?

E poi se ne era uscito con quella frase proprio mentre il silenzio tra di loro era così forte da tagliarsi con la lama di un coltello.

<<Venire a letto con te sarebbe una pazzia?>> chiese la ragazza voltandosi su un fianco, in modo tale da avere una completa visuale su di lui.

Anche Miles fece lo stesso, ritrovandosi a sorridere in maniera maliziosa.

<<Potrebbe. E poi, già dal nostro primo incontro non siamo andati molto d'accordo. O meglio, io sono stato anche gentile ma tu sei partita subito acida come tuo solito>> sentenziò. <<L'avresti mai detto che saremmo finiti a baciarci più volte? Io non credo. Penso che per te sia già stata una pazzia soltanto l'aver anche sfiorato le mie labbra, perciò perché non aggiungere qualcosa di ancora più pazzo?>>

Allison rimase zitta. Non sapeva cosa dire. Avrebbe voluto volargli al collo all'istante e passare le due ore seguenti avvinghiata a lui in un turbine di piacere ed emozioni , ma tutto ciò avrebbe significato cedere. Cedere a colui che con uno schiocco di dita otteneva sempre ciò che desiderava.

<<Ci penserò su>> disse infine guardandolo negli occhi. Il giovane di fronte a lei mise il broncio e corrugò la fronte.

<<Io una pazzia per te però l'ho fatta>> mormorò. <<Non l'avrei fatto per nessun'altra>> aggiunse, ed Aly sentì alcuni pezzi del suo cuore librarsi in tante piccole farfalline svolazzanti.

Quella era senz'altro la frase più carina che le avesse mai detto, anzi, che un ragazzo le avesse mai regalato.

Si avvicinò lentamente a lui e lo baciò con tenerezza sulle labbra delicate e bollenti, mentre Bailey per tutta risposta appoggiò una mano sul suo fianco, accarezzandolo lentamente.

<<Prendi la tua agenda>> soffiò sulle sue labbra, prima che lei facesse esattamente ciò che le aveva richiesto.

Una volta tornata sul letto accanto a lui, gliela porse insieme ad una biro nera, semplice.

Miles tolse il cappuccio, aprì Melania - ancora rideva nel pensare a quel nome -, trovò l'ultima pagina e scrisse:

- Fare sesso con il bellissimo Miles

<<Modesto...>> sussurrò Aly ridendo appena e causando un sorriso seduttore nel ragazzo.

<<A te l'onore di spuntarlo con una bella V>> concluse infine il moro restituendole la biro.

Allison alzò gli occhi verso di lui con sguardo interrogativo.

<<Di solito si spunta una cosa quando la si è fatta>> mormorò, la penna ancora aperta tra le mani.

<<Spuntalo Allison>>

Quella frase risultò più una supplica che un ordine. La voce di Miles tremò leggermente, tanto che dovette deglutire subito dopo averla pronunciata.

Se l'avesse fatto, lei avrebbe ceduto. Non era cosa da lei ma, a dire la verità, non stava più nella pelle.

Senza pensarci troppo spuntò la frase, chiuse la penna poi l'agenda e, dopo aver spostato tutto sul comodino, si mise in ginocchio pronta a sfilarsi il maglioncino e restare così in reggiseno davanti al ragazzo, il quale dal canto suo perse qualche secondo ad osservarle il seno rotondo e semplicemente perfetto, prima di allacciare le mani dietro la sua schiena e le labbra alle sue.

In men che non si dica si ritrovarono sdraiati sul materasso, lei sotto e lui sopra, intento a baciarle ogni singolo lembo scoperto di pelle. Partì dalle labbra, poi si spostò sulle gote, poi sul collo e sulla clavicola, poi sempre più giù fino al seno, lasciando una scia di baci lenti, troppo lenti, e umidi.

Aly dovette chiudere gli occhi nel sentire la lingua del ragazzo percorrere ogni centimetro della sua carne, e quando si accorse che la mano di Miles aveva raggiunto la stoffa del reggiseno e una delle coppe era stata rivoltata all'indietro in modo tale da lasciarle completamente il capezzolo scoperto, si sentì tremare.

Deglutì così forte che temette di aver fatto rumore, ma quando il moro le sfiorò con le labbra quella parte così delicata e ormai turgida, dovette trattenersi dal non ansimare rumorosamente sul serio, così si morse il labbro per starsene in silenzio e non fare la figura di quella che è in astinenza da ben sette mesi e non aspetta altro che qualcuno la faccia godere come si deve.

**

Dal canto suo il ragazzo iniziava a sentire l'eccitazione arrivare alle stelle, tanto che i suoi boxer gli stavano diventando leggermente ingombranti.

Continuò tuttavia a baciarle e leccarle il seno fino a privarla del tutto di quell'inutile pezzo di stoffa bianca.

Cazzo, Allison era lì, seminuda e tutta per lui e ancora stentava a crederci.

Si perse ad osservare il suo corpo per qualche secondo, e lei approfittò proprio di questo suo momento di inattività per alzarsi col busto e privarlo della felpa, lasciando così che il suo fisico scolpito apparisse libero davanti agli occhi della giovane.

A quella vista infatti, Aly si mise in ginocchio, alzò entrambe le mani e le fece scorrere sulle sue spalle muscolose, poi sulle sue braccia fino ad arrivare alle mani, grandi e lisce come la buccia di una pesca. Nel compiere quei gesti la vide sorridere e pensò che non esistesse essere vivente più bello di lei in tutto l'universo.

Poi, lei si scostò di lato, gli fece segno di stendersi e lui lo fece senza farselo ripetere. Sapeva già cosa sarebbe successo di lì a poco, la sua esperienza con le donne lo trovava già preparato, ma quando la bella dai capelli castani gli slacciò la cintura e gli abbassò jeans e boxer in una sola mossa e senza alcuna esitazione, qualcosa dentro di lui si mosse, tanto da renderlo leggermente imbarazzato.

Allison ci sapeva fare, forse più di lui. La cosa non gli dispiaceva affatto, anzi, tutto il contrario.
Era convinto che quello sarebbe stato il sesso più bello di tutta la sua vita.

E iniziò ad averne conferma quando quella appoggiò subito la lingua sulla punta del suo pene, tracciando con essa dei cerchi immaginari e dannatamente erotici.

Miles dovette chiudere gli occhi e stringerli forte per via del piacere che quel gesto, all'apparenza banale, gli stava infondendo.

Allison continuò con quei movimenti per alcuni minuti senza mai fermarsi poi, finalmente, si portò tutta la lunghezza in bocca, iniziando a succhiare.

Il moro si lasciò sfuggire un gemito, poi un altro e un altro ancora e poté sentire la ragazza sorridere sulla sua intimità.

Cavolo quanto era brava.

Aveva voglia di farla sua ora, in quel preciso istante, così si alzò col busto e le spostò qualche ciocca di capelli dal viso per farle capire che adesso era il suo turno.

Aly si spostò da sopra al suo membro leccandosi le labbra, e si sdraiò aspettando che Miles facesse il suo dovere, che non esitò a compiere.

Le sfilò i jeans fino a toglierli del tutto poi le divaricò le gambe prima di avvicinarsi al suo interno coscia e iniziare a baciarlo, leccarlo e morderlo piano, prima a destra, poi a sinistra, fino a quando fu soddisfatto e pronto a sfilarle gli slip dello stesso colore del reggiseno: bianchi e leggermente trasparenti.

Senza nemmeno accorgersene, rilasciò un colpo di tosse alla vista di ciò che da lì a pochi secondi avrebbe assaporato.

Non aspettò oltre e appoggiò con delicatezza le labbra all'intimità della castana, iniziando a far scorrere la lingua sopra di essa, prima lentamente, poi con sempre più foga. Si spinse più in profondità che poté e quando ne ebbe abbastanza di quel sapore afrodisiaco, ritornò con lo sguardo nei suoi occhi.

Era rilassata e gli sorrideva. La cosa lo mise a proprio agio mentre con entrambe le mani afferrò i suoi polsi portandoli in alto, sopra la testa della ragazza, pronto ad entrare dentro di lei e godere come un pazzo.

Riuscì a penetrarla senza la minima fatica ed iniziò a muovere il bacino contro il suo con spinte già abbastanza vigorose, ma non da risultare spiacevoli.

La vide chiudere gli occhi ed irrigidirsi appena, probabilmente per via del piacere troppo forte, ma poi si rilassò nuovamente quando abbassò la testa per baciarla.

Sentì le sue labbra ricambiare il bacio che le stava dando con foga e passione, mentre, di tanto in tanto, entrambi ansimavano e gemevano presi dall'erotismo della situazione in cui si trovavano.

Stava per giungere al culmine, e dovette trattenersi dal non gridare quando poco dopo percepì entrambe le loro intimità bagnate.

Col petto che si alzava e abbassava velocemente e il fiatone che gli impediva di respirare in maniera regolare, si spostò da lei, buttandosi di peso al suo fianco.

**

Aly rimase immobile, le gambe ancora aperte sul bianco e rosso lenzuolo di seta.

Avrebbe dovuto dire qualcosa? E se sì, cosa?

Se per tutto, o quasi, il rapporto sessuale era rimasta tranquilla e serena, adesso invece si sentiva in soggezione.

Perché nemmeno Miles parlava? Se lui avesse detto qualcosa forse si sarebbe sentita meno a disagio.

Si morse l'interno guancia e si mise seduta, portandosi le ginocchia al petto.

<<Penso che andrò a fare una doccia>> disse, dopo aver preso coraggio.

Il ragazzo la guardò per un istante.

<<Prima volevo darti una cosa>> mormorò, alzandosi in piedi e voltandole le spalle.

E fu proprio in quel momento, mentre era intenta ad osservarlo percorrere la stanza ancora nudo, che notò ciò che non avrebbe mai voluto vedere.

Parte della schiena del moro era coperta da ematomi rosati, segno che stavano guarendo ma che tempo prima, chissà che male avevano dovuto fare.

Stava per chiedergli chi fosse stato a ridurlo così, ma lui tornò da lei con un sacchettino di carta marrone e il sorriso, quel suo meraviglioso sorriso, stampato sul volto, quindi pensò che magari sarebbe stato meglio parlarne in un secondo momento.

<<Tieni, un regalo per il tuo compleanno. Scusa se te ne ho preso uno solo ora ma ho visto questo e... spero ti piaccia>>

Allison rimase stupita. Non se lo aspettava proprio un regalo di compleanno da Miles; le sarebbe benissimo bastato quel dolce messaggio di auguri che le aveva inviato lo scorso 29 dicembre, ed anche quel sanissimo sesso appena consumato.

<<Non dovevi scemo>> sussurrò lei scuotendo la testa e afferrando il sacchettino, con un irrefrenabile voglia di aprirlo.

Al suo interno si nascondeva una sorta di palla tutta imballata in modo tale da tenerla al sicuro da ogni eventuale urto, e questo le fece capire che si trattava sicuramente di qualcosa di delicato.

Dopo aver tolto i molteplici strati che la ricoprivano, gli occhi presero a brillarle per la gioia. Scoprì una bellissima palla di vetro, simile a quelle da cui, se capovolte scende la neve, con la sola differenza che non vi era nessun fiocco bianco al suo interno, ma piuttosto dei piccolissimi brillantini.

Ma la cosa che più la lasciò senza parole, furono le due statuette incastonate alla base raffiguranti due lupi con le teste una sulla schiena dell'altro, in segno di abbraccio. In sostanza, due lupi che si volevano bene. Due lupi innamorati.

<<È... non so cosa dire, davvero. È stupenda! Il lupo è il mio animale preferito quindi grazie, grazie davvero>> mormorò Allison continuando a guardare per un attimo la sfera.

In un secondo momento alzò lo sguardo verso di lui, ancora in piedi - e nudo - davanti a lei. Quindi si alzò, appoggiò il regalo sul comodino accanto all'agenda e alla biro, e, sollevandosi in punta di piedi, lo baciò, una volta, due volte, tre volte.

<<In realtà il vero regalo arriverà domani>> esclamò lui sulla sue labbra.

<<Cosa? Un altro regalo? Domani? Ma domani siamo...>>

<< ...a Yellowstone, infatti. Voglio aiutarti ad accarezzare un lupo, Allison>>

Non poteva credere alle sue orecchie.

<<Tu, Miles Bailey, sei fottutamente pazzo!>> rispose la giovane, saltandogli in braccio e riprendendo a baciarlo con più passione di prima.

Miles sorrise stringendola a se.

<<E pensare che il primo giorno di scuola mi hai detto che ti piacciono biondi, con gli occhi azzurri e che non giocano a basket...>> sussurrò tirandole piano il labbro carnoso.

Allison emise una piccola risata.

<<Dettagli>> rispose riprendendo a baciarlo.



Me:

AAAAAAAAH SCLERATE CON ME!

No, okay. Questo capitolo è il più lungo che io abbia mai scritto e avrei anche voluto aggiungere una cosa ma non importa, la aggiungerò nel prossimo.

Cosa ne pensate?? A me è piaciuto tantissimo scriverlo e non solo perchè i due vanno finalemente a letto insieme, ma perchè in qualche modo si avvicinano ancora di più, pur non sapendo ancora molto l'uno dell'altra. O meglio, Miles sa molto di Aly, ma lei di lui??

In più, quei segni sulla schiena? Cosa vi fanno venire in mente?

Passiamo un secondo alla gif.
Ehm, a me dà molto l'idea di un Miles rilassatissimo mentre Aly armeggia nei bassifondi ahaha rido.

Anywaaaaay, lasciatemi tutti i vostri commenti e pareri perchè sono super super curiosa di sapere cosa ne pensate ❤

Alla prossima,
Chia xx

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