30
I litigi degli amanti rinnovano l'amore.
(Terenzio)
______________________________________
Le settimane successive alla serata passata in compagnia di Miles, passarono veloci e tranquille. Lei e il moro continuavano a vedersi a scuola ma erano calate le ripetizioni di matematica a casa del ragazzo, perché, a detta sua, Bryan in quel periodo era diventato ingestibile. Avevano addirittura pranzato in mensa allo stesso tavolo, e quando Aly aveva invitato Jayden a sedersi insieme a loro, il biondo aveva accettato seppur con un po' di diffidenza. Si sentiva il terzo incomodo dopo ciò che l'amica le aveva confidato sul suo avvicinamento al nemico, tuttavia non voleva mostrarsi asociale o antipatico.
Miles gli rivolse soltanto un saluto fugace, ma a lui in fin dei conti importava soltanto parlare con la ragazza, anche se avrebbe preferito confidarle in separata sede come stavano procedendo le cose con la polizia.
Già, perché dopo la sua dichiarazione allo sceriffo su quanto accaduto anni prima nel bosco riguardo la morte di suo fratello, il signor Bailey gli aveva espressamente chiesto di rimanere a disposizione e di non allontanarsi dalla città, in quanto, ora, il caso avrebbe necessitato di ulteriori chiarimenti.
L'amica lo aveva rassicurato più volte, ma Jayden aveva una paura fottuta che potessero incriminarlo per qualcosa che non aveva fatto. D'altronde lui era l'unico che sapeva come erano andate davvero le cose. Nessun testimone oculare. O gli avrebbero creduto archiviando nuovamente la cosa, o lo avrebbero arrestato per omicidio.
Ma comunque, tutto a Monterey e nella vita della ragazza stava procedendo nel migliore dei modi, tanto che il giorno della partenza per Yellowstone arrivò senza che nemmeno se ne accorgesse.
Allison non stava più nella pelle. Sarebbe andata nella riserva naturale più grande del mondo e avrebbe, forse, visto orsi, lupi, cervi, tutti animali che dal vivo non aveva mai avuto la possibilità di incontrare.
Okay, no.
Che non stava più nella pelle era vero, ma non era quello il motivo, ovviamente.
La ragione per cui era rimasta tutta la notte con un occhio aperto e uno chiuso, era caratterizzata da capelli scuri come l'inchiostro, occhi che al sole diventavano dorati e labbra morbide, talmente morbide, che ogni volta che vi pensava le veniva istintivo leccarsi le sue.
<<Sei sicura di avere preso tutto, tesoro?>>
I suoi nonni avevano insistito per accompagnarla entrambi nel luogo da cui sarebbe partito l'autobus per Yellowstone, quando Miles si era invece offerto di passarla a prendere senza problemi. Ma come si fa a dire di no a due anziani, soprattutto se sono parte integrante della tua famiglia e si stanno prendendo cura di te quando nessun altro si degna di farlo?
Tuttavia si chiese anche per quale assurdo motivo, i docenti accompagnatori avessero deciso di andare in pullman e non in aereo. Sarebbero state quasi sedici ore di viaggio, per la miseria, e sarebbero arrivati a Jackson, paesino vicino al parco, il giorno seguente giusto per l'ora di pranzo, dato che in quel momento, a Monterey, mancavano solo cinque minuti alle 21.00.
<<Credo di sì nonna, stai tranquilla. Sono sicura che ci saranno dei negozi là nel caso mi sia dimenticata qualcosa>> rispose la giovane guardando la donna e ricacciando indietro le sue lamentele.
<<Il figlio dello sceriffo non è ancora arrivato?>> chiese Nonno Ben poco dopo grattandosi il mento.
Allison fece vagare lo sguardo tra gli studenti che erano già sul posto, ma nessuno corrispondeva all'identità di Beiley.
Scosse la testa.
Mancavano solo cinque minuti e sperava davvero con tutto il cuore che il pullman non sarebbe partito senza di lui.
Dai Miles, ma dove cazzo sei? mormorò la sua mente, mentre con il piede iniziò a battere il terreno per l'ansia.
<<Ragazzi! Potete iniziare a salire, tra due minuti partiamo e dobbiamo fare l'appello!>> esclamò la McHill in piedi sugli scalini del grande mezzo.
La ragazza sospirò, si voltò verso i suoi nonni e posò un delicato bacio sulle guance di entrambi prima di dirigersi verso l'autobus, per accatastare il suo trolley tra la marmaglia di altre valige presenti nel portabagagli.
Si guardò indietro un'ultima volta prima di salire e cercare un posto a sedere a metà, vicino al finestrino.
<<Bello stronzo, prima mi invita ad andare in gita con lui, e poi non viene. Cretino.>> sussurrò a se stessa proprio mentre un ragazzo si sedette di fianco a lei.
Lo guardò un istante. Aveva i capelli rossi e gli occhi marroni, e, nonostante chi avesse quel colore di capelli non fosse quasi mai considerato un Adone, quel tizio, al contrario, sfatava ogni mito.
<<Ciao>> disse il rosso sorridendole amichevolmente.
Aly sollevò un sopracciglio prima di rispondere con lo stesso identico saluto.
<<Non sei nella mia classe di biologia>> continuò l'altro, sistemandosi meglio con la schiena contro il sedile. Non le toglieva gli occhi di dosso e la cosa iniziava a darle fastidio. In più si stava incazzando perché quel coglione di Miles non era ancora arrivato.
<<Acuta osservazione>> replicò senza degnarlo di uno sguardo.
Il ragazzo senza nome stava per riprendere parola ma venne interrotto dalla voce amplificata della professoressa, la quale, prima di iniziare l'appello, invitò qualcuno a prendere posto.
Allison sollevò appena il fondo schiena appoggiando le mani al poggiatesta di fronte a lei per farsi forza, e fu in quel momento che lo vide.
Alla buonora!
Miles stava avanzando verso la sua postazione, cercando un posto libero, o meglio, cercando lei, e quando la vide le sue labbra si incurvarono all'insù dando vita ad un ampio e solare sorriso che avrebbe illuminato anche la notte più buia, senza luna.
<<Chi si vede...>> mormorò la giovane incrociando le braccia. Era contenta di vederlo, ma per alcuni minuti aveva creduto che lui l'avesse lasciata sola.
Il moro si spense all'istante sentendo quelle parole e portò lo sguardo al passeggero di fianco all'amica.
Chi cazzo era quello?
<<Ehi tu, rosso, sloggia. Quello è il mio posto>> esclamò Miles con poca gentilezza regalando uno sguardo truce al suo interlocutore.
<<Ah sì? Che strano, non mi sembra di aver letto il nome coglione qui sopra>> rispose l'altro sfidando il suo sguardo.
Bailey lo osservò per qualche secondo, mentre sentiva addosso lo sguardo incuriosito di Allison.
Dopo qualche secondo sorrise e si passò il pollice sul labbro inferiore.
<<Amico, dico davvero, vai da un'altra parte. Sono in corso con lei e siamo venuti qui per stare insieme. Vero Allison?>>
Sentendo quell'ultima frase, il cuore di Aly si strinse in una morsa di dolcezza. Tuttavia, il suo inspiegabile ritardo l'aveva messa a disagio. Insomma, avrebbe anche potuto avvertirla, invece di farle credere che avrebbe dovuto passare tre giorni con un branco di ragazzini dagli ormoni impazziti e delle oche giulive da allevamento, da sola.
<<Come ti pare>> rispose lei facendo spallucce e rivolgendo lo sguardo fuori dal finestrino.
Ah, bene. Ora ci si metteva anche lei.
Con uno scatto, Miles afferrò il colletto della camicia del rosso e con uno strattone lo fece alzare in piedi, dandogli poi una spinta che per poco non lo fece cadere.
<<Quando ti dico che devi levarti dai piedi, devi farlo subito, chiaro?>> disse, e una volta assicuratosi che le sue parole fossero ben entrate nel cervello di quel pivellino, si sedette di fianco alla ragazza.
La guardò a lungo, prima i capelli legati in una coda alta, poi il maglioncino lilla che, data la posizione un po' sbilenca della giovane - era infatti sporta verso il grande finestrino, con un gomito appoggiato ad esso e la mano destra sotto al mento - le si era sollevato all'altezza del fianco.
<<Non me lo dai un bacio?>> chiese di punto in bianco appoggiando due dita sulla pelle scoperta.
Aveva le mani gelate e questo provocò un brivido lungo tutta la spina dorsale della castana. Sentire quelle mani accarezzarla era così, banalmente, erotico che dovette abbassarsi l'indumento per non rischiare di gemere in pubblico.
Si girò quindi verso quegli occhi che aveva bramato per tutta la notte precedente.
<<Te lo meriti forse?>>
Osservò la reazione del ragazzo con impazienza e quando quest'ultimo scosse la testa in segno di immatura incomprensione, sbuffò.
<<Avresti potuto avvertirmi del tuo ritardo. Come credi mi sia sentita non vedendoti arrivare? Ho pensato che non saresti più venuto, che mi avessi solo preso per il culo>> mormorò leggermente alterata. <<I cellulari esistono per le chiamate e i messaggi, lo sai?>>
Detto ciò, ritornò con lo sguardo fuori dal finestrino nel momento esatto in cui la McHill chiamò i loro cognomi. Alzarono entrambi le mani, ma mentre lei la riabbassò normalmente, lui appoggiò la sua sulla coscia della ragazza, poi si sporse verso di lei.
<<Non pensavo di piacerti così tanto>> sussurrò al suo orecchio.
Il fiato caldo la obbligò a chiudere gli occhi e deglutire, seppur quella frase la fece incazzare ancora di più.
Come poteva essere così idiota?
Con un gesto secco e deciso, allontanò la mano di Miles dalla sua gamba, poi fece la stessa cosa spingendolo appena sul torace.
Lo sguardo che gli rivolse era fulminante.
<<È una questione di principio, cazzo. Ti stavo aspettando, sono venuta qui solo per te Miles, perché non lo capisci?>>
Al moro venne a mancare il respiro guardandola. Solo ora capì quanto davvero lei ci fosse rimasta male, e aveva ragione ad essere arrabbiata. Lui le aveva chiesto di partire insieme. Lui, che avrebbe potuto scegliere qualsiasi altra persona, ma che, però, aveva scelto lei tra tante, ora stava facendo di nuovo ciò che gli riusciva meglio: l'idiota senza sentimenti e senza un minimo di dignità.
<<Scusa>> sussurrò infine dopo quella breve riflessione.
Sentendo quella parola, Allison sembrò rilassarsi, ma lui continuò.
<<Mi dispiace di averti fatto preoccupare. Ho avuto dei problemi con Bryan>> spiegò.
Aly si morse il labbro e scosse la testa.
<<Bryan, sempre Bryan. È incollato ad una sedia a rotelle e ti mette i piedi in testa più di chiunque altro>> sputò.
Cazzo. Non doveva dirlo.
Si maledisse mentalmente per la frase appena pronunciata. Perché non connetteva mai il cervello prima di parlare?
<<Scusa Miles, non volevo dirlo. Io...>> sospirò coprendosi per un attimo il volto con le mani, <<Lasciamo perdere. Scusa, davvero>>
<<No, hai ragione>> mormorò il ragazzo. <<Hai perfettamente ragione, e non sei tu a doverti scusare, ma io. Avrei dovuto avvertirti, ma non ci ho pensato perché quel...>> fece un sospiro prima di riprendere. <<Bryan mi ha fatto incazzare. Non voleva prendere le medicine e se non le prende...>> fece una pausa. <<Insomma..>>
In una frazione di secondo, la mano di Aly fu sopra alla sua, e gliela strinse dolcemente.
<<Shh, ho capito. Non proseguire, va bene così>> gli disse lei appoggiando poi la testa alla sua spalla.
<<Posso avere quel bacio, adesso? Credo di averne bisogno>> le domandò infine, la voce appena percepibile.
La giovane sorrise, prima di alzare il volto e incollare le labbra a quelle morbide e calde del moro.
**
Dopo un lasso di tempo interminabile, finalmente giunsero a destinazione all'una del giorno seguente.
<<Bene ragazzi, mettetevi in fila per due in modo tale da potervi assegnare le vostre rispettive camere. Mi raccomando formate le coppie con del criterio. Jones e McMurray assolutamente non insieme!>> urlò la professoressa di biologia dall'inizio della fila.
Mmh.. Coppie eh? Interessante.
Allison si sistemò vicino al suo compagno e posizionò il suo trolley blu scuro al suo fianco.
<<Non credo ci faranno mai stare nella stessa stanza, sai?>> bisbigliò il ragazzo avvicinandosi al suo orecchio e posandole poi un braccio intorno alla vita. <<Anche se devo ammettere che non mi dispiacerebbe affatto>>
Allison sorrise sorniona e si morse il labbro inferiore, illuminato con un sottile strato di lipgloss, prima di alzare gli occhi verso di lui.
<<Già, sarebbe proprio un peccato>>
Udendo quella frase, Bailey non riuscì a trattenere un sorriso alquanto malizioso mentre avanzavano lungo la fila.
<<Voi due pensate di occupare la stessa stanza?>> chiese l'altro professore che si era offerto di accompagnarli.
<<Sarebbe questa l'idea in effetti. Qualche problema?>> domandò Miles alzando un sopracciglio.
<<Ragazzo, vedi di rigare dritto>> rispose l'uomo puntandogli l'indice grasso contro al petto. <<Stella... Questi due sono tuoi studenti? Come facciamo con loro?>> chiese ancora rivolgendosi alla McHill.
<<Roberts e Bailey... Aspettate un attimo>> disse dirigendosi nuovamente verso la reception.
Dopo pochi secondi ritornò scuotendo la testa e allungando ad Allison una chiave attaccata ad un portachiavi rotondo con su scritto il numero 69.
<<Purtroppo non ci sono stanze singole disponibili perciò starete insieme, ma mi raccomando, non combinate casini. Siete i più grandi e mi aspetto che siate responsabili>>
I due annuirono, cercando di risultare il più convincenti possibile, dopo di che si avviarono verso gli ascensori.
<<Non combinate casini mi raccomando>> borbottò Aly imitando la donna e causando così una fragorosa risata nel ragazzo accanto, il quale afferrò la chiave della stanza dalle sue mani e, leggendone il numero inciso, sussurrò, <<di buon auspicio>> facendole un sensuale occhiolino.
Me:
Girls! Sono tornata!
Dite la verità, per un attimo avete pensato che Miles non arrivasse, eh? Invece eccolo lì, spavaldo come al solito, che prende quasi a pugni un tizio (che mi sono immaginata come Archie Andrews, alias K. J. Apa) solo perchè seduto vicino alla bella compagna!
I giovani esploratori sono arrivati a Jackson, poco distante dalla riserva naturale di Yellowstone, e, caso strano, sono nella stessa stanza.
Che nel prossimo capitolo, succeda qualcosa di hot? Mah... Lo scoprirete ❤
Baci baci,
Chia xx
Ps: scusate eventuali errori!
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top