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Gli errori sono necessari, utili come il pane e spesso anche belli.
(Gianni Rodari)
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Una settimana esatta più tardi, metà novembre...

<<Alla fine della lezione non scappare, devo parlarti di una cosa>>

Aly non aveva nemmeno fatto in tempo a sedersi che Jayden le rivolse la parola.

<<Uhm... Okay, ti prometto che rimarrò col culo incollato alla sedia>>

Mentre aspettavano che il professor Burns facesse il suo ingresso, la coppia di amici si mise a parlare del film che avevano visto nel week end, e di quanto, al primo zombie comparso sullo schermo, Lynn -la quale alla fine aveva ceduto all'invito seppur senza troppo entusiasmo- si fosse spaventata lanciando un acutissimo grido di terrore, causando molteplici risate soffuse tra gli spettatori.

<<Non so come abbia fatto a resistere rannicchiata sulla poltrona con le mani sul viso fino alla fine>> mormorò Jay, il quale non riusciva a smettere di ridere al solo ricordo.

<<Sei uno stupido, potevamo benissimo scegliere un altro film che andasse bene a tutti e tre. Non capisco perché tu abbia insistito così tanto>> rispose la ragazza con un velato sorriso sulle labbra. <<E smettila di ridere Jay, non è carino>> aggiunse, cercando di mantenere un'espressione facciale coerente con quanto appena detto.

<<Okay, okay, la smetto>> disse il biondo alzando le mani in segno di resa. <<Comunque ho insistito su quel film perché lei era il terzo in comodo, non era compresa nell'uscita>> spiegò.

<<Ma certo che lo era! Te ne avevo già parlato della mia idea di invitarla>>

<<Sì, appunto, era una tua idea, non mia>> borbottò, << ma, in ogni caso, ammetto che è stato troppo divertente>>

Allison lo guardò torva alzando un sopracciglio.
<<Anche se usciamo con altre persone non penso caschi il mondo Jay>>

Sentendo quelle parole, il ragazzo parve deluso, ma poi si ricompose e, avvicinandosi all'orecchio di Aly sussurrò <<ma io ti voglio tutta per me>>

Lo disse serio, tant'è che la ragazza, nella sua testa, ebbe l'impressione che Jayden fosse fin troppo sincero, ma poi guardandolo si rese conto che stava sorridendo e, quindi, anche scherzando.

Sfoderò un sorriso felice per l'affetto dimostrato dall'amico nei suoi confronti e lo baciò sulla guancia, mentre, dal canto suo, Jay arrossì con la speranza che lei non se ne fosse accorta.

Alla fine della lezione, come stabilito, Aly si voltò verso di lui.

<<Allora, di cosa volevi parlarmi?>>

Jayden si passò nervosamente una mano tra i folti e morbidi capelli biondi, per poi parlare.

<<L'altra sera stavo parlando con i miei genitori e, non so per quale motivo, mia mamma mi ha chiesto di te>>

Aly lo osservò curiosa e perplessa allo stesso tempo.

<<Di me? E perché?>> chiese.

<<Mi ha detto di averti conosciuta in negozio quel giorno che sei comparsa davanti alla porta di casa per chiedermi spiegazioni sulla mia improvvisa fuga dalla mensa>>

Lei lo guardò e fece un cenno col capo, invitandolo a proseguire il racconto.

<<Mi ha chiesto se siamo molto amici e alla mia risposta affermativa ha detto che avrebbe piacere di invitare te e i tuoi nonni a cena da noi per il Ringraziamento. Sai, Ben e Rose sono praticamente clienti fissi del negozio da anni, conoscono molto bene la mia famiglia>> proseguì, <<ma le ho detto che sicuramente avreste avuto di meglio da fare e che magari tua madre...>>

<<Penso si possa fare. Sarebbe carino passare una serata tutti insieme!>> rispose lei, bloccando d'improvviso il discorso dell'amico.

<<Cosa?>>

Jayden sussultò. Dalla sua espressione non si aspettava certo una risposta così. Pensava piuttosto che avrebbe rifiutato in partenza, ma poi, si chiese per quale motivo avrebbe dovuto.

<<Dirò ai miei nonni dell'invito. Sono sicura che a loro farebbe piacere passare del tempo in una casa che non sia sempre e solo la loro>> disse Allison guardando l'amico negli occhi.
Quell'azzurro intenso avrebbe finito per ipnotizarla una di quelle volte.

<<Sempre che a te vada...>> aggiunse.

Jayden scrollò le spalle e cercò di sorridere, senza prima aver deglutito due volte di fila.

<<Oh, ma certo! Solo pensavo che magari tua madre sarebbe venuta da voi, ma va bene, tanto meglio. Sono felice che riusciate a venire>>

Detto ciò, lui le sorrise nuovamente, questa volta in modo davvero sincero e si alzò salutandola con un bacio sulla tempia, dirigendosi a passo spedito verso la sua prossima lezione.

**

Nell'aula di matematica, la situazione si rivelò invece tutt'altro che tranquilla.

Il professor Allen aveva corretto i test ed Aly sperava con tutto il cuore che, con l'aiuto di Miles -a detta sua, il migliore della classe- il suo compito fosse andato bene.

Fu Kate Thomas a consegnare i fogli con su scritti i risultati, e quando la giovane vide la lettera rossa sul suo foglio in alto a destra, sbiancò.

Una F.

Come cazzo aveva fatto a prendere una F?

Voltò il viso alla ricerca di Miles, quel giorno seduto in fondo all'aula dalla parte della porta, e lo vide completamente rosso di rabbia con gli occhi puntati sul professore.

<<Cosa c'è Roberts? Il voto non è di tuo gradimento?>>

L'uomo sulla cinquantina che celava una cascata di unti capelli grigi sotto ad una tinta color nero corvino, si piazzò di fronte a lei con le mani dietro la schiena.

<<Beh, veramente non mi sembra di aver sbagliato, dato che, a parte il voto, non è presente nessun altro segno rosso a correggere eventuali errori>> rispose la studentessa con una lieve nota di ira nella voce.

<<Infatti quel compito meriterebbe una A, se non fosse che il tuo carissimo compagno di classe, sì Bailey parlo di te, non ti avesse suggerito tutto quanto, vero Miles?>>

Cazzo!

Erano stati beccati in pieno ed ora chissà cosa sarebbe successo. Non sarebbe mai riuscita a recuperare un voto così basso neanche con una C, media che di solito aveva sempre avuto in quella materia.

Miles guardò il prof rosso di rabbia, o di vergogna per essere stato colto in flagrante, poi spostò lo sguardo su Aly.

<<Cosa credevate? Che fossi un stupido, vecchio barbagianni? Ho gli occhiali sul naso, e li uso, accidenti! Mi dispiace, ma F è il voto che entrambi meritate. E Bailey, mi meraviglio di te!>> esclamò l'uomo, ed Aly, seppur preoccupata e intimidita dalla ramanzina che stava facendo loro davanti a tutti, non riuscì a trattenere un sorriso per le parole utilizzate nel discorso.

<<Prof, questo voto mi abbasserà la media>> disse Miles con tono di supplica, alzandosi addirittura in piedi.

<<È un problema mio? Direi di no, ma ho in mente qualcosa che potrà rimediare al vostro smisurato errore>> asserì Allen tornando a sedersi alla cattedra. <<Darai ripetizioni di matematica alla tua compagna fino alla fine del semestre>>

Ci fu un attimo di silenzio generale. Tutti gli studenti avevano smesso di bisbigliare, di sfogliare o di fare qualsiasi altra cosa, forse anche respirare.
Aly era sbalordita, Miles altrettanto e il resto della classe probabilmente era un misto tra lo scioccato e il curioso, dato che tutta la scuola aveva assistito ai loro battibecchi il primo giorno e, quindi, ogni alunno della High School era a conoscenza del loro reciproco non sopportarsi.

<<Cosa?>> esclamarono in coro i due giovani guardandosi con sorpresa mista a incredulità.

<<Avete capito bene. Ho già parlato col coach e ha accettato la mia richiesta. Perderai due ore di allenamenti alla settimana per aiutare Allison con il programma. Così, forse, non avrà più bisogno dei tuoi suggerimenti, almeno non durante un compito in classe. E credimi Bailey, un comportamento del genere da te non me lo aspettavo. Non hai mai suggerito a nessuno, o meglio non ne hai mai avuto il tempo dato che non faccio in tempo a consegnarti il compito che hai già finito>>. Il professor Allen si grattò la nuca, borbottando qualcos'altro di incomprensibile poi aggiunse <<vi serva da lezione. A tutti e due!>>

<<Prof, veramente è stato Miles a lanciarmi quel bigliettino! Io non gli avevo chiesto proprio nulla, ha fatto tutto lui>> replicò Aly stringendo tra le dita la sua fottuta biro.

<<Grazie tante, Allison!>> urlò il moro dalla parte opposta della stanza.

<<Anche questo non è un mio problema ed ora, se volete scusarmi, inizierei la lezione!>> disse il professore afferrando il libro di testo da dentro la sua ventiquattr'ore.

**

<<Non ti darò nessuna ripetizione!>> sbraitò Miles una volta suonata la campanella e una volta che tutti i loro compagni se ne furono andati, lasciandoli soli.

Si era avvicinato al banco di Allison e, posandole una mano sulla spalla, l'aveva costretta a voltarsi.

<<Credi che a me vada di passare altro tempo con te? Per studiare per di più? Io odio studiare e sapere di doverlo fare con te... >>

<<Pff, stronzate, non vedi l'ora di passare del tempo con me, eppure ti ostini a mentire a te stessa>> disse il ragazzo, posizionandosi meglio lo zaino sulla spalla.

La ragazza soffocò una risata. <<Pensa pure quello che ti pare, ma mettiamola così: tu mi hai voluto suggerire e sempre tu mi hai fatto prendere una fottuta F>> ringhiò a denti stretti. <<Oh, e guarda un po', sempre tu mi darai quelle cazzo di ripetizioni per farmi alzare il voto. Non ho intenzione di avere sotto matematica l'ultimo anno di liceo, chiaro?>>

Miles la osservò senza dire una sola parola, poi, quando lei ebbe finito la tiritera, si avvicinò smisuratamente al suo volto. <<Non. Ti. Darò. Alcuna. Ripetizione.>> le sussurrò a fior di labbra, tanto che lei rimase interdetta per qualche secondo, suscitando nel ragazzo una risata divertita.

<<Sei un bipolare del cazzo, lo sai questo? A che gioco stai giocando Miles? Prima mi suggerisci di tua spontanea volontà, poi ti incazzi se ti beccano e dai la colpa a me. Balli con me alla festa della scuola e poi ti inventi bugie su Jayden, infine mi salvi da un camion che rischia di sfracellarmi al suolo e subito dopo sei la solita testa di cazzo! Non ti sopporto più, mi fai diventare matta!>> urlò.

Miles rimase in silenzio. Le parole che gli erano appena state sputate addosso lo colpirono al petto come una freccia dalla punta avvelenata. Sapeva che Allison aveva ragione, ma non lo avrebbe mai ammesso. Sapeva che era uno stronzo con tutti, lei compresa, ma non poteva essere altrimenti. Non dopo quello che aveva dovuto passare.

<<Non posso permettermi di perdere due ore di allenamenti per spiegare l'algebra a te>> replicò evasivo.

<<Allora avresti dovuto startene zitto durante il test e lasciare che prendessi una F perché non ero pronta, non per aver copiato>>

Era incazzata nera, lo si capiva dal tono di voce, dalle labbra corrucciate e dagli occhi chiari ridotti a due sottili fessure.

Non sapeva cosa rispondere. Era colpa sua e lo sapeva.

<<Ci vediamo a casa mia alle tre, e vedi di non tardare>> disse voltandosi poi verso l'uscita.

<<Perché non in biblioteca?>> replicò lei.

Sapere di dover andare a casa di Miles la metteva a disagio, ma da una parte era contenta di avergli fatto cambiare idea.

Il moro si bloccò un istante poi tornò indietro di qualche passo, allargando le braccia.

<<Non ti devo nessuna spiegazione, mi pare. Le ripetizioni servono a te, non a me, quindi decido io luogo e ora. Perciò, se ora vuoi scusarmi, ho lezione di chimica e sono, anzi siamo, già in ritardo>> mormorò uscendo, questa volta, dal campo visivo di Aly.

Sbuffò rassegnata e, controvoglia, lo seguì.




Me:

Allison incazzata con Miles, strano!
Ma a che gioco sta giocando Miles? E soprattutto, cosa succederà a casa sua secondo voi? Ripetizioni, o...? ;)

Ily,
Chia xx

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