L'uni è bella perché è varia

Mi sto rendendo conto che andare in una grande città e andare all'università mi sta permettendo di incontrare una gamma di persone molto più vasta di prima, non solo perché ora sono in una città piena di turisti, studenti, persone che ci abitano o  ci lavorano, ma anche perchè l'università stessa è un ambiente molto variegato, con studenti di ogni età e provenienza, il che è molto interessante per una persona come me che si sta ancora abituando a questo nuovo ambiente. 

Ad esempio, ho scoperto che esiste un'altra ragazza della mia facoltà, che chiamerò Anna (non è il suo vero nome) che segue il corso di storia greca (il che è fantastico, pensavo di essere l'unica) e viene dalla Toscana (a quanto pare Lucca, oltre ad avere il Lucca Comics e i concerti di Ed Sheeran, è pure carina come città, un giorno ci andrò). Mi è sembrato così strano parlare con qualcuno che dice "stamani" e che prima che glielo spiegassi non sapeva che cosa fosse il musetto (per i non veneti, è una specie di cotechino). Non so perché in un certo senso mi sembri così strano che ci siano persone che vengono da fuori regione qui all'università dato che anche una mia amica del liceo si è trasferita fuori regione per l'università, ma è così. 

E so che ci sono anche persone che vengono letteralmente dall'altra parte dell'Italia, e un po' mi sembra ancora strano, però immagino che molti di loro avessero semplicemente voglia di andare lontano da dove sono cresciuti. 

Io ho un grande rispetto per i fuorisede, perché sinceramente ora come ora non riuscirei ad andare via da casa. Non tanto perché mi mancherebbe la mia famiglia (anzi, a volte non vedo l'ora che arrivi il giorno in cui avrò una casa mia senza nessuno che mi rompa le scatole e vedrò la mia famiglia solo per le feste),  ma semplicemente perché  mi sento incapace in letteralmente qualunque cosa riguardi il vivere da soli, dal cucinare alle pulizie. Il giorno in cui andrò via arriverà (si spera), ma sicuramente non è ora. E se non si vive da soli si vive con dei coinquilini. Ho sentito racconti molto diversi sui coinquilini, da chi si trova benissimo a chi ha avuto un'esperienza da incubo, e anche in questo caso non penso sia una cosa che potrebbe funzionare per me, almeno per ora. 

Un'altra cosa particolare dell'università è che puoi iscriverti a ogni età, quibdi mentre al liceo e tutti gli anni prima i tuoi compagno di classe hanno tutti più o meno la tua età, all'università non è più così, ci sono anche ad esempio delle persone di una certa età, e in genere sembrano molto interessanti ai corsi che frequentano, il che è fantastico.

Questo significa anche che quando fai amicizia con qualcuno la loro età potrebbe essere una sorpresa. Ad esempio, ho fatto amicizia con un ragazzo della mia facoltà e sono rimasta scioccata quanto ho scoperto che ha quattro anni in più di me. Sapevo che  era più grande di me ma non pensavo di quattro anni (che non è neanche così tanto, perché mi stupisco?) 

E poi hai la possibilità di conoscere persone di altre facoltà. Ad esempio, una mia amica del liceo si è iscritta a filosofia e mi ha fatto conoscere alcuni suoi nuovi amici. Gli studenti di filosofia sono delle persone...interessanti 

E niente, in sostanza questa è una lunga lista di episodi in cui mi stupisco di cose che non dovrebbero stupirmi.

Concludo questo capitolo inutilmente lungo con questa scena che mi è rimasta impressa: 

Io: [parlando del fatto che il pane tipico toscano è senza sale] quando ho mangiato per la prima volta il pane in Toscana sono rimasta scioccata 

Anna: la tua scelta di parole è interessante, perché in Toscana mi pare che scioccato sia anche in modo per dire che qualcosa è senza sale 

Vi giuro che non l'ho fatto apposta. Ripensare a questa scena mi fa molto ridere 


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