Capitolo 1 - Kurt
Continuavo a rigirarmi la foto di Angel nella mani.
Era passato solo un mese dalla sua morte e non ero ancora riuscito ad andare avanti.
I suoi lunghi capelli rossi e i suoi occhi color smeraldo erano ancora un ricordo vivido nella mia mente.
E lei era ancora scolpita a fondo nel mio cuore.
Le mani mi tremarono.
Ogni volta che riguardavo quella foto mi sembrava di tornare indietro, di rivivere ogni momento passato con lei.
La prima volta che la vidi e che mi fece scalpitare il cuore facendomi impazzire.
Continuavo a ripetermi che sarei riuscito ad andare avanti ma ero ancora lì bloccato nei ricordi.
Chiusi gli occhi per un istante, mi sembrava di riuscire a vederla di nuovo davanti ai miei occhi.
Era come se in qualche modo lei fosse ancora lì con me.
Mi allontanai da questi pensieri quando mi sentii toccare la spalla.
Sobbalzai leggermente per la sorpresa.
<Kurt, è arrivato il nuovo carico di merci.>mi avvisò Thomas <Abbiamo bisogno di una mano per fare più veloce.>
Era necessario che in queste operazioni si agisse il più velocemente possibile per non farsi rintracciare e non attirare l'attenzione.
<Arrivo subito.> dissi.
Thomas puntò lo sguardo sulla foto che avevo tra le mani.
La rimisi velocemente in tasca.
Thomas non disse nulla e lo ringraziai mentalmente per questo.
L'ultima cosa di cui avevo bisogno era sentirmi dire anche da lui che ero pazzo.
Continuavo a ricevere lettere che sostenevano che Angel fosse ancora viva.
All'inizio pensavo che qualcuno mi stesse facendo uno scherzo ma poi con il tempo incominciai a crederci forse perché dentro di me lo sentivo o forse perché come dicevano gli altri ero davvero impazzito e volevo crederlo.
Seguii all'esterno Thomas e ci dirigemmo al cancello.
Gli altri avevano già iniziato a trasportare gli scatoloni nella tenda che usavano come magazzino.
Colton mi venne incontro e mi prese da parte.
<Le scorte di cibo sono diminuite, non riescono a fornirci il necessario per sopravvivere neanche per un mese.> sussurrò cercando di non farsi sentire dagli altri.
Erano sempre tutti agitati poiché ogni giorno ci si poteva aspettare qualsiasi cosa e aumentare le loro preoccupazioni li avrebbe portarti all'esaurimento.
<Ridurremo le porzioni.>
<Le porzioni sono già ridotte Kurt.>
Presi un respiro profondo.
Dopo la morte di James ed Atom era inevitabilmente spettato a me prendere il comando.
Venni scelto dagli altri, forse perché ero il più forte, per ricoprire questo ruolo sebbene non mi aspettasse essendo nuovo.
<Ad armi come siamo messi?> chiesi calcolando mentalmente quanti uomini sarebbero serviti per saccheggiare un altro magazzino.
<Per quanto riguarda le armi siamo messi bene, sono le ricariche che scarseggiano ma penso che potremmo andare avanti per almeno un mese ancora.>
Posai lo sguardo su di lui e mi fermai ad osservarlo per un secondo.
Era più piccolo di me eppure sembrava più grande.
Aveva dei piccoli occhi color ghiaccio e un naso grande ed allungato, leggermente storto.
La cicatrice che aveva sotto il naso e che arrivava fino al mento non passava inosservata.
Era stato morso da un cane randagio mentre stava percorrendo la strada per tornare a casa da scuola quando aveva 11 anni.
È quando lo conobbi che non smisi di chiedermi il perché non fosse lui al comando.
Era molto più scaltro di me e inoltre era più basso e ciò gli consentiva una velocità e una forza di reazione maggiore, non per altro il suo potere era proprio la super velocità.
<Che hai in mente Kurt?> chiese aggrottando le sopracciglia.
<Attaccare il magazzino e rubare altre scorte.> dissi <Ma c'è tempo per farlo, per ora è meglio non dare nell'occhio e accontentarci, almeno per queste due settimane. Ho bisogno di tempo per elaborare ed organizzare un piano.>
Lo vidi evidentemente preoccupato sebbene non avrebbe mai ammesso che non gli sembrava una buona idea.
Annuì e torno al furgone per controllare che non arrivasse nessuno tendendo il fucile davanti a se, pronto ad usarlo nel caso sarebbe servito.
Mi avvinai anche io iniziando a trasportare più scatoloni insieme.
Avendo la super forza non facevo per nulla fatica e nel giro di pochi minuti eravamo riusciti a sgomberare il furgone che Colton si occupò di andare a nascondere in mezzo al bosco tra le piante.
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