39) Opera dell'invisibil nessuno

Sentendo una scossa, Natalie si svegliò guardandosi attorno, facendo scorrere il proprio sguardo per l'ambiente che la circondava. Similmente a quando aveva viaggiato in carovana, una pelliccia ed un cuscino rappresentavano il suo unico giaciglio mentre, di fianco ad alcune casse,viaggiava sotto un soffitto di tessuto bianco.
Alzando la testa non notò nessuno seduto nel posto da cocchiere mentre, più vicina a lei ed usando la sua pancia come cuscino, Cleo continuava a dormire beatamente, con un placido sguardo in volto.
Permettendosi una risata che trattenne per non svegliarla, Natalie si mosse lentamente, alzandosi e poggiando il proprio cuscino sotto la testa dell'amica.
Uscendo con lenti passi, raggiunse la parte anteriore del carro mettendosi in piedi sul posto da cocchiere. Di fronte a lei ed oltre l'Aptonoth che aveva trainato fino a quel momento, un'immensa distesa di grigia nebbia e grigie acque si estendeva a perdita d'occhio, delimitata da terrapieni e collinette da cui decine di pini e altri scheletrici alberi si ergevano privi di vita, come raggrinzite mani a protezione della Palude.
A contrastare lo stesso disegno che completavano il paesaggio, ampi laghi dal putrido odore solforico circondavano la zona, ospitando pesci dagli smorti colori e ampie ninfee più grandi della sua stessa figura.
Sentendo la fievole pioggia solleticarla, alzò lo sguardo verso il cielo, anch'esso grigio come un tutt'uno con la nebbia e la terra mentre, debolmente, le offriva l'unica acqua che avrebbe avuto il coraggio di bere.
Guardandosi attorno con fare sia demoralizzato da tanta desolazione, tanta morte, tanto squallore, sia affascinato dalla vita che, comunque, si era adattata a rifiorire e brulicare laddove qualcuno dedicasse tempo a cercare, Natalie rimase in silenzio con labbra socchiuse e occhi attenti mentre, ruotando sul posto, osservava quello strano spettacolo che il Vecchio Mondo le offriva.
"Disastro, buongiorno"
Sentendo una voce che subito riconobbe, la ragazza assottigliò lo sguardo voltandosi lentamente verso la provenienza del suono, notando la rossa figura di Phelipe comodamente seduta di fronte ad un fuoco da campo. Dalla parte opposta del focolare sul quale svettavano due griglie, aveva preso posto Alexander dopo essersi sgranchito gambe e braccia.
"Buongiorno maestro" salutò con entusiasmo il mentore "e buongiorno anche a te..." terminò con fare truce
"Tanto simpatica quanto utile" sospirò il ragazzo "vieni a mangiare Disastro"
Scendendo dal carro e sentendo gli schinieri affondare nel sottile strato di fango, la ragazza si avvicinò con pesanti passi, impettita e già irritata dalla presenza del cacciatore. Sedendosi sul terzo lato del focolare, dando le spalle al lago e incrociando le braccia, osservò dei funghi dal colore bluastro cuocer sulla griglia in basso, delle fette di pane scaldarsi su quella in alto e, attorno al fuoco sul quale pendevano, quattro pesci infilzati su degli stecchetti di legno.
"Sarebbe una colazione?" domandò confusa
"Abbi fiducia" propose il mentore porgendole una fetta di pane
Prendendola tra le dita e guardando bordi dorati, Natalie ne prese un morso rimanendo, con sua sorpresa, estasiata dal semplice ma intenso sapore, dalla morbidissima consistenza e dalla croccante a della crosta.
"Ma-Ma è buonissimo! Cos'è?"
"Il pane che facciamo a Jumbo" rispose il ragazzo "I campi sono promettenti e la festa del raccolto si prennuncia grandiosa" raccontò prima di guardarla con fare annoiato "Sopravvivi e t'inviterò" propose

Terminata l'improvvisata colazione, Alexander porse al compagno delle fiale contenenti un denso liquido giallo, sistemandosi poi l'arco e l'armatura di Rathalos mentre le due ragazze, dentro il carro, indossavano le proprie armature.
Controllando di aver antidoti, bombe lampo, pozioni, bombe fumogene, semi armatura e del tracciante nelle bisacce, i tre vennero richiamati all'attenzione quando Alexander si schiarì la voce.
"Al tracciante ci penso io" annunciò mostrando delle fiale rosa per il proprio arco "piuttosto, vedendo quanto sia pericoloso e sentite le storie di Natalie, ho pensato ad un piano d'attacco" annunciò prima di prendere un profondo respiro "La maggior parte di nostri attacchi si dovrà concentrare su coda e testa, dato che dovremo tagliare la prima e spaccare il corno sulla seconda per compromettere le sua capacità mimetiche. Se venite colpiti da acido o veleno, prendete immediatamente precauzioni ma, se non potete perché vi ha rubato oggetti, scappate e lasciate la zona; semmai non ritrovaste nessun'altro, tornate qui" ordinò indicando verso il basso "Domande?"

Risolto qualche dubbio di Cleo riguardo cosa fosse un Chameleos, i cacciatori uscirono cautamente dal Campobase, addentrandosi tra gli acquitrini e i terrapieni, tra le felci e gli arbusti, tra i funghi e i tornchi che popolavano la Palude, ad ora, disabitata e priva di vita.
Sentendosi prendere per le spalle però, i veterani si voltarono verso Natalie che, lasciandoli e sfoderando l'arma, cominciò a guardarsi attorno, percependo la stessa sensazione che aveva sentito attanagliarla nella Guingla. Con un cenno del capo i due sfoderarono le proprie armi mentre Cleo, chinandosi, portò la mano fino a toccare l'elsa della spada con le dita, pronta a scattare in qualunque direzione.
Comparendo nella nebbia che si era formata senza che se ne accorgessero, dense nuvole viola giacquero per alcuni momenti a livello del terreno prima che un rumore, dal nulla, non li fece voltare di scatto.
Provando la stessa sensazione di quando un incubo si ripete notte dopo notte, Natalie deglutì, prendendo brevi ma tranquilli respiri, sforzandosi si mantenere una certa compostezza quando, con un suono gracchiante, altre nuvole di veleno comparvero di fronte ai loro occhi.
Con uno scatto senza lasciare che la paranoia prendesse il sopravvento, Alexander si allontanò in una direzione casuale, distanziandosi dal gruppo e, tendendo l'arco, scoccando verso il nulla. Mancando, mancando e mancando mentre le frecce si conficcavano nel terreno, si voltò di scatto puntando al proprio lato e, scoccando una sola volta, i quattro videro un'ampia fiammata generarsi dalla freccia che si fermò a mezz'aria.
Generandosi dopo che un'aurora di colori percorse la sua pelle, la violacea figura del Chameleos aprì le ampie ali, battendole creando forti correnti che, spostando le nuvole tossiche, bloccarono i tre nella sua trappola.
Alzandosi su due zampe e spalancando le fauci cominciò a vaporizzare veleno in un ampio getto viola, con ampi movimenti del collo e ruotando sul posto.
Saltando di lato Natalie si lanciò una rapida occhiata al polso che aveva tenuto scoperto e, non notando macchie viola come il tappeto di tossine che stava lentamente ricadendo a terra, scattò all'attacco puntando l'ampia coda a cucchiaio della bestia.
Precedendola, Cleo si lanciò sfoderando lo Spadone ed affondandolo di pochi millimetri nelle carni del Drago, rotolando poi di lato e rinfoderando immediatamente.
Lanciandosi in aria con un colpo d'ali, la bestia lanciò sotto di sé una sfera rosea che, toccata terra, esplose in un basso e largo vortice di miasma. Questa bastò a scaraventare Cleo indietro di diversi metri ma, incurante delle macchie viola in viso, si rilanciò puntando alla coda, saltandoci contro e, con uno slancio, lanciandosi verso l'alto.
Ruotando sul posto in un istante, il Chameleos osservò la ragazza aprendo le fauci ma, pronto a tirare un colpo di frusta, osservò rapidi bagliori generarsi lungo l'arma della cacciatrice che, con forza, fece ricadere lo Spadone a fianco del suo muso, scalfendo le creste laterali ed aprendo un lungo taglio verticale sul collo.
Cacciando uno stridulo verso il Drago Anziano ricadde di lato, aprendo un'occasione agli spadaccini che, uno sul muso e l'altra sulla coda, cominciarono a tempestare la bestia di colpi mentre, ad ogni freccia scoccata, venture gialle comparivano tra la viola pelle in seguito alle fiammate.
Ricaricando la bestia, la cacciatrice della Wyccademia ripeté l'azione mentre i compagni, con più o meno attenzione, osservavano la piccola ed esile figura far ricadere la mastodontica arma sulle ali, sul muso, sul ventre e sulla coda del Chameleos, con attacchi rapidi e precisi ma dalla discutibile potenza.
Stringendo le ali senza preavviso, l'animale ruotò sul posto voltandosi di scatto e mirando la giovane che, ancora a mezz'aria, ricevette un colpo di lingua con la potenza di una frustata, strappando la pelliccia di Gammoth dalla sua armatura e buttandola indietro per metri.
"Cleo!" urlò la compagna
"Sa cavarsela, concentrati!" sentì un urlo in risposta
Mordendosi con forza un labbro, Natalie si convinse ad ignorare l'amica, correndo sotto il collo della bestia che stava avanzando a piccoli, ripetitivi e molleggianti passi. Percependo un'ombra calare, vide la bestia abbassare il muso dando colpi al pari di frustate di fronte a sé, da lato a lato mentre il compagno indietreggiava e lei stessa, sfoderando la spada, lanciava fendenti aprendo tagli sul collo e sul busto dell'avversario.
Sentendo una serie di acuti suoni alle sue spalle, la ragazza saltò di lato vedendo, negli ultimi istanti, il compagno essersi lanciato contro il Drago, scheggiando il lungo e piatto corno in più punti prima che la bestia si lanciasse in aria con un colpo d'ali.
Sputando un'ulteriore palla di tossine verso terra, l'animale riatterò mentre una nuvola viola esplodeva attorno al suo corpo, osservando con rapidi scatti degli occhi l'ambiente e voltandosi verso di lei, osservandola per brevi momenti.
Sentendo una pressione sul proprio busto, il Drago ruotò sul posto con un rapido colpo di zampa, osservando Cleo di fianco al suo occhio mentre la massiccia spada tagliava la molle cartilagine sulla sua schiena.

Con rapidi passi il Chameleos indietreggiò mentre un denso fumo si formava tra le larghe fauci cariche di finissimi denti, spalancandole contro la ragazza che venne investita dal venefico miasma, lanciandola verso l'arciere che, scoccando un'ultima freccia, si chinò sulla compagna in pericolo di vita stappando un'ampolla d'antidoto.
Conficcandosi nelle carni del Drago Anziano, il liquido che impregnava la freccia si espanse, finalmente bloccando il sistema nervoso della bestia che, attraversata dalla neurotossina, si ritrovò paralizzata mentre il suo organismo combatteva per liberarsene.
"Attaccate la testa!" urlò il caposquadra rialzandosi e risfoderando l'arma
Istantaneamente Phelipe caricò la bestia, braccia e corpo cosparsi della rossa aura che si sprigionava dalle Lame Gemelle, infierendo sull'immobile creatura, attorno alle fauci e alla base del corno prima che lo sguardo di entrambi gli occhi, con uno scatto obliquo della testa, non si posasse su di lui.
Saltando in avanti l'animale lo buttò a terra bloccandolo con una zampa prima che un lampo irrompesse nella fievole luce della Palude accecandolo.
"Mi ringrazi un'altra volta" lo rimproverò Alexander che, giunto in suo soccorso, gli strinse il braccio aiutandolo a rialzarsi
Sentendo le loro voci , la bestia abbassò il muso lanciando due frustate con la lingua che, più per caso che per preparazione, vennero parate da Cleo, alzando lo Spadone a mo' di scudo di fronte ai due. Lanciando uno sguardo alla compagna che stava correndo col fioretto in mano, la ragazza osservò la minaccia di fronte a sé, portando l'arma alle sue spalla e trascinandola sul terreno, alzando fango e ghiaia prima d'interrompere la corsa lanciando un montante che buttò il Drago Anziano di lato, crepando le ossa e spezzando la mandibola.
In quel momento, Natalie raggiunse l'animale giacente a terra, conficcando lo stocco nella carne che cominciò a bruciare e nelle crepe che correvano lungo il corno. Con forza affondò l'arma bruciando le ossa e sentendole scoppiettare prima che, con un sordo rumore e liberando un'ampia vampata di fiamme e vapore, il violaceo corno non si spezzasse ricadendo a terra.

Con un repentino scatto ed occhi imbestialiti che correvano per il luogo, il Chameleos saltò in piedi, spruzzando un bianco fumo attorno a sé, addensando la nebbia mentre acido cominciava a colare dalle sue fauci e, appiattendosi verso il suolo con un gracchiante verso gutturale, non scomparisse nel nulla.
"State tutti bene?" domandò la ragazza con armi sfoderate mentre si avvicinava ai compagni
"Circa" rispose Phelipe tenendosi un polso
"Possiamo riorganizzarci e-"
"È ancora qui" li avvertì Alexander
Guardandosi attorno, il gruppo si preparò a scattare in qualsiasi direzione in qualsiasi momento ma, oltre al loro respiro, nessun suono si faceva largo nel grigio panorama della Palude.
"Via!"
L'urlo di Cleo, inauditamento alto per la ragazza, fece scattare o saltare i cacciatori in avanti, vedendo una palla di liquame colpire la loro precedente posizione ed esplodere in una nuvola di tossine che si alzò verso il cielo.
Istantaneamente due colpi, simili ma dal color ocra, costrinsero i cacciatori di Pokke a schivare nuovamente mentre il muco acido scioglieva il terreno e gli arbusti su cui si era posato.
Come un'allucinazione di lampi e bagliori mentre si rialzava, Natalie vide un'enorme figura caricarla con ampi salti prima di materializzarsi di fronte a lei con sguardo morboso e finissimi, ceramici denti coperti da secrezioni acide che, in istanti, si richiusero su di lei.
Sentendo metalli venir piegati, scaglie frantumarsi, corazze creparsi, lacci tagliarsi, carne venir tranciata e sangue schizzare sulla sua pelle mentre il sibilo dell'acido risuonava nel silenzio, la ragazza riaprì gli occhi osservando, di fronte a sé, rosse scaglie di Rathalos.
Sollevando la figura di Alexander mentre un gringno di dolore percorreva il suo volto, il Chameleos esalò un violaceo getto che investì la figura dell'arciere che stringeva tra le zanne, lanciandolo contro terreno e arbusti, agitandosi mentre veleno ed acido intossicavano la preda che, dopo la breve tortura, lanciò con un secco colpo del collo.
Vedendo l'esanime corpo del veterano cadere a terra e rotolare nel fango dopo un volo di metri e metri, i tre rimasero pietrificati dalla scena mentre, di colpo, la bestia si voltò osservandoli con sguardo soddisfatto, battendo la coda a terra mentre le fila di rossi denti sembravano, ironicamente, formare un divertito sorriso.

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