32) I silenziosi passi del gigante

Giunti all'attracco del Solcacieli, Natalie ammirò la gigantesca aeronave mentre galleggiava placidamente di fianco al precipizio. Osservandola con occhi sognanti mentre ricercatori, vestiti con lunghe toghe bianche rifinite in azzurro o verde, popolavano il luogo scambiando discorsi tra di loro o con gente del villaggio.
"Lasceresti Pokke per girare il continente con loro?" le chiese Alexander raggiungendola
"Dipende" valutò prima di incrociare il suo sguardo "Provereste a fermarmi lo vi dicessi di sì?"
"Assolutamente no" rise
"Datemi una soddisfazione ogni tanto!" lo rimproverò incrociando le braccia
"Forse, in un giorno assai lontano" ribatté porgendole un foglio che lei subito lesse
"Shirley vuole che le portiamo il cacciatore stanziato sul Solcacieli?"
"Esatto"
"Quindi abbiamo il permesso di salire a bordo?" domandò sfoggiando un euforico sorriso
"Ovvio"
"Non...non è uno scherzo?" si assicurò, pronta a scattare
"Prego" fece strada invitandola a procedere
Esultando per poi avanzare con ampi passi verso la rampa, Natalie mise piede sul ponte in legno cominciando a studiare l'intero vascello. Sopra di lei, il gigantesco pallone azzurro galleggiava mollemente, rifornito d'aria calda dal camino sottostante che spuntava dal centro del ponte principale. Sotto i suoi piedi, correndo dal timone di poppa alla grande campana fissata sopra la prua, lunghe tavole di legno si mischiavano con travi, reti e funi per reggere l'intera struttura.
A popolare il luogo, ricercatori e passeggeri scambiavano semplici discorsi o complessi ragionamenti, alcuni discutendo argomenti che lei non aveva mai sentito o analizzando oggetti totalmente sconosciuti ai suoi occhi.
Affiancandola, il mentore ammirò i genuini e innocenti sentimenti di stupore e curiosità che illuminavano il suo volto, osservandola poi con fare intenerito prima di chiamarla e, inaspettatamente, darle una schicchera in fronte.
"Esplorerai dopo, abbiamo una persona da trovare"
"Certamente maestro" rispose dolorante massaggiandosi la fronte

Chiedendo ai ricercatori lì vicini, i due cominciarono a ricevere indicazioni prima che, spuntando dalle scale che portavano sotto coperta, una figura non venne loro indicata. Spiccando in contrasto alle lunghe toghe bianche dei ricercatori, la femminile figura vestita in blu, rosso, bianco e ocra si fermò guardandosi attorno con fare interessato. Vantando morbidi lineamenti ed occhi d'uno spento, glaciale azzurro, incorniciati da candidi capelli bianchi raccolti in due ciocche che pendevano ai lati del suo viso e in una lunga coda alle sue spalle, la giovane ragazza si sistemò in guanti in ocra placche ossee prima di procedere con silenziosi passi.
La sua intera figura, tanto esile e dolce quanto imponente, soprattutto grazie alla gigantesca lama sulla sua schiena, lasciava percepire una certa sensazione di fragilità a contrastare la forza che avrebbe potuto sprigionare. Mentre i capelli bloccati sotto l'alto elmo, prettamente estetico, si facevano smuovere dal vento, la cacciatrice si guardò attorno notando, infine, una dei ricercatori alzare un braccio per indicarla.
"Cleo?" la donna le fece segno di avvicinarsi "Hai chiuso il tuo Moofa nella tua cabina?"
"Sì, no-non si ripeterà più che-che-" balbettò rivelando una voce tanto morbida quanto soave, fermandosi a pochi passi da lei "Chiuso in cabina" farfugliò sommessamente
"Brava" sospirò prendendole il mento ed alzandole dolcemente il viso "Questi sono i tuoi impegni per i prossimi giorni" spiegò porgendole un foglio "Completali per tempo"
"Certo" rispose prendendolo
"Presta attenzione ai tuoi dintorni, mi raccomando" aggiunse
"Ce-Certamente" rispose timidamente
"Brava, comunque, questi sono i cacciatori che ti scorteranno fino all'Avamposto locale. Registra la tua presenza come al solito e procedi coi tuoi incarichi. Questa volta, però, prova a completarli tutti"
"Sì" squittì sottovoce
"Per favore, fatele strada" terminò la ricercatrice voltandosi verso i due
Avanzando a piccoli passi, la cacciatrice osservò la coppia, trovando prima un certo confronto nel dolce ed interessato sguardo di Natalie ma, istantaneamente, rimanendo fulminata dal severo sguardo di Alexander, optando per accostarsi alla ragazza, guardando in basso e senza pronunciar parola. La suddetta, in risposta, osservò il mentore con far accusatorio prima di vederlo alzare gli occhi al cielo e voltarsi.
"Andiamo" accennò cominciando a far strada
Seguendoli, la giovane proseguì in silenzio con piccoli passi, lanciandosi attorno rapide occhiate per osservare la strada che avrebbe dovuto ripercorrere nei giorni a venire ed il villaggio che avrebbe riattraversato decine di volte.
"Quindi..." esordì Natalie voltandosi "buongiorno?"
Lanciando, internamentre, un tremendo urlo terrorizzato che però risultò come un tenero squittio alle orecchie altrui, la ragazza si bloccò sul posto, pronta ad indietreggiare mentre osservava la sconosciuta con sguardo impaurito.
"Io sono Natalie, lui è Alexander, il mio Maestro di caccia" presentò entrambi "Tu saresti Cleo, giusto?" le sorrise allungando la mano
Timidamente, la giovane ricambiò il gesto con sguardo diffidente, osservandola e provando a rispondere ma bloccandosi giunto il momento, stringendosi poi nelle spalle e discostando lo sguardo. Permettendosi una risata, Alexander pose la mano sulla spalla dell'allieva, osservando poi la riservata cacciatrice di fronte a loro con far intenerito.
"Dalle il tempo di ambientarsi" consigliò
"Posso farmi un'amica ora e darle il tempo dopo?"
"Non credo-"
"Amica!" farfugliò Cleo interrompendolo ed attirando la loro attenzione, stringendole poi palmo e polso con entrambe le mani
"E...a quanto pare avevo torto" rise lui
"Posso chiamarti per nome?" riprese lei
"I-Io...Cleo...si?" rispose con imbarazzo
"Ripartiamo allora. Io sono Natalie" si ripresentò
"Natalie" ripeté sottovoce
"Quello che ti guarda male è Alexander" propose ridendo
"Natalie..." sentendosi chiamato in causa, il veterano le pose una mano sulla spalla e lei, automaticamente, si voltò "non presentarmi come Quello che la guarda male" la rimproverò tirandole una schicchera in fronte
"Na-Natalie!"
Andando in panico, Cleo s'interpose tra i due. Con sguardo tagliente e mano pronta a sfoderare l'enorme Spadone, saltò di lato non appena la nuova amica le toccò la schiena, facendole poi segno di star tranquilla mentre si massaggiava la fronte. Rincuorata mentre i due trattenevano una intenerita risata, la cacciatrice riportò i cristallini occhi sul veterano, poggiando poi una mano sulla spalla di Natalie e, con l'altra, puntando timidamente un dito verso Alexander.
"Q-Quello Cattivo" farfugliò
"Sì, esatto" confermò mentre il ragazzo la fulminava con lo sguardo "io sono una cacciatrice di Basso Grado, tu?"
"Basso" rispose portandosi le mani dietro la schiena e, aspettando qualche secondo, incrociando il suo sguardo con imbarazzo "ti-ti andrebbe di...di...io vorrei" balbettò teneramente, quasi arrossendo "cacceresti con-con me?"
"Sento che diventeremo ottime amiche" rispose prontamente regalandole un sorriso
Mentre vedeva uno sguardo raddolcito farsi largo sul volto dell'allieva, conquistata dalle semplici ed innocenti reazioni di Cleo, Alexander osservò le due che sembravano aver instaurato un dialogo, per quanto unilaterale questo fosse.
Mentre Natalie parlava con la nuova compagna, simile a lei in altezza, corporatura e sfoggiando gli stessi morbidi tratti con l'unica differenza degli albini colori che la caratterizzavano, questa si limitava a rispondere con sguardo interessato e brevi movimenti del capo, permettendosi raramente qualche parola.
Dopo minuti, entrambe le ragazze gli lanciarono un breve sguardo, Cleo con fare intimorito e Natalie con fare accusatorio prima di avvicinarsi di un singolo passo.
"Che avrei fatto?" sospirò trattenendo una risata
"Noi non dovevamo accompagnarla alla Gilda?"
Nascosta dietro Natalie e con una mano sulla sua spalla, l'albina prese la lista dei suoi doveri allungandola lentamente verso il ragazzo che, sconcertato da tanta diffidenza, cominciò a leggere.
"Sì che dovevamo" rispose cominciando a leggere "Deve registrare la sua presenza e ritrovare sia campioni che materiali di studio" riassunse

Riprendendo a camminare, Cleo affiancò i due cacciatori; continuando a guardarsi attorno osservò gli spioventi tetti coperti da un finissimo strato bianco, sentì la fredda aria soffiarle tra i capelli e notò lo sguardo interessato di molti abitanti che, tra le varie novità della giornata, osservavano anche lei, facendola sentire in soggezione.
"È un bel villaggio" la rassicurò Natalie "È tranquillo, l'alba che si riflette sui monti è spettacolare e la guardo ogni mattina...anche se fa freddo" rise "siamo arrivati" annunciò
Spingendo la grande porta, la nuova cacciatrice ammirò il semplice ma affascinante stile della grande sala, venendo investita da una folata di calore che, subito, la fece scattare con una rapida camminata, più simile ad eleganti saltelli, verso il camino per scaldarsi.
"Natalie, Alex, buongiorno" lì salutò Shirley mentre osservava l'azzurra figura correre "chi è la vostra amica?"
"Lei è Cleo. È giunta con la Wyccademia"
"Amica" commentò la diretta interessata con una scintilla di gioia negli occhi
"È mia nuovissima amica" rise
"Hai una nuova amica" ripeté la Dama ridendo prima di tornare seria "Sai che abbiamo un'offerta per te? Alex te ne ha già parlato?"
"Solo accennato"
"Perfetto" puntualizzò aprendo un grande libro ricolmo di contratti "Dopo averti consegnato una lettera, ruberò qualche minuto del tuo tempo"

Mentre Natalie veniva trattenuta da Shirley, Alexander si sedette ad uno dei due tavoli invitando la nuova conoscenza a raggiungerlo. Guardando prima la sua unica conoscenza e poi i suoi dintorni con fare spaventato, la cacciatrice raggiunse il ragazzo sedendosi dall'altra parte del tavolo prima di togliersi l'alto copricapo.
Rivelando la folta chioma bianca che ricadde sulle sua spalle, Cleo si fece piccola piccola per qualche istante prima che la voce altrui richiamasse la sua attenzione.
"Da quanto lavori con la Wyccademia?" domandò lui
Concentrandosi e facendo calcoli con le mani dopo qualche secondo in cui il suo sguardo si perse, Cleo alzò due dita di una mano.
"Due...stagioni?" domandò vedendola annuire "Sei giovane però, quanti anni hai?"
"Ve-ventuno" balbettò prima di potare le mani sul tavolo, avendo così qualcosa da guardare per non incrociare il suo sguardo
"Ultima domanda, da dove vieni?"
"Io..." cominciò con fare dubbioso "Bherna"
"Bherna...ho sempre voluto vedere Bherna. Dicono che sia come Pokke ma con meno neve" commentò prima di passarsi una mano tra i capelli "grazie di aver stretto subito amicizia con Natalie" aggiunse infine catturando il suo interesse "Ha svariati riferimenti qui ma, seriamente, non ha trovato nessun'amica prima di te...dev'esser scattato qualcosa. Grazie"
"I-Io non...non ho fatto nulla di-" balbettò stringendosi nuovamente nelle spalle "Pi-Piacere mio"
"Rieccomi!" s'intromise la diretta interessata sedendosi di fianco al mentore e poggiando una busta proveniente da Yukumo sul tavolo "Cleo, mi è stato detto di portarti questo" disse porgendole un biscotto
Osservando l'oggetto con interesse, la ragazza lo prese con uno scatto felino, tenendolo tra le mani, osservandolo con lo stesso entusiasmo di una bambina e addentandolo con gusto.
Un ritmico rumore di passi ed il tintinnio della maglia di ferro, però, interruppero la dolce scena.Voltandosi verso le scale che portavano al piano superiore, i tre videro una figura vestita di rosso che, guardandosi attorno, li notò immediatamente.
"Phelipe" lo salutò il ragazzo "buongiorno"
"Buongiorno Alex" rispose avvicinandosi e osservando con diffidenza la nuova arrivata "con chi ho il piacere?"
"Cleo" rispose l'altro "Wyccademia, Basso Grado"
"Altra gente da controllare" sospirò "già ci bastava lei..." disse indicando Natalie con sufficienza
Mandando in allerta i due e rischiando di far prendere un infarto alla ragazza in questione, Alexander strinse un pugno, battendolo sul tavolo che tremò mentre, con sguardo annoiato, osservava il compagno.
"Scusatemi" intervenne con tono sottile ed accusatorio "mi è scivolata la mano..."
"Phelipe" sospirò ricevendo il messaggio, voltandosi e presentandosi "Jumbo, Grado G2" terminò prima di rivolgere alla novizia uno sguardo avvelenato "e tu non ridere"
Difatti Natalie, dando le spalle ad Alexander e facendo finta di nulla, si era voltata altrove, sfoggiando uno spassionato sorrisetto vittorioso mentre, con un colpo da ginocchio a ginocchio, porgeva al mentore i propri ringraziamenti.
"Tu che ci fai qui?" domandò osservandolo con la coda dell'occhio non appena sentì l'ordine
"Ispezione sulle Montagne Nevose. Mi fa piacere vederti viva e che i nostri sforzi non siano stati vani"
"Montagne...Nevose?" s'intromise Cleo con sguardo perso
"Certo, scusa, colpa nostra" intervenne Alexander "Come le chiamavano fuori da Dondruma?"
"Monti Glaciali?" domandò Phelipe in risposta
"Ghiacciai boreali?"
"Sassi freddi?"
"Monte Boreale?"
"Montagne Artiche?"
"Mo-Monte...Artico?" ridomandò la ragazza confusa "Dondruma?"
"Sì, Monte Artico. Stessa zona, nome differente" mise in chiaro
"Dundroma è dialetto" aggiunse l'altro prima di voltarsi verso l'allieva "A proposito di Montagne Nevose, che ti ha proposto Shirley?"
"Missione Urgente. Due Blangonga per salire al quarto grado. Dice che stanno radunando un branco non indifferente"
"Io li segnalo e chiamano lei" sospirò il cacciatore di Jumbo "avrei fatto prima a occuparmene-"
"Paura che raggiunga il G3 prima di te?" lo interruppe Natalie prima ancora che il mentore potesse richiamare l'ordine
"Tu? G3? I Moofa avranno imparato a volare prima di allora" propose con fare canzonatorio
"Lei viaggia con un Moofa sul Solcacieli" rispose a tono "...sempre che non abbia capito male"
Provando a contenere una seconda risatina ma fallendo, Natalie scoppiò a ridere di fronte allo sguardo sconfitto ed avvelenato che Phelipe stava lanciando a Cleo e che questa, con una nota di tensione negli occhi e mani tremanti, stava fingendo di non notare. Di fianco a lei invece, Alexander scosse la testa lasciandosi scappare un sorrisetto compiaciuto prima di appoggiarle la mano sulla spalla.
"Posso dire che hai affrontato di peggio. Portami un ricordino per commemorare la missione"
"Niente raccomandazioni o consigli?"
"Te ne serve una sola" affermò "Torna prima di domattina. Mi racconterai durante la colazione"
Sorpresa dal tranquillo sorriso del mentore, forse più confidente perché aveva visto il suo vero potenziale o, semplicemente, perché la conosceva un poco più approfonditamente, Natalie ricambiò il sorriso prima di alzarsi.
"Vado a prepararmi" annunciò

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