29) Sfida nella nebbia
"Chiamami pure Phil?" si domandò Natalie retoricamente "Perché io vengo invece trattata come una scocciatura degna a mala pena di sapere il suo nome?" si chiese prima di bloccarsi e, abbassando lo sguardo, pensare al mentore "Perché un cretino appena incontrato può trattarti da amico e darti del tu mentre io no? Se sono un peso ti sarebbe bastato dirmelo!"
Lanciando un sommesso urlo, Natalie tirò un pugno contro un albero, scalfendone la corteccia che sentì scrocchiare contro il suo bracciale. Scaricata la rabbia e preso un lungo sospiro, la ragazza abbassò lo sguardo prima di chinarsi e cogliere una pianta dalle foglie azzurre, riponendola con cura nelle bisacce prima di voltarsi.
"Per quanto sia umiliante...rimproverami pure ma non dargli retta" supplicò cosciente che non ci fosse nessuno ad ascoltarla "Sapevo quel che stavo facendo contro quel Kut Ku, mi stavo impegnando, per favore non credere che sia un caso perso come dice lui..."
Rimuginando sulla pessima esperienza che ha macchiato il suo primo viaggio al di fuori delle Montagne Nevose, Natalie aveva lasciato il Campobase e, senza sorprendersi che non avessero notato la sua assenza, aveva cominciato a girovagare senza meta, imboccando sentieri e proseguendo lungo le piccole strade che si aprivano tra le pareti di roccia.
Portando con sé alcune fiale vuote, era andata alla ricerca di materie prime per produrre Antidoti contro le venefica nebbia che permeava la Giungla sotto forma di violacee nuvole di fumo.
Continuando a cercare piante, funghi e catturando sporadicamente qualche insetto, la giovane giunse in un ampio spiazzo sulla cima di un'alta scogliera. Chinandosi dopo essersi aggrappata ad un piccolo arbusto, si sporse osservando, decine di metri sotto di lei, gli scogli su cui s'infrangevano con forza e veemenza le onde.
"Wow..." commentò prima di alzarsi
Voltandosi per provare ad adocchiare le azzurre foglie che stava cercando, strappò della Felvine prima di notare, espandendosi per la zona e raggiungendo il precipizio alle sue spalle, un fittissimo tappeto di nebbia.
Deglutendo, la giovane abbassò lo sguardo, notando di non riuscire nemmeno a vede i propri piedi.
"Zona di caccia senza fauna locale..." cominciò ad elencare con tono tremante mentre si guardava attorno "...e clima stravolto" aggiunse prendendo un profondo respiro "ti prego fa' che non siano effetti secondari di un Kushala..." supplicò stringendosi nelle spalle
Proseguendo a lenti passi mentre si guardava attorno, Natalie provò a non pensare agli eventi successi poco prima della sua convalescenza, alla missione urgente, al Kushala Daora e ad Helain. Fermandosi per prendere un breve e tremante respiro, la cacciatrice sentì un rumore al suo lato ma, voltandosi, vide solo un tronco traballare per poi fermarsi a terra. Sentendo poi un intermittente verso gutturale alle sue spalle, simile a quello di una rana ma molto più acuto e soave, si voltò con fare confuso, non trovando niente.
Indietreggiando lentamente mentre sentiva che la missione, cominciata come un premio per i suoi sforzi e sfociata nella sua escursione per non dover ascoltare Phelipe, si era evoluta in una raccapricciante esperienza, percepì il proprio cuore battere all'impazzata mentre un nauseabondo odore di umidità, veleni e sostanze acide permeavano i suoi sensi insieme al tetro silenzio e alla claustrofobica sensazione portata dalla nebbia. Mentre adrenalina si riversava nel suo corpo bruciato dal sole e congelato dalla foschia, mentre il suo stesso fiato sembrava far tanto rumore da tradirla, mentre il terrore di rivedere quelle abbaglianti ali permeava i suoi pensieri, mentre ogni suo passo sembrava tanto pesante da poter cedere in qualsiasi momento, sentì un rumore metallico sotto di sè.
Abbassando lo sguardo e vedendo, sotto i propri piedi, una freccia circondata da macchie di sangue, tutto si fermò, i suoi pensieri si liberarono, il suo respiro si placò, il caldo, il freddo e l'umidità, sembravano non darle più fastidio ed i suoi sensi, in un istante, si concentrarono su quella singola freccia coperta di sangue mentre, bruciando in nome del mentore, un desiderio di vendetta si faceva largo in lei.
"Hai fatto male all'unica persona che mi abbia accettata..."
Detta quella semplice minaccia, nell'unico attimo di lucidità che le serviva, Natalie impugnò il fioretto voltandosi di scatto e lanciando un affondo verso il nulla, convinta del proprio gesto e di star facendo, per una volta, qualcosa di giusto.
Nei pochi istanti che seguirono, la cacciatrice si sorprese sentendo di star affondando la lama in qualcosa prima che la spada le venisse strappata dalle mani.
Mentre l'arma veniva alzata verso il cielo ed un soffocato verso, simile ad un profondo fischio gutturale, veniva lanciato per la zona, sangue iniziò a sgorgare dall'aria e, di fronte ai suoi occhi, una tanto elegante quanto raccapricciante figura si generò dal nulla.
Saltando sulle piccole e tozze zampe la bestia s'inarcò all'indietro, spalancando le arrotondate ali ed alzando la piatta coda a ventaglio mentre scosse di dolore percorrevano il suo corpo. Scuotendo il muso mentre la violacea pelle, coperta da chiazze simili a terra arsa dal sole, veniva percorsa da strane luminescenze azzurre e verdi, l'animale indietreggiò agitandosi.
Buttandosi e cadendo a terra per schivare l'unico corno della bestia, che si prolungava in avanti seguendo la linea del muso, Natalie notò che al lato del cranio, sotto l'ampia calotta che gli copriva la nuca, l'essere sfoggiava due occhi sferici protrusi dal resto della testa e, mentre uno guardava spasmodicamente in ogni direzione, il secondo giaceva immobile attraversato dalla sua lama.
Deglutendo di fronte alla creatura che mai aveva visto, la giovane indietreggiò provando a ripensare a tutto quel che aveva letto prima di veder l'animale bloccarsi di scatto e, inclinando la nuca, iniziare a scuoterla con piccoli movimenti, sfilando con le vibrazioni l'arma che cadde a terra.
Sentendo il sangue ghiacciarsi non appena venne adocchiata l'unico occhio rimastogli, Natalie venne percorsa da un brivido mentre il Drago Anziano, richiudendo le ali ed appiattendosi contro il terreno, indietreggiò ricoprendosi di bagliori, scomparendo nuovamente alla sua vista.
Vedendo un'onda correre lungo l'erba, la ragazza suppose che si fosse alzato con un colpo d'ali, correndo poi a riprendere la sua spada.
"Chamoleon? Cha-Chamaleos?" si domandò raccogliendo il fioretto "va bene" provò a tranquillizzarsi permettendosi un breve, tremante respiro "era...un Leviatano? Non importa, stai-stai tranquilla come p-prima e-e ripensa alla tua esperienza e...e ai tuoi insegnamenti" s'istruì
Sentendo un possente battito, la giovane strinse la spada voltandosi di scatto ed incrociando lo sguardo della bestia. Ricomparsa alle sue spalle, la osservava immobile battendo la coda a terra, alzando vento, ciottoli e sassi che poi ricadevano ai suoi lati, studiandola con calma.
"Che stai face-"
Come se la sua voce avesse risvegliato il Drago, questo sì appiattì a terra, correndole incontro ma, appena lei saltò di lato, la bestia fece lo stesso spalancando le fauci e lanciando, letteralmente, un colpo di lingua che la colpì con suono e potenza d'una frusta.
Sorpassandola, fermandosi e voltando di scatto la testa, il Chameleos osservò la preda che si stava rialzando mentre, tra le sue fauci ed attaccata alla sua lingua, giacevano due fiale contenenti un liquido verde acceso ed un mazzo di piante dalle foglie azzurre.
Vedendo la scena, la cacciatrice raggiunse le bisacce trovandole aperte e parzialmente sciolte da una sorta di acido tortora.
Appena la bestia notò come la ragazza aveva concepito le sue azioni, richiuse le fauci ingoiandone il contenuto prima di voltarsi di scatto.
"Mi-Mi hai rubato..." balbettò incredula "come fai a sapere-"
Interrompendosi, saltò in avanti non appena vide l'avversario lanciarsi all'indietro e alzarsi di scatto sulle zampe posteriori. Schivando la sfera di liquame viola che le venne lanciata e che la sorvolò, Natalie vide l'attacco generare una densissima nube di veleno alle sue spalle, uguale a quelle che già costellavano la Giungla. Trasformando la schivata in u offensiva improvvisata, scattò correndogli incontro con l'arma sfoderata, lasciandosi scivolare in avanti mentre la bestia abbassava il muso.
Rialzandosi di fronte al busto dell'animale e vedendo la tozza testa muoversi di scatto, Natalie notò come il Drago usasse l'elastica lingua per lanciare frustate ai suoi lati ma, non appena lei alzò la spada, ammirò le ampie ali aprirsi e, tirato vento nella loro direzione, vide le dense nubi viole comparire dalle sue spalle avvolgendo lei e la bestia stessa che, osservandola puntargli l'arma al busto, saltò all'indietro con un colpo di coda prima di riatterrare e scomparire.
Deglutendo mentre si guardava attorno con fare perso, Natalie si voltò lentamente sul posto finché, sentendo un rumore, non si voltò vedendo la bestia ricomparire dal nulla, travolgendola in una silenziosa carica che interruppe con un verso gutturale prima di frenare e voltare un occhio nella sua direzione.
Osservando con interesse la preda mentre si rialzava e lo caricava con occhi vendicativi, il Chameleos si voltò di scatto abbassando nuovamente il muso e tirando frustate in un arco di fronte a sé ma, approfittando dei precedenti istanti d'immobilità, Natalie s'affiancò alla bestia affondandogli il fioretto nelle costole e, chiusi gli occhi, preparandosi all'attacco che questa volta non avrebbe schivato.
Sentendo il colpo di frusta alle sue spalle, la cacciatrice si lasciò scappare un sommesso urlo di panico prima di notare che, per non colpirsi, il drago fermava la frustata a pochi centimetri dal proprio corpo e, di conseguenza, anche da lei.
Saltando all'indietro senza preavviso e senza darle il tempo di ragionare, il Chameleos fece cadere la ragazza prima di tenerla sotto controllo con un occhio e, col secondo oramai quasi guarito, osservare le ferite sul proprio corpo. Saltando sulle zampe posteriori, il Drago Anziano spalancò le fauci spruzzando un denso fumo bianco, facendo ricadere una fitta coltre di nebbia sulla zona e, successivamente, un tombale silenzio.
Passati svariati minuti a controllare la zona con l'arma sfoderata, Natalie vide la bianca coltre diradarsi e, non notando strani cambiamenti, suoni o attacchi a sorpresa, ripose il fioretto prima di lanciare un'occhiata ad un massiccio ceppo sul bordo della scogliera.
Lasciandosi cadere tra le spesse radici, esalò un sospiro scaricando l'ansia e la pressione del momento. Raggiungendo le bisacce, constatò il danno causato dall'acido della lingua del Chameleos che, lentamente, aveva intaccato e corroso la schiena della sua pettorina.
"Se ha ferito Alexander che voglio fare io?" sospirò con sguardo basso "Ma ad abbatterlo potrei zittire quello stronzo di Phelipe..." balbettò furente stringendo un pugno e colpendo l'albero prima di prendere un profondo respiro "Calmati Natalie. Pensa. Perché non ti ha colpita? Che fosse un punto cieco?" si chiese prima di ripensare al proprio addestramento e allo scontro col mentore "Se Alexander aveva imparato le mie mosse osservandomi e se anche il Chama-coso mi stava osservando...allora io posso...imparare a prevederlo?" ipotizzò
Stappando una Pozione che sorseggiò prima di contare le poche rimanenti e non avendo possibilità di distillare Antidoti, la cacciatrice alzò gli occhi al cielo, saltando in piedi e scegliendo una direzione da seguire, indecisa se vendicare la ferita mentore insieme al proprio nome o se tornare ed avvisare i due veterani, mostrandosi saggia ma ricevendo, sicuramente, qualche commento negativo.
Lasciando fare al caso ma provando comunque a scovare nebbia, nuvole di veleno o indizi mentre masticava delle erbe controvoglia per combattere possibili tossine, Natalie ripensò ai movimenti della bestia, riprendendo a ragionare tra sè e sè.
"Prima si muove a scatti come se esitasse e poi si lancia alla carica. Se gli sto sotto il muso o vicino al fianco sono riparata dalla lingua...che può usare alla fine di una carica" elencò raggiungendo una zona ancor più alta "può spostare il veleno quindi devo stare attenta quando apre le ali" valutò prima di fermarsi ad osservare l'ambiente
Trovandosi in una lunga zona a ridosso della scogliera, la giovane fece correre lo sguardo oltre il mare, ammirando le isole che come montagne si alzavano poco distanti dalla costa, tanto lontane da sembrare irraggiungibili ma tanto vicine da farle credere di poterci arrivare con un sol passo. Alle sue spalle coperte da un tappeto di piante, invece, varie aperture nella roccia scendevano verso quelle che pensava esser caverne e possibili nidi.
Prendendo un profondo respiro mentre la brezza soffiava a brevi ma intensi scatti, si concesse un attimo di pace ed un sorriso per alleggerire i propri pensieri, prima di sfoderare il fioretto e valutare cosa avrebbe fatto riguardo il Chameleos.
Quel sorriso, però, sparì dalle sue labbra quando una goccia di muco viola ricadde sull'arma, correndo lungo la lama e bruciandosi ad ogni centimetro che percorreva. Percependo vitrei occhi giada osservarla, Natalie sentì un brivido attraversarla, vedendo bagliori risplendere sopra di lei e un'ampia ombra generarsi ai suoi piedi, oscurandola completamente...
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